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Il weekend precedente le festività natalizie ha visto gli attivisti romani aderenti alla Campagna AIP impegnati in un triplice appuntamento: la tappa capitolina del Fur-Free Tour, una strepitosa cena benefit e l'adesione alla giornata nazionale "Apri gli occhi sull'industria della pelliccia". Il freddo e la pioggia che hanno sferzato Roma per entrambi i giorni non hanno impedito una massicia partecipazione ai presidi di sabato e domenica: oltre 50 attivisti, provenienti anche da altre città, si sono ritrovati davanti al magazzino COIN di via Cola di Rienzo per denunciare ai passanti le atrocità nascoste dietro la sanguinaria industria della pelliccia e chiedere a gran voce che i capi con inserti in pelo non vengano più venduti dal maggior nome della distribuzione organizzata italiana che ancora non ha deciso di smettere di macchiarsi le mani, e il marchio, del sangue di milioni di animali innocenti. Segnaliamo inoltre, come nota di colore, il fatto che le forze dell'ordine ci marcano sempre più strette: non paghe di inviare ben due camionette a sorvegliare i "pericolosi manifestanti", sabato pomeriggio hanno addirittura assediato il nostro posizionamento con un cordone che avrebbe dovuto garantire il passaggio pedonale sul marciapiede... per fortuna si sono resi ben presto conto, oltre della risibilità di tale spiegamento di forze, anche del fatto che erano proprio loro a impedire alla gente di transitare liberamente!
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Anche i media hanno iniziato a dedicarci parte della loro attenzione, infatti tra sabato e domenica ci hanno fatto visita giornalisti di diversi mezzi di informazione, dalla carta stampata alle agenzie web fino a Mediaset: http://www.omniroma.it/www/notizie_visualizza.php?Id=015440 http://www.omniroma.it/www/notizie_visualizza.php?Id=015439
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La sera di sabato è stata invece dedicata alla raccolta di fondi necessari per continuare a produrre materiale informativo sulla tremenda realtà degli allevamenti: con la collaborazione di VeganRiot http://www.veganriot.it è stata organizzata una eccezionale cena (ovviamente completamente cruelty-free) nei locali del CSOA Macchia Rossa. Veganamente sfamate più di settanta persone tra attivisti e simpatizzanti, con una decina di squisite portate apprezzatissime da tutti i commensali. Rinfrancati nel corpo dalla bontà della cena e nello spirito dall'ottima riuscita dell'evento, i militanti antispecisti sono tornati a pianificare l'offensiva contro il mercato delle pellicce affinché le prossime feste vedano un netto calo delle vendite di questo macabro esempio della vanità e della stupidità umane.
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Nuovo appuntamento per il prossimo weekend, quindi: sabato 29 dicembre, 17.00-20.00 @ COIN, via Cola di Rienzo 173-181 Fino alla fine, animal liberation!
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Campagna AIP - Roma aip-roma@riseup.net www.campagnaaip.net
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21 dicembre 2007, Canile di Vallecchio (Rimini)
dopo lo sciopero della fame di marzo '07,
STOP ALLE DEPORTAZIONI !
Con un blitz degli animalisti di Animal Liberation è stato impedito al Dr. Bocchi, titolare del canile privato di S.Secondo parmense, di caricare su un furgone i cani dei Comuni di Misano, Verucchio e Santarcangelo ospiti del canile di Vallecchio di Rn per essere deportati a Parma.
Dal giorno prima ai Sindaci sono stati inviati ben due atti di diffida con il quale è stato chiesto di desistere dalla sistematica deportazione.
E' stato sufficiente creare uno sbarramento di persone all'ingresso del canile per non far uscire i cani e impedire che fossero caricati sui mezzi di Bocchi. Il Dr. Bocchi ha preferito rinunciare consapevole della sua posizione in molte procure d'Italia.
