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 Mai, i vaccini sono testati su molti altri animali e per salvarne uno se ne condannano molti altri
 No, non servono anche perchè la natura deve fare il suo corso
 Non so, non escludo la vaccinazione ma valuto di volta in volta

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Articoli della sezione «Notizie sparse».
Ordine cronologico: discendente (il più recente in testa).
[inverti l'ordine]
 
Pubblicato da marco il 28/04/2008 alle 13:58:16, in Notizie sparse, letto 1486 volte

Sentiamo la necessita' di dare qualche spiegazione sul perche' la campagna contro l'allevamento Morini di San Polo d'Enza e', da qualche tempo, non piu' molto attiva.
L'unico obiettivo che essa si prefiggeva, far cessare l'attivita' dell'azienda, non e' ancora stato raggiunto; la ditta e' tutt'ora aperta e puo' vendere ogni animale che imprigiona ai laboratori.

Ma da un po' di tempo sappiamo per certo che i suoi rapporti commerciali sono ridotti al minimo.
Siamo quasi certi che da anni nessun cane beagle sia stato ceduto ai vivisettori; non sappiamo la sorte degli altri animali, i roditori e i conigli, ma e' probabile che l'allevamento resista per la continua vendita di cani ai privati.
E poi pende sulle sue sorti il progetto di nuovi lotti residenziali, per ora solo adiacenti al terreno di Morini; ma che in futuro dovrebbero inglobare anche quest'ultimo, portando alla smantellazione della fabbrica della morte di San Polo.

La Doser SRL e' l'impresa di Parma che si occupa della vendita di questi lotti, telefonandogli e chiedendogli informazioni circa l'allevamento antistante queste abitazioni, si puo' facilmente appurare cosa si sa riguardo al futuro dell'azienda Morini.

Dal novembre del 2004 ogni manifestazione legata all'allevamento, a tutti i suoi clienti e fornitori e' vietata dalla questura di Reggio Emilia. Per motivi di ordine pubblico in tutta la provincia, non solo a San Polo d' Enza, protestare contro la crudelta' della vivisezione e contro gli interessi di chi lucra con questa pratica e' perseguibile per legge.
Proseguire una campagna in questo modo e' stato veramente difficile, a parte i presidi svolti contro i fornitori di Morini situati fuori provincia, ogni iniziativa non veniva autorizzata ed impedita. Saputo comunque del lento ma inesorabile tracollo dell'azienda dopo anni di campagna, le nostre attenzioni si sono lentamente spostate verso altri progetti, sempre legati a contrastare la vivisezione e lo sfruttamento animale nelle sue molteplici e crudeli forme.
Seguiamo ancora la situazione dell'allevamento pur se non con l'assiduita' di un tempo.
Siamo ancora attenti a quello che succede a San Polo d'Enza, con uno sguardo rivolto a via San Giovanni Bosco e uno all'amministrazione comunale, da pochi giorni guidata dal nuovo sindaco Mirca Carletti, che speriamo abbandoni la scia di favoritismi verso Morini che ha caratterizzato i mandati dei primi cittadini precedenti.
Siamo ancora attenti e lo saremo fino a quando la ditta rimarra' aperta.
Questo per ora e' tutto.
Se ci saranno altre informazioni e novita' circa l'allevamento non esiteremo a renderle pubbliche.

http://www.chiuderemorini.net

 
Pubblicato da marco il 23/04/2008 alle 18:39:09, in Notizie sparse, letto 1270 volte

http://qn.quotidiano.net/2008/04/23/83009-orso_rocky_uccide_addestratore.shtml

 

Big Bear Lake (California), 23 aprile 2008 - Un orso grizzly usato nei set hollywoodiani ha ucciso uno dei suoi addestratori nella regione di San Bernardino, a est di Los Angeles. Un portavoce dello sceriffo della contea ha precisato che erano tre gli addestratori al lavoro con l'animale nel centro 'Randy Miller's Predators in Action', quando Stephan Miller, 39 anni, è stato ucciso con un morso al collo.
Immediati, ma inutili i soccorsi.
Dopo l'attacco, il personale della struttura ha usato spray al pepe per tenere sotto controllo l'orso. L'ufficio del sceriffo ha precisato che l'orso è un maschio di cinque anni battezzato "Rocky" e pesa quasi 320 chili. L'animale è stato usato nel film 'Semi-Pro' accanto all'attore Will Ferrell.

 

 

A questo link potete vedere le foto dell'orso che si è ribellato a un destino da pupazzo impostogli dall'essere umano
http://www.repubblica.it/2006/12/gallerie/ambiente/orso-tragedia/1.html

 
Pubblicato da Piero il 12/04/2008 alle 11:35:12, in Notizie sparse, letto 3911 volte

Italia Last Minute

 

Breve guida turistica per i cavalli dell’Europa Centrale


Alcuni sono giovani, anzi giovanissimi (3-4 mesi). Gli altri sono piuttosto vecchi. Alcuni hanno terminato una lunga carriera sportiva. Gli altri hanno scontato una quindicina (a volte una ventina) d’anni di lavoro duro nei campi. Qualcuno mantiene a stento una buona salute. Gli altri restano con zampe rotte o malati a volte gravemente. C’è anche la terza categoria; quelli che erano di buona salute fino a qualche settimana prima  di essere acquistati da un mercante, in collaborazione con le macellerie italiane. Per aumentare la massa del cavallo prima di venderlo, vengono privati del cibo e dell'acqua per qualche giorno, forzando alla fine l'animale ormai esausto a ingurgitare acqua con sale che gli gonfia la pancia, così non solo risparmiano il cibo ma anche guadagnano dalla vendita: un cavallo “gonfiato” vale di più!

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L’altro “metodo” è di dargli della calce spenta (che non solo lo gonfia ma lo rende anche “calmo”, il cavallo quasi svenuto dal dolore non si muove più). Ovviamente l’applicazione del secondo metodo fa rischiare al nostro “quattro zoccoli” di non arrivare alla Penisola Appenina vivo. 


Durante l’inverno quando meno gente va a spendere per i cavalli nei club, oppure dopo una ferita assai grave o quando la cavalla non può dare più puledri, oppure soltanto quando non si vuole più mantenere un cavallo, bisogna solo contattare un mercante. Lui viene per prendere il cavallo e portarlo alla sua stalla dove sono già stipati gli altri in attesa.

Ogni lunedì c’è il mercato “dei cavalli” a Bodzentyn, nella Polonia centrale. E' qua che vengono i camion italiani. Gli Italiani pagano bene, 1-2 Euro al chilo. Non gli va di fare due volte la stessa strada, per questo caricano i camion al massimo (senza neanche rispettare le norme stabilite dall’ Unione Europea). 


Dalla Polonia centrale all’Italia ci vogliono circa 70 ore (per andare in Sardegna ci vogliono 95 ore).


I camion fanno questa strada in fretta, senza sosta, il che vuol dire che i cavalli non mangiano nè bevono per oltre 70 ore. (verosimilmente l’altro motivo di questa pratica crudele è il fatto che agli Italiani piace “la carne equina secca”. Whatever that means...)


Solo una piccola percentuale di animali sopravvive a questo trasporto infernale. I cavalli muoiono calpestati dai loro compagni, ad alcuni non vengono curati gli zoccoli e per il dolore non riescono a stare in piedi.


Approfittando dai prezzi relativamente bassi degli animali polacchi, le macellerie italiane continuano con il loro commercio. E fino a quando c’è il cliente, ci sarà sempre il fornitore. 


I trasporti dei cavalli infrangono quasi tutti i regolamenti dell’Unione Europea rispetto ai trasporti degli animali. E continuano a farlo. 
 


Per provare a risolvere il problema dei trasporti sono nate alcune Fondazioni che con grande fatica aiutano i cavalli bisognosi. I volontari si recano in mercati tipo Bodzentyn per riuscire ad accudirli e curarli. Tanti cavalli salvati lavorano con i bambini nella hippoterapia. 

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Per aiutare dall'Italia le associazioni di volontariato polacche che si occupano di contrastare direttamente  questo cruento mercato, ecco i link dove informarsi:

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www.pegasus.org.pl
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http://przystanocalenie.com.pl/
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http://przystanocalenie.com.pl/kpdz_index_en.html - la versione inglese
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http://www.ligon.chorzow.pl/tara/index.php?id=1
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http://przystanocalenie.com.pl/kpdz_interwencje_bodzentyn.htm
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Alcuni video:
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http://youtube.com/watch?v=u7V1oR90rsk
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http://youtube.com/watch?v=WIYVF4YXJrU 
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Il testo e i link ci sono stati forniti da Aneta Trzcianko-Uhres

 
Pubblicato da cristiano il 12/04/2008 alle 10:57:24, in Notizie sparse, letto 1569 volte
[articolo su corriere.it]

Lei credeva che dell'essere umano ci si potesse ancora fidare, e per dimostrarlo stava facendo questo viaggio da sola in autostop attraverso i paesi ancora "freschi di guerra". Anche l'italia, adesso, ha la sua Rachel Corrie.

siamo l'unica specie che attacca i propri simili, per giunta gratuitamente.

(cristiano)

 

 
Pubblicato da marco il 11/04/2008 alle 13:09:25, in Notizie sparse, letto 2114 volte

NO EXA 2008: MOSTRA DI MORTE!

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Sabato 12 aprile 2008
ore 10 - Piazza Duomo, Brescia

Biciclettata Contro EXA! dal centro della città alla fi era, le bici si oppongono a EXA
ore 15 - Piazza della Loggia, Brescia
MANIFESTAZIONE CONTRO EXA! corteo nel centro della città animato dai gruppi di samba
ore 21 - Teatro San Giovanni, vicolo San Giovanni 8, Brescia
Samba contro le armi concerto per percussioni e voce, con Luis Agudo, musicista argentino
ore 21.30 - Latteria Molloy, via maggi 9, Brescia
Rock non bombe! concerto contro exa, con ED WOOD (punk - Brescia) e Jocelyn Pulsar (pop - Forlì), a seguire dj set e proiezioni contro le armi.

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Domenica 13 Aprile 2008
re 11 - Fiera Espositiva di Brescia
Visita guidata agli orrori della fi era a cura del comitato NOEXA.

 

(quanto segue è tratto da CollettivoAntispecista)

 

Brescia ospita per la ventitreesima volta la fiera di morte più grande di tutta Europa, EXA, la mostra di armi da caccia e da difesa personale che mette in vetrina l'intera produzione armiera.

I gruppi animalisti bresciani, insieme a tutte le componenti della società civile che si oppongono a questa mostra di morte invitano tutti a partecipare alle iniziative che sono state organizzate per protestare contro la caccia, la guerra, e l'uso di armi in ogni forma e modo.

