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 Solo per i cuccioli, sono troppo deboli e senza intervento esterno rischiano di morire. Da adulti se la cavano
 Mai, i vaccini sono testati su molti altri animali e per salvarne uno se ne condannano molti altri
 No, non servono anche perchè la natura deve fare il suo corso
 Non so, non escludo la vaccinazione ma valuto di volta in volta

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Home/Storico/Notizie sparse
Articoli della sezione «Notizie sparse».
Ordine cronologico: discendente (il più recente in testa).
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Pubblicato da Piero il 07/12/2007 alle 18:38:03, in Notizie sparse, letto 1323 volte

COMUNICATO STAMPA
7 dicembre 2007

L'ASSOCIAZIONE DOGWELCOME E SUSANNA CHIESA SONO FELICI DI ANNUNCIARE CHE SIMONE RIGHI E' USCITO DAL CARCERE OGGI POMERIGGIO. RINCHIUSO IN SPAGNA DA 2 MESI ESATTI, A SEGUITO DELL’ACCOGLIMENTO DI RICHIESTA DI ABBASSARE L'IMPORTO DELLA  CAUZIONE, SIMONE RIGHI E' LIBERO IN ATTESA DI GIUDIZIO.

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IL 4 DICEMBRE L'ACCOGLIMENTO DA PARTE DEL GIUDICE

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A Simone Righi (tra l'altro affetto da una patologia tumorale) era stato  richiesto il pagamento di una cauzione per il rilascio dissimile da quella imposta alla ragazza spagnola che, assieme a lui, era stata
arrestata il 7 ottobre con le medesime accuse. Isabel, dietro pagamento di 3.000,00 euro, era uscita dal carcere pochi giorni dopo l'arresto, Simone Righi è invece rimasto in carcere per lungo tempo. Molto piu' tardi e' stata accolta la richiesta di scarcerazione dietro pagamento di cauzione che ammontava a ben 9.000,00 euro, cifra di cui il Righi non disponeva.

Il Giudice del Tribunale di Cadiz, a seguito della richiesta fattagli pervenire dal legale che assiste Righi in Spagna, il quale chiedeva uniformità di trattamento per gli imputati, ha concesso un abbassamento
della cauzione, portandola alla stessa cifra richiesta per la ragazza spagnola.

La raccolta fondi in favore di Simone è in atto sin da metà ottobre, così che oggi il nostro connazionale, grazie alle donazioni, è potuto tornare a respirare fuori dal carcere.

La paradossale vicenda è stata divulgata dalla Rai (TG2 e Rai Regione Emilia Romagna) nonché da alcuni media. Il 5 dicembre la Sig.ra Fiori ha partecipato alla trasmissione televisiva "Piazza Grande” condotta
da Giancarlo Magalli. Va osservata, in generale, una mancanza di interesse nel segnalare questa palese ingiustizia, che per un nostro connazionale è diventata un incubo. Lo stesso incubo che potrebbe essere vissuto da altri italiani che dovessero decidere di lasciare il proprio cane in una pensione-canile spagnola.

In Spagna e' infatti frequente il divieto di accesso ai cani in esercizi pubblici e la pratica dell'uccisione di animali domestici è ancora purtroppo permessa. I controlli in generale su animali lasciati in alloggi o canili, non sono assolutamente accurati.

L'Associazione Dogwelcome per i diritti degli animali e di chi conduce un animale domestico che, appena venuta a conoscenza dei fatti, ha costituito il "Comitato per la Liberazione di Simone", esprime grande
soddisfazione per la decisione del giudice.

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LA STORIA IN BREVE

Simone Righi, imputato per "disordine pubblico", "resistenza a pubblico ufficiale", nonché "attentato alle istituzioni" per avere manifestato a Cadiz insieme a 2000 persone, durante una manifestazione regolarmente autorizzata contro il canile Lager di Puerto Real, sebbene l'unica formale "accusa", rilasciata dal guardaspalla della Sindachessa di Cadiz Teofila Martinez, è quella di "avere avuto l'impressione che
Simone Righi volesse aggredire" la Martinez.

Nel canile lager di Puerto Real i 3 cani della coppia affidati in regime di pensione sono stati uccisi in maniera atroce perché confusi con cani catturati dalle strade, animali che sino a poco tempo fa subivano la
stessa sorte. Evidentemente Simone poteva dare fastidio a qualcuno essendo testimone diretto dei fatti.

Ma la giustizia sta seguendo il proprio corso: il canile lager contro il quale Simone, insieme alla sua compagna, ha sporto denuncia, è stato chiuso ed il veterinario e' stato sospeso dall'attività'
professionale.

UN DOVEROSO RINGRAZIAMENTO A CHI SINO AD ORA HA DATO IL PROPRIO CONTRIBUTO IN AIUTO DI SIMONE:

Ora non resta che seguire l'iter giudiziario, con la speranza che il Giudice decida di archiviare la pratica ancora in fase istruttoria), così accogliendo le prove che dimostrino l'assoluta innocenza di Righi e della compagna, il quale rischiano sino a 6 anni di reclusione.

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Dr. Susanna Chiesa, Legale portavoce di Simone Righi ed Angelagiovanna Fiori in Italia (susannachiesa@libero.it)

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Ass. Dogwelcome per i diritti degli animali e di chi conduce un animale domestico (info@dogwelcome.it)

 

 
Pubblicato da Claudia (Nefertari77) il 07/12/2007 alle 16:47:17, in Notizie sparse, letto 2984 volte

Corriere della Sera, 16 novembre 2007

MILANO - Due vere zampe di elefante, mozzate e svuotate per essere trasformate in due portabottiglie esposti in uno storico negozio d'abbigliamento di lusso di una centrale via di Milano, sono state rimosse grazie all'intervento del Garante comunale per la Tutela degli Animali su richiesta della Lav. Lo rende noto la stessa Lega anti vivisezione, che in una nota spiega di aver ricevuto pochi giorni fa la segnalazione, documentata dalle fotografie allegate dei due trofei di caccia esposti nel negozio come oggetti d'arredo.