Questo episodio, che ha fatto sì che nessun cane abbia lasciato Rimini, si aggiunge a quello di Giussano/Lombardia. Anche lì gli animalisti hanno impedito a Bocchi di prelevare i cani.
Nel frattempo tutte le associazioni animaliste di Rimini hanno formulato un testo con il quale si chiede alla regione Emilia-Romagna un chiaro divieto di esportare i cani dei pubblici canili fuori provincia.
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Per ogni altra informazione, clicca sul banner di Animal LIberation
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COMUNICATO STAMPA DIGIUNO - 07 MARZO '07 -
Animalisti contro la politica delle deportazioni dei cani della Provincia di Rimini, condannati a vita nel canile di S. Secondo Parmense dalla mera speculazione economica dei Comuni di Bellaria, Misano adiatico, Santarcangelo e Verucchio.
Il Coordinamento regionale della Associazioni Animaliste dell'E/R e Animal Liberation che denunciano il viaggio tortura senza controlli, la violazione di tutte le leggi di tutela della popolazione canina
INDICONO LO SCIOPERO DELLA FAME AD OLTRANZA DAVANTI ALLA PROVINCIA DI RIMINI FINO AL RIENTRO Di TUTTI I CANI DEPORTATI A PARMA.
I 28 cani, tra cui un cane morsicatore, provenienti dai comuni di Bellaria, Misano Adriatico, Santarcangelo e Verucchio, sono stati caricati su un unico automezzo stipati a due a due in gabbie-trasporto diretti al canile privato di S. Secondo Permense . La struttura è posta in aperta campagna, lontano dai luoghi di aggregazione, priva di segnaletica adeguata (appare solo qualche sporadico cartello con scritto ALLEVAMENTO Dr. Bocchi). Ne consegue che NESSUNO se non accompagnato è in grado di raggiungere il canile. Sull¹ingresso della struttura non esiste alcun cartello che indichi esserci un canile consortile. L¹unico cartello riportante gli orari è affisso all¹interno. I cani qui inviati non hanno pertanto alcuna possibilità di essere adottati, per cui verrà loro negato quanto di diritto e i Comuni continueranno a spendere denaro publico non sufficiente a garantire ai cani il benessere previsto dalle leggi, finché non moriranno. Il canile di Bocchi supera il numero di 200 cani ospitati, nonostante le indicazioni in merito della Circolare Regionale del 1999.
emessa a suo tempo.
Nè un responsabile dei canili comunali di provenienza dei cani, nè un funzionario dell'Ausl di Rimini hanno verificato le condizioni degli animali durante il viaggio nè quelle all'arrivo.
Il Dirigente dell'Ausl di Rimini, azienda che ai sensi della Legge Regionale 27/00 e Legge nazionale 281/91 ha funzioni di controllo dei canili e del benessere degli animali ha dichiarato, con comunicazione scritta, di non avere alcuna informazione neppure sull'idoneità del mezzo utilizzato per il trasporto dei cani.
A tutt'oggi NESSUNA Associazione animalista nè della provincia di Rimini nè di Parma ha notizie sullo stato di salute dei cani, costretti a viaggiare in condizioni disumane, nè alcuna notizia sulla loro sistemazione finale.
Per questo e viste le testimonianze raccolte dalle organizzazioni animaliste sulla realtà del canile di S.Secondo Parmense i legali del Coordinamento delle associazioni Animaliste della regione E/R stanno esaminando le rispettive eventuali responsabilità dei Sindaci dei Comuni di Bellaria, Misano Adriatico, Santarcangelo e Verucchio e dell'Ausl riservandosi di depositare denunce in caso di mancato rientro dei cani, contestualmente gli attivisti dell'Associazioni Animaliste della regione E/R DA GIOVEDI MATTINA 8 MARZO intraprendono uno sciopero della fame davanti alla Provincia finchè TUTTI I CANI DEPORTATI A PARMA NON faranno ritorno sul loro territorio d'appartenenza.
Animal Liberation
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Dall'AssociazioneCaniliLazioonlus.
