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Escursione alla Selva del Lamone (m.410) domenica 9 Marzo 2008.
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La Selva del Lamone si trova tra i comuni di Farnese, Ischia di Castro, Pitigliano. Sarà un itinerario di 5,30 ore di cammino (ad una andatura normale ed escluse le soste), con 50 metri di dislivello. Sarà un percorso ad anello. La Selva del Lamone è una giungla intricata, costellata di massi vulcanici, che per secoli è rimasta integra e dove tutt’ora si nascondono alcuni degli animali più selvatici che abbiamo in Italia (Caprioli, Lupi, Lontre). Da pochi anni è stata dichiarata parco e vi è stata vietata la caccia. Nel fitto del bosco ci sono resti preistorici, etruschi e medievali. A dare un ulteriore fascino al luogo c’è anche il fontanile dove si accampava il brigante Tiburzi, l’ultimo brigante della maremma, che sfruttava il fitto del bosco per sfuggire agli inseguimenti dei carabinieri. La difficoltà dell’itinerario è costituita proprio dal sapersi orientare nel fitto del bosco: io personalmente non sono mai uscito dalla Selva del Lamone dallo stesso sentiero da cui vi ero entrato. Questa volta non avremo la necessità di effettuare guadi.
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Appuntamento ore 8.30 al parcheggio del benzinaio TOTAL de LA STORTA. Dal raccordo prendere la CASSIA normale (evitare la CASSIA BIS) direzione Viterbo. Dopo qualche Km si supera sulla Ds il benzinaio AGIP della Giustiniana, poco dopo si seguono le indicazioni a Ds per CASSIA Viterbo, e poco dopo ancora si arriva a LA STORTA, sulla Sn c'e' un campanile e sulla ds c'e' un benzinaio TOTAL. Dopo l’appuntamento continueremo lungo la Cassia, dopo aver raggiuntoViterbo prenderemo la superstrada per Orte che abbandoneremo per riprendere la Cassia in direzione Siena. Poco dopo seguiremo le indicazioni a destra per Valentano e poi raggiungeremo Farnese. Prego chi vuole venire di contattarmi nei giorni precedenti e di darmi un recapito perché a seconda delle condizioni del tempo potremmo fare dei cambiamenti di appuntamento.
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Consigli per le cose da portare:
1) Innanzi tutto si consiglia l’utilizzo di scarponcini da trekking. Sono comodi, si fatica di meno perché fanno più presa nel terreno, proteggono dalle storte.
2) Uno zainetto da portare a spalla dove vanno messe le varie cose.
3) Almeno un litro d’acqua a persona.
4) Pranzo al sacco. Non esistono rifugi gestiti come sulle Alpi, per cui per il pranzo bisogna essere autosufficienti. Invito caldamente tutti i partecipanti (vegan, vegetariani,e simpatizzanti in transizione) a portarsi per questa escursione un pasto vegan (senza animali e derivati).
5) Abbigliamento: durante le escursioni ci si veste a strati, perché si può passare dal molto caldo al molto freddo nel giro di poco tempo. Come calzoni vanno bene un paio di blue jeans comodi o i pantaloni di una tuta. Consiglio poi una camicia a maniche lunghe, un pile o un maglione, un giubbotto di sicurezza per la pioggia e da mettere comunque se fa freddo, un berretto, dei guanti.
6) In macchina lascio un paio di scarpe da ginnastica e un paio di calzettoni di ricambio da mettere al ritorno. Dopo avere camminato è buona norma cambiarsi i calzettoni e gli scarponcini (questi ultimi possono essere infangati, fanno traspirare poco il piede, rendono difficile la guida della macchina).
7) in macchina lascio anche una t-shirt di riserva per cambiarmi al ritorno dell’escursione e mettermi un indumento pulito.
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Il mio cellulare è 338 11 63 040 e la mia mail è titoferretti@libero.it chi è interessato a venire è pregato a contattarmi nei prossimi giorni.
La gita è gratuita!
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ciao Tito