TUTELA DEGLI ANIMALI - Da qui la segnalazione al Garante Tutela Animali di Milano che è subito intervenuto ottenendo dal negoziante la rimozione immediata delle due zampe, senza la necessità di ricorrere ad altre misure o di coinvolgere forze istituzionali. «L'esposizione di trofei di caccia non è purtroppo ancora vietata in Italia ma città come Milano si sono impegnate, a cominciare dal Regolamento Tutela Animali, a garantire norme minime a tutela degli animali - dichiara Giacomo Ferrara, responsabile Lav Milano - Allo sconcerto per il cattivo gusto di esporre resti di animali tanto raccapriccianti, si associa la consolazione per la diffusa sensibilità che non vuole vedere animali uccisi, sezionati e degradati a oggetti da esposizione».

http://www.corriere.it/gallery/Cronache/vuoto.shtml?2007/11_Novembre/elefante/1&1


 
Pubblicato da Piero il 06/12/2007 alle 18:04:15, in Notizie sparse, letto 3055 volte

News dall'Associazione Canili Lazio o.n.l.u.s.

 

Dopo la notizia del sequestro dei canili di Sgurgola e Giuliano di Roma, il nostro ringraziamento va a quanti negli anni hanno creduto nel ns. operato e ci hanno aiutato permettendo l’affido non facile di centinaia di cani da Giuliano di Roma.
Agli adottanti un invito a farci pervenire testimonianze scritte sulle condizioni fisiche e psicologiche in cui era il loro cane al momento dell’affido, se possibile corredate da certificazione medica: presenza di parassiti, ferite o segni da morso, denutrizione, dermatiti, postumi da sterilizzazione o da interventi chirurgici eseguiti male, stato di gravidanza, traumi psicologici eventualmente ancora persistenti, ecc.
Le vostre testimonianze ci aiuteranno ad ottenere giustizia per loro.

 

Sequestrati i canili di Giuliano di Roma e Sgurgola (FR).


Dopo anni di segnalazioni di gravi irregolarità da parte delle principali associazioni animaliste nazionali, di articoli di cronaca che riportavano gli indici di mortalità tra i più alti di Italia, è di oggi la notizia che i canili di Giuliano di Roma e di Sgurgola - gestiti entrambi dalla Cooperativa Percorso Sicuro - sono stati posti sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Frosinone su denuncia presentata dalla LAV – Lega Anti Vivisezione -, grazie all’intervento del NIRDA – Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali -, del Corpo Forestale dello Stato.
Oltre 5.000 cani morti in meno di dieci anni, molti dei quali per cause dovute a insufficiente alimentazione, mancanza di cure adeguate, introduzione in spazi sovraffollati, senza riguardo alle compatibilità, con conseguenti continui sbranamenti. Oltre a mancanza di personale realmente operativo e veri e propri atti di crudeltà. Centinaia di cuccioli messi a morire senza adeguata alimentazione e spesso senza che gli fosse messa a disposizione nemmeno l’acqua da bere, ad alimentare il business dello smaltimento delle carcasse.
“Si spera che la Procura faccia chiarezza sui gravi comportamenti di alcuni funzionari della ASL che hanno per anni permesso la morte ingiustificata di centinaia di animali ed anzi hanno apertamente avallato il comportamento del gestore” Questa la dichiarazione ufficiale della presidente dell’Associazione Canili Lazio Onlus. (leggi l’articolo).

 

La nostra testimonianza sui canili di Giuliano di Roma e Sgurgola.


Oltre 5.000 cani morti in meno di dieci anni, 854 nel solo anno 2003. Cifre da capogiro più volte inutilmente segnalate dalle Associazioni Animaliste e dalle cronache locali. Fino a quando non si è arrivati al sequestro delle strutture di Giuliano di Roma e Sgurgola (FR), gestite dalla Cooperativa Percorso Sicuro da parte del NIRDA, Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali del Corpo Forestale dello Stato.
L’Associazione Canili Lazio Onlus che dal 2005 si occupa di promuovere le adozioni all’interno delle strutture aveva individuato alcune gravi irregolarità che concorrevano tutte insieme a portare avanti l’inutile strage e le aveva segnalate alla competente Usl locale, ottenendo come effetto immediato il divieto ai propri volontari di scattare le foto necessarie agli affidi. Erano state raccolte oltre 5.000 firme in pochi giorni in tutta Italia, ma inutilmente.
“Conosciamo bene la realtà del canile di Giuliano di Roma in quanto alcuni nostri volontari operavano al suo interno ancor prima che venisse costituita l’Associazione Canili Lazio Onlus” spiega il presidente Maria Cristina Salvucci. “E dal 2005 prestiamo volontariato in maniera continuativa per le adozioni. Possiamo quindi testimoniare e documentare la tragica realtà di un canile gestito unicamente a scopo di lucro senza alcuna attenzione al benessere animale ed alla cura del singolo cane. Un sistema di morti finalizzato al massimo guadagno personale di chi lo gestiva. Pochi i passi avanti ottenuti in anni di segnalazioni. Si è passati all’introduzione indiscriminata di decine di cucciolate in pollaiole sospese da terra ed esposte alle intemperie, alla costruzione di gabbiette sempre sopraelevate assolutamente non a norma dove i cuccioli non avevano alcuna possibilità di movimento e di luce.

 

Per continuare a leggere gli articoli e per avere altre informazioni, vai sul sito dell' Associazione Canili Lazio o.n.l.u.s.: www.associazionecanililazio.it 

 

Logo dell'Associazione Canili Lazio 


 
Pubblicato da marco il 06/12/2007 alle 17:05:23, in Notizie sparse, letto 2008 volte

Tutti gli animali che incontrerai qui e guarderai negli occhi, sono salvi e hanno un nome. Nessuno li mangerà. Nessuno li tratterà come cibo, indumento, macchina da lavoro. O cosa di poco conto.