Sono passati 40 giorni dal sequestro delle strutture di Giuliano di Roma e di Sgurgola, seguito all’ispezione del NIRDA (Nucleo Investigativo Reati in Danno agli Animali del Corpo Forestale dello Stato) su ordine della Procura di Frosinone, e – com’era prevedibile - si registra un calo vertiginoso delle morti. Sono solo quattro, infatti, i cani deceduti complessivamente in entrambe le strutture, di cui due per patologie tumorali in fase terminale e un cucciolo nato il 15 novembre da una mamma talmente magra da non lasciar sospettare lo stato di gravidanza. Un unico decesso per aggressione si è verificato lo stesso giorno ed in assenza dei volontari. Le motivazioni del brusco calo della mortalità sono presto spiegabili: dal giorno successivo al sequestro, estromessi alcuni noti personaggi dai canili e tolta la gestione sanitaria alla Asl veterinaria di Frosinone, i volontari hanno cominciato un’opera instancabile volta non solo alla schedatura dei cani, ma soprattutto all’individuazione dei soggetti più deboli e bisognosi di cure e all’adeguata alimentazione di tutti i cani presenti nei box. Semplicemente cambiando il metodo di somministrazione del cibo - che prima veniva gettato in terra senza alcuna attenzione ai soggetti che riuscivano ad alimentarsi ed ora viene invece versato in ciotole controllando che tutti i cani accedano alla giusta razione giornaliera - si è ottenuto un evidente miglioramento del benessere fisico e un calo sensibile del livello di aggressività.
E’ scesa in campo una vera e propria task force di volontari garantiti non solo dalla nostra Associazione, ma dalla Fondazione Vallevegan che ha organizzato i turni coinvolgendo anche membri di Legambiente, della Sezione Enpa di Frosinone e dell’Associazione Volontari Canili di Porta Portese. Continui ed incisivi gli appelli della LAV che mantengono alta l’attenzione nazionale sul caso “Giuliano di Roma” che - lo ricordiamo - è stato definito il canile con il record delle morti in Italia dal noto articolo di Panorama del marzo 2005. I legali della LAV seguiranno attentamente tutte le fasi dell’indagine.
La nostra Associazione, oltre a prelevare e ricoverare in clinica i casi più urgenti (nelle foto, Sandokan, ricoverato per un’importante ferita da morso), ha favorito l’adozione di oltre 50 cani, provenienti soprattutto dal canile di Giuliano di Roma, facendo in modo che i box più sovraffollati e più a rischio si decongestionassero almeno in parte. Si segnala in questo senso l’impegno di associazioni nazionali quali la sezione Enpa di Finale Ligure, il canile di Trento, volontari di Prato che hanno accolto immediatamente alcuni cani, molti dei quali hanno già trovato casa.
Ma l’emergenza non è finita e lo sforzo fatto finora potrebbe essere vanificato dalla totale mancanza di collaborazione dei Comuni che – malgrado l’impegno e la sensibilità dimostrata dal Custode Giudiziario nonché Sindaco di Sgurgola dott.ssa Luciana Perfetti che ha cercato di sensibilizzarli coinvolgendoli in una conferenza di servizi e spiegando loro la situazione - rifiutano di pagare il mantenimento di oltre 700 animali!
Una gestione milionaria invece quella della Cooperativa Percorso Sicuro a cui venivano garantite le rette di mantenimento - malgrado l’incredibile tasso di mortalità - e casse assolutamente vuote ora che i cani non muoiono più. Impossibile per il momento, quindi, l’assunzione di personale esperto e qualificato, mentre le cure sanitarie necessarie agli animali vengono fornite grazie ai contributi dei volontari, di tanti sostenitori e alle prestazioni veterinarie garantite gratuitamente da veterinari liberi professionisti.
