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CACCIA: MINISTERO SALUTE RIPRISTINA UTILIZZO RICHIAMI VIVI (ASCA)
Roma, 1 ago - Il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha firmato oggi l'Ordinanza che ripristina la possibilità di utilizzo dei richiami vivi nell'ambito delle cacce tradizionali alle specie migratorie, in particolare alle specie acquatiche. Il ripristino dell'uso dei richiami vivi è motivato dal fatto che oggi il rischio della diffusione dell'influenza aviaria, che ne aveva determinato il divieto di utilizzo, è ritenuto irrilevante.
'Ritengo molto importante - ha dichiarato il Sottosegretario Martini - per il mondo venatorio la firma di un'ordinanza che va proprio nella direzione della tutela di tradizioni che hanno fatto parte dell'identità della nostra terra. Chiaramente la firma di questo provvedimento viene in un momento in cui sono venute praticamente a decadere le motivazioni per le quali era stato precedentemente vietato l'uso dei richiami vivi''.
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fonte: asca.it
Quattro giorni e tre notti di permanenza sull’Isola del Giglio, centinaia di trappole rimosse.
Quattro attivisti della LAC e di Vallevegan (Andrea, Cristiano, Leonora e Marco) hanno presidiato per quattro giorni e tre notti il territorio dell’Isola del Giglio, Toscana.
Sull’isola è particolarmente problematica la situazione dei conigli selvatici (introdotti per il sollazzo dei cacciatori e, ora che il giocattolo non diverte più, spacciati per specie allogena e 'invasiva'). O meglio, molti degli abitanti umani costituiscono un grosso problema per la sopravvivenza dei conigli. Che sono braccati, perseguitati, lasciati agonizzare, uccisi per soffocamento, fame, sete e paura, con il collo stretto da piccoli lacci in fil di ferro o rame che infestano il bordo degli orti e dei vigneti, gli spiazzi di macchia mediterranea, i limiti delle radure boschive.
Nei pochi giorni di permanenza sull’isola abbiamo rimosso un centinaio di trappole con le pietre (le ‘schiacciatine’ per roditori, lucertole, piccoli mammiferi e uccelli), più di duecento lacci per conigli, una (una!) trappola a scatto sep per volatili. Abbiamo inoltre provveduto ad abbattere sei appostamenti temporanei di caccia su suolo pubblico, sostituendoci così a quei cacciatori che pure sarebbero tenuti per legge a rimuovere i loro capolavori architettonici.
Abbiamo anche avuto modo di scambiare qualche parola con un contadino di apparente bonomia, che ci ha raccontato alcune delle pratiche venatorie in voga sull'isola fino a qualche anno fa (per esempio l'illegalissima caccia notturna con tanto di torcia legata alla canna del fucile), prima che la Forestale fermasse fucile in mano alcuni bracconieri. Abbiamo poi trovato conferma nei pressi del suo vigneto che il contadino altro non è che uno dei peggiori bracconieri dell'isola, con decine e decine di trappole ammassate intorno alle sue coltivazioni.
Data l’enorme mole di trappole scoperte e rimosse, visti anche i problemi di spazio nel tenerle con noi, con gli zaini, la macchina e le tende in campeggio ormai traboccanti, abbiamo dovuto distruggere o rendere inutilizzabili alcune delle trappole rimosse. Tutte le altre, la maggior parte, sono state consegnate alle Guardie venatorie del WWF che da anni vigilano sull’isola.
Oltre alle trappole scoperte e rimosse, abbiamo trovato anche alcuni animali morti: sei conigli nei lacci, un uccellino in una rete appesa a un orto (la dinamica però fa pensare più a un incidente che a un atto di bracconaggio), due topi schiacciati dai sassi.
Imminente un nuovo campo antibracconaggio, in località mai esplorata prima.
Un punto di arrivo e di partenza. Di arrivo perché lasciare una vecchia meta per una nuova è un coronamento dei nostri sforzi, dopo anni di presidio sul territorio, e la consapevolezza che certe pratiche di ecocidio se non eliminate sono drasticamente diminuite. Peraltro questo non vuol dire abbandonare del tutto i vecchi lidi: altre 'visite' su certe ben note isole prossime al litorale pontino sono già in agenda.
Un punto di partenza perché il nuovo campo rappresenta l'esplorazione e il primo contatto con un territorio da conoscere e studiare, per combattere meglio certe abitudine predatorie e distruttrici dell'uomo a danno della Natura.
La località al momento è e deve rimanere segreta: prossimamente, su questi schermi...