Il programma delle iniziative comincia sabato 12 Aprile mattina alle ore 10.00, una biciclettata dal centro di Brescia (Piazza Duomo) fino alla fiera.

Il clou della giornata è per le ore 15.00 con ritrovo nella centralissima Piazza Della Loggia per un corteo nel centro della città, per mostrare a tutti che esiste una parte della cittadinanza che non vuole avere nulla a che fare con chi produce oggetti di morte e vi lucra sopra.

Finita la manifestazione, vi sarà una serata di concerti musica e cibo per intrattenere chi viene e divertirsi insieme.

La serata si terrà presso il locale "Latteria Molloy" in via Maggi a Brescia, a partire dalle ore 20.00 con un buffet vegan ed aperitivo organizzato dal progetto di recupero animali "Porcikomodi", a seguire i concerti di Jocelyn Pulsar (pop forlì) e EdWood (Punk Brescia) e infine dj set durante tutta la nottata.

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Vi invitiamo a partecipare il più numerosi possibile!

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www.noexa.org  info@noexa.org

 
Pubblicato da Lidio il 08/04/2008 alle 16:08:24, in Notizie sparse, letto 4734 volte

Escursione al monte Pellecchia(m.1368)
domenica 13 Aprile 2008
Dove osano le aquile!

Il monte Pellecchia è la cima più alta dei Lucretili, che costituiscono le prime montagne dell’Appennino che si possono raggiungere da Roma ed ha la particolarità di ospitare il nido d’aquila in assoluto più vicino a Roma. Sarà un itinerario di 5,30 ore di cammino(ad una andatura normale ed escluse le soste), con 450 metri di dislivello. Il luogo di partenza dell’itinerario è la pineta di Monte Flavio. In breve si raggiunge fonte Nocella dove potremo rifornirci di acqua potabile. La prima parte del percorso si svolge su strada sterrata e può essere un po’ noiosa, ma ci dà la possibilità di arrivare sul versante più selvaggio della montagna che è pure quello dove nidifica la coppia di aquile. Da debita distanza potremo ammirare la parete di roccia dove si trova il nido dell’aquila. Nella seconda metà di aprile, in genere si schiude l’uovo ed in questo periodo la femmina sta al nido a covare l’uovo e poi, successivamente, a vegliare il pulcino, mentre il padre cerca da mangiare per tutta al famiglia. La valle dell’aquila e la sua tutela è stata uno dei primi luoghi del Lazio in cui ambientalisti e cacciatori si sono scontrati.  Negli anni 70/80 il rispetto degli animali selvatici e la sensibilità ambientale erano all’inizio e pochi pionieri ambientalisti si accampavano con la tenda sotto il nido dell’aquila per evitare che qualcuno potesse arrecare disturbo.
 Sarà un percorso ad anello. Una volta saliti sulla cima del Pellecchia, chi vuole può sostare sulla cima, ma è molto bello fare un tratto della lunga cresta fino al Pizzo per poi ritornare indietro alla cima(un’ora e un quarto, andata e ritorno). Dopo di che si ridiscende verso le macchine.
 
Appuntamento ore 8.30 appena usciti dal Raccordo sulla Nomentana direzione fuori Roma, dopo poche decine di metri si incontra sulla destra Via di Sant’Alessandro, ci si vede all’inizio di Via di Sant’Alessandro. Una volta che ci siamo radunati si proseguirà sulla Nomentana e dopo poco si prenderà sulla destra la Palombarese, Prima di arrivare a Palombara Sabina si prendono e si seguono via via le strade per Stazzano, Moricone, Monte Flavio. Arrivati a Monte Flavio si seguono le indicazioni per la Pineta, dove si arriva dopo aver percorso 3 km di strada sterrata e da dove parte l’itinerario a piedi. 
Prego chi vuole venire di contattarmi nei giorni precedenti e di darmi un recapito perché  a seconda delle condizioni del tempo potremmo fare dei cambiamenti di appuntamento.
Consigli per le cose da portare:
1)Innanzi tutto si consiglia l’utilizzo di scarponcini da trekking. Sono comodi, si fatica di meno perché fanno più presa nel terreno, proteggono dalle storte.
2)Uno zainetto da portare a spalla dove vanno messe le varie cose.
3)Almeno un litro d’acqua a persona.
4)Pranzo al sacco. Non esistono rifugi gestiti come sulle Alpi, per cui per il pranzo bisogna essere autosufficienti.  Invito caldamente tutti i partecipanti (vegan, vegetariani,e simpatizzanti in transizione) a portarsi per questa escursione un pasto vegan (senza animali e derivati).
6)Abbigliamento: durante le escursioni ci si veste a strati, perché si può passare dal molto caldo al molto freddo nel giro di  poco tempo. Come calzoni vanno bene un paio di blue jeans comodi o i pantaloni di una tuta. Consiglio poi una camicia a maniche lunghe, un pile o un maglione, un giubbotto di sicurezza per la pioggia e da mettere comunque se fa freddo, un berretto, dei guanti.
7) in macchina lascio un paio di scarpe da ginnastica e un paio di calzettoni di ricambio da mettere al ritorno. Dopo avere camminato è buona norma cambiarsi i calzettoni e gli scarponcini (questi ultimi possono essere infangati, fanno traspirare poco il piede, rendono difficile la guida della macchina).
8) in macchina lascio anche una t-shirt di riserva per cambiarmi al ritorno dell’escursione e mettermi un indumento pulito.
Il mio cellulare è 338 11 63 040 e la mia mail è titoferretti@libero.it chi è interessato a venire è pregato a contattarmi nei prossimi giorni.
La gita è gratuita!

 
Pubblicato da marco il 07/04/2008 alle 19:41:06, in Notizie sparse, letto 1651 volte

  

Due ragazzi della Comunità di Castiglia e Leòn sono morti per la variante umana dell'Encefalopatia spongiforme bovina (Bse), conosciuta come morbo della mucca pazza.

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Lo ha confermato il ministero della Sanità spagnolo. E' quanto riferisce la versione on line de 'El Paìs'. Questa malattia non aveva provocato nessuna vittima dal 2005, anno in cui morì una ragazza di 26 anni a causa del morbo di Creutzfeldt-Jakob.

Juan Josè Badiola, direttore del Centro nazionale di riferimento per le Bse, ha invitato alla calma: ''Non c'è da allarmarsi, perché è possibile che le due vittime siano state contaminate più di 8 anni fa''. Per ora non si conoscono le località in cui sono avvenuti i due decessi. Secondo il presidio sanitario della Comunità, uno dei due giovani è morto circa un mese fa mentre l'altro decesso risale a diverso tempo prima.

Nessuno dei due era un allevatore di bovini e probabilmente il contagio è avvenuto attraverso l'assunzione di carne infetta. Secondo gli esperti è possibile che altri casi vengano diagnosticati nei prossimi mesi.

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QUI la fonte.

 

 
Pubblicato da Piero il 06/04/2008 alle 08:46:14, in Notizie sparse, letto 6751 volte

ANIMALI: SEQUESTRATI QUARANTASEI CANI MALTRATTATI AD APRILIA, presenti sul luogo anche numerosi volatili di varie specie, gatti, tartarughe, conigli ed un cavallo. .

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4 aprile 2008 - Sequestrati ieri 46 cani detenuti da un privato in condizioni di grave maltrattamento a Campo di Carne nel comune di Aprilia (Latina); il sequestro è stato effettuato dagli uomini del Nirda (Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali) del Corpo forestale dello Stato alla presenza dell'Asl di Aprilia. Il blitz è scattato in seguito alla denuncia dell'associazione Arcipelago 2000, che spiega che gli animali, per lo più meticci e di varie età, erano legati con catene ad alberi e pali, senza ripari, malati e in condizioni di grave malnutrizione. Sono stati trovati anche 14 gatti, rinchiusi in piccole stie da pollaio in condizioni di estremo sacrificio, 13 capre, 1 cavallo, 23 conigli, 3 tartarughe, e più di cento tra galline, colombe, oche ed altri volatili, tutti in condizioni di maltrattamento. Gli animali sono stati portati in vari canili e associazioni per essere assistiti e curati; 20 cani sono stati inoltre accolti dal comune di Roma che si è impegnato a pagarne le cure. Il terreno, adiacente ad un villino privato, è stato sequestrato; il proprietario, un uomo del luogo, è stato denunciato per maltrattamento di animali. .

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Questo un nostro resoconto. 23 conigli con due cucciolate, 7 anatre, 2 piccioni, 3 colombi, 16 tortore dal collare, 1 gallina con pulcini, 2 quaglie. Questi sono gli animali affidati in custodia giudiziaria dal NIRDA del Corpo Forestale a ValleVegan.
Siamo stati avvisati il giorno stesso del sequestro ed in tre volontari ci siamo precipitati, assistendo a scene incredibili: gatti in piccole gabbie, conigli che a malapena riuscivano a muoversi, uccelli al buio, cani legati ovunque, galline senza penne. Insieme ad altre associazioni presenti sul posto, siamo riusciti a organizzare gli spazi ed a valutare gli affidamenti più idonei. In due giorni tutti gli animali sono stati tolti a quei criminali ed affidati a volontari. Con grande fatica ma soddisfazione impagabile, qui a ValleVegan grazie anche all'aiuto di altri amici, siamo riusciti a ridare delle condizioni di semilibertà ad oltre sessanta animali, tra cui molti gravemente malati. Con la ASL presente qui da noi, abbiamo valutato quali fossero quelli più bisognosi di cure e quali ricoveri provvisori e definitivi assegnare loro. .

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Sperando che l'aguzzino sconti tutto quello che ha fatto nella sua vita agli animali, siamo felicissimi per l'esito del sequestro e per la fiducia e stima a noi data dal Corpo Forestale e dalle ASL, con le quali ormai collaboriamo a pieno titolo quando si tratta di salvare concretamente gli animali. Un saluto anche alle altre associazioni impegnatesi gratuitamente come Associazione Canili Lazio, Quintomondo, Associazione Volontari Porta Portese ecc. .

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(Le foto in alto sono state scattate oggi a ValleVegan. A breve anche le altre del post-sequestro. Quelle del sequestro per ovvi motivi non sono disponibili).

 
Pubblicato da Lidio il 31/03/2008 alle 19:26:10, in Notizie sparse, letto 2984 volte



Ma dovreste anche leggere i commenti di questi cerebrolesi che inveiscono pure su Youtube... Cosa da non credere!