In questo quadro registriamo un paradosso: la Direzione Generale della Asl di Frosinone ha chiesto formalmente alla Procura e al Custode Giudiziario di poter rientrare a svolgere funzioni di gestione sanitaria dei canili, con estromissione dei veterinari liberi professionisti. I risultati della gestione Asl degli anni passati sono testimoniati dagli oltre 5.000 cani morti in meno di 10 anni, dalle condizioni fisiche e psicologiche dei cani al momento del sequestro, dalle migliaia di firme raccolte nei mesi scorsi dalla nostra Associazione contro comportamenti dei veterinari addetti al canile che causavano la morte diretta di centinaia di animali.
Tutti ci aspettavamo dalla Direzione Sanitaria le scuse e l’apertura quantomeno di un’indagine interna.
Bisogna riorganizzare i turni di volontariato al canile lager di Giuliano (FR). L'emergenza, che sembrava rientrata dopo le prime settimane dal sequestro, purtroppo ancora continua. A breve ci saranno delle grosse novità nella gestione, finalmente positiva. Nel frattempo chiediamo aiuto a tutti per fare in modo che ogni cane mangi, nonostante il luogo crudele e le drammatiche condizioni create dalla vecchia gestione. Ci sarà un veterinario esperto ad aiutare.
Questo sito serve anche da supporto per l'organizzazione, come richiestoci direttamente da chi in prima linea ha lottato e creduto in un cambiamento. Pertanto diamo tutto il nostro sostegno per la divulgazione e l'azione.
Chi è disponibile, può scriverlo qui sotto tra i commenti o alla mail attivismo@vallevegan.org oppure consultare direttamente l'Associazione Canili Lazio.
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DALLE ORE 16 ALLE ORE 20 OFFENSIVA NATALIZIA + FURFREETOUR CONTRO COIN
davanti alle porte di COIN, via Cola di Rienzo 181, ROMA
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DALLE ORE 21 CENA PRO A.I.P. IN COLLABORAZIONE CON VEGANRIOT
presso il CSA MacchiaRossa, via Pieve Fosciana 56-82, Magliana ROMA
Vi anticipiamo alcuni dei premi che saranno messi in palio: marmellate, bagni schiuma, saponi, formaggio di mandorle, burro di cacao, ... tutto autoprodotto!!
Campagna contro il parco di divertimenti: «Esaltano Paperino, ma poi servono in tavola il fegato d'oca»
MILANO - Lungo i viali di Disneyworld Parigi, il mitico Paperino e l'intera banda di Paperopoli sono venerati e acclamati come star. Ma ai tavoli dei tanti ristoranti che costellano il parco, i loro omologhi del mondo reale sono serviti nei piatti sotto forma di «fois gras», una pietanza particolarmente apprezzata in Francia e in molti stati dell'Europa centrale, che viene però ottenuta al costo di indicibili sofferenze per i poveri animali, costretti a sviluppare nel loro fegato una patologia dovuta all'ingozzamento forzato. Contro quella che considerano come una vera e inaccettabile contraddizione, scendono in campo le associazioni animaliste di mezza europa. La campagna arriva anche in Italia, rilanciata dalla Lega Antivivisezione. A sostegno della mobilitazione, viene diffuso il video del gruppo olandese Stichting Wakker Dier, che attraverso un cartoon cerca di spiegare al grande pubblico cosa ci sia in realtà dietro a quel cubetto gelatinoso considerato da molti una delizia per ghiottoni e gourmand.
IL CARTOON - Nel video si vede un trenino in stile montagne russe che trasporta alcune oche. Ad un certo punto i vagoncini vengono fermati: gli animali vengono presi con la forza e nel loro collo viene infilato un lungo tubo attraverso cui viene sparato direttamente nello stomaco il composto di mais che produrrà l'ingrassamento forzoso. Una volta dinventati belli obesi, i palmipedi vengono macellati per il prelevamento del «fegato grasso». Il filmato traduce in estrema sintesi quello che realmente accade agli animali destinati all'ingrasso.
