Antibracconaggio all'Isola del Giglio: 12-15 maggio
Pubblicato da marco il 16/05/2008 alle 01:16:33, in anti caccia, letto 14507 volte
Quattro giorni e tre notti di permanenza sull’Isola del Giglio, centinaia di trappole rimosse.
Quattro attivisti della LAC e di Vallevegan (Andrea, Cristiano, Leonora e Marco) hanno presidiato per quattro giorni e tre notti il territorio dell’Isola del Giglio, Toscana.
Sull’isola è particolarmente problematica la situazione dei conigli selvatici (introdotti per il sollazzo dei cacciatori e, ora che il giocattolo non diverte più, spacciati per specie allogena e 'invasiva'). O meglio, molti degli abitanti umani costituiscono un grosso problema per la sopravvivenza dei conigli. Che sono braccati, perseguitati, lasciati agonizzare, uccisi per soffocamento, fame, sete e paura, con il collo stretto da piccoli lacci in fil di ferro o rame che infestano il bordo degli orti e dei vigneti, gli spiazzi di macchia mediterranea, i limiti delle radure boschive.
Nei pochi giorni di permanenza sull’isola abbiamo rimosso un centinaio di trappole con le pietre (le ‘schiacciatine’ per roditori, lucertole, piccoli mammiferi e uccelli), più di duecento lacci per conigli, una (una!) trappola a scatto sep per volatili. Abbiamo inoltre provveduto ad abbattere sei appostamenti temporanei di caccia su suolo pubblico, sostituendoci così a quei cacciatori che pure sarebbero tenuti per legge a rimuovere i loro capolavori architettonici.
Abbiamo anche avuto modo di scambiare qualche parola con un contadino di apparente bonomia, che ci ha raccontato alcune delle pratiche venatorie in voga sull'isola fino a qualche anno fa (per esempio l'illegalissima caccia notturna con tanto di torcia legata alla canna del fucile), prima che la Forestale fermasse fucile in mano alcuni bracconieri. Abbiamo poi trovato conferma nei pressi del suo vigneto che il contadino altro non è che uno dei peggiori bracconieri dell'isola, con decine e decine di trappole ammassate intorno alle sue coltivazioni.
Data l’enorme mole di trappole scoperte e rimosse, visti anche i problemi di spazio nel tenerle con noi, con gli zaini, la macchina e le tende in campeggio ormai traboccanti, abbiamo dovuto distruggere o rendere inutilizzabili alcune delle trappole rimosse. Tutte le altre, la maggior parte, sono state consegnate alle Guardie venatorie del WWF che da anni vigilano sull’isola.
Oltre alle trappole scoperte e rimosse, abbiamo trovato anche alcuni animali morti: sei conigli nei lacci, un uccellino in una rete appesa a un orto (la dinamica però fa pensare più a un incidente che a un atto di bracconaggio), due topi schiacciati dai sassi.
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