Ecco quanto si legge sul sito di Animal Liberation (Rimini):

Domenica 30 marzo al vergognoso Palio della Rana di Fermignano eravamo presenti anche noi, decisi ad interrompere la gara durante la quale i concorrenti devono percorrere un tratto di strada trainando una carriola con sopra una rana.
Quando le rane, spaventate e sofferenti, balzano fuori dalle carriole, i concorrenti si affrettano a recuperarle per poi riprendere la corsa. Lo stesso regolamento prevede che durante il tragitto le rane possono venire “danneggiate” o “subire menomazioni fisiche”.
Se questo gioco poteva divertire i sudditi di Francesco Maria II della Rovere, nel 1600, nel 2008 appare fortemente anacronistico e non in linea con l'aumentata sensibilità nei confronti degli animali, soggetti portatori di diritti e non oggetti nelle mani di chi li utilizza per divertimento.
La nostra protesta è stata pacifica, diversamente dalle reazioni dei presenti: alla partenza della prima batteria abbiamo fatto irruzione in pista fra lo sconcerto generale, ostacolando di fatto il proseguimento della gara.
Ciò ha scatenato un'immediata reazione fisica e verbale da parte di forze dell'ordine, organizzatori e pubblico presente, che hanno trasferito su di noi la violenza e la coercizione altrimenti riservate agli animali utilizzati durante il palio.
Siamo stati bloccati, strattonati, presi per i capelli e trascinati, oltre a essere insultati pesantemente dagli astanti, inferociti per l'interruzione della tanto attesa gara.
Questa la dice lunga sul genere di pubblico che affolla certe manifestazioni di pura inciviltà, dove esseri viventi indifesi e inermi come le rane vengono utilizzati come giocattoli, fra le risate e il divertimento generali.


 
Pubblicato da Piero il 28/03/2008 alle 08:09:26, in Notizie sparse, letto 2155 volte

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Chiediamo la vostra adesione alla campagna partita in questi giorni riguardo la terribile condizione degli animali in Spagna, una campagna contro la Spagna crudele, una campagna attiva, alla quale tutti noi
possiamo contribuire con le nostre scelte di prodotti e servizi, come consumatori e naturalmente come turisti.

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Sul sito della campagna - http://crueltyinspain.webnode.com - potete trovare il banner, che potete pubblicare sul vostro sito.

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Vi inviatiamo inoltre a far girare a vostra volta questo messaggio alle altre associazioni ed agli attivisti che conoscete, ma anche e soprattutto alla gente "non animalista", che ignora ciò che accade agli animali in Spagna.

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Se non potete inserire il banner, va benissimo anche un link testuale (anche se ha meno impatto), con il seguente testo: "Spagna? NO grazie, per la tutela degli animali"

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Per essere inseriti nell'elenco delle Associazioni aderenti, pubblicato sul sito stesso, comunicate la vostra adesione a: crueltyinspain@gmail.com

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E' possibile partecipare anche come privati cittadini: inviate la vostra adesione con una semplice mail allo stesso indirizzo.

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Grazie a tutti per la partecipazione!

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Comitato "NO to cruel Spain"

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ESPAÑOL:

Queridos amigos,

rogamos vuestro imprescindible apoyo para la campaña de denuncia en contra de las terribles condiciones de los animales en España; una campaña en contra de la España cruel; una campaña activa en la que todos nosotros podemos contribuir con nuestras elecciones de productos y servicios como consumidores y también como turistas.

Pedimos difusión de este mensaje entre todas las asociaciones y activistas que conocéis. Si tenéis web, os rogamos que pongáis el banner (archivo anexo) con el link http://crueltyinspain.webnode.com para el
sitio de la campaña que os invitamos a ver. La difusión es muy importante también fuera del mundo del activismo animalista.

Si no podéis poner el banner mediante link, ponedlo en forma de texto (aunque será menos chocante) y con las palabras:        "Para defender a los animales: ¡España, NO gracias!"

Incluiremos vuestro nombre en el listado de los que se han adherido a la campaña en el mismo sitio web. Por favor, todos aquellos (asociaciones, privados) que queráis participar en la campaña enviad una respuesta a crueltyinspain@gmail.com.

¡Gracias a todos por vuestra participación!

Comité "NO a la España CRUEL"

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FRANÇAIS:

Chers amis,

nous sollicitons votre adhésion à la campagne qui vient de commencer et qui concerne la terrible condition des animaux en Espagne: il s'agit d'une campagne contre l'Espagne cruelle, une campagne active à laquelle chacun peut contribuer, avec ses choix de produits et services, comme consommateurs y naturellement comme touristes.

Nous vous demandons de diffuser le message aux autres associations et aux activistes que vous connaissez (mais aussi aux personnes qui ne sont pas directement liées à l'activisme pour la défense des animaux), et de publier le banner ci-joint, avec un lien vers le site de la campagne, ( http://crueltyinspain.webnode.com , que nous vous invitons à visiter) si vous avez un site.

Si vous ne pouvez pas publier le banner, un lien textuel conviendra malgré tout (meme si l'impact en est moindre), avec le texte suivant: "Espagne ? NON, merci, pour la défense des animaux"

Ceux qui voudraient participer (associations, citoyens) peuvent envoyer un mail d'adhésion à crueltyinspain@gmail.com. Vous serez ajoutés à la liste des adhérents, dans le meme site.

Merci a tous pour votre participation !

Comité "NON à l'Espagne cruelle"

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NEDERLANDSE:

Beste vrienden,

We vragen hierbij jouw ondersteuning bij de campagne, die we één dezer dagen gaan voeren tegen de verschrikkelijke conditie's waarin dieren zich bevinden in Spanje.

We vragen jullie het bericht te verspreiden onder de verenigingen/organisaties die jullie kennen, bij activisten en om de bijgevoegde banner te plaatsen, met een link naar de campagnesite ( http://crueltyinspain.webnode.com , we nodigen je uit om een kijkje te nemen), als je een website bezit.

Is het niet mogelijk de link te plaatsen, dan is de volgende tekst ook voldoende, al heeft het iets minder mogelijkheden: "Spanje? NEE, bedankt, voor de bescherming van de dieren"

We plaatsen je op de lijst van de verenigingen die de campagne ondersteunen.

Hartelijk dank aan iedereen voor je medewerking!!!

Comitee "NEE tegen de Spaanse wreedheden"
crueltyinspain@gmail.com

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DEUTSCH:

Liebe Freunde,

wir bitten um eure Unterstützung unserer Kampagne die der ganzen Welt zeigen soll unter welch schrecklichen Bedingungen die spanischen Tiere leiden, eine aktive Kampagne zu der  wir alle etwas beitragen können, durch die Auswahl an Produkten und Dienstleistungen als Verbraucher und
auch als Touristen.

Wir bitten um Verbreitung dieser Meldung an alle Vereine und Aktivisten die ihr kennt. Wenn ihr eine Website habt, setzt doch bitte den Banner (angebundenes Archiv) mit dem Link http://crueltyinspain.webnode.com auf
eure Seite.

Wenn ihr den Banner nicht mittels Link veröffentlichen  könnt, verlinkt folgenden Text (auch wenn dieser weniger änstößig sein wird) "Zum Schutz der Tiere: Spanien NEIN danke!"
Wir werden euren Namen der Liste aller Mitwirker hinzufügen, diese Liste ist auf der Website veröffentlicht.
Alle, die sich an der Kampagne beteiligen möchten, bitten wir um eine Antwort an nfo@sos.galgos.net  und eine Kopie an crueltyinspain@gmail.com.
Danke euch allen, für die Teilnahme!

Kommitee "NEIN zum grausamen Spanien!"

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PORTUGUÊS:

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Caros amigos,
Pedimos a vossa adesão à campanha de denúncia das terríveis condições dos animais em Espanha: trata-se de uma campanha contra a Espanha cruel, uma campanha activa em que todos podemos contribuir, com as nossas escolhas como consumidores e também como turistas.
Pedimos que divulguem a mensagem entre todas as associações e activistas que conheçam, mas principalmente entre as pessoas que não estão directamente ligadas ao activismo pelos direitos dos animais. Se tiverem site na net publiquem o banner acima, com um link para o site da campanha (http://crueltyinspain.webnode.com, que vos convidamos a visitar). Se não puderem publicar o banner, um link textual servirá (mesmo que o impacto seja menor), com o texto seguinte: "Espanha? NÃO, obrigado! Pela defesa dos animais!".
As pessoas que quiserem participar (associações, cidadãos) podem enviar um e-mail de adesão para
crueltyinspain@gmail.com. Serão adicionadas à lista de adesões visível no mesmo site.
Obrigado a toda a gente pela participação!
Comité "NÃO à Espanha cruel"

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ENGLISH:

Dear friends,

we ask you to support our campaign which aims to show the entire world under which terrible conditions the animals of Spain suffer – a campaign to which we can all lend our support by our choice of products and services, as consumers and tourists.

We ask for distribution of this alert to all organisations and activists in your acquaintance.
If you own a website, please add the (attached) banner with the link http://crueltyinspain.webnode.com to your page.
To spread this information is very important – in and outside animal welfare circles.
 
If you cannot link the banner itself, please at least publish the following text (although that will not be nearly as effective) "For animal protection: Spain NO thank you!!"
We will add your name to our list of supporters and publish it on the website.
All (associations and private citizens) wishing to participate in the campaign please send a mail to crueltyinspain@gmail.com.
Thank you all for your support!

Committee "NO to cruel Spain!"



 
Pubblicato da Lidio il 22/03/2008 alle 11:32:04, in Notizie sparse, letto 1955 volte

Ci stiamo mangiando la terra
Sabato 29 - Domenica 30 marzo 2008

Una "due giorni" di dibattito, proiezioni, per capire come cambiare i nostri consumi e comprendere lo stile di vita vegan.

Sabato 29

Gianfranco Longo, dello staff del forum di S.S.N.V. ( Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana ) risponderà alle domande sulla nutrizione vegan.

Piero Liberati parlerà dell'esperienza legata a ValleVegan sulla scia di quanto già detto nel breve filmato di presentazione (disponibile sul nostro sito) e risponderà alle domande del pubblico.

Nella stessa serata è prevista la partecipazione Andy De Paoli ed altri amici di Cinetica, realizzatori del nostro breve documentario, nell'ottica delle nuove scelte etiche dell'ambientalismo. Con loro sarà introdotto il concetto di Ecologia Profonda: il pianeta si salverà solo ponendo fine allo sfruttamento della natura per i nostri fini immediati.

Domenica 30

Sempre nell'ambito della tutela dell'ambiente, prima di iniziare la visione del film Earthlings, il biologo Andrea Attanasio sarà a disposizione per un breve incontro.

A causa della particolare crudezza delle immagini del film (della durata di un'ora e mezza circa) sono previste interruzioni onde permettere una pausa-dibattito con gli spettatori.

