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Provincia di Pordenone e Regione Friuli Venezia Giulia riaprono l’uccellagione per poter distribuire uccelli selvatici alle sagre e fiere venatorie
Una vera e propria condanna alla pena dell'ergastolo per centinaia di uccelli della Provincia di Pordenone per l'egoistico, assurdo oltre che crudele scopo di sentirli cantare all'interno di piccole gabbie e sulla base di un provvedimento che se ne infischia delle norme statali e comunitarie in materia di tutela della fauna e che addirittura dichiara di fregarsene del parere negativo espresso dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, organo che deve essere consultato, oltre che adeguatamente ascoltato, in quanto l'unico competente ad esprimere un parere scientifico in siffatte circostanze.
E' questo il contenuto dell'autorizzazione regionale datata 24.10.2008, con la quale in attuazione della legge regionale 14/2007 è stato rilasciato il provvedimento di deroga alla Direttiva Comunitaria Uccelli selvatici 79/409.
Dal 1977 in tutta Italia l’uccellagione è un reato, attualmente punito con l’arresto fino ad un anno.
Il provvedimento per la cattura degli uccelli è stato richiesto dalla Provincia di Pordenone con lo scopo di destinare gli uccelli stessi, catturati in natura e poi ingabbiati a vita, agli espositori nelle sagre e nelle fiere venatorie, nello specifico alla “associazione ornitologica friulana sagre e fiere venatorie”. Ma la fauna selvatica è definita dalla Legge “patrimonio indisponibile dello Stato tutelato nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale”. Regione e Provincia di Pordenone stanno dunque programmando di sottrarre alla comunità una parte di quel patrimonio ambientale pubblico in cambio di qualche potenziale voto da parte degli aderenti ad una associazione privata.
La richiesta di cattura sarebbe motivata dal fatto che gli uccelli cresciuti in allevamento non cantano come quelli in natura. L'Istituto preposto, che ora si chiama ISPRA, già INFS (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) ha chiaramente detto alla Regione che è assolutamente contrario ad un provvedimento di tal fatta, poiché “è possibile insegnare il canto ai soggetti nati in cattività ricorrendo a registrazioni facilmente reperibili sul mercato o selezionare esemplari prodotti dagli allevamenti”.
Insomma il messaggio è chiaro: non c'è nessuna necessità di catturar degli uccelli, peraltro protetti, per il gusto di sentirli cantare e/o esporre.
Ma nel giustificare la cattura di merli, cesene, tordi, allodole, e specie quali fringuelli, peppole, cardellini, e lucherini, la Regione Friuli Venezia Giulia ha raggiunto veramente l'inconcepibile. Una delle ragioni poste a fondamento dell'atto, si legge, è determinata dal fatto che autorizzare la cattura degli uccelli, vietata e sanzionata penalmente, “riduce il rischio del verificarsi di catture illecite”(sic!).
E' come dire che è data facoltà al correntista di rapinare la propria banca almeno una volta l'anno, onde prevenire il ben più pericoloso fenomeno delle rapine non autorizzate!!
L'evidente illogicità dell’atto amministrativo, oltre che la sua palese illegittimità, non possono essere tollerate dalle scriventi associazioni che stanno già predisponendo una diffida da inoltrare a Regione e Provincia perchè, esercitando l’autotutela amministrativa, ritirino immediatamente gli atti emessi.
Diversamente, siamo pronti a rivolgerci alla magistratura sia amministrativa che penale, oltre a recarci negli impianti di cattura per documentare pubblicamente questa anacronistica, illegale e delirante pratica.
Intanto, chiediamo pubblicamente al Presidente della Regione Tondo di dire chiaramente cosa intende fare in favore della legalità e della Fauna e di adoperarsi per lasciare a centinaia di uccelli la libertà di continuare a volare nel cielo anziché essere reclusi in gabbie per allietare le orecchie di qualche collezionista di animali.
Le associazioni firmatarie
Per la Lega per l' Abolizione della Caccia
Sezione del Friuli Venezia Giulia
Alessandro Sperotto
Per la LIPU Friuli Venezia Giulia
Ilario Zuppani
Per il WWF
FRIULI VENEZIA GIULIA
Per la LAV
Stefania Ivanovic
L'
Oasi di recupero Locatelli a Mazzano Romano ospita quasi 100 cani, di cui solo pochi sostenuti da adozione a distanza: la maggioranza si trovano nel rifugio dai tempi del suo sequestro, altri sono stati tolti da situazioni gravissime e il loro mantenimento grava completamente sull'
Associazione Canili Lazio Onlus, che non gode di alcun contributo pubblico per il sostenimento del rifugio né per le sue attività. La trasformazione dei cani ospitati, il miglioramento delle loro condizioni fisiche e psicologiche, sono visibili a chiunque frequenti l'Oasi o informandosi sul sito (www.associazionecanililazio.it).
