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Home/Storico/anti caccia
Articoli della sezione «anti caccia».
Ordine cronologico: ascendente (il più recente in coda).
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Pubblicato da chiara il 11/10/2008 alle 19:47:50, in anti caccia, letto 1455 volte

 

‘Na mattina
Un pettirosso ancora mezzo addormentato
Sentì n’amico suo che stornellava,
cantava e strillava a perdifiato
“Quarcosa de strano avrà magnato…
‘Na bacca, n’erba strana
Oppure un fungo avvelenato…”
Pensò l’ucelletto stupefatto
Ner vedè er tordo che volava come un matto.
“Che t’è successo amico mio?
Te senti male?
Si c’hai bisogno, una che conosco io
Te porta in frett’e furia all’ospedale.”
“Ma quale male!?” disse er tordo
“Quale malee!?Anzi!
D’esse stato così bene in vita mia numme ricordo.
E’ inutile pure
Che te racconto quer che m’è accaduto,
Tanto numme credi
E passo pè cornuto”
L’amico incuriosito sul ramo si posò,
Gonfiò le piume rosse
E poi s’accovacciò.
“Mo m’hai incuriosito! Dai, racconta!
E nun te lo fa chiede n’artra vorta!”
“E va bene” disse l’amico
“Ma tu devi promette
De crede a quello che te dico!”
“Prometto.” j’arispose “Anzi giuro!
De la parola mia poi sta sicuro.”
“Datosi che oggi ‘nse sparava
E potevo cercamme ‘na compagna
So ito a fa na bella passeggiata
Proprio in cima in cima a ‘na montagna.
Dopo circa n’ora che volavo
Cominciai a sentì na certa fame
E decisi de cercamme mpò de cibo
In un posto ‘do non c’era manco ‘n cane.
Così, nascosta tra le fratte
Legata tra dù siepi ben potate
Ce stava piazzata na gran rete
Dove le zampe mie se so ‘ncastrate.
Più cercavo de scastramme
E più la rete ar collo me stringeva
Era tanta la fretta a liberamme
Da nun accorgeme
Ch’er filo sempre più s’entorcinava.
Quanno vidi 4 umani avvicinasse
Quatti quatti come fossero pantere
M’aresi quasi subito a la morte
Recitando le mie urtime preghiere.
Uno m’acchiappa con 'na mano
Mentre n’artro tajava la retaccia
N’artro ancora riprendeva questa scena
L’urtimo me scioje e me sfilaccia.
Numme chiede come né perché
Adesso me ritrovo sano e salvo
A raccontà sta storia pure a te
“’Nte chiedo niente” disse l’altro che rideva
“E sai perché?
Perché la stessa cosa
E’ successa l’artroieri pure a me!”

 

 
Pubblicato da marco il 12/10/2008 alle 20:58:36, in anti caccia, letto 2725 volte

Colti da improvvisa e inspiegabile insonnia, una decina di antispecisti decide di alzarsi prima dell’alba per una passeggiata nelle colline e nei boschi dei Castelli romani. C’è chi però ci ha preceduto: in mezzo alla selva troviamo un’altra decina di strani individui, vestiti in mimetica e armati di fucile, tutti con il naso all’insù.

La prima impressione che ne abbiamo ricavato è stata quella di una recita teatrale in mezzo alla boscaglia (presumibilmente L’Idiota di Dostoevskij): abbiamo poi scoperto invece che questa decina di individui era dedita a un’insolita attività chiamata ‘caccia’. Ben contenti di aver trovato compagnia nella nostra uscita domenicale, abbiamo iniziato a dialogare con i presenti.

 

Due i momenti chiave della giornata: prima quando uno degli individui in mimetica si è lanciato in un’approfondita analisi dell’attuale situazione geopolitica mondiale concludendo con una soluzione geniale (un lampo di luce nell'ottenebrata mente di noi comuni uomini della strada): “Indu sto paese ce vorebbe Musssssolini!”; poi il toccante racconto dell’incidente di caccia occorso allo zio di un altro di loro, purtroppo tragicamente deceduto “sott’a li mia occhi!!!”.

Con nostro sommo dispiacere, dopo un proficuo e costruttivo scambio di idee, i nostri interlocutori hanno deciso di andarsene, borbottando insulti e minacce che però, siamo sicuri, non erano certamente rivolti a noi. Siamo così rimasti da soli a goderci il bosco e gli uccellini. Tuttavia un interrogativo è rimasto senza risposta: ma a cosa servivano quei fucili?