 
Pubblicato da cristiano il 21/03/2008 alle 14:33:13, in Notizie sparse, letto 1498 volte
 
Pubblicato da Lidio il 13/03/2008 alle 18:01:42, in Notizie sparse, letto 1900 volte
immagine volutamente provocatoriaIntorno alle immagini forti, su ciò che è successo al dibattito sull'ecologia profonda e altro. "The Witness".
Un martedì sera qualsiasi. Una giornata massacrante sul lavoro e la telefonata di Piero a metà mattina che mi ricorda l’appuntamento serale. Io fra me e me ho un sussulto: “ca..o! me ne ero scordato!”…
Ovviamente ci vado e non mi pento. Anzi. Nonostante la stanchezza, un secondo dopo aver varcato la soglia del locale (dove Andy di lì a poco ci avrebbe fatto vedere i suoi piccoli capolavori mediatici), sono decisamente contento di non aver dato spazio alla mia (pur giustificabile) pigrizia.
Gli amici ci sono quasi tutti. Sparpagliati in una sala gremita di estranei (fortunatamente). Inizia la proiezione. Il primo filmato, poi il secondo (quello su ValleVegan), poi il terzo, quello più lungo. Che inizia in modo “soft”, poi, tutto a un tratto, le immagini un po’ più “significative”. Niente, in ogni caso, rispetto a ciò che si vede su Earthlings.
Eppure, nonostante l’accortezza usata dai realizzatori del film, che hanno scelto di non essere troppo “aggressivi” nei confronti del pubblico, avverto disagio in sala. Un paio di persone si allontanano. E’ un copione ormai visto e rivisto. E mi incazzo. Sono perfettamente consapevole che è sbagliato incazzarsi e dunque sto zitto.
So già quello che stanno dicendo: “io non ce la faccio a vedere certe cose” … “poi a me non serve: sono già convinto” … “quando vedo soffrire un animale mi sento male” … eccetera, eccetera, eccetera.
Troppe volte ho ascoltato queste affermazioni. Troppe. E non mi hanno mai convinto. Sono dell’idea che la divulgazione anche fra chi sembrerebbe “non averne più necessità” sia comunque utile. Sono decisamente contrario a chi ritiene che – avendo già compiuto le proprie scelte antispeciste e vegane – non serva più “farsi del male”.
Qualche anno fa ebbi difficoltà a leggere “Imperatrice Nuda” di Hans Ruesch, ma ciononostante andai avanti. E’ stata dura, lo ammetto. Tuttavia oggi credo che se non lo avessi fatto non riuscirei a comunicare agli altri le ragioni del mio stile di vita. Almeno non con quella forza e quella determinazione che sei in grado di ottenere solo dopo aver fatto “fatica”.
La forza e la determinazione te la devi conquistare. Magari provando orrore. Sostenere che “ormai” non hai più bisogno di vedere certe scene strazianti come quelle di Earthlings o di leggere certe pagine come quella del libro che ho citato, mi suona come un volersi convincere che il proprio dovere lo si è già fatto, che dunque si ha la coscienza in pace.
Io penso che non ci si debba fermare mai. Che la nostra coscienza non può mai essere in pace. Adottare un paio di cani salvandoli da un canile lager e mangiare polpette vegetali non può essere il nostro punto di arrivo. Ognuno di noi deve farsi portavoce delle istanze di chi non ha la parola, per fare in modo che altri umani possano acquisire la consapevolezza di ciò che la nostra specie è capace di perpetrare.
E come si può esercitare una reale funzione – liberatrice e maieutica – nei confronti del prossimo, se non si è “attrezzati” in modo sufficiente?
Ecco perché mi incazzo. Perché vorrei che non ci si soffermasse troppo sul “proprio” autoreferenziale dolore. Perché vorrei che – al posto delle lacrime, molto spesso passeggere – noi umani si producesse qualcosa di più.
L’avrei voluto dire come premessa iniziale. Lo dico ora. Sono uno che si sente male alla vista del sangue. Ma cerco di tenere duro, consapevole che ogni mia scelta non può mai essere il punto di arrivo, ma solo un’altra tappa nel mio percorso. Sono un ignorante, nel senso che ho troppo da imparare e credo che la conoscenza sia un bene prezioso del quale "ignoro" - appunto - la vastità. Non riuscirò mai a dire a me stesso che “non mi serve più vedere certe cose”.
Vorrei  che si scatenasse un buon dibattito su questa mia provocazione (verrà aperto un topic sul nostro forum appositamente). E vorrei anche (vi prego!) che nessuno si senta offeso da queste mie affermazioni.
Con amicizia,
Lidio
 
Pubblicato da Piero il 11/03/2008 alle 11:01:39, in Notizie sparse, letto 1403 volte

L’Osservatorio Parlamentare dell’Ufficio Legislativo del Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con il Centro studi per il Parlamento della Luiss, ha monitorato la giurisprudenza in materia ambientale da gennaio a dicembre 2007.

Vi alleghiamo le massime di alcune sentenze particolarmente significative che riteniamo possano rappresentare un efficace supporto per il lavoro di difesa dell'ambiente e degli animali.

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Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio e del Mare
Ufficio Legislativo

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Osservatorio Parlamentare


 

OSSERVATORIO SULLA GIURISPRUDENZA AMBIENTALE

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Gennaio – Dicembre 2007

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SCHEDE DI SINTESI

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CONSIGLIO DI STATO

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Consiglio di Stato, sez. V, 31 gennaio 2007 sentenza n. 408

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Pubblica Amministrazione – Inquinamento Acustico - Attività valutativa ed elaborativa - Istanza generica di accesso agli atti - Limiti - Diniego di accesso - Fattispecie.

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Quando l’istanza di accesso agli atti postuli un’attività valutativa ed elaborativa dei dati in possesso dell’amministrazione, è precluso il suo accoglimento, poiché rivela un fine di generale controllo sull’attività amministrativa che non risponde alla finalità per la quale lo specifico strumento in parola può venire azionato, che è solo quella della tutela di un ben specifico interesse (Consiglio Stato, sez. IV, 9 agosto 2005, n. 4216).

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Fattispecie: lesioni da inquinamento acustico, accesso alla documentazione concernente il procedimento avviato dall’ARPA Lazio per il risanamento acustico dell’area. Quanto al procedimento sanzionatorio a carico dell’Impresa in relazione all’inquinamento acustico lamentato, la nota del Comune informava l’interessato che il procedimento era in corso di svolgimento, procedendosi alle verifiche richieste. Pertanto, l’auspicato intervento sanzionatorio si trovava in una fase interlocutoria, destinata all’accertamento dei presupposti legali per l’adozione del provvedimento, quindi, l’Amministrazione non era in condizioni di esibire un documento di natura provvedimentale, che integrava in modo compiuto l’esito delle valutazioni necessarie. 

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Consiglio di Stato, sez. V, 31 gennaio 2007 sentenza n. 408

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Pres. Santoro - Est. Branca - Comune di Arpino (avv. ti De Rubeis e Cocco) c. Merolle (n.c.) (annulla, TAR Lazio, Latina, 27 febbraio 2006 n. 167, resa tra le parti). 

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Consiglio di Stato, sez. VI, 6 aprile 2007, n. 1565

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La Soprintendenza non può sospendere discrezionalmente il decorso del termine assegnato per il riscontro di legittimità del nulla osta paesistico, salvo che non vi siano effettive carenze documentali.

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In materia di nulla osta paesistico, l’inclusione nel decreto il rilascio in sanatoria dell’autorizzazione prevista dall’art. 151 del d.lgs. n. 490/1999 e, nel contempo, l’applicazione della misura sanzionatoria di cui al successivo art. 164 T.U. non si risolve in vizio di illegittimità dell’atto né giustifica l’arresto del procedimento di controllo dell’autorizzazione paesistica da parte del Ministero per i beni e le attività culturali, da concludersi entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla ricezione dell’ atto. In motivazione, il Consiglio di Stato precisa che la Soprintendenza non può sospendere per sua scelta discrezionale il decorso del termine assegnato per il riscontro di legittimità del nulla osta paesistico, mentre ai sensi dell’art. 151, comma quarto, del d.lgs. 29.10.1999, n. 490 solo effettive carenze documentali possono dare ingresso ad istruttoria con effetto interruttivo del termine per il controllo.

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Cons. Stato, sez. VI, 6 aprile 2007, n. 1565

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Pres. Trotta – Est. Polito – La Pineta s.r.l. (avv.to Vitolo) c. Ministero beni e attività culturali (Avv. Stato) e Comune di Battipaglia (n.c.)

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Consiglio di Stato, sez. VI, 10 settembre 2007, n. 4749

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Sono devolute alla giurisdizione del giudice amministrativo le controversie in tema di nomina di presidenti di parchi e riserve naturali.

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Il conferimento dell’incarico di presidente di parco o riserva naturale secondo i criteri stabiliti dall’art. 8, legge regionale Campania n. 33/1993 non è indirizzato alla costituzione di un rapporto di natura privatistica con l’Ente, trattandosi, invece, di un atto di natura provvedimentale ed a contenuto autoritativo che esprime la scelta selettiva di un soggetto preposto ad organo di vertice di parchi e riserve naturali.

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A fronte dell’esercizio del potere di nomina di presidente di parchi e riserve naturali, ex art. 8, legge regionale Campania n. 33/1993, sussistono posizioni di interesse legittimo e non di diritto soggettivo: con la conseguenza che la loro tutela è devoluta al giudice amministrativo che, secondo la decisione di Corte cost. n. 204/2004, è giudice “nell’Amministrazione” di ogni controversia che la veda porsi come soggetto autoritativo per il perseguimento di scopi di interesse pubblico attraverso scelte a contenuto discrezionale.

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Cons. Stato, sez. VI, 10 settembre 2007, n. 4749

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Pres. Varrone – Est. Polito – Colucci (avv. Centore) c. Regione Campania (Avv.ra regionale) e altri.

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Consiglio di Stato, sez. VI, 10 settembre 2007, n. 4749  [2]

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Per la nomina di presidente di parchi e riserve naturali sono necessari specifici requisiti ed esperienze nel settore ambientale.

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Costituisce requisito soggettivo per poter aspirare alla nomina di presidente di parchi e riserve naturali, ex art. 8, legge regionale Campania n. 33/1993, non l’avere genericamente e saltuariamente svolto attività che abbiano potuto esprimere un interesse per la protezione dell’ambiente (che in quanto valore “trasversale” può assumere rilievo in un gran numero di attività che direttamente o indirettamente incidano sul territorio, l’aria, le acque lacuali, fluviali e marine e sulle loro condizioni di salubrità ed integrità) ma che detto impegno, per continuità di studi e di concrete iniziative, deve elevarsi a requisito distintivo della persona rispetto alla cerchia di soggetti che nella vita sociale, di relazione o nello svolgimento di cariche pubbliche abbiano avuto occasione di occuparsi di questioni inerenti alla protezione di valori ambientali e naturalistici.

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Cons. Stato, sez. VI, 10 settembre 2007, n. 4749

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Pres. Varrone – Est. Polito – Colucci (avv. Centore) c. Regione Campania (Avv.ra regionale) e altri.