ALL'INGRASSO - Il foie gras è il prodotto della statosi epatica, una patologia indotta negli animali: il trattamento dura dalle due alle quattro settimane durante le quali viene sparata direttamente nel gozzo degli animali, dalle tre alle otto volte al giorno, una palla di mais cotto e salato del peso di circa 400/500 grammi (come se una persona del peso di 80 kg fosse costretta a mangiare 20 kg di spaghetti al giorno).
LA CAVIA UMANA - Una prova di questa tortura è stata effettuata in una tv olandese su un volontario, il dj Giel Beelen. L’ingozzamento negli animali viene praticato attraverso un tubo metallico di circa 28 centimetri che viene infilato nella gola causando, tra l'altro, lesioni e fratture del collo e lesioni del gozzo con conseguenti infezioni, soffocamenti.
CAMPAGNA INTERNAZIONALE - La campagna è stata lanciata contemporaneamente anche in Francia, Gran Bretagna, Danimarca, Belgio e Israele. «E’ incredibile - commentano alla Lav - che proprio un’azienda che ha in anatre come Paperino e oche come suo cugino Ciccio, le star del parco divertimenti, poi li serva sotto forma di foie gras nei suoi ristoranti. Chiediamo agli italiani di non acquistare fegato d’oca o d’anatra, proprio nel periodo natalizio si riscontra la massima vendita di questi prodotti, e di preferire menu senza crudeltà». E proprio dall’Italia, che ha vietato dal marzo scorso la crudele pratica dell’ingozzamento forzato di anatre e oche, così come altri Paesi, ad esempio Polonia e Israele, può venire più forte la protesta. La Francia è il più grande produttore di foie gras, seguito da Belgio, Bulgaria e Ungheria.
IN RETE - Quella lanciata contro Eurodisney non è la prima campagna senza frontiere contro la produzione di fegato d'oca. Da tempo circola in rete il «Manifesto per l'abolizione del fois gras», un movimento che già raccolto consensi in diversi Paesi europei. Per contro, è considerato una prelibatezza da molti chef e buongustai, al punto che proprio in occasione delle festività natalizie fa la propria comparsa in grande stile nei banchi gastronomia dei supermercati e nelle vetrine dei negozi di specialità gastronomiche. Anche Internet è pieno di siti di cucina che dedicano svariate ricette alla preparazione del fois gras definito con termini quali «prelibatezza, «leccornia», «specialità».
(Corriere della Sera 17 dicembre 2007)
Ci uniamo alle felicitazioni di Equanimal (v. articolo da loro pubblicato) nei confronti del caro amico Oscar Horta per il conseguimento del premio. Il suo impegno continuo nello studio dei diritti degli animali e nell'attivismo è meritevole di questo riconoscimento.
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«Oscar Horta, premio Ferrater Mora de ensayo - martes, 13 de noviembre.
El profesor de la Universidad de Santiago de Compostela Óscar Horta ha sido galardonado por unanimidad con el premio Ferrater Mora de Ensayo por su obra 'La filosofía moral de J. Ferrater Mora'.
Hay que destacar que en este ensayo, Horta no ha dejado de tratar la cuestión de la consideración moral de los animales.
En concreto, ha apuntado que Ferrater Mora, uno de los pensadores más significativos de la segunda mitad del siglo XX en el mundo de habla hispana, fue el primero que en este ámbito se ocupó, ya en los años setenta, del tema de los derechos animales.
De hecho, Ferrater fue el primero en utilizar en lengua castellana el término “especismo” para nombrar la discriminación de aquellos que no pertenecen a una determinada especie. Discriminación sufrida hoy día por innumerables animales no humanos.
Según ha informado hoy la organización del certamen, la obra será publicada en castellano y en inglés, de acuerdo con las bases de este premio, dotado en 6.000 euros. Nacido en 1974 en Vigo, Horta es profesor del Departamento de Lógica y Filosofía Moral de la Universidad de Santiago de Compostela.