Breve resoconto del mese di aprile 2008 (traduzione)
Dal 16 al 27 aprile 2008 si è tenuto a Cipro il primo campo anti-uccellagione del Komitee gegen den Vogelmord [«Comitato contro l’uccisione degli uccelli»].
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Dieci attivisti da Italia, Gran Bretagna, Israele e Germania hanno passato al setaccio il sud e il sud-est dell’isola mediterranea in cerca di reti e di verghe ricoperte di colla, e hanno controllato ristoranti che offrono illegalmente ai clienti uccelli passeriformi.
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Considerando che quest’anno la migrazione degli uccelli verso le regioni mediterranee orientali si è svolta diversamente dal solito per via di una straordinaria ondata di caldo ed una prolungata arsura, i cacciatori e i bracconieri durante il nostro campo sono stati meno attivi di quanto ci aspettassimo. Ciononostante i risultati della nostra operazione si possono ben vedere: complessivamente sono state rese innocue 61 installazioni per verghe vischiose, che avrebbero potuto ospitare all’incirca 900 subdole trappole collanti. Le installazioni erano state preparate di recente, tuttavia erano completamente inattive; sono state raccolte soltanto 5 verghe, apparentemente dimenticate. Nelle 137 postazioni accertate di cattura con reti abbiamo disattivato in totale 6 reti appena montate e le abbiamo segnalate alla polizia. Due bracconieri sono stati portati via dagli agenti: ora li attende una causa penale. Altre 10 reti sono state smantellate; non erano più usate dai cacciatori ma costituivano ancora un pericolo per gli uccelli. Le coordinate GPS di tutte le trappole sono state registrate per i controlli futuri.
Parte fondamentale del nostro lavoro è stato il controllo dei ristoranti, per via delle attività collaterali dei cacciatori. La vendita di passeriformi catturati è illegale, così come quella del piatto tradizionale “Ambelopoulia” (capinere grigliate o sott’aceto), offerta solo sottobanco. Sono stati perciò visitati circa 30 tra ristoranti, locali e taverne, ordinando una cosetta così e coinvolgendo l’oste in una conversazione mirata. In 11 osterie ci sono stati offerti quegli uccelli ricercatissimi e peccaminosamente costosi; in due occasioni abbiamo provato ad ordinare l’”Ambelopoulia” per averne prova, e in un ristorante abbiamo potuto prendere persino un intero vasetto riempito di passeriformi. Tutte le informazioni e le prove sono state consegnate alla polizia, che perquisirà i ristoranti interessati ed innescherà una causa penale nei loro confronti.
Sebbene durante la primavera la caccia sia vietata in tutta l’Unione Europea così come a Cipro, gli attivisti hanno contato 26 spari durante il campo. In un’occasione la polizia ha chiamato la base militare britannica nel sud-est dell’isola, che ha controllato un presunto bracconiere e ne ha preso le generalità. In totale sono state trovate in 11 posti 178 cartucce di pallini vuote, che avevano poco più di due settimane, ulteriore prova della diffusione della caccia in anticipo di stagione.
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Pubblicheremo un dettagliato rapporto illustrato su questo sito verso la metà di maggio 2008, alla fine dei nostri campi primaverili di quest’anno. Varrà la pena in ogni caso tornare a dare un’occhiata.
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Kurzbericht April 2008
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Vom 16. bis 27. April 2008 fand das erste Vogelschutzcamp des Komitees gegen den Vogelmord auf Zypern statt. 10 Vogelschützer aus Italien, Groß-Britannien, Israel und Deutschland haben den gesamten Süden und Südosten der Mittelmeerinsel nach Leimruten und Netzen durchkämmt und Restaurants auf verbotenerweise angebotene Singvögel kontrolliert.
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Da aufgrund einer außergewöhnlichen Hitzewelle und langanhaltender Trockenheit der Vogelzug im ostmediterranen Raum in diesem Jahr anders als üblich verlief, waren die Vogelfänger und Wilderer während des Zeitraums unseres Camps weniger aktiv als erwartet. Dennoch können sich die Ergebnisse unseres Einsatzes sehen lassen: Insgesamt konnten 61 Stellen für den Vogelfang mit Leimruten ausgemacht werden, an denen etwa 900 der tückischen Klebefallen Platz gefunden hätten. Die Stellen waren für den Vogelfang frisch präpariert, jedoch durchweg inaktiv – lediglich 5 scheinbar vergessene Leimruten wurden eingesammelt. An den 137 festgestellten Netzfangstellen haben wir insgesamt 6 frisch aufgestellte Netze ausgemacht und an die Polizei gemeldet. Zwei der Wilderer konnten von den Beamten überführt werden – sie erwartet nun ein Strafverfahren. Weitere 10 Netze, die von den Vogelfängern nicht mehr kontrolliert wurden, aber weiter eine Gefahr für Vögel darstellten, wurden abgebaut. Die GPS-Daten aller Fangplätze wurden für spätere Kontrollen vermerkt.