Al contrario,ci sarà qualcuno che li accudirà, giorno dopo giorno. Con la fresca rugiada, con la neve, col sole e con la pioggia. Darà loro riparo sicuro. Li guarirà dalle malattie.

Dedichiamo PORCIKOMODI non a loro, ma a quanti sono ancora un numero, senza nome, un numero marchiato a fuoco sul corpo, o piantato ad un orecchio, chiusi al di là del muro, dove tutto è nero più del nero, straziati, fatti a pezzi nelle orribili catene di smontaggio dell’infame industria della carne e dei suoi sottoprodotti.

Noi di porcikomodi sogniamo un mondo anche per loro. Un mondo in cui maiali oche galline capre pecore mucche vitelli conigli siano liberi.

 

Per visitare il sito:

http://www.porcikomodi.org/index.php

 
Pubblicato da Claudia (Nefertari77) il 06/12/2007 alle 16:53:53, in Notizie sparse, letto 1092 volte

 

http://canali.libero.it/affaritaliani/upload/fi/0005/fini2.JPGdal Corriere della Sera

«SONO CACCIABILI SOLO UNA CINQUANTINA DI ANIMALI SU CIRCA 400 CHE POPOLANO IL TERRITORIO»
«In Italia si spara a troppe poche specie»
Il leader di An, Fini: «Cacciatori trattati come cittadini di serie B, servono norme che diano loro più diritti»
ROMA - Parola d'ordine, «rendere giustizia». A chi? Ai cacciatori d'Italia, che non possono essere «considerati cittadini di serie B». Ad essere convinto della discriminazione in atto nel nostro paese, è il presidente di An, Gianfranco Fini, che ha rilasciato, a tal proposito, un'intervista a «Il cacciatore italiano», organo della Federazione italiana della caccia.
«CACCIATORI PENALIZZATI» - Una decina di domande per chiarire che Gianfranco Fini - un passato da cacciatore, recita l'incipit dell'intervista - sente «la responsabilità di un approccio serio e rapido al problema» e vuole «rispondere alle esigenze del mondo della caccia e del lavoro». Perchè «il cacciatore non può essere considerato un cittadino di serie B, chiamato alle urne con richiami propagandistici e - ammonisce il leader di An - subito dopo le elezioni, penalizzato dal ministro di turno». Quindi se cambiasse il governo- si legge nell'intervista - i cacciatori avrebbero delle speranze? «Credo che il governo cambierà presto», dice sicuro Fini. «Sono convinto che occorra una nuova legge che, pur tenendo nella dovuta considerazione la tutela dell'ambiente, non prevarichi le prerogative dell'uomo, anche se cacciatore».
«NORME PENALIZZANTI» - Fini punta poi su un'altra questione: il carniere delle doppiette d'Italia. «Occorre dire che l'Italia ha una stagione venatoria più corta e leggi più restrittive rispetti agli altri Paesi europei; ad esempio- si lamenta il leader di An - si possono catturare meno di una cinquantina di esemplari delle quasi quattrocento specie che popolano la Penisola». Per Fini, a questo punto, «è necessario dare certezze al cittadino-cacciatore attraverso una legge che restituisca alla caccia la dignità di cui è stata privata».
PROGETTI DI LEGGE - Fini ripercorre le ultime vicende della partita caccia. «In realtà - ricorda, riferendosi alla scorsa legislatura - una riforma della legge n.157/92, voluta da Alleanza nazionale, è arrivata fino alle soglie del Consiglio dei ministri. An, assieme ad altre forze politiche della Cdl, voleva una legge seria, condivisa da tutto il mondo venatorio e che potesse essere approvata in tempi brevi. I nostri parlamentari hanno lavorato seriamente in tal senso». Ma non si è raggiunto lo scopo. «Abbiamo cercato a lungo una mediazione, ma senza esiti positivi. La caccia coinvolge numerose componenti della società civile, ha una sua storia, una sua tradizione e rappresenta uno spaccato di vita per centinaia di migliaia di persone. Purtroppo non è stato facile trovare una soluzione che accontentasse tutti. Noi ci abbiamo provato, ma l'ostruzionismo dell'opposizione, che a parole si dichiarava favorevole a una legge che regolasse la materia mentre, nei fatti, vi si opponeva, le pressioni delle associazioni animaliste e la mancanza di unanime condivisione delle associazioni venatorie non hanno permesso di raggiungere lo scopo». In compenso, tiene a precisare il leader di An, «oggi che siamo all'opposizione, non abbiamo consentito di approvare una legge ancor più restrittiva per i cacciatori che l'attuale maggioranza, piegata ai diktat del ministro Pecoraro Scanio, voleva imporre a colpi di decreti».

06 dicembre 2007

 
Pubblicato da marco il 05/12/2007 alle 15:09:12, in Notizie sparse, letto 1219 volte
Roman Belousov sta ora facendo ricorso in tribunale contro il professore per far cambiare la decisione. Vuole che gli sia concesso di studiare biologia senza fare sperimentazione pratica.

Studente di primo livello, Roman Belousov non è certo il tipo di persona che ti immagineresti venire espulsa da una delle prestigiose università della Russia. Vegano, amante degli animali, è per le sue convinzioni che è finito nei guai.

Il corso di microbiologia prevede di sezionare rane vive, roditori e conigli: ciò che lui si è rifiutato di fare. Belousov ritiene che tali operazioni vanno contro la sua etica e non sono necessarie per la sua carriera.

"Mi sono rifiutato di sperimentare sulla rana, perché dovevo immobilizzarla e operare snza anestesia. Credo che questi esperimenti non hanno senso, specialemente per chi non è interessato a lavorare sugli animali in futuro" afferma Belousov.

Rifiutandosi di partecipare agli esperimenti Belousoiv ha fallito alcune prove e sarà costretto a ripetere l'anno per la terza volta.

Ora però porta in tribunale il preofessore per far valere il suo diritto a studiare senza l'obbligo di sezionare animali. Chiede di poter fare altre prove, tipo le simulazioni al computer.

