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VeganTraining - 30 giugno / 6 luglio 2008 - Toscana
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Organizzato presso il Rifugio Valnera di Marradi (FI), il Vegan Training è una vacanza seminario di sette giorni, immersi nella natura, dove si potranno approfondire le conoscenze teorico-pratiche riguardo ai vantaggi dell'alimentazione vegan, utili anche per la divulgazione agli altri.
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I corsi, tenuti da esperti di nutrizione di tutta Italia, provenienti da Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, fra cui la Dr.ssa Luciana Baroni, neurologa, geriatra, nutrizionista esperta in alimentazione vegetariana e presidentessa dell'associazione, saranno correlati a dimostrazioni di cucina vegan-biologica, in maniera da mettere a punto le competenze acquisite dai partecipanti.
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Inoltre, l'impianto è dotato di campi da pallavolo, tennis e calcetto per momenti liberi che certamente non mancheranno!
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Ecco il programma di massima:
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- Alimentazione vegan in età adulta (VegPyramid) + corso di cucina
- Alimentazione vegan in gravidanza + corso di cucina
- Alimentazione vegan durante allattamento e svezzamento + corso di cucina
- Alimentazione vegan nell'età dello sviluppo + corso di cucina
- Alimentazione vegan per gli anziani + corso di cucina
- Alimentazione vegan e sport + corso di cucina
- Alimentazione vegan e intolleranze (al nichel, celiachia, ecc.) + corso di cucina
- Psicologia della nutrizione
- Ecologia della nutrizione
- Campagne di informazione vegan
- Imparare a leggere le etichette e scegliere gli alimenti
- Medicina naturale
Nonostante l'ampio spazio disponibile, ovviamente la struttura non è illimitata: il numero massimo di partecipanti si fermerà quindi a 100 iscrizioni e si raccomanda di prenotare il prima possibile, comunicando il numero di persone ed eventuali animali e specificando se si e' dotati di tenda. Una volta verificata la disponibilità, si potra' confermare la prenotazione versando la relativa quota.
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Vista la finalità dell'iniziativa a puro scopo divulgativo, i costi, dovendo rappresentare una semplice copertura delle spese organizzative, saranno molto bassi, 80 euro a persona TUTTO INCLUSO (pasti compresi), mentre i minori di 15 anni (uno per famiglia) e gli animali potranno
accedere gratis!
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Il seminario e' organizzato da Gianfranco Longo, attivista vegan e moderatore del forum di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, in collaborazione con la Fondazione ValleVegan.
L'organizzatore si impegna a versare eventuali avanzi di gestione ad associazioni promotrici della scelta vegan.
Per eventuali notizie o referenze sul suo conto potete contattare la Segreteria di Redazione di SSNV scrivendo a info@scienzavegetariana.it.
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Per informazioni e prenotazioni: Gianfranco 335.6147857, seitanterzo@yahoo.it
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Riguardo al versamento della quota di iscrizione, saranno comunicate in privato le modalita' al momento della prenotazione.
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I dettagli del programma, riguardanti corsi, orari ed elenco dei relatori verranno comunicati nelle prossime settimane.
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Fornitore ufficiale: GaiaTerra soc. coop. prodotti Bio-Vegan, consegne in tutta Italia
www.gaiaterracoop.blogspot.com
Troglodita Tribe S.p.A.f. (Società per Azioni felici) e ValleVegan presentano: la Mappa Vegana Italiana.
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Dal desiderio di favorire le richieste, i bisogni, gli scambi e gli incontri fra persone vegan, dal desiderio di dar loro energia affinchè possano svilupparsi nuovi rapporti e progetti, sta nascendo la MAPPA VEGANA ITALIANA.
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Cerchiamo quindi persone vegan (individui, gruppi, aziende, associazioni. comunità, branchi, tribù...) pronte a fare rete, a disegnare una nuova geografia vegan, antispecista, libertaria.
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Chi sono, cosa faccio, sono vegan.
In altre parole, dovendo acquistare cibo, preferiamo acquistarlo da produttori vegan. Dovendo consultare un veterinario preferiamo che sia vegan. E lo stesso vale se cerchiamo un gruppo d'acquisto o se siamo dei Woofer alla ricerca di ospitalità in cambio di lavoro.
Tutto ciò diventa anche una garanzia sul prodotto o sul servizio in questione. Un agricoltore vegan che produce patate ci darà la certezza di non finanziare un'azienda agricola che alleva anche maiali o mucche, un medico vegan ci darà consigli su rimedi e farmaci che non prevedono la sofferenza animale, un tipografo vegan non realizzerà pubblicazioni con colle animali...
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La Mappa Vegana Italiana non è una lista di annunci, ma un elenco di luoghi vegan abitati da persone vegan che divengono punto di riferimento per un nuovo paesaggio.
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La partecipazione alla Mappa Vegana Italiana è gratuita.
La mappa sarà suddivisa per regioni e i vari partecipanti saranno elencati in ordine alfabetico.
La Mappa Vegana Italiana sarà realizzata annualmente in forma cartacea (autoprodotta con tecniche di editoria casalinga e arricchita con articoli e notizie), ma sarà fruibile (con periodici aggiornamenti) anche in forma digitale.
Per la versione cartacea sarà richiesta un'offerta libera per coprire le spese di spedizione e realizzazione.