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Wegen der geringen Aktivität der Vogelfänger war die Kontrolle von Restaurants ein Schwerpunkt unserer Arbeit. Der Verkauf der gefangenen Singvögel ist verboten, so daß das traditionelle Gericht „Ambelopoulia“ – gegrillte oder eingelegte Grasmücken – nur unter der Ladentheke angeboten wird. Rund 30 Restaurants, Kneipen und Tavernen wurden daher besucht, es wurden Kleinigkeiten bestellt und die Wirte in ein Gespräch verwickelt. In 11 Gastwirtschaften wurden uns die begehrten und sündhaft teuren Singvögel angeboten – in zwei Fällen wurde „Ambelopoulia“ zur Beweissicherung bestellt. In einem Restaurant konnten wir sogar ein ganzes Glas eingelegter Singvögel erwerben. Alle Informationen und Beweise wurden der Polizei übergeben, die die betroffenen Restaurants durchsuchen und Strafverfahren einleiten wird.
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Obwohl die Jagd wie überall in der EU auch auf Zypern im Frühling verboten ist, zählten die Teilnehmer der Vogelschutzcamps während des Einsatzes 26 Schüsse. In einem Fall konnte die Polizei der britischen Militärbasis im Südosten der Insel gerufen werden, die einen mutmaßlichen Wilderer kontrollierte und die Personalien aufnahm. Insgesamt wurden an 11 Stellen 178 leere Schrotpatronen gefunden, die kaum älter als 2 Wochen waren – weitere Beweise für die verbreitete Jagd während der Schonzeiten.
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Die Zusammenarbeit mit den Behörden und Naturschutzverbänden vor Ort war sehr gut und freundschaftlich. Insbesondere die Sondereinheit zur Wildereibekämpfung der zypriotischen Polizei, die Polizeikräfte der britischen Militärbasen und die Jagdaufseher des Game Fund sind sehr engagiert und tun ihr möglichstes, um den Vogelfang einzudämmen.
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Einen ausführlichen Bericht mit Bildern veröffentlichen wir an dieser Stelle nach dem Ende unserer diesjährigen Frühjahrseinsätze gegen Mitte Mai 2008. Es lohnt sich auf jeden Fall, dann noch einmal vorbeizuschauen.
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Tre giorni e due notti di controllo del territorio, presidio dei punti sensibili e collaborazione con il NOA (Nucleo Operativo Antibracconaggio) del Corpo Forestale dello Stato.
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Quattro attivisti della Lega per l’Abolizione della Caccia e di ValleVegan tra martedì 8 e giovedì 10 aprile hanno presidiato l'isola di Ponza, storica meta dei campi antibracconaggio dove da un paio di anni a questa parte il fenomeno è in verticale diminuzione grazie all'aumentata vigilanza delle forze dell'ordine e alla costante presenza degli attivisti. Oltre a dover constatare l'abituale scempio di una bellissima isola sfigurata dall'abusivismo edilizio, nei giorni di permanenza sull'isola, i volontari hanno osservato la presenza di trappole illegali per la cattura di uccelli selvatici in sole due località delle oltre trenta controllate e storicamente infestate.
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Capillarmente più diffuse purtroppo le cosiddette 'schiacciate', trappole con i sassi che i bracconieri spacciano per strumenti di topicidio. Il topo e il ratto sono notoriamente esclusi anche dalle leggi che tutelano la fauna selvatica, pertanto non perseguibili legalmente. In realtà uccisi dalle schiacciate spesso e volentieri ci finiscono anche i volatili, oltre ai roditori e alle lucertole.
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I volontari strategicamente non hanno rimosso immediatamente le trappole di tipo sep per la cattura degli uccelli ma si sono limitati a segnalarne la presenza agli agenti del NOA per organizzare l'appostamento. In tal modo, un bracconiere è subito stato denunciato, oltre venti trappole (tra cui anche un archetto, strumento diffuso soprattutto nel nord Italia) sono state successivamente sequestrate.
Gli attivisti hanno avuto conferma del netto miglioramento della situazione a Ponza come già riscontrato negli anni scorsi.