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Consiglio di Stato, sez. VI, 2 novembre 2007, n. 5669

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Pubblica Amministrazione – Beni Culturali e Ambientali - Atti discrezionali (nella specie nulla osta paesaggistico) - Provvedimenti positivi - Motivazione - Necessità - Principi di trasparenza e buona amministrazione - Art. 3, c. 1 L. n. 241/90.

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I principi di trasparenza e buona amministrazione impongono che anche i provvedimenti positivi siano motivati, soprattutto in presenza di atti discrezionali da cui discenda, come nel caso di specie, una irreversibile alterazione dello stato dei luoghi, con incidenza non solo sugli interessi dei privati proprietari, ma anche sull’interesse pubblico alla tutela del territorio in aree vincolate (Cons. St., sez. VI, 13.2.2001, n. 685); non può, dunque, non applicarsi anche al parere ex art. 7 L. n. 1497/1939 la prescrizione, di cui all’art. 3, comma 1 della legge n. 241/90, a norma del quale il difetto di motivazione deve considerarsi violazione di legge. 

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Consiglio di Stato, Sez. VI, 2 novembre 2007, n. 5669

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Pres. Varrone - Est. De Michele - Biagi (Avv.ti Scavone e Bovelacci) c. Ministero per i beni culturali ed ambientali (Avvocatura generale dello Stato) (conferma Tribunale Amministrativo Regionale dell’Emilia Romagna, sede di Bologna, sez. II, n. 189/2002 del 30.1.2002).

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TRIBUNALI AMMINISTRATIVI REGIONALI
 


Tar Campania, Salerno, sez. I, 12 gennaio 2007, n. 12  


Pubblica Amministrazione - Energia - L. n. 55/2002 - Autorizzazione unica - Programmazione energetica regionale - Provvedimenti Indipendenti - Scelta localizzativa dell’impianto - Spetta al privato.

La cd. autorizzazione unica di cui alla L. n. 55/2002 deve ritenersi del tutto indipendente dalla programmazione energetica regionale (Cons. Stato, n. 3502/2004); nel relativo procedimento non spetta all’Amministrazione selezionare il sito per l’intervento, ma solo sottoporre ad adeguata ed esaustiva valutazione di compatibilità la scelta localizzativi rimessa all’iniziativa del soggetto privato richiedente. 


Tar Campania, Salerno, sez. I, 12 gennaio 2007, n. 12 

Pres. Fedullo, Est. Grasso - Italia Nostra ONLUS (avv. Cantillo) c. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e altri (Avv. Stato), Ente Parco Regionale dei Monti Picentini (avv. Laperuta), Regione Campania (avv. Consolazio).

  


Tar Veneto, 7 febbraio 2007, n. 294


Informazione ambientale - D.Lgs. n. 195/05 - Nozione - Dichiarazione in ordine all’interesse all’accesso - Necessità - Esclusione.

Si definisce “informazione ambientale”, di cui al D.Lg. 195/05, qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva, sonora, elettronica od in qualunque altra forma materiale concernente: 1) lo stato degli elementi dell'ambiente, quali l'aria, l'atmosfera, l'acqua, il suolo, il territorio, i siti naturali, compresi gli igrotopi, le zone costiere e marine, la diversità biologica ed i suoi elementi costitutivi, compresi gli organismi geneticamente modificati, e, inoltre, le interazioni tra questi elementi; 2) fattori quali le sostanze, l'energia, il rumore, le radiazioni od i rifiuti, anche quelli radioattivi, le emissioni, gli scarichi ed altri rilasci nell'ambiente, che incidono o possono incidere sugli elementi dell'ambiente, individuati al numero 1); 3) le misure, anche amministrative, quali le politiche, le disposizioni legislative, i piani, i programmi, gli accordi ambientali e ogni altro atto, anche di natura amministrativa, nonché le attività che incidono o possono incidere sugli elementi e sui fattori dell'ambiente di cui ai numeri 1) e 2), e le misure o le attività finalizzate a proteggere i suddetti elementi; 4) le relazioni sull'attuazione della legislazione ambientale; 5) le analisi costi-benefìci ed altre analisi ed ipotesi economiche, usate nell'àmbito delle misure e delle attività di cui al numero 3); 6) lo stato della salute e della sicurezza umana, compresa la contaminazione della catena alimentare, le condizioni della vita umana, il paesaggio, i siti e gli edifici d'interesse culturale, per quanto influenzabili dallo stato degli elementi dell'ambiente di cui al punto 1) o, attraverso tali elementi, da qualsiasi fattore di cui ai punti 2) e 3). L’informazione può essere richiesta da qualsiasi persona fisica o ente “senza che questi debba dichiarare il proprio interesse”, ad ogni Autorità pubblica che ne abbia il possesso “in quanto dalla stessa prodotta o ricevuta o materialmente detenuta”. 


Tar Veneto, 7 febbraio 2007, n. 294

Pres. De Zotti, Est. De Piero - Comitato Bassopolesano Antiterminal (avv.ti Ceruti e Acerboni) c. Regione Veneto (avv.ti Cusin e Zanlucchi).

 


Tar Abruzzo, Pescara, 11 aprile 2007, n. 450


Pubblica Amministrazione - Accesso agli atti - Informazione ambientale - Art. 2 L. n. 195/2005 - Ambito oggettivo - Fattispecie in materia di gara di appalto.

Il diritto all’informazione ambientale (art. 2 L. n. 195/2005) investe qualsiasi informazione circa lo stato dell’ambiente (aria, suolo, territorio, siti naturali ecc.), nonchè i fattori (sostanze, energia, rumore, radiazioni, emissioni ecc.) che possono incidere sull’ambiente. Con riferimento agli atti di gara per la realizzazione di un impianto RTL elettrificato, pertanto, sono ricompresi nell’ambito dell’informazione ambientale lo studio di fattibilità dell’opera ed il progetto esecutivo, non invece gli altri documenti (capitolato di gara, bando e verbali), attinenti al momento procedimentale. 


Tar Abruzzo, Pescara, 11 aprile 2007, n. 450

Pres. Catoni, Est. Nazzaro - D.G. (avv.ti Del Peschio Liberatore e Mancuso) c. G.T.M. s.p.a. (avv. Marchese) e altro (n.c.) - 
 


Tar Lombardia, Milano, 10 luglio 2007, n. 5355


A carico del proprietario dell’area inquinata che non sia responsabile della sua contaminazione non incombe un obbligo, ma solo una facoltà, di porre in essere gli interventi di recupero ambientale

L’art. 17 del d. lgs n. 22/1997 (la cui impostazione sul punto è stata ora confermata e specificata dagli artt. 240 e ss. del D.lgs n. 152/2006 recante il Codice dell’ambiente) impone l’esecuzione di interventi di recupero ambientale anche di natura emergenziale al responsabile dell’inquinamento, che può non coincidere con il proprietario ovvero con il gestore dell’area interessata. Pertanto, a carico del proprietario dell’area inquinata che non sia responsabile della contaminazione non incombe alcun obbligo di porre in essere gli interventi ambientali in argomento ma solo la facoltà di eseguirli al fine di evitare l’espropriazione del terreno interessato gravato da onere reale, al pari delle spese sostenute per gli interventi di recupero ambientale assistite anche da privilegio speciale immobiliare.


Tar Lombardia, Milano, 10 luglio 2007, n. 5355

Pres. Arosio – Est. Dongiovanni – Immobiliare 2C (avv.ti Buccello, Viola e Bassi) c. Min. Ambiente, tutela del territorio e del mare (avv.ra Stato) e altri.
 


Tar Liguria, sez. I, 1 agosto 2007, n. 1426


Confermata la legittimazione ad agire delle associazioni ambientaliste.

Costituisce jus receptum il principio secondo cui le associazioni ambientaliste individuate ex art. 13 della legge n. 349/86, tuttora in vigore anche in costanza del Codice dell'ambiente di cui al d. lgs. n. 152/2006 (come anche l'art. 18, comma 5, della stessa legge 349/86, che ne riconosce la legittimazione), sono legittimate ad agire in giudizio avverso qualsiasi provvedimento che leda in maniera diretta e immediata l'interesse ambientale, potendo, dunque, impugnare: 1) atti a contenuto urbanistico, purchè idonei a pregiudicare il bene dell'ambiente come esso viene definito in termini normativi; 2) ogni provvedimento che incida sull’ambiente, ancorché lo specifico bene oggetto del provvedimento impugnato non sia stato sottoposto ad uno specifico vincolo (ad esempio, paesistico, archeologico, idrogeologico) (cfr., ad esempio, Cons. Stato, sez. IV, 9 novembre 2004, n. 7246; sez. V, 1 dicembre 1999, n. 2030).

L’ambiente costituisce un valore ‘trasversale’ costituzionalmente protetto, in funzione del quale lo Stato può dettare standard di tutela uniformi sull’intero territorio nazionale, anche incidenti sulle competenze legislative che, secondo il rinnovellato art. 117 Cost., spettino alle regioni e alle province autonome su materie (governo del territorio, tutela della salute) per le quali quel valore costituzionale assume rilievo, anche tenendo conto della disciplina comunitaria risultante dagli artt. 2 e 230 Trattato nonché dagli artt. 1 e 3 Costituzione dell’Unione europea (cfr., in termini, Corte cost. n. 227/2003; n. 259/2004).


Tar Liguria, sez. I, 1 agosto 2007, n. 1426

Pres. Prosperi – Est. Ponte – V.A.S. (avv. Granara) c. Comune di Levanto (avv. Quaglia).
 


Tar Puglia, Lecce, sez. I, 13 agosto 2007, n. 3068


Il dissenso manifestato da una Regione in seno alla Conferenza di servizi comporta la rimessione della decisione alla Conferenza Stato-Regioni

Il dissenso manifestato nell’ambito di una conferenza di servizi, ex art. 14 quater, comma 3, legge n. 241/90, da un’amministrazione regionale titolare, ex art. 117, comma 3, Cost., di competenze in materia di salute e governo del territorio, determina la necessità di rimettere la decisione alla Conferenza Stato-regioni.

La conferenza di servizi, anche dopo la legge n. 127/97 e il d.P.R. n. 340/2000, non ha natura di organo collegiale, ma costituisce una modalità di semplificazione dell’azione amministrativa finalizzata, nella sua accezione decisoria, alla più celere formazione di atti complessi per i quali è necessario il concorso di volontà di più amministrazioni: con la conseguenza che la deliberazione assunta a seguito di essa non può essere imputata specificamente ad un ente che vi ha partecipato (nella specie, il T.a.r. Puglia ha escluso che l’atto di impugnazione della conclusione della conferenza di servizi dovesse essere notificato alla Regione Puglia dissenziente).