Tecniche informatiche, modelli e animali morti di cause naturali sono largamentie impiegati in Europeùa e Stati Uniti come altrenative alla vivisezione.

http://www.russiatoday.ru/news/news/17518
 
Pubblicato da Piero il 30/11/2007 alle 10:39:25, in Notizie sparse, letto 2056 volte

Campo contro il bracconaggio nella macchia sarda. Dicembre 2007. Definiti i partecipanti e le date.

Qui di seguito verranno inseriti gli aggiornamenti direttamente dai volontari presenti sul campo.

 

L'attività principale sarà la rimozione dei cappi per piccoli uccelli migratori, costruiti artigianalmente da bracconieri che si contendono il territorio dell'entroterra sardo. Gli uccelli catturati e uccisi vengono destinati all'alimentazione tradizionale natalizia, nelle famiglie e nei ristoranti.

 

Il campo in cui prenderemo parte è organizzato dalla L.A.C. - Lega per l'Abolizione della Caccia. Maggiori informazioni www.abolizionecaccia.it

 

 
Pubblicato da Piero il 28/11/2007 alle 11:47:25, in Notizie sparse, letto 1522 volte

A grande richiesta, dopo lo smaltimento indifferenziato di materiale nocivo pienamente eseguito...

...domenica prossima di nuovo tutti a scaccia!

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Per partecipare, scrivere a m.arceri@sport.it

 
Pubblicato da Piero il 27/11/2007 alle 17:50:29, in Notizie sparse, letto 1479 volte

 

Vi giriamo il volantino con gli eventi di Dicembre, ricordandovi che il
primo appuntamento è il primo del mese con l'APERITIVO DI BUZZOBUONO!
Vi aspettiamo!!!
Vita da cani Onlus

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http://www.vitadacani.org

 
Pubblicato da Piero il 27/11/2007 alle 16:23:14, in Notizie sparse, letto 1340 volte

SPAGNA: ANCORA IN CARCERE SIMONE RIGHI, MA E' STATO CHIUSO IL CANILE

Non trovati i 9000 euro di cauzione per far uscire l'italiano.

 

27 novembre 2007 - Quasi due settimane dopo l'ordine di scarcerazione con la condizionale, e' ancora detenuto a Cadice Simone Righi, l'italiano arrestato per avere partecipato a una manifestazione ambientalista. Ma un giudice ha ordinato la chiusura del canile municipale denunciato da Simone e dove erano 'scomparsi' i suoi cani insieme a centinaia di altri. Il motivo della mancata liberazione di Righi e' che non ha i mezzi per pagare i 9.000 euro della cauzione, e nessuno si e' offerto di pagarla per lui.
Simone Righi, che si trovava per lavoro nella citta' della Spagna meridionale insieme alla sua compagna, aveva lasciato lo scorso ottobre i suoi cani al canile municipale di Puerto Real, che funziona anche da residenza canina. Recatosi dopo alcuni giorni a riprendere gli animali, gli era stato detto che due erano scomparsi e il terzo era morto. L'autopsia dell'animale aveva rivelato che il cane, i cui resti erano conservati in un congelatore, era deceduto per iniezione di una sostanza vietata che paralizza i muscoli. Righi e la sua compagna avevano allora denunciato il canile. Successivamente l'associazione locale 'El Refugio' aveva organizzato una manifestazione a Cadice, cui avevano preso parte centinaia di persone, contro le 'terribili condizioni' nei canili municipali della provincia.
Righi, durante la manifestazione era stato fermato e accusato di minacce e lesioni nei confronti delle autorita', addebiti che l'italiano ha sempre respinto. Accuse che comportano una condanna fino a sei anni di reclusione.
La manifestazione cui l'italiano ha partecipato ha ottenuto comunque un risultato: la chiusura ordinata ieri del canile, dove sarebbero morti 560 animali. L'associazione 'Il Rifugio' ha accolto con grande soddisfazione la sentenza definita 'un gran passo in avanti nella protezione degli animali'. (ANSA)

 
Pubblicato da Lidio il 26/11/2007 alle 15:30:17, in Notizie sparse, letto 1612 volte
Da «La Repubblica» del 26 novembre:
CRONACA
Aveva freddato con una fucilata alle spalle un compagno di caccia di vecchia data
all'origine del gesto ci sarebbero stati motivi passionali: arrestata la moglie della vittima
Finge incidente di caccia e uccide l'amico
dopo una settimana si toglie la vita
LA SPEZIA - Ha ucciso un amico, fingendo un incidente di caccia, ha cercato di tenere nascoste le proprie responsabilità ma non ce l'ha fatta, e si è tolto la vita. Una doppia tragedia quella che si è consumata tra le province di Massa e di La Spezia nell'ultima settimana. Domenica 18 novembre, nei boschi di Pallerone, in Toscana, era stato trovato il cadavere di Maurizio Cioni, 49enne magazziniere di Follo (La Spezia), ucciso da un colpo di fucile alle spalle. Ieri, il suo amico e compagno di caccia da una vita Giordano Trenti, 45 anni, dipendente dell'Enel, si è tolto la vita: alla famiglia ha lasciato una lettera in cui ha scritto di non essere il responsabile della morte dell'amico, ma forse è stato proprio il rimorso ad essergli fatale. All'origine di tutto vi sarebbero motivi passionali. Arrestata anche la moglie di Cioni, con l'accuso di concorso in omicidio.
E' accaduto tutto durante una battuta di caccia al cinghiale. Il corpo di Cioni era stato rinvenuto la domenica mattina, ai margini di una radura, da alcuni passanti che avevano dato l'allarme. Al momento si era pensato a un colpo partito accidentalmente, sparato forse da un bracconiere nel corso di una battuta di caccia al cinghiale che, nel giorno del sabato, è vietata. Ad alimentare la tesi, il fatto che lo sconosciuto autore del gesto si fosse dato alla macchia.
Sul caso avevano cominciato a indagare i carabinieri della stazione di Pontremoli (Massa). Ieri, il suicidio di Trenti. Accanto al cadavere, rinvenuto nei boschi di Pallerone (Massa), i militari dell'Arma hanno trovato il fucile da caccia, ma anche due biglietti. Su uno c'era scritto "non c'entro nulla con la morte del mio amico". L'uomo, sostiene l'accusa, non ha retto dopo quel che aveva fatto una settimana prima, e si è sparato con lo stesso fucile con il quale avrebbe freddato il suo amico, sembra per motivi passionali. Un rancore, secondo indiscrezioni, che nutriva da molto tempo nei confronti di Cioni.
I carabinieri hanno arrestato anche la moglie di Cioni, Clara Maneschi, con l'accusa di concorso in omicidio. Da tempo la donna conosceva Trenti e, secondo gli investigatori, con una telefonata lo avrebbe avvertito che quella mattina suo marito sarebbe andato a caccia. Nei giorni scorsi lo stesso Trenti era stato ascoltato a lungo dagli investigatori, insieme agli altri cacciatori aveva anche cercato il cadavere dell'amico e aveva partecipato al funerale.
(26 novembre 2007)
 