Per poter continuare la sua attività, però, l'ACL ha bisogno di sostegno economico. Per questo abbiamo organizzato due iniziative che chiediamo a tutti di divulgare partecipando il più possibile: un
buffet vegetariano in centro a Roma e l'offerta di magliette e felpe di denuncia della situazione di abbandono e detenzione nei canili a cui i ns. amici sono soggetti.
Giovedì 6 novembre, ore 21, Piazza Santi Apostoli 52 a Roma, cena di beneficienza con menu vegetariano per aiutare i cani abbandonati del Lazio. Per info e prenotazioni Giuliana 333 3355868 giulimonte@gmail.com . Durante la cena e sul ns. sito vengono offerte le felpe e le magliette ACL, disponibili in due modelli e nelle taglie S, M, L, XL. Per una donazione pari al costo che noi sosteniamo di solito per un vaccino o un test sulla leishmania avrete un indumento adatto a chi veste casual e ama gli animali, con un messaggio forte dedicato… “a chi vuole dimenticarli, a chi gli ha voltato le spalle, a chi si è arricchito con le loro sofferenze, a chi pensa… sono solo bestie“. Sostieni la nostra denuncia e aiuta i nostri amici animali!
Per informazioni: Giuliana 333 3355868 o Monica 340 7835777 giulimonte@gmail.com
Trentaduenne inciampa e dal suo fucile partono due colpi (ANSA) - NARDO' (LECCE), 1 NOV - Un cacciatore di 32 anni, imprenditore edile di Leverano (Lecce), e' morto nel Salento a causa di un incidente di caccia. Dal suo fucile sono partite due pallottole che lo hanno ferito all'addome. L'uomo e' morto poco dopo. L'incidente e' avvenuto alla periferia di Nardo', in localita' 'Boncore'. Stando ai primi accertamenti, il cacciatore e' inciampato e poiche' aveva il dito sul grilletto, ha fatto accidentalmente partire i colpi.
Una settimana di azione contro
Novartis, cliente di
Huntingdon Life Sciences, sta avendo luogo con decine di proteste in numerose nazioni.
Attivisti in tutto il mondo - dai Paesi Bassi al Cile passando per Svezia, Svizzera, Regno Unito - stanno dando voce alla sofferenza delle centinaia di animali detenuti e quotidianamente uccisi all'interno di
HLS, il più grande laboratorio di vivisezione d'Europa, davanti a numerose sedi della multinazionale farmaceutica
Novartis, colpevole di commissionare un elevatissimo numero di esperimenti a questo moderno lager per animali non umani.
In Italia si è tenuta martedì mattina una protesta alla sede Novartis di Origgio (VA), già in passato sede di numerose manifestazioni della campagna
StopHLS.
Anche a Roma urleremo la nostra indignazione nei confronti di HLS e Novartis:
VENERDÌ 31/10 dalle 16.30presso la sede di Novartis Farma Spa
viale Cesare Pavese 24
(zona EUR/Umanesimo)
Metro B Laurentina - bus 779
Per informazioni, domande, adesioni, passaggi potete scrivere a
romantispecismo@inventati.orgFino alla liberazione animale,
antispecisti/e romani/e
.MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LE PELLICCEper chiedere la chiusura degli allevamenti di animali da pellicciaSABATO 8 NOVEMBRE 2008Ritrovo alle 14.30 in Piazza della Repubblica - ROMA
Il corteo attraverserà il centro della città e terminerà in P.zza Venezia
dove da un palco prenderanno la parola i rappresentati
delle associazioni animaliste
Se acquisti una pelliccia o un capo contenente bordi in pelliccia, purtroppo diventato una moda anche tra i più giovani, sei silenziosamente colpevole del massacro di milioni di animali allevati negli allevamenti intensivi, veri e propri lager che non considerano minimamente le esigenze naturali di un essere vivente. Gli animali sono sottoposti per tutta la loro vita a continuo stress, a causa della vita in gabbie ridottissime in cui vengono costretti a subire correnti d’aria e freddo per rinfoltire il pelo e le femmine divengono spesso “macchine” forzate alla riproduzione. Infine questa sorta di “vita” conduce ad una morte certa altrettanto dolorosa perché ottenuta con soffocamento, annegamento, bastonate ed elettroshock.