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La realizzazione della Mappa Vegana Italiana dipende soprattutto dal desiderio delle persone vegan di partecipare ed esserci, di diffonderla nel mondo vegan e di contribuire con le proprie energie e la propria creatività al fiorire di un pianeta sempre più vegan.
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La mappa è in fase di allestimento, maggiori informazioni si possono avere sul sito di ValleVegan - email attivismo@vallevegan.org oppure scrivendo a Troglodita Tribe S.p.A.f. (Società per Azioni felici), Castel San Venanzo 33bis, 62020 Serrapetrona (MC) - email troglotribe@libero.it
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Compila un semplice schema e spediscilo agli indirizzi indicati, via email o posta ordinaria.
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CHI SONO.........................................................
COSA FACCIO.......................................................
SONO VEG DA.......................................................
REGIONE................................................................
CONTATTI.............................................................
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Le foto hanno il solo scopo di esporre altre attività della Troglodita Tribe S.p.A.f.
Per maggiori info, scrivere all'indirizzo.
Attivamente dalla parte degli Anfibi e della Piccola Fauna
Molte regioni italiane risultano fortemente frammentate a causa di una diffusa ed eccessiva rete stradale. Estremamente negativo è l’impatto di queste infrastrutture sugli habitat e le popolazioni della piccola fauna terricola. Tra questi ben note sono le conseguenze per le popolazioni di Anfibi, che durante il loro ciclo di attività si spostano abitualmente dai siti di alimentazione e svernamento a quelli di riproduzione. Nel loro incedere lento e goffo durante il crepuscolo e le ore notturne essi vanno immancabilmente incontro ad ecatombi sulle strade che sono costretti ad attraversare.
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Tra il 1986 e il 1990 censimenti mirati in diversi tratti stradali della Lombardia (Ferri, 1998, 2004) hanno permesso di stimare in più di un milione gli esemplari adulti di Anfibi uccisi dal traffico automobilistico sulle strade lombarde. Nello stesso periodo, a causa delle trafficatissime strade che circondano le sponde, sono state accertate estinzioni di importanti popolazioni di rospo comune (Bufo bufo) che scendevano a riprodursi, almeno fino agli anni Settanta, nelle acque del Lago di Como (Cadenabbia, Gravedona, Menaggio, Piona, Colico). Sempre per il traffico veicolare nei territori circostanti decine di chilometri di queste strade peri-lacustri (dal Lago Maggiore al Lario, dal Lago di Lugano al Lago d’Idro, al Lago di Garda, oggi questi Anfibi sono una presenza eccezionale. Oltre al rospo comune sono risultate decimate dal traffico stradale le popolazioni di rane verdi (Rana kl. esculenta), di Rana temporaria, Rana dalmatina e Rana latastei.
Si è ritenuto così urgente ricorrere alle iniziative già sperimentate in altri Paesi (Svizzera, Olanda, Gran Bretagna) per ridurre l’incidenza deleteria del traffico veicolare sulle popolazioni ancora vitali.
Dal 1990 è stato così attivato e promosso da Vincenzo Ferri il "Progetto ROSPI": per garantire le trasmigrazioni stagionali e gli spostamenti tra i diversi habitat delle grosse popolazioni lombarde di Anfibi, per promuovere altre attività di conservazione attiva e di censimento e per aumentare l’interesse generale verso le problematiche di salvaguardia di tutta la Piccola Fauna.
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Sotto il coordinamento scientifico generale di V.Ferri e con il patrocinio della Regione Lombardia (oggi della Direzione Generale Qualità dell'Ambiente), a partire dal 1991 sono stati formati e attivati gruppi di volontari (Guardie Ecologiche Volontarie, attivisti di associazioni protezioniste e animaliste, studenti di scuole superiori e appassionati) nelle località interessate da importanti trasmigrazioni di Anfibi. Sono stati raccolti giornalmente i diversi dati del salvataggio con apposite schede, per implementare a fine anno la Banca-dati generale del "Progetto ROSPI" (che dal 1997 è gestito e promosso dal Centro Studi Arcadia© - info@centrostudiarcadia.it)
Sulla base dei dati dei conteggi annuali effettuati a partire dal 1992 nelle diverse località oggetto di campagne di salvataggio Anfibi in Lombardia nell'ambito del "Progetto ROSPI" è stata costituita una banca-dati generale (DB Microsoft AccessÒ) utilizzando l'architettura proposta dalla D.A.P.T.F., Declining Amphibian Populations Task Force, (Wilkinson, 2000). Dal 1998 è stato possibile sintetizzare in modo omogeneo questi dati e produrre tabelle riassuntive per ciascuna località. L'analisi di questi dati permetterà le giuste valutazioni sulla numerosità, il rapporto sessi e le dimensioni di maschi e femmine delle principali popolazioni italiane di Bufo bufo per affrontare "su base scientifica e non solo politica, la programmazione degli interventi di conservazione attiva sul territorio" (Giacoma, 2000).
Trattandosi di conteggi effettuati durante le trasmigrazioni riproduttive, mancano per ora dati sugli stadi giovanili e sulle popolazioni in generale, compresa anche la parte non riproduttiva.
Dalle 2 località di salvataggio iniziali del 1992, in provincia di Bergamo (Sponda sinistra del Lago d’Endine e Località Zu del Lago d’Iseo), si è passati alle attuali 47 in 5 Regioni e 13 province (vedi elenco generale).