 
Pubblicato da chiara il 26/11/2007 alle 12:00:08, in Notizie sparse, letto 1320 volte
 

 

Na domenica mpo calda de Novembre

Passeggiando in un bel bosco colorato

Scorgemmo tra i castani delle ombre

Co un coso lungo in spalla e un cane al lato

 "E mo chi è che a st'ora del mattino

Se permette de rovinà sta passeggiata

Ostacolandoci e impedendoci il cammino

Col rischio pure de pià na fucilata?"

 

"Semu cacciatori bei ragazzi

'nnete a passeggià dentro lu parco

Manca poco che sparamu pure i razzi

Ve conviene d'annà via a passo de farco"

 

Co le facce sbalordite e mpo arabbiati

Se guardamo e sgranamo tutti l'occhi

Non volemo d'annà via, e scojonati

Decidemo de seguì sti due gran brocchi

 

"Che facite 'ncora qui? 'Nnete via"

Fà il più vecchio, fumando a più non posso

"Tanto gli alberi e le bestie so li mia"

Fà,coprendose co uno mpo più grosso

 

"Che te pensi te, che guardi male?

Che se adesso passa mber cinghiale

Noje sparo dritto in faccia?

Nun te crede, pe me nsei mica na minaccia!"

 

"E si mo nun ve n'annate

Ve pijo a calci ngulo a tutti e tre

Ve fo' scappà a suon de fucilate

Così mbarate a prende in giro proprio ammè"

 

Dopo mpo de prese in giro ridacchianti

Se convincono a tornà verso er pandino

Ma mentre tornavamo, due furfanti

Ce se misero frammezzo all'incammino

 

Ma pure questi due dopo mpochetto

Decisero ch'era ora d'anna vià

Ma non lo fecero prima d'avè detto

Qualche brutta e stupida bucìa

 

La domenica mattina è n'alzataccia!

C'è chi core e chi pedala

Chi disturba e chi va a caccia

E c'è anche il cacciatore

Che fa tutte e due le cose: che vitaccia!

 

 

 
Pubblicato da marco il 25/11/2007 alle 16:42:32, in Notizie sparse, letto 1527 volte

 

Nuova giornata all'insegna della disinfestazione di campagne e boschi dalla nociva presenza di bipedi armati e assassini.
Una ventina di attivisti, armati di buona volontà, amore per gli animali e ironia, ha affrontato la solita truppa di assassini in mimetica, armati, arroganti e puzzolenti. Un paio d'ore di azione, circa una ventina i cacciatori convinti a sloggiare e liberare dalla loro nefasta presenza un bellissimo bosco.

Solito canovaccio: presa di contatto con il cacciatore armato, che inizia presto a inveire, minacciare e insultare, non esitando neanche a sparare a distanza ravvicinata. Si risponde sempre e solo con il sarcasmo e l'ironia.
Il campionario delle demenza in mimetica: "siete dei drogati!", "ci sono problemi più grandi!", "il mondo è bello perché è vasto (sic!)", "io pago le tasse!", "tu vieni a rompere li c*** a noi, ma perché, dove state quando i piromani incendiano i boschi? eppoi la macchina la usi eh?".

Epilogo finale della miglior specie: il gruppetto di cacciatori mogio e avvilito per la giornata saltata, in mezzo noi attivisti, una ventina di persone impegnate in un war-game da bosco, ciclisti e footers. Molti degli astanti ci hanno personalmente ringraziato per l'operazione di pulizia del bosco e del sottobosco da questi nocivi parassiti.
Quando l'abbiamo lasciato, negli occhi la fuga dei cacciatori, nelle orecchie l'assenza degli odiosi spari e nel cuore il volo degli uccelli liberi e vivi.
A quel punto ci siamo divisi: alcuni hanno raggiunto il canile di Giuliano per la consueta attività di volontariato, altri hanno battuto altre zone per future uscite.

 

Le altre foto della giornata sono nel nostro fotoalbun, nella categoria "Sul Campo-Disturbo venatorio". Clicca qui:

http://fotoalbum.vallevegan.org

 
Pubblicato da Claudia (Nefertari77) il 24/11/2007 alle 14:46:31, in Notizie sparse, letto 1389 volte

(da l'Espresso)

Test mirati per scoprire gli effetti delle sostanze tossiche nell'organismo. Riducendo la pericolosità dei nuovi prodotti. Ecco la rivoluzione che salverà esseri umani e renderà inutili le cavie animali.

Almeno sulla carta, il regolamento europeo Reach (Registration, Evaluation and Authorisation of Chemicals), che Jeremy Rifkin in queste pagine definisce "sforzo pionieristico" dell'Europa, è il miglior baluardo esistente in difesa della salute e degli animali di laboratorio. Molti lo avrebbero voluto più rigido, ma è già costato quasi dieci anni di discussioni e di mediazioni...