Tar Puglia, Lecce, sez. I, 13 agosto 2007, n. 3068

Pres. Ravalli – Est. Manca – Provincia di Brindisi (avv.ti Giampietro e Durano) c. Ministero dell’ambiente e altri (Avv. Stato) e altro (n.c.)
 


Tar Puglia, Lecce, sez. I, 28 agosto 2007, n. 3111


Illegittimo il rinvio sine die dell’approvazione o autorizzazione di impianti di discariche di rifiuti speciali.

E’ illegittima, per violazione dell’art 2 della legge n. 241/90 e dell’art 97 cost., la delibera con la quale il Consiglio dell’Amministrazione provinciale, nell’adottare un atto di indirizzo per le politiche ambientali del territorio di riferimento in materia di rifiuti, si determina a soprassedere  in merito alla approvazione o autorizzazione di impianti di discariche di rifiuti speciali, pericolosi e non (anche in ampliamento), in attesa della adozione di atti di futura programmazione del settore, in quanto non conclusiva del procedimento avviato ad istanza del privato che, anzi, subisce, per tal via, un ingiustificato arresto procedimentale.


Tar Puglia, Lecce, sez. I, 28 agosto 2007, n. 3111

Pres. Ravalli – Est. Dibello – Ecolevante s.p.a. (avv.ti P. e L. Quinto, Pasqualone)  c. Provincia di Taranto (Avv. Fumarola)
 
 
 
 


Tar Liguria, sez. I, 12 settembre 2007, n. 1569


La società che rilascia certificati di sicurezza delle navi è pubblica amministrazione, ed è perciò soggetta al diritto di accesso, solo quando agisce per conto dello Stato italiano.

L’attività di rilascio dei certificati di sicurezza delle navi svolta su concessione dello Stato italiano dal R.I.Na s.p.a. (società derivante dal Registro navale italiano) rappresenta un’attività di pubblico interesse in quanto consistente nello svolgimento di un’opera di ausilio tecnico di cui le amministrazioni competenti si avvalgono per i propri fini, con la conseguenza che la medesima R.I.Na. s.p.a. – ricadendo nella nozione di pubblica amministrazione – è soggetta integralmente alla disciplina del diritto d’accesso ex artt. 22 ss., legge n. 241/90.

Se l’attività di rilascio dei certificati di sicurezza delle navi svolta su concessione dello Stato italiano dal R.I.Na s.p.a. società derivante dal Registro navale italiano) rappresenta un’attività di pubblico interesse che assoggetta la medesima R.I.Na. s.p.a. – in quanto pubblica amministrazione – alla disciplina del diritto d’accesso ex artt. 22 ss., legge n. 241/90, non può invece affermarsi il medesimo principio allorquando la R.I.Na. s.p.a. svolga la propria attività nel diretto interesse di altri Stati (nella specie, della Repubblica di Panamà), in quanto in tale ipotesi non sussistono quelle esigenze di rispetto dei principi di pubblicità, trasparenza e buon andamento cui la disciplina interna sull’accesso presiede.


Tar Liguria, sez. I, 12 settembre 2007, n. 1569

Pres. Vivenzio – Est. Grauso – A.N.H.M.A. c. R.I.Na. s.p.a. (avv. Damonte) e Ministero de Economia y Finanzas, Autoridad marittima de Panamà n.c.
 


Tar Campania, Napoli, sez. VII, 4 ottobre 2007, n. 8943


Il termine di sessanta giorni di cui all’art. 151, comma 4, d. lgs. n. 490/1999, attiene solo all’esercizio del potere di annullamento e non alla fase successiva di comunicazione.

Il termine perentorio di sessanta giorni previsto dall’art. 151, comma 4, del Decreto Legislativo n. 490/1999 decorre dalla ricezione, da parte della Soprintendenza, dell’autorizzazione rilasciata completa della relativa documentazione tecnico-amministrativa, ed attiene esclusivamente alla fase dell’esercizio del potere di annullamento da parte della Soprintendenza, e non alla successiva fase di comunicazione o notificazione del provvedimento di annullamento (Cons. Stato, Sez. II, 18 gennaio 2006, n. 2449; Cons. Stato, Sez. VI, 8 marzo 2006, n. 1261).

Tar Campania, Napoli, sez. VII, 4 ottobre 2007, n. 8943

Pres. Guerriero – Est. Polidori – Silvestri (avv.to Vitale) c. Ministero beni e attività culturali (Avv.ra Stato).
 


Tar Campania, Napoli, sez. VII, 4 ottobre 2007, n. 8943 [2]


Il principio del raggiungimento dello scopo di cui all’art. 21 octies, comma 2, legge n. 241/90, concerne lo scopo generale dell’azione amministrativa complessivamente considerata.

L’art. 21 octies, comma 2, legge n. 241/90, sulla non annullabilità del provvedimento adottato in violazione di norme sul procedimento o sulla forma degli atti qualora sia palese che il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso da quello in concreto adottato, costituisce un’applicazione del “principio del raggiungimento dello scopo”, già enunciato dall’art. 156, comma 3, c.p.c. (secondo il quale “la nullità non può mai essere pronunciata, se l’atto ha raggiunto lo scopo a cui è destinato”); fermo restando che lo scopo di cui trattasi - a differenza di quanto accade nell’art. 156, comma 3, c.p.c. - non è quello dell’atto procedimentale o della formalità omessi o imperfetti, bensì lo scopo generale dell’azione amministrativa complessivamente considerata, costituito dall’adozione di una decisione il cui contenuto dispositivo sia sostanzialmente conforme al paradigma normativo.


Tar Campania, Napoli, sez. VII, 4 ottobre 2007, n. 8943

Pres. Guerriero – Est. Polidori – Silvestri (avv.to Vitale) c. Ministero beni e attività culturali (Avv.ra Stato).
 


Tar Campania, Napoli, sez. VII, 4 ottobre 2007, n. 8943 [3]


Va esclusa in radice la configurabilità di un potere statale di controllo (di merito) dell’autorizzazione paesistica rilasciata dalla Regione (o ente subdelegato).

L’annullamento ministeriale dell’autorizzazione paesistica costituisce un provvedimento di amministrazione attiva, in quanto espressione del potere di cogestione del vincolo paesistico da parte dello Stato e della Regione (o Ente subdelegato), ed è posto ad estrema difesa del vincolo stesso, sicché va esclusa in radice la possibilità di configurare un potere statale di controllo in relazione all’autorizzazione paesistica rilasciata dalla Regione (o ente subdelegato). Ne consegue che, mentre alla decisione di annullamento di un atto controllato va riconosciuta, secondo i principi generali, la natura vincolata e di atto dovuto, il Ministero può ritenere pienamente giustificato l’accoglimento dell’istanza di annullamento e non annullare l’autorizzazione paesistica rilasciata, seppure essa non risulti adeguatamente motivata (ferma restando, ovviamente, la tutela giurisdizionale del terzo che impugni la predetta autorizzazione) (Cons. Stato, Sez. VI, 13 febbraio 2001, n. 685).


Tar Campania, Napoli, sez. VII, 4 ottobre 2007, n. 8943

Pres. Guerriero – Est. Polidori – Silvestri (avv.to Vitale) c. Ministero beni e attività culturali (Avv.ra Stato).
 


Tar Campania, Napoli, sez. VII, 4 ottobre 2007, n. 8943 [4]


L’art. 21-octies, comma 2, prima parte, legge n. 241/90, non si applica al provvedimento di annullamento dell’autorizzazione paesaggistica, che ha natura discrezionale.

La natura discrezionale del potere statale di annullamento dell’autorizzazione paesistica esclude in radice, in relazione ai provvedimenti che costituiscono espressione di tale potere, la possibilità di fare applicazione della prima parte dell’art. 21 octies, comma 2, della legge n. 241/1990, posto che tale disposizione riguarda espressamente i provvedimenti vincolati.


Tar Campania, Napoli, sez. VII, 4 ottobre 2007, n. 8943

Pres. Guerriero – Est. Polidori – Silvestri (avv.to Vitale) c. Ministero beni e attività culturali (Avv.ra Stato).
 


Tar Campania, Napoli, sez. VII, 4 ottobre 2007, n. 8943 [5]


Per il principio del raggiungimento dello scopo della norma violata, non può dolersi dell’omessa comunicazione dell’avvio del procedimento il soggetto che sia stato comunque posto in condizione di partecipare al procedimento amministrativo.

La comunicazione prevista dall’art. 7 della legge n. 241/1990 non costituisce un adempimento fine a sé stesso, ma è volta a consentire un’effettiva partecipazione attiva al procedimento da parte dei soggetti destinatari dell’attività amministrativa. Ne consegue che la codificazione del principio del raggiungimento dello scopo dell’azione amministrativa non ha precluso l’operatività del principio, di origine pretoria, del raggiungimento dello scopo della norma violata, in forza del quale laddove sia provato che l’interessato è stato comunque posto in condizione di partecipare al procedimento amministrativo questi non può dolersi dell’omessa comunicazione dell’avvio del procedimento stesso (T.A.R. Campania Napoli, Sez. VII, 21 maggio 2007, n. 5494).


Tar Campania, Napoli, sez. VII, 4 ottobre 2007, n. 8943

Pres. Guerriero – Est. Polidori – Silvestri (avv.to Vitale) c. Ministero beni e attività culturali (Avv.ra Stato).
 


Tar Campania, Napoli, sez. VII, 4 ottobre 2007, n. 8943 [6]


In sede di controllo dell’autorizzazione paesaggistica, la Soprintendenza non può suggerire al proprietario di un‘area modifiche progettuali.

Se è vero che la Soprintendenza nell’esercizio dei suoi poteri di controllo può verificare la legittimità delle autorizzazioni paesistiche anche sotto tutti i profili sintomatici dell’eccesso di potere, ciò non significa che essa possa spingersi fino al punto di suggerire modifiche progettuali, perché tali modifiche possono essere imposte esclusivamente dalla amministrazione comunale, cui compete la valutazione della compatibilità paesistica degli interventi edilizi (Cons. Stato, Sez. VI, 11 settembre 2003, n. 5099; T.A.R. Campania Napoli, Sez. IV, 10 dicembre 2004, n. 18694; Cons. Stato, Ad. Plen., n. 9/2001; T.A.R. Campania Napoli, Sez. VII, 8 giugno 2007, n. 6052; 21 maggio 2007, n. 5494).


Tar Campania, Napoli, sez. VII, 4 ottobre 2007, n. 8943

Pres. Guerriero – Est. Polidori – Silvestri (avv.to Vitale) c. Ministero beni e attività culturali (Avv.ra Stato).
 