I volontari, che nel 1991 erano soltanto una cinquantina sono stati nel 2005 circa ottocento.
In tutte le località sono state posizionate barriere di contenimento temporanee costituite da teli di polietilene sostenuti da picchetti in ferro o legno, lastre in materiale plastico o rete a maglia stretta, con o senza secchi-trappola. Lungo la sponda orientale del Lago d’Idro, per la prima volta, sono state installate nel 1998 barriere fisse, prodotte con plastica riciclata appositamente sagomata. In diverse localita' sono stati realizzati appositi condotti sottostradali per facilitare le trasmigrazioni degli Anfibi. Significativo il successo di tali iniziative: dai circa 9.000 Anfibi salvati nel 1992 si è passati ai più di 138.000 del 2004 (tabella 1).
I salvataggi hanno interessato 16 specie di Anfibi (Salamandra salamandra, Salamandrina terdigitata, Triturus carnifex, T. vulgaris meridionalis, Bombina variegata, Bombina pachypus, Bufo bufo, Bufo viridis, Hyla intermedia, Rana temporaria, Rana italica, Rana dalmatina, Rana latastei, Rana kl. esculenta, Rana kl. hispanica). Il rospo comune è la specie più “salvata” (dal 66 al 68% degli Anfibi totali negli ultimi tre anni), seguito da Rana temporaria, Rana dalmatina e Rana latastei.
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L’aumento progressivo dei punti di salvataggio e dei volontari coinvolti annualmente dimostra la validità di questo programma regionale di salvataggio Anfibi. Le vecchie e nuove campagne di salvataggio potranno continuare se non verrà meno la disponibilità dei Volontari e la fattiva collaborazione delle amministrazioni competenti, che devono emanare per tempo ordinanze per la limitazione di velocità del traffico locale, autorizzare il posizionamento di cartelli o di segnalazioni a luce intermittente e ricercare i fondi per costituire sistemi risolutivi (quali barriere fisse e tunnels).
L'esperienza e l'esempio del "Progetto ROSPI" in Lombardia sono serviti in questi anni per l'attivazione o la programmazione di altre simili iniziative italiane (p.e. in Provincia di Torino; Progetto "Bufo bufo" del WWF Toscana; Progetto Anfibi Abruzzo; Progetto Piccola Fauna Marche; Progetto LAC Veneto in Montello).
Maggiori informazioni: http://www.centrostudiarcadia.it
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Riceviamo dai nostri amici spagnoli Luis e Silvia il resoconto delle loro attività di disturbo venatorio. Appoggiamo il nuovo sito web per l'attivismo anticaccia in Spagna. Soliderietà all'amico Eladio per l'arresto e per l'aggressione subita!
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El II Boicot a la Caza del Zorro celebrado en el municipio de Portomarín (Lugo) contó ayer con la participación de 60 activistas de Equanimal. Nuestros activistas, llegados de numerosos puntos de nuestra geografía, junto a asociaciones animalistas y ecologistas locales, dificultaron al máximo la actividad de los cazadores participantes en el V Torneo de la Caza del Zorro, con el objetivo común de salvar al mayor número de animales posible.
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Los activistas, organizados en pequeños grupos, seguimos a las distintas cuadrillas de cazadores por las zonas de batidas.
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"Armados tan sólo con silbatos, conseguimos hacer el ruido suficiente para alertar a estos animales y alejarlos de las zonas de caza, impidiendo así que les dieran muerte."
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Este año y, conocedores de que nuestra presencia el año anterior dificultó enormemente su actividad, los cazadores se movilizaron para intentar despistarnos y alejarnos de las zonas donde realmente pensaban cazar. Entre nuestras furgonetas y los vehículos todo terreno de los cazadores, dispusieron uno o varios vehículos para impedirnos seguirles, llegando a poner en peligro nuestra seguridad con maniobras irregulares y adelantamientos arriesgados.
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En el monte la situación fue haciéndose cada vez más tensa.
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Fuimos testigos de la crueldad con la que los cazadores tratan a sus perros, a la vista del lamentable estado en el que éstos se encontraban: sucios, extremadamente delgados e incluso con heridas provocadas por el transporte utilizado: remolques con minúsculas jaulas donde los animales tenían que amontonarse.
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"Nuestros activistas se enfrentaron a situaciones de todo tipo: fuimos encañonados, amenazados y agredidos verbal y físicamente. Pese a todo, y conscientes en todo momento del peligro, ninguno abandonamos."
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Cuando constataron que por medio de la fuerza no iban a conseguir que cesara nuestra actividad, optaron por atacarnos de la manera que más nos podía afectar. Uno de nuestros grupos de activistas, encontró a su paso un zorro muerto que los cazadores habían colgado de un árbol, en un estado que demostraba una crueldad infinita y un ínfimo respeto por la vida. Nuestros voluntarios no pudieron hacer otra cosa que enterrar al animal para que al menos no pudieran hacer gala de su trofeo.
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Los cazadores, llegaron a la conclusión de que hicieran lo que hicieran no íbamos a permitirles matar animales, por lo que su última táctica fue requerir la presencia policial para que intentaran disolvernos.