El premio Ferrater Mora de Ensayo, que conmemora la figura de este filósofo, ensayista y escritor español, se entregará en un acto público que tendrá lugar en Girona en febrero de 2008.
Fuente: lavanguardia.es
Bastian es el nombre del cerdito que consiguió escapar del camión que le conducía inexorablemente a la muerte. Sus hermanos no tuvieron tanta suerte, pero el destino quiso que Piero y Daniela, los fundadores de Valle Vegan lo acogieran. Ahora vive feliz retozando en el campo.
Valle Vegan es un santuario para animales que al igual que Bastian, tienen una historia que contar: algunos se salvaron del matadero, otros cuantos provienen de laboratorios de experimentación, unos pocos llegaron de ferias y, otros, simplemente ya no son deseados por los que un día fueron su familia.
Enclavado en la población de Bellegra, a unos 45 kilómetros de Roma, encontramos 11 hectáreas de terreno en un valle de gran frondosidad y belleza. El proyecto surge de la necesidad de acoger a decenas de animales que no tienen cabida en otros lugares, y se mantiene gracias a donaciones y el trabajo de activistas de entre otros grupos “Agire ora” y “Liga para abolición de la caza”.
No es fácil encontrar un lugar donde ubicar especies tan dispares como las que allí acogen. Valle Vegan alberga desde cerdos, búfalos y conejos hasta perros, tortugas y cabras, que de otro modo, habrían muerto o sufrido cautiverio, abandono o serían víctimas de la experimentación.
Pese a esta dificultad, lo primero que hacen Piero y Daniela cuando llega un nuevo animal a Valle Vegan es intentar ubicarlo en un entorno lo más parecido posible a su hábitat natural. Si el animal está sano y es posible su reintroducción en libertad, trabajan con él para que pueda volver a ser libre, aunque la mayoría de animales, por ser de los consideramos domésticos, pasarán a ser habitantes habituales de Valle Vegan.
Las ovejas y los búfalos tienen amplios prados y sombras donde pastar tranquilamente, a las tortugas se les ha habilitado una zona verde húmeda donde no corren peligro, las gallinas, ocas y patos tienen un recinto estupendo donde picotear, bañarse y campar a sus anchas, y los conejos, chinchillas y cobayas también disponen de instalaciones adaptadas bajo árboles frutales.
En el caso de perros y gatos, se trabaja para conseguir su adopción en un nuevo hogar.
Valle Vegan es también un centro de actividades contra la caza y vigilancia contra furtivos, habituales en la zona. Asimismo, el lugar sirve como punto de encuentro para los movimientos de defensa de los animales en Italia.
Como contrapunto al respeto por los animales que Piero y Daniela profesan, han decidido conservar en Valle Vegan lo que ellos llaman “La habitación de los horrores”. En este lugar, han ido recogiendo todos los útiles que se usaban para sacrificar a los animales, o para amputar y despellejar a los que el antiguo propietario de la finca cazaba de forma furtiva en la zona, junto con cepos, lazos y trampas.
Valle Vegan es un ejemplo para nuestra sociedad, un sitio que sirve para sensibilizarnos y educarnos en la comprensión del mundo animal. Quizá, el de Piero y Daniela no sea el único en llevarse a la práctica y pronto deje de ser un enclave escondido entre montañas y un reducto único. Quizá mañana otros muchos despierten habiendo tenido su mismo sueño y decidan, con valentía, convertirlo en realidad.
Visita la web de Valle Vegan pinchando aquí
Silvia Barquero y Luís Moreno
Miembros de la Fundación Equanimal
Un'altra catena di grandi magazzini diventa fur-free!
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Brown Thomas e BT2, la più grande catena di grandi magazzini irlandesi che ancora vendeva inserti di pelliccia, ha dichiarato settimana scorsa che da febbraio 2008 non venderà più nessun articolo contenente vero pelo animale.