Nei giorni successivi alla manifestazione consegneremo al Parlamento le decine di migliaia di firme raccolte per chiedere la chiusura degli allevamenti di animali da pelliccia, così come accaduto in molti paesi Europei, dove è proibito l’allevamento di qualsiasi specie di animali da pelliccia.
Uniamoci contro le pellicce! Affinché, anche in un paese civile come l’Italia venga approvata una legge per il divieto degli allevamenti di animali da pelliccia.
FONTE:
OIPA
PROGETTOVIVEREVEGAN
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marco il 23/10/2008 alle 15:40:00, in
anti caccia, letto 2508 volte
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Due manipoli di attivisti hanno approfittato delle luci dell'alba per visitare campi e boschi a sud di Roma e liberarli dalla molesta presenza del temibile boletus venatorius. Questo malefico fungo è conosciuto da tutti gli esperti per essere un agente di sterminio della fauna selvatica, in particolare quella migratoria. Con perfidia e vigliaccheria si annida al bordo dei campi per colpire a morte gli uccelli e i mammiferi terrestri.
- Oggi abbiamo riscontrato la presenza di almeno una decina di boletus (tuttavia l'eco dei rumori molesti emessi da questo fungo, molto simili agli spari, ci hanno dato l'idea che in realtà ve ne fossero molti di più sparpagliati e nascosti in tutto il territorio): li abbiamo presi in consegna e convinti con le buone maniere ad andarsene, oppure li abbiamo sospinti nel bosco fitto, riducendo o annullando il loro impatto assassino.
Abbiamo ricevuto anche informazioni su alcune pratiche di caccia abbastanza diffuse nella zona, magari usate da alcuni degli stessi cacciatori che abbiamo (del tutto casualmente, mentre eravamo alla ricerca del suddetto fungo) incontrato. Uso di richiami elettromagnetici, caccia al cinghiale fuori stagione etc.-
Come riconoscere il boletus venatorius?
- aspetto particolarmente ripugnante alla vista
- odore non piacevole
- non è commestibile, anzi è altamente tossico
- maneggiare con cura, divieto assoluto di toccarlo e anzi si consiglia di rimanere a distanza di sicurezza
- nuoce gravemente all'ecosistema
Giovedì 23 ottobre alle ore 15.30 l'Associazione Volontari Canile di Porta Portese ha promosso una manifestazione a Piazza San Marco, il giardino che è proprio sotto la scalinata del Campidoglio nella parte alta di piazza Venezia. La manifestazione, di sostegno alle associazioni animaliste romane che da tanti anni si occupano dei cani e dei gatti vaganti, feriti, sequestrati per maltrattamenti presenti sul territorio del Comune di Roma (animali dei quali è proprio il Sindaco - secondo la normativa vigente - il diretto responsabile) ha un titolo esplicativo: "I canili e i gattili romani non possono diventare un business".
Obiettivo dell'iniziativa il contrastare l'intenzione dell'amministrazione comunale di indire gare europee aperte alle società commerciali per la gestione dei canili e dei gattili pubblici. La normativa nazionale di riferimento infatti esplicitamente dichiara che prioritariamente la gestione delle strutture comunali devono essere affidata ad associazioni animaliste no profit, le uniche che possono garantire, senza fini di lucro, benessere animale e servizi al cittadino.
Le associazioni che hanno aderito alla manifestazione indetta da AVCPP aumentano ogni giorno: LAV, ENPA, Lega Ambiente, Associazione Canili Lazio, Associazione Torre Argentina, Associazione ARCA, Associazione Panda, Associazione Pet Village, Associazione Mente Naturale, Associazione La Casetta dei gatti, Associazione Gli Amici di Carlotta e Pesciolino, Associazione Azalea. L'AVCPP ha chiesto al Sindaco Alemanno di ricevere una delegazione di associazioni, vista la sensibilità alle tematiche animaliste mostrata dal Sindaco nel corso della sua campagna elettorale.
Escursione alle Gole del Biedano (Barbarano prov. di Viterbo, altezza 348 metri)
domenica 26 ottobre.
Sarà un itinerario di 5 ore di cammino,con pochissimo dislivello, in mezzo a tombe etrusche e chiese medievali abbandonate, in una delle zone più belle del Lazio anche dal punto di vista naturalistico (sono segnalati tutt'ora Lupi e Lontre). Lungo il percorso ci saranno dei guadi per cui consiglio caldamente di avere addosso degli scarponi da trek e un paio di calzettoni e un paio di scarpe di ricambio in macchina da indossare al ritorno. Qualcuno porti una torcia elettrica che ci sarà utile per ispezionare le tombe etrusche. Il percorso è ad anello.