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Sin duda, el momento más tenso se vivió cuando Eladio Ferreira, Director de Equanimal, fue detenido con violencia por negarse a entregar su megáfono a los agentes de la autoridad. Pese a que la misión de los agentes era la de velar porque se respetara normativa de caza y evitar incidentes entre 300 cazadores armados con escopetas y 60 activistas armados con silbatos, la única detención producida fue la de un activista que se negó legítimamente a abandonar su lucha para salvar a los animales y a entregar su arma: un simple megáfono. Pese a las órdenes iniciales de pasar todo el domingo en los calabozos de la Guardia Civil al ser detenido en domingo fue puesto en libertad a las 18:00 horas después de tomarle declaración un funcionario de guardia. Las lesiones sufridas no son graves aunque a día de hoy mantiene dolores en el costado izquierdo y espera recuperarse en menos de una semana.
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Afortunadamente, los medios de comunicación que acudieron, fueron más que testigos de todo lo acaecido, ya que ellos no recibieron mejor trato por parte de los cazadores que nosotros.
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La jornada finalizó con una concentración en la plaza del pueblo, donde los cazadores acostumbran a exponer a los indefensos animales a los que han dado muerte. Este año no contemplamos la triste imagen de los cuerpos inertes de estos preciosos animales tiñendo el suelo con su sangre. La plaza, en lugar de ser la exposición de la barbarie, se convirtió en el símbolo de nuestro triunfo. Una plaza llena tan solo con nuestros activistas, nuestras pancartas, nuestro mensaje de repulsa contra cualquier acto que suponga la explotación o la privación de vida a cualquier animal.
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Ni nosotros ni los medios de comunicación desplazados a la zona conseguimos acceder al sitio donde los cazadores expusieron sus macabros trofeos, por lo que no podemos confirmar ni desmentir que el número de animales asesinados haya sido efectivamente el que ha facilitado la Federación de Caza. Sin embargo, podemos dar testimonio de que la mayoría de nuestros grupos consiguieron su objetivo: que los cazadores no lograran abatir a ningún animal.
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Nos fuimos con tristeza por los animales que no logramos salvar debido a que no había suficientes activistas para seguir a todas las cuadrillas de caza, pero también con satisfacción por haber conseguido nuestro objetivo: salvar el mayor número de animales posibles, poniendo todo nuestro empeño e ignorando el frío, el cansancio, las amenazas y las agresiones sufridas.
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Queremos dar las gracias a todos nuestros activistas, voluntarias y voluntarios, así como a los compañeros de las asociaciones que participaron de la convocatoria y otras que no pudieron asistir pero que la apoyaron, tanto de Galicia como otras partes del Estado: "LIBERA!", “Verdegaia”, “Matarpormatar,non”, “ADEGA”, “Amigos da Terra”, “Ecologistas Extremadura”, “Altarriba”, “Colectivo Ecologista do Salnés”, “Grupo GAS”, “PACMA”, “SEO-Birdlife”, “Sociedade Ecoloxista Outeriro”, “Sociedade Galega de Historia Natural”, “Anadel”, Grupo Hábitat”; desde México: “Komchén de los pajaros”, “Asociación Autónoma de Ayuda a los Animais, A.C.” Y por supuesto a todas los particulares que allí estuvieron en esta lucha por salvar vidas, ya que sin su presencia, no habríamos podido salvar a tantos animales como hicimos.
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"Amenazas, agresiones y detenciones no impedirán que volvamos. Volveremos, tanto a este lugar como a cualquier otro donde la vida de cualquier animal corra peligro."
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En la próxima acción esperamos ser más. Únete a nosotros. Salva vidas. Apóyanos.
Sabato 8 e domenica 9 marzo i/le militanti per la liberazione animale di tutta Italia saranno impegnati in due eventi di importanza nazionale, e una carovana di antispecist* roman* sarà in viaggio per dare appoggio a entrambe le iniziative (di seguito i relativi comunicati).
Chiunque voglia far risuonare la propria voce contro lo sfruttamento umano di ogni essere senziente può aggregrarsi alla carovana per dividere le spese di viaggio; in tal caso è invitat* a comunicare la propria adesione quanto prima rispondendo a questo messaggio.
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- Super-presidio contro la "mostra zootecnica" della Fiera di Carmagnola (TO)
- Impediamo la costruzione dello ZOO SAFARI di Ravenna
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Super-presidio contro la "mostra zootecnica" della Fiera di Carmagnola (TO)
L'8 e 9 marzo, una full-immersion di 2 giorni contro la mostra dei condannati a morte.
L'8 e 9 marzo si tiene da una quantita' spropositata di anni (544!) la "Festa di primavera" con annessa mostra "zootecnica" cioe' mostra di condannati a morte che di li' a poco saranno squartati al macello. Di
anni senza proteste ne sono passati anche troppi, quindi e' importante essere li' in tanti a testimoniare che quella e' solo una mostra di condannati a morte, non una bella e piacevole fiera!
Per questo, dopo il presidio dello scorso anno, che era il primo a quella fiera, e che e' andato molto bene, con gran risalto sulla stampa, vorremmo fare quest'anno un "super-presidio", cioe' un presidio con davvero tante persone che diano voce a chi non ce l'ha - gli animali messi in mostra e poi fatti a pezzi.
E' anche importante essere li' non solo per "protestare", ma anche per informare le tantissime persone che visitano la fiera - sono davvero tante! - e non hanno la capacita' di rendersi conto che quegli animali
che vedono verranno poi uccisi per futili motivi - il piacere del palato. Spieghiamoglielo noi!