 
Pubblicato da Daniela il 16/10/2008 alle 09:58:40, in anti caccia, letto 1458 volte
Posti meravigliosi, letteralmente invasi dai cacciatori che non danno tregua ai pochi uccelli rimasti, che se sfuggono ai loro tiri incrociati, dovranno poi vedersela con le invisibili reti poste tra albero e albero all’interno del bosco; con gli archetti tentatori addobbati con bacche colorate e messi in bella mostra lungo i sentieri più impervi; con le infime trappole poste sul terreno e malvagiamente nascoste.
Appena il bosco diventa meno fitto, ad ogni radura, sono posizionati dei capanni rivolti verso valle ridicolmente mimetizzati con foglie, rami o reti. Ogni lato di questi capanni presenta delle feritoie dalle quali il cacciatore può far uscire la canna del fucile e sparare. Intorno al capanno vengono costruite delle apposite strutture in legno con lo scopo di far posare gli uccelli attratti da bacche messe lì come esche, o dal canto di uccelli tenuti in misere gabbie poste sugli alberi.

Tra i tanti capanni, come se non bastasse, si intravede un roccolo: questa infernale struttura viene costruita utilizzando alberi in doppio filare posti a formare un semicerchio anch’esso rivolto verso valle. Lungo queste piante viene posizionata un’intelaiatura atta a reggere le reti stese per tutto il semicerchio. Quasi al centro di questa struttura, poco più arretrata, viene costruita una torretta, nascosta da erbe rampicanti o alberi addossati dalla quale il cacciatore può avere una vasta visuale e dominare l’area di cattura.

Dopo la prima settimana del campo antibracconaggio nelle valli bresciane, grazie anche al monitoraggio dei volontari L.A.C., col determinante sostegno delle forze preposte sono stati presi oltre 60 bracconieri (in aumento rispetto agli anni precedenti) molti dei quali anche cacciatori, sequestrate circa 100 trappole tra archetti, vischio e tagliole, moltissime reti da uccellagione e più di 200 uccelli tra beccofrusoni, crocieri, pettirossi e tordi tutti detenuti illegalmente e consegnati al Centro di recupero animali selvatici di Modena. Da notare l’elevato numero di bracconieri colti sul fatto rispetto al basso numero di strumenti di cattura scoperti, fenomeno questo che gratifica per tutti gli sforzi compiuti contro il massacro di animali.
 
Pubblicato da marco il 17/10/2008 alle 12:18:27, in anti caccia, letto 1626 volte

 

Imperdibile occasione di socialità vegana aperta a tutti gli interessati. Domenica mattina 19 ottobre svegliati all’alba, scegli un prato, un campo o un bosco e fai volare alto il tuo aquilone. Come in tutti i giochi di società che si rispettano, dovrai difenderlo da pericoli, nemici e malintenzionati.

 

In particolare attenzione a corpi contundenti che vengono sparati da terra, il tuo aquilone dovrà superare ostacoli e sopravvivere agli imprevisti. Oltre agli altri concorrenti sul posto troverai anche altre persone a caccia di brividi ed emozioni, a fine giornata grande fagiolata aperta a tutti: se magna, se ride, se beve.

 

Accorrete numerosi, date qui la vostra adesione!

Astenersi sociopatici, isterici, psicolabili e soprattutto assassini di ogni genere

 
Pubblicato da marco il 23/10/2008 alle 15:40:00, in anti caccia, letto 2417 volte

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Due manipoli di attivisti hanno approfittato delle luci dell'alba per visitare campi e boschi a sud di Roma e liberarli dalla molesta presenza del temibile boletus venatorius. Questo malefico fungo è conosciuto da tutti gli esperti per essere un agente di sterminio della fauna selvatica, in particolare quella migratoria. Con perfidia e vigliaccheria si annida al bordo dei campi per colpire a morte gli uccelli e i mammiferi terrestri.


- Oggi abbiamo riscontrato la presenza di almeno una decina di boletus (tuttavia l'eco dei rumori molesti emessi da questo fungo, molto simili agli spari, ci hanno dato l'idea che in realtà ve ne fossero molti di più sparpagliati e nascosti in tutto il territorio): li abbiamo presi in consegna e convinti con le buone maniere ad andarsene, oppure li abbiamo sospinti nel bosco fitto, riducendo o annullando il loro impatto assassino.

Abbiamo ricevuto anche informazioni su alcune pratiche di caccia abbastanza diffuse nella zona, magari usate da alcuni degli stessi cacciatori che abbiamo (del tutto casualmente, mentre eravamo alla ricerca del suddetto fungo) incontrato. Uso di richiami elettromagnetici, caccia al cinghiale fuori stagione etc.-

 

Come riconoscere il boletus venatorius?