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"Abbiamo letto l'odio, l'impotenza e la rabbia negli occhi dei bracconieri più noti dell'isola quando ci siamo incontrati per strada con loro, e questo ci ha resi colmi di gioia e di ironia”. riferiscono Marco Arceri, Piero Liberati, Chiara David e Simone Molla. “Abbiamo anche parlato con cittadini ponzesi che ci hanno espresso tutto il loro fastidio e il loro disprezzo per i cacciatori, siano essi bracconieri o «in regola». Tuttavia l'emergenza ponzese (isola fondamentale per la protezione della fauna selvatica, perché situata sulle rotte di migrazione degli uccelli) non è ancora risolta, e molto resta da fare. Pur di arrivare nel posto più sperduto dell’isola, conosciuta così a fondo solo da noi attivisti, dai bracconieri e dal Falco della Regina, abbiamo dormito in tre giorni solo poche ore, con sacchi a pelo anche sotto il vento e la pioggia. Dopo anni di dura lotta solitaria, dopo migliaia di trappole e reti rimosse, dopo tante aggressioni anche armate subite, siamo soddisfatti di aver finalmente ricevuto l’adeguato supporto".
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Chiaramente sono in programma altre visite all'isola nei prossimi giorni, seguendo una strategia che non prevede più un campo fisso lungo più di un mese ma più presenze improvvise di pochi giorni per disorientare ulteriormente i bracconieri, anche se ormai allarmati e, si spera, rassegnati.
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Dopo avere illustrato agli agenti della Forestale i punti caldi di Ponza, gli attivisti della LAC e di ValleVegan hanno lasciato stanchi ma soddisfatti l'isola, apprendendo poco dopo anche di una seconda incursione del NOA con esito positivo. Bilancio dei tre giorni: due tra gli ultimi bracconieri ostinati presi sul fatto e denunciati, oltre 35 trappole rimosse. Si attendono altre buone notizie!
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CAMPO CONTRO IL BRACCONAGGIO A CIPRO
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Dal 17 al 27 aprile.
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Parte il campo primaverile per contrastare il massacro degli uccelli migratori sull'isola di Cipro. Volontari da tutta Europa bonificheranno da trappole, reti, colle, richiami e fucili un ampio territorio della parte greca dell'isola. Organizzato dal Komitèe tedesco con la collaborazione e partecipazione di volontari LAC e ValleVegan.
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Si parte!
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Ecco qualche informazione di base dalle attività degli anni passati. Altre informazioni e prenotazioni verranno date via e-mail.
PROGRAMMA DIARIO:
Sveglia presto. A letto circa alle 20-21 la sera.
Durante il giorno o di sera ricerca del vischio o di tracce di bracconaggio sul territorio. Facilmente si trovano uccelli incollati vivi su bastoncini pieni di colla: il volontario verrà istruito su come raccogliere l'animale, curarlo e liberarlo.
I bracconieri cambiano spesso le loro tattiche a causa del divieto di caccia. Di conseguenza anche noi dobbiamo adeguare i nostri tempi ai loro. Di notte un secondo gruppo di volontari esce per 2-3 ore alla ricerca dei richiami elettromagnetici.
Cibo ed alloggiamento sono messi a disposizione gratuitamente per i partecipanti.
Durante le ore libere sarà possibili fare il bagno al mare, birdwatching (portare i binocoli) o passeggiate.
Una condizione fisica eccellente, maturità, senso di responsabilità e interesse per il mondo degli uccelli sono caldamente auspicati! La ricerca di siti di bracconaggio richiede giornalmente lunghe attese, spesso in aree pietrose o in zone impervie. I ritmi di marcia richiedono pertanto una condizione fisica buona e l’attitudine al trekking.
Gli stranieri normalmente non sono molto ben visti nell’area. Alcuni uccellatori sono armati.
IL VOSTRO MATERIALE DI LAVORO
Un cellulare personale, che vi funzioni anche all’estero. Uno zaino piccolo, forbici, attrezzi personali, un coltellino, quaderno degli appunti e penna sono strumenti indispensabili.
ABITI
Costume da bagno e asciugamano (temperatura del mare 26 gradi), vestiti leggeri, una giacchetta a vento e dun maglioncino. In autunno può esserci sull’isola un vento fresco insistente.
Un cappello contro il sole. I vestiti di lavoro sono pantaloni leggeri ma robusti ed una t-shirt scura (verde, marrone, blu, nera). Stesso colore anche la giacca. I vestiti chiari sono visibili da lontano e tradiscono la nostra presenza. Scarpe alte da trekking sono necessarie per camminare fra cespugli spinosi e terreni accidentati.
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IL VOLO
Destinazione Larnaca, arrivi giornalieri (4 ore dall’Italia).
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La moneta ufficiale dal 1 gennaio 2008 è l'euro.
Le carte di credito sono utilizzabili.
Lingua franca: inglese