Troviamoci dunque tutti A CARMAGNOLA (TO) 8 e 9 MARZO 2008
dalle 9.30 alle 16, entrambi i giorni!
Ritrovo in via Giolitti angolo via Garibaldi, davanti ai portici dell'edificio a lato dell'ingresso del foro Boario.
Scrivici per dare la tua adesione, indicando in quale giorno puoi venire (meglio se tutti e due!): se anche non abiti in provincia di Torino, vieni lo stesso, e' un presidio per cui vale la pena! Se vieni da fuori Piemonte e vuoi partecipare entrambi i giorni, gli attivisti torinesi ti potranno dare ospitalita' per la notte di sabato!
Scrivi per info e adesioni a: carmagnola08@gmail.com
Sono gia' disponibili molti striscioni e cartelloni, ma se vuoi portarne anche uno fatto da te, ancora meglio! Deve essere ovviamente in tema allevamenti-macelli, non deve contenere ingiurie, e non deve contenere loghi o nomi di associazioni, ma solo gli slogan sull'argomento.
PARTECIPA!!!!!
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Impediamo la costruzione dello ZOO SAFARI di Ravenna
Diciamo un fermo no allo zoo di Ravenna e allo sfruttamento animale con un grande corteo per le vie della città! Nonostante le pressioni che in questi anni si sono fatte sentire, il comune di Ravenna sta proseguendo l'Iter della concessione dei permessi di costruzione alla società Alfa3000. Tutto questo sta
accadendo nel più totale silenzio istituzionale e mediatico, occorre quindi un evento che risollevi l'attenzione, che faccia capire al Comune che non riuscirà a farci passare uno zoo sotto il naso, e alla società Alfa 3000 che le persone che hanno a cuore la sorte delle centinaia di animali che dovrebbero finire rinchiusi in questo zoo non sono disposte a tollerare ancora questo sistema di sfruttamento e segregazione.
Appuntamento a Ravenna, Domenica 9 Marzo ore 14.30, nel parcheggio delle corriere dietro la Stazione Ferroviaria.
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Fino alla liberazione animale!
Il nostro costante impegno nel ritirare e riabilitare animali da laboratorio, ci ha portati nell'ultimo anno a ritirare un considerevole numero di topini. Siamo soddisfatte dei risultati ottenuti e contiamo di poterne salvare ancora molti, ma... abbiamo bisogno del vostro aiuto per trovare loro una casa ed avere così il modo di ritirarne altri dai laboratori.
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Per adozioni e info:
vitadacani@vitadacani.org
mobile: 3490581076-fisso:0293871132
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Vita da cani Onlus
www.vitadacani.org
Vitadatopi ma anche da ratti, cavie, tartarughe, criceti, e di tutti quegli animali che vivono spesso in condizioni, più omeno drammatiche, di prigionia.
Sono considerati erroneamente animali d'affezione come cani e gatti ma non sono protetti neanche dalle poche e spesso insufficienti leggi esistenti.
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Sono esseri viventi, bellissimi e intelligenti, che non meriterebbero di venire trattati come oggetti, soprammobili o premi da baraccone. Invitiamo tutti a non acquistare animali di nessuna specie per non incrementarne il commercio e a boicottare i baracconi dei luna park che li espongono come premi.
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Gli animali seguiti da Vita da Topi, non avendo mai conosciuto la libertà non sono normalmente in grado di sopravvivere autonomamente e alcune volte attivisti animalisti si prendono cura di quelli che riescono a salvare da situazioni drammatiche.
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Vi preghiamo di diffondere queste informazioni in modo da aiutare le persone che "posseggono" questi animali (spesso in buona fede ma non esperte) a offrire loro una vita decente.
Per questo vi ringrazio
Massimo Tettamanti
Operazione della Forestale contro il traffico illecito di animali protetti. La persona denunciata scoperta con un arsenale di trappole proibite.
L'uomo falsificava gli anelli di riconoscimento usati dagli allevamenti. Apriva e richiudeva i volatili per dividerli tra maschi e femmine.
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Poteva sembrare l'attrezzatura di un artigiano o quella di un elettricista. Invece era l'armamentario di uno dei più grandi e feroci bracconieri mai finiti nelle mani del Corpo Forestale. Trappole per catturare illegalmente gli uccelli, migliaia di falsi anellini per la certificazione di origine legale, attrezzi vari per riuscire ad applicare i piccoli cerchietti metallici alle zampette dei volatili a costo di atroci sofferenze e un set di strumenti di tortura per capire il sesso degli animali.
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Hanno avuto un sussulto gli agenti del coordinamento del Corpo Forestale di Asiago quando nei giorni scorsi al confine di Vipiteno hanno controllato il furgone, finalmente individuato grazie a una lunga indagine condotta insieme ai colleghi della provincia di Bolzano e della Val D'Aosta e in collaborazione con la Guardia di Finanza e la consulenza della Lipu. Da tempo erano sulle tracce di L. S., un allevatore avicolo originario di Aosta denunciato ora per maltrattamento di animali, possesso illegale di fauna selvatica e detenzione di trappole, ma non credevano di poter trovare un tale campionario di atrocità. Eppure si tratta di professionisti della lotta ai maltrattamenti agli animali.