- aspetto particolarmente ripugnante alla vista
- odore non piacevole
- non è commestibile, anzi è altamente tossico
- maneggiare con cura, divieto assoluto di toccarlo e anzi si consiglia di rimanere a distanza di sicurezza
- nuoce gravemente all'ecosistema

 
Pubblicato da mukawama il 01/11/2008 alle 19:06:03, in anti caccia, letto 1530 volte
Trentaduenne inciampa e dal suo fucile partono due colpi

(ANSA) - NARDO' (LECCE), 1 NOV - Un cacciatore di 32 anni, imprenditore edile di Leverano (Lecce), e' morto nel Salento a causa di un incidente di caccia. Dal suo fucile sono partite due pallottole che lo hanno ferito all'addome. L'uomo e' morto poco dopo. L'incidente e' avvenuto alla periferia di Nardo', in localita' 'Boncore'. Stando ai primi accertamenti, il cacciatore e' inciampato e poiche' aveva il dito sul grilletto, ha fatto accidentalmente partire i colpi.
 
Pubblicato da marco il 16/11/2008 alle 15:43:38, in anti caccia, letto 4724 volte

Breve resoconto dell'odierna escursione in una zona del Lazio un tempo ad alta intensità venatoria.

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Quattro cacciatori trovati e allontanati, eco di spari lontani di tanto in tanto, pochi cacciatori in giro e pochi uccelli, ormai decimati da riscaldamento della temperatura, inquinamento, disboscamento, caccia e avvelenamento da pesticidi. Un prato fino all'anno scorso pieno di assassini di allodole oggi era vuoto.

 

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"Gui nze ghiappa biù niende" lo sconsolato commento di uno dei personaggi che abbiamo incontrato nei boschi. Che, tradotto in italiano, vorrebbe dire più o meno: "Qui non si prende più nemmeno un animale".
La soluzione? Parola di cacciatore medesimo: "Bisognerebbe vietare la caccia per dieci anni, poi vedete quanti uccelli ci sarebbero!"...

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Detto da un uomo intento a scaricare il suo fucile, pensavamo di aver toccato il fondo del genere umano. Poi sulla strada del ritorno abbiamo visto una trentina di vigliacchi imbecilli accalcati gomito a gomito intorno a uno stagno che chiamano "laghetto di pesca sportiva" e, sullo sfondo, immensi capannoni di un allevamento intensivo che segrega migliaia di vite animali, e abbiamo capito che di fondo da raschiare, nel barile, ce n'è ancora parecchio...

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Pubblicato da Piero il 21/11/2008 alle 20:09:05, in anti caccia, letto 2699 volte
Oggi è iniziato il processo contro il bracconiere più noto dell'isola Ponza. Fu querelato per minacce di morte a mano armata (contro tre attivisti: P.L. di Roma, A.D.M. di Torino e V.S. di Genova) e per bracconaggio (sparava e abbatteva una tortora in primavera). La prossima udienza sarà nel 2010.

Uno dopo l'altro dovranno presentarsi anche gli altri cacciatori/bracconieri dell'isola querelati durante i campi antibracconaggio degli anni passati.
 
Pubblicato da Piero il 24/11/2008 alle 09:35:43, in anti caccia, letto 4600 volte
Parte il nuovo campo contro il bracconaggio organizzato dalla LAC Lega per l'Abolizione della Caccia in Sardegna.

Da diversi anni volontari da tutta Italia e dalla Germania prendono parte alle azioni di bonifica del territorio della macchia sarda, a ovest di Cagliari, per contrastare il massacro di piccoli uccelli migratori e mammiferi autoctoni. Il fenomeno del bracconaggio in Sardegna è trainato da forti interessi economici; piatti tipici del Natale sardo sono le grive: spiedini composti da un mix di piccoli passeriformi, dal costo elevatissimo.

Il compito dei volontari sarà quello di rimuovere il maggior numero di trappole nascoste tra la vegetazione e contemporaneamente controllare il territorio da altri abusi su animali. (VEDI VIDEO...)

Per ogni informazione, consultare il sito www.abolizionecaccia.it

Ecco il video che abbiamo girato un anno fa.