Tar Liguria, sez. I, 12 ottobre 2007, n. 1759


Pubblica Amministrazione - Procedimento amministrativo - Accesso alle informazioni ambientali - Art. 2, n. 5, D.Lgs. n. 195/2005 - Accesso alle analisi e ai dati di carattere economico e contabile - Limiti. 

Le analisi e i dati di carattere economico e contabile di cui all’art. 2, n. 5 del D.Lgs. n. 195/2005 possono integrare un’informazione ambientale soltanto qualora vengano utilizzati nell’ambito dell’esercizio di un’attività amministrativa (n. 3) che incida o possa incidere concretamente sugli elementi dell’ambiente di cui al n. 1 (aria, atmosfera, acqua, suolo, etc.) o sui fattori dell’ambiente di cui al n. 2 (energia, rumore, radiazioni, etc.). Al fine di evitare forme di controllo sistematico e generalizzato sull’attività amministrativa, la latitudine del riferimento alle misure amministrative è stata dunque temperata dalla necessità che, per integrare propriamente un’informazione ambientale, l’attività amministrativa incida concretamente, in positivo (tutelandoli) o in negativo (compromettendoli) sugli elementi o sui fattori ambientali come individuati ai nn. 1 e 2 dell’art. 2 D.Lgs. n. 195/2005: spetta ovviamente a colui che chiede l’accesso la precisa definizione dell’oggetto dell’istanza, mediante la chiara indicazione del nesso concreto dal quale sia possibile desumere l’incidenza della misura amministrativa su detti elementi o fattori ambientali. 


Tar Liguria, Sez. I, 12 ottobre 2007, n. 1759

Pres. Di Sciascio, Est. Vitali - V.A.S. (avv. Granara) c. Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre (avv.ti Gerbi e Zanobini) - 
 
 


Tar Liguria, sez. I, 12 ottobre 2007, n. 1759 [2]


Pubblica Amministrazione - Procedimento amministrativo - Accesso alle informazioni ambientali - D.Lgs. n. 195/2005 - Strumento di controllo sistematico e generalizzato sulla gestione dei procedimenti in itinere - Esclusione.

Per quanto esteso sia - in forza della definizione di cui all’art. 2 - l'ambito applicativo del D.Lgs. n. 195/2005, esso non può dare titolo ad una forma di indiscriminato accesso a tutte le pratiche inerenti ad un determinato settore di attività amministrativa, non potendosi il diritto all’informazione in materia ambientale, al pari del diritto di accesso in genere (cfr. l’art. 16 della legge n. 15 del 11 febbraio 2005), tradursi in uno strumento di controllo sistematico e generalizzato sulla gestione di tutti i procedimenti amministrativi in itinere e, più in generale, sull'intero operato di un ente pubblico, che finirebbe per conferire ad un’associazione privata poteri ispettivi, che non le competono (nello stesso senso, recentemente, T.A.R. Puglia, III, 5.7.2006, n. 2725; T.A.R. Lombardia, I, 26.5.2004, n. 1770). 


Tar Liguria, Sez. I, 12 ottobre 2007, n. 1759

Pres. Di Sciascio, Est. Vitali - V.A.S. (avv. Granara) c. Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre (avv.ti Gerbi e Zanobini) -  T.A.R. LIGURIA, Sez. I - 12 ottobre 2007, n. 1759

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CORTE DI GIUSTIZIA DELLE COMUNITA’ EUROPEE
 


Corte di Giustizia delle Comunità Europee, sez. VI, 5 luglio 2007, Causa C-340/06


Pubblica amministrazione – Danno Ambientale - Accesso del pubblico all'informazione in materia d'ambiente - Mancata trasposizione entro il termine prescrive - Inadempimento di Stato (Austria) - Direttiva 2003/4/CE.

Non avendo adottato, entro il termine prescritto, tutte le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva 2003/4/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2003, che riguarda l'accesso del pubblico all'informazione in materia d'ambiente e che abroga la direttiva 90/313/CEE del Consiglio, la repubblica dell'Austria è venuta meno agli obblighi che gli incombono ai sensi di questa direttiva. La repubblica dell'Austria è condannata alle spese. 
 


Corte di Giustizia delle Comunità Europee, sez. II, 5 luglio 2007, causa C-255/05


Pubblica Amministrazione - Danno Ambientale – Urbanistica e Edilizia - Inizio attività della «terza linea» di un inceneritore - Pubblicità della domanda di autorizzazione - Comunicazione - Osservazioni - Inadempimento di uno Stato (Repubblica italiana) - Direttive 75/442/CEE, 85/337/CEE e 2000/76/CE.

Non avendo reso accessibile in uno o più luoghi aperti al pubblico la comunicazione di inizio attività della «terza linea» del detto inceneritore per un adeguato periodo di tempo affinché il pubblico potesse esprimere le proprie osservazioni prima della decisione dell’autorità competente e non avendo messo a disposizione del pubblico stesso le decisioni relative a tale comunicazione insieme ad una copia dell’autorizzazione, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza dell’art. 12, n. 1, della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 4 dicembre 2000, 2000/76/CE, sull’incenerimento dei rifiuti.

 

 


 

 
Pubblicato da Daniela il 09/03/2008 alle 07:44:40, in Notizie sparse, letto 1212 volte
Aggiornamento di "reperti modenesi".
Solo in seguito a un ulteriore articolo apparso su un quotidiano, il 23 febbraio le carcasse sono state rimosse, dopo ben 25 giorni dal loro rinvenimento. L’incomprensibile ritardo è dovuto, secondo dichiarazione della responsabile dell’Ufficio Diritti Animali di Modena, a “confusione sulle competenze” e “dimenticanza”. Dalla dichiarazione rilasciata risulta inoltre che l’ufficio del Comune e i servizi veterinari conoscessero quel canile lager fin dal 2001 e che vi erano tenuti ben 28 cani destinati alla riproduzione. Le indagini ora procedono ad opera della Polizia Municipale, mentre il Comune si è adoperato ad inviare le carcasse all’Università di Bologna per l’identificazione della razza allo scopo di “collegare o scollegare” i cani con l’allevatore, che lì risiedeva.
Dal canto nostro abbiamo contattato la Polizia Municipale rendendoci disponibili a verificare con loro l’eventuale presenza di microchip sul luogo di ritrovamento delle carcasse. La ricerca è stata fatta ed è andata a buon fine e sono stati rinvenuti due microchip che potranno con certezza condurre all’identità del proprietario dei cani.
Restiamo sorpresi che questa banale ricerca non sia stata fatta prima da coloro che hanno gestito la rimozione delle carcasse.
Restiamo senza parole di fronte alla notizia che gli organi competenti fossero informati sulla situazione fin dal 2001 e che a seguito dei sopralluoghi, pur riscontrando problemi, non si sia monitorata la sorte di quei cani, la cui fine è tristemente nota.
Restiamo attoniti alle dichiarazioni del Comune secondo cui i cani durante i sopralluoghi in quello che può essere definito un lager, furono trovati in condizioni che “non motivavano un maltrattamento o un mancato benessere”.
Restiamo offesi dai 25 giorni in cui nessuno ha mosso un dito per rimuovere quei poveri resti e riteniamo inaccettabili le giustificazioni a questo.
Per tutto questo e per lo sdegno dei tanti cittadini che ci hanno contattato, continueremo a collaborare con le istituzioni affinché siano puniti tutti i responsabili della tremenda morte di quei cani.
 
Chiediamo a tutti di continuare a scrivere e a chiedere spiegazioni ai seguenti indirizzi:
sindaco@comune.modena.it  Sindaco
gorlando@comune.modena.it Assessore all’Ambiente
ambi004@comune.modena.it   Ufficio Diritti Animali
 
Invitando anche i giornali a non trascurare la notizia:
cronaca.mo@gazzettadimodena.it
cronaca.modena@ ilcarlino.net
 
Pubblicato da Susi il 08/03/2008 alle 14:42:15, in Notizie sparse, letto 1530 volte
Auguri a tutte le donne!
Tratto dal libro Corpo Celeste (Attraverso un paese sconosciuto) di Anna Maria Ortese (1914-1998)
…….
Ecco ho finito. Ho finito anche di essere uno scrittore – se mai lo sono stata -, ma sono lieta di averlo tentato. Sono lieta di aver speso la mia vita per questo. Sono lieta, in mezzo alle mie tristezze mediterranee, di essere qui. E dirvi com’è bello pensare strutture di luce, e gettarle come reti aeree sulla terra, perché essa non sia più quel luogo buio e perduto che a molti appare, o quel luogo di schiavi che a molti si dimostra – se vengono a occupare i linguaggi, il respiro, la dignità delle persone. A dirvi come sia buona la Terra, e il primo dei valori, e da difendere ogni momento. Nei suoi paesi, anche nei suoi boschi, nelle sorgenti, nelle campagne, dovunque siano occhi – anche occhi di uccello o domestico o selvatico animale. Dovunque siano occhi che vi guardano con pace o paura, là vi è qualcosa di celeste, e bisogna onorarlo e difenderlo. So questo. Che la Terra è un corpo celeste, che la vita che vi si espande da tempi immemorabili e prima dell’uomo, prima ancora della cultura, e chiede di continuare a essere, e a essere amata, come l’uomo chiede di continuare ad essere, e a essere accettato, anche se non immediatamente capito e soprattutto non utile. Tutto è uomo. Io sono dalla parte di quanti credono nell’assoluta santità di un albero e di una bestia, nel diritto dell’albero, della bestia, di vivere serenamente, rispettati, tutto il loro tempo. Sono dalla parte della voce incerata che si libera in ogni essere, e della dignità di ogni essere – al di là di tutte le barriere – e sono per il rispetto e l’amore che si deve loro.
C’è un mondo vecchio, fondato sullo sfruttamento della natura madre, sul disordine della natura madre, sulla certezza che di sacro non vi sia nulla. Io rispondo che tutto è divino e intoccabile: e più sacri di ogni cosa sono le sorgenti, le nubi, i boschi e i loro piccoli abitanti. E l’uomo non può trasformare questo splendore in scatolame e merce, ma deve vivere e essere felice con altri sistemi, d’intelligenza e di pace, accanto a queste forze celesti. Che queste sono le guerre perdute per pura cupidigia: i paesi senza più boschi e torrenti, e le città senza più bambini amati e vecchi sereni, e donne al di sopra dell’utile. Io auspico un mondo innocente. So che è impossibile, perché una volta, in tempi senza tempo e fuori dalla nostra possibilità di storicizzare e ricordare, l’anima dell’uomo perse una guerra. Qui mi aiuta Milton, e tutto ciò che ho appreso dalla letteratura della visione e della severità. Vivere non significa consumare, e il corpo umano non è un luogo di privilegi. Tutto è corpo, e ogni corpo deve assolvere un dovere, se non vuole essere nullificato; deve avere una finalità, che si manifesta nell’obbedienza alle grandi leggi del respiro personale, e del respiro di tutti gli altri esseri. E queste leggi, che sono  la solidarietà con tutta la vita vivente, non possono essere trascurate. Noi, oggi, temiamo la guerra e l’atomica. Ma chi perde ogni giorno il suo respiro e la sua felicità, per consentire alle grandi maggioranze umane un estremo abuso di respiro e di felicità fondati sulla distruzione planetaria dei muti e dei deboli - che sono tutte le altre specie - può forse temere la fine di tutto? Quando la pace e il diritto non saranno solo per una parte dei viventi, e non vorranno dire solo la felicità e il diritto di una parte, e il consumo spietato di tutto il resto, solo allora, quando anche la pace del fiume e dell’uccello sarà possibile, saranno possibili, facili come un sorriso, anche la pace e la vera sicurezza dell’uomo.
Ecco. Come sono venuta vado via; e vi ringrazio di avermi ascoltata; mi scuso se ho detto troppo o confusamente; e se ho detto poco, e se ho potuto dispiacervi. Come dicono i bambini: non l’ho fatto apposta. Vi auguro un buon giorno di pace e di comprensione. La vita è più grande di tutto, ed è in ogni luogo, e da tutte le parti – proprio da tutte le parti – chiede amicizia e aiuto. Non chiede che questo. E il valore di ogni buona risposta è immenso, se anche non dimostrabile. Amate e difendete il libero respiro di ogni paese, e di ogni vita vivente.
Questo invito, alla fine, calma e consola la mia stessa tristezza, e il senso di essere stata uno scrittore inutile. Ma non lo sono stata del tutto se, oltre il mio respiro, ho appreso a desiderare il libero respiro di ogni creatura e di ogni paese. E’ tutto, il respiro. E’ Dio stesso; ed è la cultura quando non fine a se stessa; quando, d’un tratto – voi non lo sapevate che era anche questa -, solleva e trasporta i popoli, come fa a volte, con le confuse onde del mare, un gran vento celeste
19 febbraio 1980
 