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Il campionario di malvagità custodito nel centro soccorso fauna selvatica della riserva di Somadida, a pochi chilometri da Cortina, che la Forestale ha aperto pochi giorni fa ai giornalisti proprio mentre era alle calcagna di L. S., mostra il volto oscuro di una società che non ha ancora debellato atrocità che discendono direttamente dal medioevo.
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Tagliole dai denti aguzzi di tutte le dimensioni, gabbiette dai meccanismi che sembrano uscite dalle mani di un orologiaio malvagio, lacci e cappietti per catturare i pregiati osei da accompagnare alla polenta. Un medioevo che quando vuole sa però mettersi al passo con la modernità, ad esempio con i richiami di uccelli vietati inseriti come suonerie dei cellulari.
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Con le reti e gli altri attrezzi sequestrati all'uomo fermato a Vipiteno i piccoli volatili erano catturati con metodi illegali. Le femmine venivano immesse sul mercato nero che alimenta la tradizione della polenta e osei. "Spiumati valgono anche due euro l'uno - spiega il vicequestore Isidoro Furlan, il comandante del Coordinamento distrettuale di Asiago - anche se recentemente abbiamo colpito duramente molti ristoratori e il fenomeno sta andando diminuendo".
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Ai maschi, in parte catturati in maniera illecita e in parte importati di contrabbando dall'Europa dell'Est, venivano invece applicati gli anellini illegali. Quando è stato fermato L. S. stava appunto tornano da uno dei suoi viaggi "d'affari". Negli allevamenti questi cerchietti numerati inamovibili, che il bracconiere aveva trovato il modo di falsificare, vanno inseriti nelle zampette entro pochi giorni dalla nascita. Per infilarli agli esemplari adulti usava vaselina e vari tipi di pinze di precisione, spesso spezzando le zampette. "Sono solo i maschi che cantano e i cacciatori li usano come richiamo per le loro battute, a certe condizioni si tratta di una pratica legale, ma la persona denunciata li vendeva anche ad altri bracconieri per essere utilizzati nelle trappole illegali", spiega ancora Furlan.
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Per capire come dividere la sua merce tra maschi e femmine l'uomo aveva con sé anche bisturi, tubetti di colla e Coca Cola. "Con la lama incideva gli uccelli per controllare il sesso, poi richiudeva i maschi con una goccia di Attak, fatta saldare attraverso la reazione con la bibita", racconta Furlan con un leggero brivido nella voce.
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La Forestale insieme a tutto il resto ha sequestrato anche vari esemplari di peppola, di passera mattugia, di prispolone e di ballerina bianca. "Quello del bracconaggio è purtroppo un fenomeno in forte crescita e in alcune provincia come Brescia rappresenta una vera piaga", commenta ancora il comandante Furlan. Nel 2006 i reati accertati sono stati 1461 per un totale di otto arresti .
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di VALERIO GUALERZI, da repubblica.it. (13 febbraio 2008)
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Foto qui
In banca: Puoi fare un bonifico bancario utilizzando il codice IBAN: IT-83-V-07601-10900-000083835967
Puoi decidere anche di fare un bonifico mensile. Se molte persone facessero questa scelta, anche solo pochi euro a testa potrebbero fare un’enorme differenza per le nostre attività.
Contattaci se stai valutando questa possibilità all'indirizzo di posta elettronica: donazioni@campagnaaip.net
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Fonte: www.campagnaaip.net
PRESIDIO VOLANTINAGGIO di informazione sul veganismo presso l'Università La Sapienza, Roma.
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Saranno necessari unicamente determinazione e sorriso sulle labbra persino davanti alle provocazioni, ma sono graditi anche materiale da distribuire (autoprodotto o meno, più ne abbiamo meglio è!) e dolci vegan da fare assaggiare ai più curiosi.
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Appuntamento in piazzale Aldo Moro (davanti l'ingresso dell'Università) GIOVEDI' 14 FEBBRAIO alle ore 11.00.
Da oggi non sono più paralitico! Sherman, maialino messo in palio ad una festa cruenta perchè malato, tra le tante conseguenze della sua malattia cronica, un giorno è caduto in terra. Nonostante le speranze vanificate dai veterinari... oggi...Sherman corre! E' finalmente libero e mangia dalla terra da solo!
Solo pochi passi e poi riposo...
Titoli di coda... Kucù, sveglia! Oggi è primavera!
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Domenica 10 febbraio, dalla mattina...
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Se hai voglia di autoprodurre il tuo cibo perchè ti sei stufato di arricchire le tasche degli ipermercati, se hai voglia di scoprire che forma ha una pianta di pomodori, se vuoi sapere da dove viene ciò che stai mangiando, se hai voglia di trascorrere delle giornate all'aperto per sentire il profumo della terra o semplicemente per sporcarti le mani, PARTECIPA ALL'INIZIATIVA
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La terra è di chi la lavora!* ...e pure i frutti!
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E' semplice: zappi, semini, raccogli.
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PROGRAMMA
1mo appuntamento: costruzione recinto a prova di bufali imbufaliti.
2ndo appuntamento: preparazione della terra.
3rzo appuntamento: preparazione filari più semina.
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Importante: al momento della raccolta non verrà chiesto alcun contributo economico! Chi vorrà potrà aiutarci a sostenere le spese del materiale per la costruzione del recinto.
Sono graditi abiti da lavoro!