 
Pubblicato da Piero il 02/12/2008 alle 12:07:07, in anti caccia, letto 1861 volte
Bracconaggio notturno, utilizzo di lacci per la cattura di fauna selvatica e caccia di frodo all’interno dei parchi, è questa la triste realtà, ai più sconosciuta, di quanto accade nei boschi e nelle campagne della periferia romana. Ma a tutto questo una risposta è arrivata e con forza da parte degli agenti dell’Ufficio Caccia della Polizia Provinciale di Roma, da tempo impegnati al controllo di tutte le illegalità connesse all’attività venatoria e costituenti oramai un vero e proprio nucleo operativo contro il bracconaggio.
Nella notte del 17 novembre tre bracconieri venivano bloccati proprio a pochissimi chilometri dal raccordo anulare della Capitale all’interno della Riserva Naturale del Litorale Romano. La Polizia Provinciale fermava ed identificava dapprima due persone che, per dare la caccia ad alcuni cinghiali, avevano sconfinato di oltre un chilometro il limite dell’area protetta, sottoponendo poi gli stessi alla denuncia presso la Procura di Roma ed al sequestro dei rispettivi fucili.
Dopo circa un ora, in un altra zona del Parco, scattava la caccia ad un altro soggetto che approfittava dell’oscurità per nascondersi nella macchia e sparare agli animali selvatici. L’uomo, che era stato prontamente localizzato dalla Provinciale, sentitosi braccato, si dava ad una repentina fuga nella boscaglia ma, dopo un breve  inseguimento a piedi, veniva bloccato dagli agenti. Vano è stato anche il tentativo, da parte del bracconiere di gettare il fucile utilizzato per la caccia illegale durante la fuga; gli uomini della Polizia Provinciale hanno ritrovato l’arma che, al controllo, è risultata inoltre essere stata rubata da una privata abitazione nel 2005. Il controllo tuttavia non terminava qui, giunti presso l’abitazione dell’uomo, in aperta campagna, venivano riscontrate ulteriori irregolarità in merito alla detenzione di armi e munizioni.
Non è questa la prima operazione di rilievo da parte dell’Ufficio Caccia della Polizia Provinciale ed il contrasto di situazioni illegali che vanno anche oltre i singoli reati a danno della fauna selvatica indicano quanto sia importante l’operato della Polizia Provinciale negli ambiti rurali del territorio provinciale.
 
Pubblicato da Piero il 04/12/2008 alle 00:00:01, in anti caccia, letto 2258 volte
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Valtrompia, Valcamonica e Valsabbia, queste le zone interessate dal fenomeno del bracconaggio dove gli attivisti della LAC, efficacemente supportati dai volontari del Komitee, di ValleVegan e dal c.r.a.s. il Pettirosso, hanno valicato in lungo e in largo le selvagge montagne alla ricerca di siti per la cattura di uccelli.

Il bracconaggio è un fenomeno in evoluzione continua, che interessa molte parti d'Italia. Nelle valli bresciane sta da qualche anno subendo una trasformazione. Sono sempre più rari i ritrovamenti di siti ove erano posizionati centinaia di archetti: i dati sulla quantità di trappole ritrovate rispetto a dieci anni fa stanno diminuendo ma questo non deve trarre in inganno. Non bisogna sottovalutare il fatto che il bracconaggio sta subendo una riconversione dei metodi: il minor utilizzo di archetti, reti e sep non può essere preso come un riferimento utile a segnalare il calo del fenomeno, che è diminuto solo nella quantità. Quello che sta accadendo è una riconversione dei metodi.
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Le malfamate sep, piccole trappole a scatto utilizzate solitamente per catturare  topi, aumentano e complicano il lavoro di ricerca e, oltre tutto, disorientano. Anche se le tese (gruppo numeroso innescato) di trappole sono in calo, l'adozione della trappola semplifica il metodo di cattura e il lavoro del bracconiere: si stima che chi usava una tesa di 100-150 archetti, passando alle sep usa solo 15-30 congegni. Questa che potrebbe sembrare una notizia positiva, è l'opposto: poichè la sep viene armata con un'esca viva (una piccola larva camola, irresistibile per molti piccoli insettivori, soprattutto pettirossi), è facile da occultare anche in tasca, semplice da armare seppur più costosa rispetto all'archetto. Sulla tesa di sep il bracconiere passa più spesso a controllare poichè più difficili da monitorare. La camola può restare viva per circa 10 ore e non c'è sep carica che non catturi. Nonostante la loro apparente infallibilità, sono stati presi bracconieri anche su una tesa di sole 5 sep. La situazione resta grave anche perchè queste micidiali trappoline sono in vendita regolarmente nelle ferramenta della Valtrompia. Da non dimenticare le reti da uccellatore, anch'esse in aumento, posizionate sui valichi come in giardini privati. 
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Rispetto agli altri anni, i volontari hanno perfezionato le tecniche e, grazie all'esperienza ed alla conoscenza del territorio acquisite, sono stati identificati numeri maggiori di siti e conseguenti segnalazioni alle forze preposte: se ne deduce che, seppur vi siano meno strumenti di cattura, i bracconieri presi e i siti scoperti sono aumentati: la riconversione dei mezzi riduce gli arsenali di cattura ma non i bracconieri in circolazione. Anche quest'anno sono stati osservati capannisti, cioè cacciatori legalmente autorizzati alla caccia da capanno fisso, armare illegalmente sep o stendere reti a poca distanza dalla loro struttura da caccia.