Pubblicato da Piero il 06/03/2008 alle 15:50:25, in Notizie sparse, letto 2125 volte


dal 15 MARZO al 7 GIUGNO
i giovani metteranno le mani in pasta.

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LABORATORIO DI CUCINA CREATIVA (vegana) PER GIOVANI ALLIEVI (5-13 anni)

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QUATTRO INCONTRI
dalle 15.30 alle 18.30
presso il comitato 100celle aperte

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SABATO 15 MARZO: “acqua e farina”
SABATO 5 APRILE: “la primavera nel piatto”
SABATO 10 MAGGIO: “dal crudo al cotto”
SABATO 7 GIUGNO: “il filo del mondo”

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Quota partecipativa:
e.25 a incontro - e.80 l’intero corso

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Il primo incontro sarà dedicato al’acqua e alla farina. Da questo primo passo gli allievi realizzaranno un  nuovo mondo di ricette con i cereali,le verdure e la frutta di stagione: dagli antipasti ai dolci, dalla pasta al pane fatto in casa. Sperimenteranno la magia del cibo attraverso l’esperienza visiva,  manuale ed olfattiva della trasformazione degli ingredienti, e del passaggio dal crudo al cotto, condividendo alla fine e tutti insieme il risultato delle loro creazioni. Una cucina senza proteine animali e accurata nella scelta degli ingredienti.

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Unica regola: i bambini devono essere muniti di grembiule, canovaccio personale e contenitore da asporto.

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Per info:
Stefania: 335.6116252
Nuvolabianca.tai@libero.it

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COMITATO 100CELLE APERTE
via delle resede, 5 (tram 5-p.le dei gerani)
06.2426503 (lun 17-20, merc 11-13, ven 16-20)
info@comitato100celle.org
www.comitato100celle.org

 

 
Pubblicato da Piero il 04/03/2008 alle 11:15:36, in Notizie sparse, letto 1481 volte

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Nuova grande abbuffata Vegan, al CSOA Macchia Rossa, a cura di VEGANRIOT.

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Sabato 8 marzo ore 20,30. Per una panza piena si consiglia l'arrivo in orario.

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CSOA Macchia Rossa, via Pieve Fosciana 56-82, Magliana, Roma.

 
Pubblicato da Piero il 29/02/2008 alle 15:48:20, in Notizie sparse, letto 3780 volte

Escursione alla Selva del Lamone (m.410) domenica 9 Marzo 2008.

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La Selva del Lamone si trova tra i comuni di Farnese, Ischia di Castro, Pitigliano. Sarà un itinerario di 5,30 ore di cammino (ad una andatura normale ed escluse le soste), con 50 metri di dislivello. Sarà un percorso ad anello. La Selva  del Lamone è una giungla intricata, costellata di massi vulcanici, che per secoli è rimasta integra e dove tutt’ora si nascondono alcuni degli animali più selvatici che abbiamo in Italia (Caprioli, Lupi, Lontre). Da pochi anni è stata dichiarata parco e vi è stata vietata la caccia. Nel fitto del bosco ci sono resti preistorici, etruschi e medievali. A dare un ulteriore fascino al luogo c’è anche il fontanile dove si accampava il brigante Tiburzi, l’ultimo brigante della maremma, che sfruttava il fitto del bosco per sfuggire agli inseguimenti dei carabinieri. La difficoltà dell’itinerario è costituita proprio dal sapersi orientare nel fitto del bosco: io personalmente non sono mai uscito dalla Selva del Lamone dallo stesso sentiero da cui vi ero entrato. Questa volta non avremo la necessità di effettuare guadi.

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Appuntamento ore 8.30 al parcheggio del benzinaio TOTAL de LA STORTA. Dal raccordo prendere la CASSIA normale (evitare la CASSIA BIS) direzione Viterbo. Dopo qualche Km si supera sulla Ds il benzinaio AGIP della Giustiniana, poco dopo si seguono le indicazioni a Ds per CASSIA Viterbo, e poco dopo ancora si arriva a LA STORTA, sulla Sn c'e' un campanile e sulla ds c'e' un benzinaio TOTAL. Dopo l’appuntamento continueremo lungo la Cassia, dopo aver raggiuntoViterbo prenderemo la superstrada per Orte che abbandoneremo per riprendere la Cassia in direzione Siena. Poco dopo seguiremo le indicazioni a destra per Valentano e poi raggiungeremo Farnese. Prego chi vuole venire di contattarmi nei giorni precedenti e di darmi un recapito perché  a seconda delle condizioni del tempo potremmo fare dei cambiamenti di appuntamento.

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Consigli per le cose da portare:
1) Innanzi tutto si consiglia l’utilizzo di scarponcini da trekking. Sono comodi, si fatica di meno perché fanno più presa nel terreno, proteggono dalle storte.
2) Uno zainetto da portare a spalla dove vanno messe le varie cose.
3) Almeno un litro d’acqua a persona.
4) Pranzo al sacco. Non esistono rifugi gestiti come sulle Alpi, per cui per il pranzo bisogna essere autosufficienti.  Invito caldamente tutti i partecipanti (vegan, vegetariani,e simpatizzanti in transizione) a portarsi per questa escursione un pasto vegan (senza animali e derivati).
5) Abbigliamento: durante le escursioni ci si veste a strati, perché si può passare dal molto caldo al molto freddo nel giro di  poco tempo. Come calzoni vanno bene un paio di blue jeans comodi o i pantaloni di una tuta. Consiglio poi una camicia a maniche lunghe, un pile o un maglione, un giubbotto di sicurezza per la pioggia e da mettere comunque se fa freddo, un berretto, dei guanti.
6) In macchina lascio un paio di scarpe da ginnastica e un paio di calzettoni di ricambio da mettere al ritorno. Dopo avere camminato è buona norma cambiarsi i calzettoni e gli scarponcini (questi ultimi possono essere infangati, fanno traspirare poco il piede, rendono difficile la guida della macchina).
7) in macchina lascio anche una t-shirt di riserva per cambiarmi al ritorno dell’escursione e mettermi un indumento pulito.

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Il mio cellulare è 338 11 63 040 e la mia mail è titoferretti@libero.it chi è interessato a venire è pregato a contattarmi nei prossimi giorni.
La gita è gratuita!

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ciao Tito

 
Pubblicato da Piero il 29/02/2008 alle 08:44:14, in Notizie sparse, letto 3888 volte

A.P.E. è un’associazione animalista ambientalista, attenta alla salvaguardia degli animali selvatici e dei loro habitat, al risparmio energetico ed alle energie rinnovabili.

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A tale scopo A.P.E. ha l’obiettivo di gestire e costituire aree naturalistiche specializzate nella salvaguardia di piccoli mammiferi, insetti, anfibi e uccelli, e delle aree negli ambiti comunali che molto spesso vengono lasciate senza custodia, dove molti animali si insediano come rondini, rondoni, rapaci notturni e ricci.

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Progetta e installa mangiatoie e cassette nido per uccelli e piccoli mammiferi, ricrea aree umide e stagni per la riproduzione di anfibi, progetta piantumazioni con piante autoctone; progetta serre, biciclette, impianti ad energia rinnovabile.
Ogni area oasi-parco, gestita da A.P.E., avrà l’obiettivo di produrre energia naturale, senza arrecare nessun impatto dannoso sull’ambiente.

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Grazie alla creazione di aree protette intende far conoscere l’importanza di ogni forma di vita nel nostro territorio, per la conoscenza della biodiversità, e ribadire l’importanza delle amministrazioni comunali nel ripristinare i corridoi naturali nelle città che favoriscono lo spostamento degli animali garantendo una discreta sopravvivenza delle specie migratrici, che a causa dell’urbanizzazione si trovano sempre più spesso senza la possibilità di riprodursi.
A.P.E. partecipa alle campagne antibracconaggio organizzate dalla Lega Abolizione Caccia, alle campagna per la migrazione di anfibi e ai censimenti di uccelli migratori e nidificanti in Lombardia .
Organizza cene vegane a scopo sociale e incontri per una cucina sana e non violenta, senza ingredienti di origine animale, perché considera primario il rispetto totale di ogni essere vivente.
Organizza laboratori didattici rivolti alle scuole su birdgardening, birdwatching, cucina naturale ed energie rinnovabili, viaggi naturalistici nei parchi nazionali e internazionali, organizza incontri e dibattiti sulla salvaguardia della Biodiversità del rispetto degli animali delle piante sul Pianeta Gaia, progetta in collaborazione con i comuni sterilizzazione di colonie feline.

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A.P.E. ripudia la caccia, la vivisezione, le pellicce, gli allevamenti intensivi, la guerra, ogni intolleranza e razzismo.

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Per informazioni:    
Catia Acquaviva,
Tel.: 3388713534

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Visita il sito di APEnatura,

e-mail info@apenatura.it

 
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