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Tutto si svolgerà a ValleVegan. Per info e-mail attivismo@vallevegan.org o tel 3294955244.
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*è un'iniziativa antispecista, noi ci "serviremo" solo di un pezzettino di terra, tutto il resto è a disposizione degli altri animali!
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Domenica 10 febbraio dalla mattina...
Nel maggio 2007 Schumacher Furs, una delle pelliccerie più vecchie degli Stati Uniti, era stata costretta a chiudere i battenti a causa di una pressante campagna iniziata nel novembre 2005. Diversi gruppi e associazioni per la liberazione animale si erano uniti svolgendo proteste settimanali davanti al negozio di Portland. Dopo la chiusura, il proprietario di Schumacher Furs, Gregg Schumacher, aveva portato in tribunale diversi gruppi animalisti e singoli attivisti accusandoli di essere responsabili della bancarotta della sua attività e chiedendo un risarcimento di oltre 6 milioni di dollari.
Purtroppo per lui questa volta stranamente l’autorità ha dato ragione agli attivisti. Lo scorso 24 gennaio un giudice federale gli ha ordinato di pagare i 97.000 dollari di spese legali degli attivisti. Il giudice ha dato torto agli avvocati di Schumacher Furs affermando che le proteste degli attivisti erano difese dal diritto alla libertà di espressione.
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(vedi notizia http://campagnaaip.net/notizia4.html)
PER JAZZ a 100CELLE
febbraio jazz al comitato
VENERDI' 8 FEBBRAIO alle 21.30
CONTI-MARESCA quartet
da Duke Ellington a Count Basie
tributo ai maestri delle
grandi orchestre
carlo conti_SAX
manlio maresca_CHITARRA
giuseppe talone_CONTRABBASSO
marco valeri_BATTERIA
_3 euro_
durante la serata
sarà in funzione il
100cl CRITICAL BAR
COMITATO 100CELLE APERTE
via delle resede, 5 (tram 5-p.le dei gerani)
06.2426503 (lun 17-20, merc 11-13, ven 16-20)
info@comitato100celle.org
http://www.comitato100celle.org
Il 2007 è stato per l'Associazione Canili Lazio Onlus un anno durante il quale si sono concretizzati importanti obiettivi che hanno richiesto un duro lavoro ai volontari.
Sequestrati i canili di Giuliano di Roma e Sgurgola - Quasi tre anni di frequentazione dei canili di Giuliano di Roma e Sgurgola, la paziente raccolta di documentazione sulle terribili condizioni di vita dei cani e l'irregolarità della struttura di Giuliano di Roma, più volte segnalata vanamene alla Asl di Frosinone, l'estenuante lotta contro gli ostacoli posti dai gestori e la mobilitazione popolare che ne è seguita hanno sollecitato le istituzioni ad intervenire, con il risultato che nel novembre scorso entrambi i canili sono stati sequestrati dopo un blitz del NIRDA (Nucleo Investigativo Reati in Danno agli Animali) e la situazione ora è al vaglio della magistratura. Dopo il sequestro, l'Associazione ha guidato squadre di volontari, costituite con la fondamentale collaborazione di associazioni animaliste sia locali che di portata nazionale quali la LAV, la Fondazione Vallevegan, Legambiente sezione di Frosinone, varie sezioni Enpa, in supporto al sindaco di Sgurgola - nominato custode giudiziario - e al Corpo Forestale dello Stato, iniziando a riorganizzare la vita all'interno dei canili e determinando un brusco calo della mortalità dei cani.
La fiducia riposta dalla Procura di Frosinone nell'opera dei ns. volontari è stata tale da autorizzare il dissequestro preventivo dei cani richiesti in adozione dagli affidatari.
Siamo entrati in altri canili problematici grazie alle convenzioni a titolo gratuito siglate con vari Comuni per le adozioni - Nel frattempo - mediante le deleghe ottenute dai Comuni più sensibili alle problematiche animaliste e al controllo della propria spesa pubblica, quali Tivoli, Castel Madama, Arpino, Veroli -, l'Associazione è entrata in altri canili della regione ottenendo recentemente nella Fattoria di Tobia (RM) - con la collaborazione della LAV, la Asl RMG e lo stesso gestore, il blocco degli ingressi dei cani, in previsione di un'imminente riorganizzazione e ristrutturazione del canile. Tale risultato è stato possibile anche grazie all'impegno di Alessandra Mastroianni e della CSA Monti Tiburtini che opera in zona.
Abbiamo cambiato la vita di molti cani - Sempre crescente è il numero delle adozioni portate a termine in tutto il centro-nord, mediante il coinvolgimento di una rete di volontari sempre più vasta e organizzata che è stata capace di cambiare radicalmente la vita di moltissimi animali prima senza speranza. Tutti i cani censiti e fotorafati dai volontari vengono pubblicizzati nelle apposite sezioni del sito www.cucciolissimi.it
Raccolti fondi per piccoli progetti concreti - Grazie alla collaborazione di Cucciolissimi, gestito dalla ns. socia Cristiana Funari, e di un gruppo di volontari dell'Associazione Porta Portese, è stato possibile raccogliere fondi per organizzare i viaggi che da sempre l'Associazione compie gratuitamente per avvicinare il più possibile agli affidatari i cani richiesti in adozione.