Con la chiusura dei roccoli (piccoli edifici mimetizzati per la cattura di uccelli) da parte del T.A.R. su ricorso della LAC, si teme che l'attenzione dei cacciatori e bracconieri venga spostata sulla cattura di turdidi tra cui cesene e tordi.

Queste sono le principali specie trovate morte o liberate dai volontari: pettirosso, fiorrancino, passera scopaiola, frosone, crociere, fringuello, merlo, scricciolo, verzellino, lucherino, tordo sassello e bottaccio.

Gli attivisti compiranno ancora uscite sporadiche durante l'arco invernale, soprattutto perchè c'è necessità di trovare nuovi posti. Occorrono ovviamente nuovi volontari, veramente motivati, per poter ispezionare zone sempre più vaste.

Un ringraziamento particolare va al NOA, nucleo operativo antibracconaggio del Corpo Forestale dello Stato che anche quest'anno ha svolto un ottimo lavoro, prendendo con le mani nel sacco oltre un centinaio di bracconieri in solo un mese.

Questo campo della LAC si è svolto nelle valli bresciane da ottobre a fine novembre, mentre tra i prossimi vi saranno quello in Sardegna già dai primi di dicembre e nelle isole pontine in primavera.

Catia Acquaviva
Lac  Milano

--
LAC - Via Solari 40
20144 Milano
tel. 0247711806
www.abolizionecaccia.it
 
Pubblicato da marco il 12/12/2008 alle 16:10:11, in anti caccia, letto 2284 volte
Domenica 14 dicembre, intralciamo lo sfruttamento e l’uccisione degli animali. All’alba i cacciatori, al tramonto i pellicciai. Meteo permettendo: se piove ci pensa Madre Natura ad annacquare i sanguinosi istinti dei cacciatori, se splende il sole ci pensiamo noi. Ennesimo disturbo venatorio della stagione: scegli un pezzo di terra, di bosco, di radura; arriva prima dei cacciatori, difendi flora e fauna dal piombo, fai volare liberi gli uccelli e rimanda a casa gli assassini. Gradito tutto ciò che la fantasia ci suggerisce e la legge ci permette.
 
Pubblicato da Lidio il 07/01/2009 alle 13:36:48, in anti caccia, letto 1861 volte
La Terza serata AMALTEA - incontri culturali sulle tematiche della bioetica, si svolgerà - dalle 19 alle 21 - presso la sala convegni di Coop. Sociale Abaco Servizi Multimediali, via Manlio Gelsomini 32 (Testaccio) e avrà per titolo:
L'altro lato della caccia
A cosa serve la caccia? quali sono i danni ecologici che ne derivano? Quando inizia e dove finisce il diritto del privato cittadino?
I relatori saranno: Andrea Attanasio e Piero Liberati

La peculiarità dell'associazione Amaltea è caratterizzata da un approccio multidisciplinare di carattere zooantropologico, in quanto costituita da figure di alta specializzazione e pluriennale esperienza e da particolare professionalità e metodica didattica grazie, in particolare, alla presenza di professionisti specificatamente preparati in Scienze Comportamentali Applicate e Zooantropologia Assistenziale.
L'associazione Amaltea ha ufficialmente sottoscritto la Carta Modena 2002, Carta dei Valori e dei Principi della Pet Relationship, patrocinata, tra gli altri, dal Ministero della Salute.
Il 20 febbraio 2007 è stato firmato un Protocollo d'intesa quadriennale tra l'Associazone Amaltea e il Dipartimento V - Servizio Ambiente della Provincia di Roma, finalizzato all'attuazione di progetti comuni in relazione alla tutela ed al benessere degli animali, in particolar modo attraverso la didattica zooantropologica.
L'Associazione Amaltea ha ottenuto per l'anno 2006 e 2007 il Patrocinio dell'Assessorato alle Politiche della Scuola della Provincia di Roma per le attività educative finalizzate alla tutela e al benessere degli animali, sia in ambito scolastico che extra-scolastico.
La locandina comprensiva di tutte le iniziative di AMALTEA, compresa quella del giorno successivo (il Convegno sulla vivisezione con Massimo Tettamanti e Stefano Cagno), è visibile sul sito di AMALTEA
 
Pubblicato da chiara il 02/02/2009 alle 08:40:22, in anti caccia, letto 1910 volte

 