Da anni era in corso una campagna contro questi grandi magazzini portata avanti da diversi gruppi animalisti tra cui ALiberation e CAFT Ireland. Nei mesi scorsi la campagna era cresciuta in intensità con proteste settimanali davanti al punto vendita Brown Thomas di Dublino (fino a quattro giorni di proteste alla settimana!). In un primo momento questi grandi magazzini avevano continuato a vendere pellicce di coniglio, affermando che non provenivano dall'industria della pelliccia. Ma dopo essere venuti a conoscenza della realtà degli allevamenti di conigli Brown Thomas ha cambiato la sua politica aziendale.
Questo è un risultato molto importante nella lotta contro l'industria della pelliccia in Irlanda, dove sono ancora presenti sei allevamenti di visoni e uno di volpi, nei quali ogni anno vengono uccisi 170.000 animali. Mentre l'allevamento di animali da pelliccia è vietato in Gran Bretagna e Irlanda del Nord, in Irlanda una proposta di divieto non era passata nel 2005.
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ANCORA BUONE NOTIZIE: DAL CANADA
Altri grandi magazzini fur-free!
La catena di grandi magazzini Costco, in seguito ai numerosi messaggi di protesta ricevuti dai propri acquirenti riguardo la vendita di giacconi invernali con il collo bordato di pelliccia di procione, ha deciso di togliere dai propri punti vendita i giacconi incriminati, e di adottare, per il futuro, una politica che elimini le pellicce dai propri magazzini. La direzione della catena di negozi di abbigliamento Mantique, invece, venuta a conoscenza della presenza presso i suoi punti vendita di indumenti senza etichetta, realizzati con pelliccia di procione, non potendo restituire ai produttori i capi presenti nei suoi negozi, ha promesso di rinunciare alla vendita di capi in pelliccia a partire dall’autunno del 2008.
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TRENTO, SABATO 22 DICEMBRE ORE 16.30.
FIACCOLATA PER JURKA E TUTTI GLI ANIMALI COSTRETTI A VIVERE IN SPAZI RISTRETTI O IN GABBIA
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Aprirà il corteo uno striscione con la frase:
"JURKA E' IL SIMBOLO DELLA SOFFERENZA DI TUTTI GLI ANIMALI"
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Ritrovo ore 16.30 davanti al palazzo della Regione (di fronte alla stazione dei treni) e partenza alle ore 17.00.
Il corteo si snoderà per le vie del centro storico, dove faremo delle soste per diffondere informazioni sulla sofferenza di Jurka e di tutti gli animali imprigionati nelle gabbie degli allevamenti intensivi, destinati a essere uccisi brutalmente nei macelli per soddisfare l'ingordigia dell' uomo.
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Uniamoci, per dare una voce a Jurka e a tutti gli animali che soffrono a causa dell'egoismo e della freddezza di cuore della maggior parte degli uomini!
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Info: Anna 347 053 11 08
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NATALE AL CANILE!
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Raccolta fondi e cibo. Buffet di benvenuto per tutti i visitatori.
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Canile "La Nuova Cuccia": v. Salaria km 31, Montelibretti (RM)
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Dalla CampagnaAIP e dal coordinamento romano. Riceviamo e pubblichiamo.
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Il periodo natalizio è quello più proficuo per i grandi magazzini, che si riempiono di persone in preda alla frenesia degli acquisti. Questo periodo è di conseguenza il migliore anche per chi come noi vuole fare sensibilizzazione, invitando a non acquistare prodotti con inserti di pelliccia, per esempio. Ma non solo, come sottovalutare l'impatto delle proteste davanti alle porte dei grandi magazzini COIN proprio in questo
momento?
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Nel solo mese di dicembre sono state organizzate dalla Campagna AIP più di 30 proteste contro la vendita di inserti di pelliccia nei grandi magazzini Coin, oltre a decine di tavoli informativi in cui viene distribuito il materiale della campagna e si invita al boicottaggio di questi negozi fino al momento in cui non si aggiungeranno alla lista delle aziende con una chiara politica fur-free.