Altri fondi per l'ex-canile sequestrato di Mazzano Romano sono stati raccolti anche grazie al "progetto cuccia" che ha permesso di fornire cucce in legno a molti degli ospiti del rifugio. Enorme è stato l'impegno economico di associazioni di volontariato e privati cittadini che hanno consentito di curare casi urgenti e gravi attraverso il ricovero in cliniche veterinarie specializzate: tra i moltissimi casi, citiamo solo Sandokan, ricoverato per importanti ferite da morso durante il sequestro del canile di Giuliano di Roma.
Un simile impegno, destinato a continuare nell'anno appena iniziato, ha bisogno di un maggior numero di volontari, preferibilmente esperti nelle problematiche dei canili e che possono contattarci ad info@associazionecanililazio.it
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Dovevamo abbattere le torri dei bracconieri piantate tra il margine del bosco e la radura ed invece ci siamo trovati tra il margine del bosco e una strada a veloce scorrimento. Animale da salvare un cane, ai margini dello sfruttamento umano.
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Mentre stavamo raggiungendo in auto il sentiero tra gli alberi, un cane bianco spaesato e impaurito ci ha tagliato la strada camminando poi nel centro della carreggiata. Il primo della fila, Stefano, ha inchiodato e gli altri dietro, quasi automaticamente, hanno fatto lo stesso. Per un attimo il cane ha rischiato di essere investito da altre vetture, quindi alcuni di noi lo hanno per prima cosa scacciato verso un pascolo vicino, rallentando gli avventori. Poco dopo, abbiamo cercato di capire se fosse veramente in pericolo e abbandonato: il collare ci faceva ben sperare, invece più da vicino abbiamo notato il dramma: aveva la testa piena di macchie (dermatite o rogna), forte dimagrimento, completamente bagnato e impaurito. Vicino a lui c'erano due carcasse di cani, anch'essi col collare e di stazza simile. Il bianco sembrava accudirli, infatti solo vicino ai due corpi si è riusciti ad accarezzarlo e poi prenderlo. Uno dei due morti aveva una busta in testa.
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SENZA DELEGARE NULLA A NESSUNO, è stato tranquillizzato, nutrito e caricato in auto. Ora si trova a casa di Stefano in appoggio verso una futura adozione. Felice di aver tagliato la strada ad una flotta di 5 auto di un branco di animalisti.
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E quella tranquilla serena fresca rilassante intima passeggiatina nel fango del bosco per demolire abbattere spakkkare quelle belle dolci torrette dei bracconieri... sarà per la prossima volta.
Demolizione torri abusive per la caccia al colombaccio, domenica 3 febbraio, in un luogo imprecisato tra i boschi derelitti del Lazio.
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Durante un'azione di disturbo venatorio, nel bosco fitto abbiamo casualmente scoperto delle torri di ferro alte circa 20 metri. Le strutture vengono utilizzate da cacciatori e/o bracconieri per l'abbattimento ancor più facilitato di colombacci e altri uccelli, durante il loro passaggio sugli alberi.
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Finita la caccia e mandati a casa prima del tempo orde di assassini, non lasceremo che ancora vengano massacrati animali liberamente, per di più con armi da fuoco e mezzi illegali!
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Per partecipare ed avere altre info, scrivere a attivismo@vallevegan.org. Occorrono pazienza, resistenza... o più semplicemente un paio di scarponcini (vegan) e strumenti da lavoro occasionale.
Messaggio anonimo ricevuto dalla rivista "La Nemesi"
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Nella notte del 17 gennaio 2008 ci siamo introdotti in un allevamento a Rivanazzano, in provincia di Pavia, per dare la liberta' a piu' di 100 lepri. Le gabbie si trovavano a poche decine di metri dalla casa dell'allevatore e i campi non offrivano alcun riparo, dovevamo essere veloci ma soprattutto silenziosi.
Gli animali erano tenuti in due aree separate, cosi' dopo essere entrati dal retro e aver posizionato il palo ci siamo concentrati sulla parte piu' protetta iniziando a tagliare la recinzione esterna, in modo da fornire una via di fuga agli animali. Dopo di che si e' passati ad aprire le gabbie.
Al nostro passaggio le lepri si agitavano e facevano molto rumore, ma appena tolta la rete che le imprigionava volavano fuori e correvano via finalmente a contatto con la terra.
Una volta aperte tutte le gabbie ci siamo spostati nell'altra area, ma il rumore che facevano era quasi assordante cosi' ci siamo dovuti allontanare. Vista la vicinanza della casa e la via di fuga non troppo sicura il rischio era troppo elevato per continuare, cosi' con la tristezza nel cuore per non essere riusciti a liberarli tutti ci siamo dileguati nella notte.
Queste lepri vengono allevate con lo scopo di ripopolare le zone di caccia, vengono cresciute per allietare sadici cacciatori che poi le stermineranno per puro divertimento. Le condizioni di allevamento sono tali da crescere animali in grado di sopravvivere una volta reintrodotti nel proprio habitat, cosi' da non essere prede troppo facili e aumentare il perverso piacere dei cacciatori.
Ci fa piacere pensare che la maggior parte delle lepri liberate sopravvivera' e immaginarle mentre scorrazzano e saltellano per campi e boschi, finalmente libere, come ogni animale dvrebbe essere.
Le informazioni qui riportate sono a solo scopo informativo e possono essere incomplete, non si intende incitare ne' azioni ne' comportamenti illegali.