Comunicato stampa

Il 31 gennaio è terminata la stagione di caccia.
Ecatombe anche di esseri umani per lo scarso rispetto delle norme di sicurezza
Il bracconaggio resta fuori controllo in diverse aree del Paese, mentre al Senato si prepara la grande deregulation.
37 morti e 73 feriti sono il corollario di una stagione venatoria ove il rispetto delle norme di sicurezza, oltre che della fauna protetta è ancora una chimera.
Al tramonto di sabato 31 gennaio si conclude la stagione di caccia 2008/09, iniziata a settembre.
I cacciatori italiani sono passati dai 2 milioni degli anni ’60 ai circa 700.000 di oggi, ed un’attività ormai oggetto del disprezzo della maggioranza degli Italiani, di scarso interesse per i giovani d’oggi, cerca di sopravvivere ai propri errori invocando assurde  deregulations , anziché concorrere alla salvaguardia del patrimonio faunistico e degli habitat.
I dati della stagione di caccia che volge alla fine attestano una sequenza impressionante di fatti di sangue o altri incidenti di caccia: 37 morti  e 73 feriti per episodi correlati all’impiego di armi da caccia o all’esercizio venatorio (circa la metà nel corso di battute di caccia al cinghiale). 2 morti e 6 feriti tra gente comune coinvolta ,anche se non stava praticando la caccia.
Anche l’alto numero di cacciatori colpiti da infarto nella zone di caccia, mentre vagavano con armi cariche, dimostra la frettolosità degli esami medici per il rinnovo delle licenze, e l’inadeguatezza del Decreto del Ministero Sanità del 28/4/1998 sui requisiti psicofisici per esercitare la caccia, che nulla prescrivono o vietano  in caso di malattie cardiovascolari.
L’insufficienza dell’attività di vigilanza non riesce ancora a contrastare alcune importanti sacche di bracconaggio, come nella provincia di Brescia, nei laghi costieri pugliesi, in Sardegna e nelle lagune venete, compreso in special modo il Delta del Po, nelle piccole isole tirreniche e siciliane, ove imperversano l’abbattimento di esemplari di specie protette, il mancato rispetto dei limiti di carniere, l’impiego di mezzi non consentiti (come trappole, lacci, uso di richiami acustici a funzionamento elettromagnetico).
Ancora inattuato dalle Regioni il divieto di impiego di pallini di piombo nella caccia in zone umide, previsto dalla legge 66/2006.
Sono sempre in corso due ulteriori procedure di infrazione comunitaria, avviate dalla Commissione UE, su violazioni da parte di 13 Regioni della Direttiva 79/409 CEE sulla protezione degli uccelli selvatici, per la caccia in deroga a specie protette (come fringuelli, peppole, passeri).
Nel frattempo in Commissione Territorio/Ambiente del Senato si sta elaborando il testo unificato di una decina di proposte di deregulation (quasi tutte del PDL), per aumentare i periodi di caccia, depenalizzare sia l’uccisione di specie protette, sia l’uso dei bocconi avvelenati e lo sparo dagli autoveicoli, e per incrementare la mobilità interregionale dei cacciatori di animali migratori.

Dal sito http://www.abolizionecaccia.it/

 
Pubblicato da Piero il 25/02/2009 alle 11:05:17, in anti caccia, letto 2607 volte

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GUARDA

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COSA

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SUCCEDE

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SULL'ISOLA...

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Cacciatore maltese con 2 Falchi di Palude, bloccato poco dopo.


Abbattimento rarissima Cicogna Nera(video Piero Liberati).


Aquila Minore uccisa a fucilate in pieno giorno.


Rinvenimento del cadavere di un Falco Pecchiaiolo, sparato.


Liberazione di 72 uccelli limicoli sequestrati.

 
Pubblicato da Piero il 05/03/2009 alle 19:45:52, in anti caccia, letto 3048 volte

Circolano in varie liste messaggi di forte perplessità sui vari appelli nel web contro la deregulation in preparazione al Senato in materia di caccia; normalmente sono messaggi di ingenui che consultano sul sito del Senato singoli testi di specifiche modifiche e che non vi ritrovano proposte come:

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- caccia da parte dei sedicenni,

- l'abolizione dell'obbligo per le regioni di disciplinare la tassidermia,

- cancellazione dell’interesse nazionale per la tutela della fauna, 

- scomparsa della definizione di specie superprotette,

- liberalizzazione dei richiami vivi, 

- sostituzione dell’ex INFS con istituti regionali, 

- caccia in deroga nei parchi, piombo nichelato nelle zone umide, 

- sostanziale cancellazione degli ATC, 

- ritorno all’uso degli animali come zimbelli,

- caccia in presenza di neve e ghiaccio,

- riduzione della vigilanza venatoria, 

- liberalizzazione totale dell’attività venatoria nelle aziende private

eccetera.

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Chiariamo che la proposta di cui parliamo è scaricabile qui.

