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Breve guida turistica per i cavalli dell’Europa Centrale
Alcuni sono giovani, anzi giovanissimi (3-4 mesi). Gli altri sono piuttosto vecchi. Alcuni hanno terminato una lunga carriera sportiva. Gli altri hanno scontato una quindicina (a volte una ventina) d’anni di lavoro duro nei campi. Qualcuno mantiene a stento una buona salute. Gli altri restano con zampe rotte o malati a volte gravemente. C’è anche la terza categoria; quelli che erano di buona salute fino a qualche settimana prima di essere acquistati da un mercante, in collaborazione con le macellerie italiane. Per aumentare la massa del cavallo prima di venderlo, vengono privati del cibo e dell'acqua per qualche giorno, forzando alla fine l'animale ormai esausto a ingurgitare acqua con sale che gli gonfia la pancia, così non solo risparmiano il cibo ma anche guadagnano dalla vendita: un cavallo “gonfiato” vale di più!
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L’altro “metodo” è di dargli della calce spenta (che non solo lo gonfia ma lo rende anche “calmo”, il cavallo quasi svenuto dal dolore non si muove più). Ovviamente l’applicazione del secondo metodo fa rischiare al nostro “quattro zoccoli” di non arrivare alla Penisola Appenina vivo.
Durante l’inverno quando meno gente va a spendere per i cavalli nei club, oppure dopo una ferita assai grave o quando la cavalla non può dare più puledri, oppure soltanto quando non si vuole più mantenere un cavallo, bisogna solo contattare un mercante. Lui viene per prendere il cavallo e portarlo alla sua stalla dove sono già stipati gli altri in attesa.
Ogni lunedì c’è il mercato “dei cavalli” a Bodzentyn, nella Polonia centrale. E' qua che vengono i camion italiani. Gli Italiani pagano bene, 1-2 Euro al chilo. Non gli va di fare due volte la stessa strada, per questo caricano i camion al massimo (senza neanche rispettare le norme stabilite dall’ Unione Europea).
Dalla Polonia centrale all’Italia ci vogliono circa 70 ore (per andare in Sardegna ci vogliono 95 ore).
I camion fanno questa strada in fretta, senza sosta, il che vuol dire che i cavalli non mangiano nè bevono per oltre 70 ore. (verosimilmente l’altro motivo di questa pratica crudele è il fatto che agli Italiani piace “la carne equina secca”. Whatever that means...)
Solo una piccola percentuale di animali sopravvive a questo trasporto infernale. I cavalli muoiono calpestati dai loro compagni, ad alcuni non vengono curati gli zoccoli e per il dolore non riescono a stare in piedi.
Approfittando dai prezzi relativamente bassi degli animali polacchi, le macellerie italiane continuano con il loro commercio. E fino a quando c’è il cliente, ci sarà sempre il fornitore.
I trasporti dei cavalli infrangono quasi tutti i regolamenti dell’Unione Europea rispetto ai trasporti degli animali. E continuano a farlo.
Per provare a risolvere il problema dei trasporti sono nate alcune Fondazioni che con grande fatica aiutano i cavalli bisognosi. I volontari si recano in mercati tipo Bodzentyn per riuscire ad accudirli e curarli. Tanti cavalli salvati lavorano con i bambini nella hippoterapia.
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Per aiutare dall'Italia le associazioni di volontariato polacche che si occupano di contrastare direttamente questo cruento mercato, ecco i link dove informarsi:
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Il testo e i link ci sono stati forniti da Aneta Trzcianko-Uhres