I buchi nella provetta
di Daniele Fanelli
Contro il regolamento Reach è stata messa in atto la più grande campagna di lobby mai condotta in Europa. Alle richieste di ambientalisti e consumatori si sono opposti gli interessi delle industrie, preoccupate dai costi necessari a condurre i test tossicologici per registrare le sostanze, ma che, secondo il documento americano di cui parla Rifkin in queste pagine, potrebbero essere abbattuti. ...
Rimarreste meravigliati di fronte a un rapporto rilasciato all'inizio di quest'anno dall'ente scientifico più prestigioso del mondo, il National Research Council of the U. S. National Academy of Sciences riguardante una nuova conquista scientifica paragonabile alla scoperta della penicillina, alla spiegazione della doppia spirale del Dna e allo sviluppo dei computer. Ho catturato la vostra attenzione?

E se il rapporto in questione dimostrasse che questa nuova conquista scientifica è in grado di salvare milioni di vite umane e di alleviare la sofferenza di altrettanti milioni di persone, eppure non ne avete mai sentito parlare. Il fatto è che questa storia ha ricevuto scarsa attenzione da parte dei media. Questo studio strepitoso, dal titolo 'Toxicity Testing in the 21st Century: a Vision and a Strategy' è stato pubblicato a giugno 2007. Ed è necessario conoscerlo.

In un'era in cui l'ambiente è minacciato da una crescente esposizione a massicci volumi di sostanze chimiche industriali che mettono a repentaglio la vita di milioni di esseri umani in tutto il mondo, il rapporto del National Research Council apre un nuovo orizzonte sulla possibilità di proteggere e salvaguardare il nostro stato di salute.

Nuovi rivoluzionari sviluppi stanno coinvolgendo i test antitossicità, l'analisi dell'impatto di migliaia di prodotti chimici commerciali sulla salute dell'essere umano. Secondo lo studio in questione, "i progressi fatti in nuovi campi di ricerca quali la tossicogenomica, la bioinformatica, i sistemi di biologia, l'epigenetica, e la tossicologia computazionale, potrebbero trasformare gli esperimenti sulla tossicità utilizzando non più esclusivamente test di tipo animale, bensì principalmente metodi in vitro capaci di valutare i cambiamenti dei processi biologici grazie all'impiego di cellule, linee cellulari, o componenti cellulari, preferibilmente di origine umana".

Alcune società stanno già coltivando campioni di tessuto umano in provetta - cellule di pelle, occhi, canali di passaggio dell'aria, la bocca, il cervice, il sistema immunitario - per sottoporli a test di tossicità chimica. Altre società stanno utilizzando sofisticati programmi di simulazione computerizzata - sperimentazione virtuale - per stimare il pericolo potenziale che le sostanze chimiche possono rappresentare per la salute dell'uomo. Soltanto lo scorso anno, sono stati spesi oltre 700 milioni di dollari per queste procedure di test alternativi.

I benefici, sostengono gli scienziati, sono duplici. I laboratori scientifici possono iniziare a ridurre progressivamente gli opinabili test che effettuano su milioni di animali e, al contempo, sviluppare valutazioni molto più accurate e rigorose circa i rischi e i pericoli che le sostanze chimiche rappresentano per la salute umana grazie all'utilizzo delle più avanzate tecniche e metodologie computazionali e biotecnologiche.

Negli ultimi anni, gli scienziati hanno dato sempre più voce alla loro reticenza circa il dubbio valore di iniettare massicce dosi di agenti chimici nel corpo di animali da ricerca come metodo per determinare eventuali danni che tali sostanze possono apportare agli esseri umani i quali, nel normale corso di una vita, sono esposti a ben più basse concentrazioni degli stessi agenti chimici.

Ancora più preoccupante, secondo il resoconto del National Research Council, è il fatto che "i test attuali forniscono poche informazioni in merito ai modi e ai meccanismi di azione che sono cruciali per comprendere le differenze delle interspecie rispetto alla tossicità, e poche o nessuna informazione per valutare la variabilità della suscettibilità umana". In altre parole, ogni anno milioni di animali muoiono o sono soggetti ad assurde sofferenze nonostante questi test forniscano pochissime informazioni preziose per la valutazione dei rischi che le sostanze chimiche rappresentano per gli esseri umani.

Da anni leghe anti-vivisezione e associazioni animaliste sostengono questa tesi e da anni esse vengono schernite da enti scientifici, associazioni mediche e lobby industriali che le accusano di essere contro il progresso e di tenere più agli animali che alle persone. Ora però è l'establishment scientifico a essere arrivato alle stesse conclusioni. Le prove di tossicità eseguite sugli animali sono da considerare scienza di cattiva qualità.
(09 novembre 2007)

Gli autori dello studio del National Academy of Sciences sottolineano anche che i test animali sono costosi, richiedono tempo e utilizzano un grande numero di esseri animali. Ne consegue che soltanto una piccola porzione di sostanze chimiche viene effettivamente valutata.

Allora, perché continuare a praticare qualcosa di così costoso e inefficace che provoca morte e sofferenza? Tanto per cominciare, non dimentichiamo che c'è una grande industria là fuori impegnata nel business proficuo della sperimentazione animale che è riluttante a rinunciare a questa pratica. Negli ultimi anni, la posizione di ripiego di questo tipo di industria è che i test sulle cavie sono l'unica pratica disponibile e che quindi è meglio di niente.

Il nuovo rapporto mette a tacere questa tesi convenzionale. Per la prima volta le nuove tecnologie d'avanguardia offrono la possibilità di assicurarsi dati accurati sui rischi che si corrono a essere esposti a sostanze chimiche, senza il bisogno di dover continuare la barbarica pratica di testare dette sostanze su delle creature indifese. In verità, l'artefice del rapporto spiega che "nel tempo, ci sarà sempre meno bisogno della sperimentazione animale, anzi probabilmente si arriverà persino a non averne più bisogno". Una buona notizia per i nostri simili.