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Purtroppo molti "scettici" non conoscono l'iter di formazione delle leggi in Italia.
Varie singole proposte di legge su uno stesso tema  vengono assegnate alla commissione parlamentare competente (nel nostro caso, per la caccia, la XIII commissione ambiente del Senato stesso ). Viene incaricato un relatore di preparare un TESTO BASE UNIFICATO delle varie p.d.l., su cui si confrontano i rappresentanti dei gruppi parlamentari in commissione e il cui risultato viene prima votato in Commissione e poi trasmesso all'Aula nella sua interezza.
Al momento siamo ancora nella fase di stesura/rimaneggiamento del testo unificato delle varie proposte peggiorative. Avendo il relatore designato, senatore Franco Orsi, anticipato i contenuti della stessa ai siti web delle associazioni venatorie, l'allarme preventivo è partito da subito, anche se il testo di cui al link qui sopra ad oggi non è ancora ufficialmente inserito nel sito internet del Senato.

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Chiaramente nell'appello di varie Associazioni ambientaliste non si sono potuti toccare approfonditamente tutti i punti peggiorativi, ma è in preparazione una guida ragionata verrà messa sul sito www.abolizionecaccia.it e sul sito www.tutelafauna.it quando il testo anticipato dal relatore sarà ufficialmente all'ordine del giorno. I tempi non saranno lunghi, purtroppo.
 

 
Pubblicato da Piero il 24/03/2009 alle 14:10:22, in anti caccia, letto 1251 volte

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- Scrivi ai Senatori in questa pagina di Tutela Fauna per dire cosa ne pensi.

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- Informati sulla pagina di approfondimento della LAC.

 
Pubblicato da Piero il 24/03/2009 alle 14:45:34, in anti caccia, letto 2812 volte

Disegno di legge Orsi: una guida per capirlo e contrastarlo.
La proposta circola da tempo in forme diverse: questo ingenera confusione, porta a commentare versioni vecchie e quindi a perdere di credibilità. TutelaFauna ha cosi’ prodotto un “
ABC al disegno di legge Orsi” (scaricabile) che fa riferimento al testo ufficiale e sintetizza, spiegandoli, i principali punti peggiorativi della proposta.
Un vecchio slogan diceva “Conoscerli meglio, per combatterli meglio” e certamente il disegno di legge del Senatore Franco Orsi, della CdL, merita di essere combattuto con tutte le forze.

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Frutto della sintesi di diverse proposte di legge, degli interessi particolari di una piccola categoria di sparatori, il disegno si è evoluto nel tempo mantenendo comunque la propria fondamentale caratteristica di essere un inaccettabile assalto, doppietta in mano, al patrimonio faunistico italiano.

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Per poterlo criticare a ragion veduta è necessario sgombrare il campo dalle vecchie versioni non più valide ed eliminare eccessi emotivi che non giovano al confronto. Ce ne è abbastanza in questo disegno di legge senza dovergli attribuire proposte che non contiene più e che permettono a Orsi di minacciare querele e denunciare l’infondatezza delle critiche e l’incompetenza della controparte.

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È anche necessario andare oltre le proposte più appariscenti e pubblicamente criticate – come quella della caccia a 16 anni – che rischiano di concentrare su di sé troppa attenzione per essere poi fatte cadere come gesto di “buona volontà”, facendo passare tutto il resto.

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Abbiamo sintetizzato in un documento le principali proposte peggiorative del disegno di legge, spiegando cosa dicono è, perche’ peggiorano il quadro. Ne sono uscite 11 pagine, il che dimostra che di difetti questa proposta ne ha a bizzeffe.

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Invitiamo tutti a fare riferimento al testo ufficiale del disegno di legge e a utilizzare liberamente questo documento allo scopo di risvegliare l’attenzione su questo provvedimento ammazza fauna. Una mobilitazione generale è quantomai necessaria per respingere questo dannosissimo assalto degli ultimi cacciatori, una categoria marginale e disperata che sembra voler chiudere col botto la propria parabola discendente.

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SCARICATE E DIFFONDETE:

QUI potete scaricare l'ABC di TutelaFauna al disegno di legge Orsi

QUI potete scaricare il testo ufficiale del disegno di legge Orsi

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Tutela Fauna, a cura di Daniele Colombo e Augusto Atturo

 
Pubblicato da Piero il 03/04/2009 alle 00:54:17, in anti caccia, letto 2451 volte

[COMUNICATO] Il primo ministro maltese applica il divieto di caccia primaverile su tutta l'isola!

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Attivisti di tutta Europa danno il benvenuto all’annuncio del Primo Ministro maltese dopo le tante battaglie vissute sul campo. Rispondendo  alle domande della TV nazionale, il Dr. Lawrence Gonzi ha dichiarato che non ci sarà nessuna caccia in primavera finchè la causa con la U.E. sarà aperta, al fine di non pregiudicare il caso davanti alla Corte di Giustizia Europea. La decisione del primo ministro dà la speranza che Malta stia cominciando ad agire seriamente per proteggere il patrimonio naturale che ha in comune con l'Unione Europea.