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Vi segnaliamo il calendario delle prossime proteste invitandovi a non sottovalutare l'impatto che esse hanno in queste settimane. Partecipate numerosi, portando con voi la voglia di un cambiamento per i milioni di animali vittime di una moda crudele e inutile!
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SABATO 15 DICEMBRE dalle 16.00 alle 20.00
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SABATO 22 DICEMBRE dalle 16.00 alle 20.00
(tappa romana dell'AIP fur-free tour)
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Entrambi i presidi si terranno davanti alla COIN di via Cola di Rienzo n.181
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Fino alla fine, animal liberation!
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Dibattito/confronto/discussione con presenza di esponenti di associazioni anti speciste provenienti da Roma e da altre città italiane.
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- Proiezione del film "Earthlings".
- Diffusione materiale di controinformazione.
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Inizio ore 20.00
Presso il Laboratorio Sociale MillePiani - ex caserma Sacchi - via S.Gennaro 4 - Caserta (località Falciano)
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per contatti e info, scrivere a medeakills@hotmail.it
Precisiamo che Vallevegan.org è solo un contenitore di notizie a supporto della campagnaAIP romana, che ha un coordinamento e si relaziona con gli altri gruppi aderenti. Ogni singolo partecipa a titolo personale apportando il contributo che ritiene necessario, conoscendo e sostenendo totalmente le finalità AIP
8 dicembre 2007.
UCCELLAGIONE ILLEGALE NEL CAGLIARITANO: ATTIVO IN DICEMBRE IL CAMPO CONTRO IL BRACCONAGGIO DELLA L.A.C. PER ELIMINARE RETI E TRAPPOLE
Volontari da tutta Italia per bonificare boschi e zone di macchia dalle micidiali “tese” degli uccellatori.
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E’ attivo dall’inizio di dicembre e durerà sino alla vigilia di Natale il campo antibracconaggio organizzato dalla Lega per l’Abolizione della Caccia nel Cagliaritano, e che coinvolge principalmente le aree di Capoterra, Santadi e Uta.
Circa trenta volontari sono giunti da diverse regioni italiane (Lombardia, Liguria, Veneto, Toscana e Lazio) e dalla Germania, per collaborare ad un progetto di bonifica del territorio agro-forestale dalle trappole degli uccellatori dediti alla cattura illegale di avifauna selvatica.
Nella prima settimana di attività i volontari, percorrendo le aree di macchia mediterranea di Capoterra, hanno già rimosso 130 reti da uccellagione, 10.300 trappole ognuna costituita da una serie di 4 mini-cappi per la cattura dei tordi (utilizzati dai bracconieri per confezionare le grive), e 37 lacci in cavi d’acciaio per la cattura di cervi e cinghiali.
Il materiale raccolto nella prima settimana di attività verrà consegnato, insieme con una dettagliata denuncia, al Corpo Forestale Regionale di Vigilanza Ambientale, con il quale è in corso uno scambio di informazioni sulle aree a maggior rischio di bracconaggio.
“E’ stata impostata una proficua collaborazione a fini di tutela faunistica tra volontari sardi, altri ambientalisti italiani provenienti dal continente, e militanti del Komitee gegen den Vogelmord (Comitato tedesco per la tutela dell’avifauna)”, afferma Graziella Zavalloni, coordinatrice del campo antibracconaggio di quest’anno. “Il campo sarà ulteriormente potenziato nell’autunno 2008, sperabilmente con l’arrivo di un maggior numero di volontari”, prosegue la Zavalloni.
La cattura illegale degli uccelli con reti e trappole costituisce un reato contravvenzionale previsto e punito dalla legge 157/92 sulla caccia; l’ammenda penale, di competenza del Tribunale, prevista per chi incorre nel reato di uccellagione ammonta a 2000 euro.
L.A.C. – Ufficio Stampa
(contatto: 333 5242295 – info@abolizionecaccia.it )