Visto il crescente numero di consumatori che si preoccupano delle prove di tossicità effettuate sugli animali, decine di società in fase di avviamento con nomi tipo Affymetrix, Agilent Technologies, Applied Biosystems, Gene Logic, e CuraGen, stanno facendo il loro ingresso in questo campo, utilizzando i nuovi metodi di sperimentazione high tech.

Le nuove metodologie di sperimentazione antitossicità, oltre a salvare le vite di milioni di creature animali, promettono anche di salvare le vite di milioni di esseri umani. Procedimenti più veloci ed economici nonché dati più accurati velocizzeranno la stima dei rischi di varie sostanze chimiche e forniranno gli strumenti per la creazione di nuovi farmaci e di altri interventi capaci di salvaguardare la nostra salute. In poche parole, uno scenario positivo per entrambi: creature animali e specie umana.

L'uscita di questo studio, una vera e propria pietra miliare nella storia dei rapporti scientifici, è particolarmente opportuno e tempestivo alla luce della legge Reach, varata quest'anno dall'Unione europea, che chiede alle società europee di testare oltre 30 mila sostanze chimiche già emesse nell'ambiente contro i rischi che queste sostanze possono rappresentare per la salute dell'uomo. Gli Stati Uniti e altri Paesi del mondo osservano da vicino lo sforzo pionieristico che sta facendo l'Ue per incrementare il processo di regolamentazione per il monitoraggio e la sperimentazione di sostanze chimiche tossiche.

Ciò rende ancora più necessario che l'Ue inizi a utilizzare il sistema di test antitossicità avvalendosi delle nuove tecnologie fin dall'inizio del nuovo regime di sperimentazione. Se ciò non accade, si stima che, nell'ambito del programma Reach, circa 4 milioni di animali saranno soggetti a sperimentazione e destinati quindi a morire o a sopportare dolori atroci. Per il programma Reach sarebbe irragionevole basarsi su una sperimentazione animale inefficace e draconiana i cui risultati sono, secondo il rapporto del National Academy of Sciences, opinabili, costosi, inefficienti e non all'altezza del compito.

Se Reach deve rappresentare un modello per il resto del mondo, allora deve introdurre gradualmente le nuove tecnologie di sperimentazione o rischia di diventare un programma di regolamentazione costoso e inefficace che non avrà alcun impatto benefico e solo in seguito ritarderà il processo di gestione dei rischi dell'essere esposti a sostanze chimiche commerciali.

È una questione di vita o di morte.

*Jeremy Rifkin è l'autore de 'Il Secolo Biotech', Baldini & Castoldi
traduzione di Rosalba Fruscalzo
(09 novembre 2007)

 
Pubblicato da marco il 23/11/2007 alle 13:59:27, in Notizie sparse, letto 2613 volte

Anno record per i decessi tra cacciatori. A poco più di un mese dall'apertura della stagione, ne sono già morti in 38, la maggior parte impiombati tra di loro mentre si divertivano ad ammazzare animali indifesi.

 

Come dire, i rischi del mestiere...

.

 

Ecco i dati dei decessi: www.abolizionecaccia.it/index.php?id=20, ma non ci soffermiamo a commentare questi.

Ecco invece che il presidente di una nota associazione venatoria ha pronta la soluzione! Con piglio da vero leader, ha trovato la soluzione al problema: smettere di alzarsi la mattina presto, vestirsi da pagliacci e andare in giro armati a terrorizzare le campagne italiane?
Ma no! C'è Sant'Uberto che risolve tutto!

 

Leggete qui:
http://www.liberta.it/asp/default.asp?IDG=711195040&H=

 
Pubblicato da Piero il 23/11/2007 alle 07:35:58, in Notizie sparse, letto 1677 volte

Canile sequestrato di Giuliano (FR).

Occorrono volontari per pulire le gabbie, dar da mangiare ma sopratutto per dare un pò di tregua ai cani dopo anni di prigione.In alcuni box abbiamo contato anche 11 cani per gabbia! Alcuni non riescono a mangiare e bisogna stargli dietro. Altri vanno portati in clinica per essere operati.

.

Tutto verrà fatto come volontariato, forse in seguito verranno rimborsate le sole spese di viaggio.

 

Per coordinare i turni, scrivere a attivismo@vallevegan.org

 
Pubblicato da Piero il 23/11/2007 alle 00:47:29, in Notizie sparse, letto 1513 volte

Considerando che nella mia città (Caserta) la coscienza e la cultura antispecista veramente latitano, considerando che nemmeno nelle cosidette realtà antagoniste si trova lo straccio di un vegetariano (almeno, per la miseria!!!) e considerando che non è mai troppo tardi per iniziare a parlare, forse poi agire anche nella "città distratta", o "quadrata", che dir si voglia, stiamo organizzando una serata antispecista presso il Laboratorio Mille Piani venerdì 14 Dicembre.
Durante la serata ci proponiamo di mandare video e creare dibattito... partendo tanto dalle immagini che proietteremo quanto dagli assunti di base (condivisi da tutti) dell'antispecismo.


So già che avremo di fronte persone attente, ma anche maledettamente nuove alla prospettiva... quindi immagino che a tratti il livello di resistenza al tema, durante il dibattito, possa essere solido.

 

Ritengo che la mia città abbia bisogno di un movimento, un'iniziativa locale... questa è terra di bufale e maltrattamenti "intensivi"... eppure... tutti con la mozzarella e la cotoletta in mano.

Io credo nella comunicazione, nell'informazione. Io so che finché non ho conosciuto il primo vegetariano della mia vita, a 17 anni, non contemplavo l'ipotesi perché non conoscevo la possibilità. Vabbè che ero piccola... questi sono più grandetti... ma mi fido della sensibilità che ho individuato in loro facendo altre battaglie (per l'ambiente... con me che predicavo l'antispecismo... solicella! mpf!)

Per contatti locali: medeakills@hotmail.it

 
Pubblicato da Piero il 22/11/2007 alle 07:36:21, in Notizie sparse, letto 1489 volte

Escursione al Monte Venere al lago di Vico (m.851). domenica 2 Dicembre 2007.