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La causa contro il governo maltese è portata avanti dalla Comunità Europea dal 2008, dope le cospicue documentazioni dei volontari di organizzazioni internazionali che denunciavano i massacri sull'isola di specie protette altrove. Anche volontari italiani hanno riportato testimonianze e video in cui venivano mostrati l'uso di reti a scatto e abbattimenti in primavera.

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Ora si attendono le risposte dei cacciatori maltesi, i quali hanno sempre cacciato indistintamente nella legalità e nell'illegalità. Testimonianze dirette dall'isola riportano già azioni di bracconaggio notturno e aggressioni alle forze di polizia locali. Il divieto non farà abbassare la guardia agli attivisti della LAC e di ValleVegan che prenderanno parte al campo internazionale primaverile tra pochi giorni.

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Foto: CABS e BirdLife

 
Pubblicato da Piero il 18/04/2009 alle 22:47:30, in anti caccia, letto 3983 volte

[COMUNICATO] 18 aprile 2009 - Isola di Ponza, spari e trappole sulla via del "popolo migratore". Positivo intervento anti-bracconaggio  del Corpo Forestale su segnalazione della Lega Abolizione Caccia.

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Due bracconieri presi con le mani  nel sacco.... e, nel sacco:  tortore, che, attirate da richiami elettroacustici, venivano a decine ammazzate insieme ad altri esemplari di specie protette.
Dopo anni di presidi e denunce, sull'isola di Ponza  il 2008 era stato l'anno della svolta,  grazie alla presenza del nucleo operativo antibracconaggio del CFS: l'isola era tornata una sorta di oasi primaverile per l'avifauna e la minaccia del bracconaggio sembrava in parte debellata, perchè la presenza degli agenti  sull'isola aveva tenuto lontano il vergognoso fenomeno della caccia illegale, sia con  sparo che con trappole, in periodo di caccia chiusa.
Questo era il bellissimo risultato ottenuto sulla spinta dei campi anti-bracconaggio che da 15 anni si svolgevano sull'isola; i presidi dei volontari contro gli spari illegali e la rimozione di centinaia di piccole trappole avevano convinto tutti che una delle isole piu belle del Tirreno doveva essere tutelata e difesa dai dai cacciatori di frodo.

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Ma quest'anno purtroppo il Noa non è stato mandato a Ponza per mancanza di fondi, e il bracconaggio ha rialzato la testa, con nuove sparatorie nel mese di aprile da parte di alcuni sconsiderati residenti.
Ma un piccolo gruppo di volontari e guardie volontarie della LAC, senza farsi scoraggiare grazie all'esperienza maturata,  si è recato  sull'isola all'inizio di aprile, riscontrando tristemente  un aumento esponenziale di trappoline per uccelli insettivori  posizionate negli orti e, in soli 2 giorni di presenza sul territorio, ne hanno rimossse 150, rinvenendo decine di uccelli protetti morti.
Il ritrovato e' stato consegnato, con cartine dettagliate sui luoghi del rinvenimento, al CFS di Latina, che prontamente ha potuto organizzare un blitz a sorpresa, il che ha permesso ai Forestali di poter acciuffare - il 18 aprile - due cacciatori in attività di bracconaggio; ricordiamo che la caccia dall'inizio di febbraio è chiusa in tutta Italia ed è vietata proprio per tutelare i riproduttori e i giovani nati; la cosa ancor più vergognosa è che in quel momento erano presenti sulla Piana di Monte Incenso (luogo tristemente conosciuto dai volontari della LAC, più volte minacciati, anche con armi da fuoco) ben 7 cacciatori di frodo, che se la sono data a gambe levate.
La pattuglia del Nipaf del CFS coordinata da S. Giulivo con molta abilità ha potuto cogliere di sorpresa due bracconieri in possesso anche di richiami elettroacustici vietati.

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Il buon risultato operativo deve comunque far riflettere, poichè in queste due settimane al numero telefonico LAC sono state tante le denuncie di protesta, fatte anche da turisti e stranieri in villeggiatura a Ponza; spiace constatare come un'isola che vive sul turismo non sia in grado di tutelare la propria immagine, che ogni anno viene minacciata da loschi individui pronti solo a infrangere le leggi, beffando anche le forze presenti sul territorio e mettendo a rischio l'incolumità dei turisti che ignari visitano Ponza, gioiello naturalistico del Mediterraneo.
 

Lega Abolizione Caccia, Ufficio Stampa

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 www.abolizionecaccia.it

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(contatto: 338 8713534 )

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