Sarà un itinerario di 5 ore di cammino in totale, tra andata e ritorno (ad una andatura normale ed escluse le soste), con 400 metri di dislivello. Il Monte Venere si trova all’interno del cratere che ospita il lago di Vico. Si attraverseranno boschi di castagni e poi una stupenda faggeta, che costituisce una delle pochissime foreste di faggi che sono sopravvissute nella pianura del Lazio, quando invece al tempo dell’ultima glaciazione le foreste di faggi arrivavano fino alla riva del mare. Nella prossimità della cima c’è anche una caverna che in realtà era canale creato dalla lava al tempo in cui il lago di Vico era il cratere del vulcano Cimino. Nella palude che si trova in prossimità del lago nidifica il falco di palude. Questa volta non avremo guadi da affrontare. Il percorso è su sentieri e strade sterrate.


Rimanderò una mail pochi giorni prima dell’escursione quando sapremo meglio le previsioni del tempo, comunque la zona dove andremo non è alta montagna ed anche con il tempo nuvoloso ci si cammina bene, tutt’al più mi porto un ombrello abbastanza robusto per sicurezza.


Appuntamento ore 8.45 al parcheggio del benzinaio TOTAL de LA STORTA. Dal raccordo prendere la CASSIA normale(evitare la CASSIA BIS) direzione Viterbo. Dopo qualche Km si supera sulla Ds il benzinaio AGIP della Giustiniana, poco dopo si seguono le indicazioni a Ds per CASSIA Viterbo, e poco dopo ancora si arriva a LA STORTA, sulla Sn c'e' un campanile e sulla ds c'e' un benzinaio TOTAL. Dal benzinaio procederemo insieme con la macchina lungo la Cassia, 5 km dopo Caprinica prenderemo a destra la strada per il lago di Vico. Prego chi vuole venire di contattarmi nei giorni precedenti e di darmi un recapito perché  a seconda delle condizioni del tempo potremmo fare dei cambiamenti di appuntamento.

 

Consigli per le cose da portare:
1) Innanzi tutto si consiglia l’utilizzo di scarponcini da trekking. Sono comodi, si fatica di meno perché fanno più presa nel terreno, proteggono dalle storte.
2) Uno zainetto da portare a spalla dove vanno messe le varie cose.
3) Almeno un litro d’acqua a persona.
4) Pranzo al sacco. Non esistono rifugi gestiti come sulle Alpi, per cui per il pranzo bisogna essere autosufficienti.  Invito caldamente tutti i partecipanti (vegan, vegetariani,e simpatizzanti in transizione) a portarsi per questa escursione un pasto vegan (senza animali e derivati).
5) Abbigliamento: durante le escursioni ci si veste a strati, perché si può passare dal molto caldo al molto freddo nel giro di  poco tempo. Come calzoni vanno bene un paio di blue jeans comodi o i pantaloni di una tuta. Consiglio poi una camicia a maniche lunghe, un pile o un maglione, un giubbotto di sicurezza per la pioggia e da mettere comunque se fa freddo, un berretto, dei guanti.
6) in macchina lascio un paio di scarpe da ginnastica e un paio di calzettoni di ricambio da mettere al ritorno. Dopo avere camminato è buona norma cambiarsi i calzettoni e gli scarponcini (questi ultimi possono essere infangati, fanno traspirare poco il piede, rendono difficile la guida della macchina).
7) in macchina lascio anche una t-shirt di riserva per cambiarmi al ritorno dell’escursione e mettermi un indumento pulito.


Il mio cellulare è 338 11 63 040 e la mia mail è titoferretti@libero.it chi è interessato a venire è pregato a contattarmi nei prossimi giorni.
La gita è gratuita!

ciao Tito

 
Pubblicato da Piero il 21/11/2007 alle 00:01:14, in Notizie sparse, letto 1446 volte

Cacciatore senza via di fuga. Schernìscilo, sbeffèggialo, derìdilo e tra un uccello in volo e un cinghiale al pascolo, impedìscigli di nuocere loro.

 

Contro chi si appropria con armi da stragi delle libertà di altri animali, àlzati all'alba e resìsti!

Domenica XXV XI tutti nei campi, armati di intelligenza contro la stupidità, come paragone incruento di lotta impari.

 

Per adesioni scrivere a attivismo@vallevegan.org

 

Potrebbe essere l'ultima occasione per quell'uccello!

 
Pubblicato da Piero il 19/11/2007 alle 10:49:37, in Notizie sparse, letto 1353 volte

Ottime notizie dalla campagna Shac: ben 3 dei principali azionisti di Huntingdon Life Sciences hanno finalmente scelto di vendere tutte le loro quote e cessare quindi di essere direttamente responsabili della morte di 500 animali al giorno. Le tre aziende sono AXA, azienda contro la quale si sono tenute numerose proteste anche a Milano, WACHOVIA, una finanziaria americana, e RATHBONES, banca inglese che ha venduto immediatamente le azioni dopo la prima protesta.

 

Questo è un chiaro segnale che nel mondo finanziario HLS è ormai considerato per quello che è, un'azienda finita. La campagna Shac ha dimostrato ancora una volta che non c'è modo per questo laboratorio di riprendersi e di fermare una lotta globale che conta ogni settimana proteste in molti paesi. Gli investimenti rimasti nelle azioni di HLS sono oramai una cifra irrisoria del suo capitale azionario, meno dell'1 %!!! Conoscete forse un'altra azienda che ha transazioni e acquisti per meno dell'1% delle sue azioni? Ne conoscete un'altra che ha 100 milioni di dollari di debiti, non ha un conto in banca, non ha assicurazione, non fa una riunione degli azionisti da tre anni e ha perso centinaia di fornitori e clienti?

 

 

IMPORTANTE: La protesta prevista lunedì 19 novembre davanti agli uffici di AXA Assicurazioni a Milano viene ovviamente cancellata. Ci vediamo comunque davanti alla Coin di Corso Vercelli alle ore 15.00 per una protesta contro la vendita di pellicce ed inserti!!!

 
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