Come le ultime volte, con Luisa vorremmo proporre anche una piccola seduta di Yoga sul prato. Ovviamente gli esercizi di yoga sono facoltativi e chi preferisce può anche prendere il sole sul prato. E’ molto bello condividere con gli altri la bellezza della passeggiata, ma ci piacerebbe provare a fare anche solo pochi minuti di cammino in silenzio (si chiama meditazione camminata) per ascoltare anche il silenzio dei boschi e dei monti. Anche nel caso della meditazione camminata chi non è interessato si mette in fondo al gruppo e continua a camminare e a comunicare come più gli piace.
Sentiamoci comunque il venerdì prima dell’escursione perché a seconda delle condizioni del tempo potremmo fare dei cambiamenti di appuntamento e di obiettivo. Fino alle 18 di venerdì leggo le mail su internet dopo di che sono reperibile solo al cellulare.
Appuntamento ore 8.30 al parcheggio del benzinaio TOTAL de LA STORTA. Dal raccordo prendere la CASSIA normale(evitare la CASSIA BIS) direzione Viterbo. Dopo qualche Km si supera sulla Ds il benzinaio AGIP della Giustiniana, poco dopo si seguono le indicazioni a Ds per CASSIA Viterbo, e poco dopo ancora si arriva a LA STORTA, sulla Sn c'e' un campanile e sulla ds c'e' un benzinaio TOTAL.Dopo che ci saremo radunati andremo con le macchine lungo la Cassia fino a superare Capranica. Dopo 5 km da Caprinica si prende a Sn per Barbarano dove lasceremo le macchine e cominceremo a camminare.
Consigli per le cose da portare:
1)Innanzi tutto si consiglia l’utilizzo di scarponcini da trekking. Sono comodi, si fatica di meno perché fanno più presa nel terreno, proteggono dalle storte.
2)Uno zainetto da portare a spalla dove vanno messe le varie cose.
3)Almeno un litro d’acqua a persona.
4)Pranzo al sacco. Non esistono rifugi gestiti come sulle Alpi, per cui per il pranzo bisogna essere autosufficienti. Invito caldamente tutti i partecipanti (vegan, vegetariani,e simpatizzanti in transizione) a portarsi per questa escursione un pasto vegan (senza animali e derivati).
5)Abbigliamento: durante le escursioni ci si veste a strati, perché si può passare dal molto caldo al molto freddo nel giro di poco tempo. Come calzoni vanno bene un paio di blue jeans comodi o i pantaloni di una tuta. Consiglio poi una camicia a maniche lunghe, un pile o un maglione, un giubbotto di sicurezza per la pioggia e da mettere comunque se fa freddo, un berretto, dei guanti.
6) in macchina lascio un paio di scarpe da ginnastica e un paio di calzettoni di ricambio da mettere al ritorno. Dopo avere camminato è buona norma cambiarsi i calzettoni e gli scarponcini (questi ultimi possono essere infangati, fanno traspirare poco il piede, rendono difficile la guida della macchina).
7) in macchina lascio anche una t-shirt di riserva per cambiarmi al ritorno dell’escursione e mettermi un indumento pulito.
La gita è gratuita!
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Escursione già svolta!
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marco il 17/10/2008 alle 12:18:27, in
anti caccia, letto 1711 volte
Imperdibile occasione di socialità vegana aperta a tutti gli interessati. Domenica mattina 19 ottobre svegliati all’alba, scegli un prato, un campo o un bosco e fai volare alto il tuo aquilone. Come in tutti i giochi di società che si rispettano, dovrai difenderlo da pericoli, nemici e malintenzionati.
In particolare attenzione a corpi contundenti che vengono sparati da terra, il tuo aquilone dovrà superare ostacoli e sopravvivere agli imprevisti. Oltre agli altri concorrenti sul posto troverai anche altre persone a caccia di brividi ed emozioni, a fine giornata grande fagiolata aperta a tutti: se magna, se ride, se beve.
Accorrete numerosi, date qui la vostra adesione!
Astenersi sociopatici, isterici, psicolabili e soprattutto assassini di ogni genere
Anche in Italia, dalla Campania, le scarpe etiche, una produzione che rispetta i lavoratori, gli animali, l'ambiente.
COSA SONOSono le SCARPE NO LOGO prodotte in Portogallo e vendute in tutto il mondo che hanno una sola missione: PRENDERE A CALCI LA NIKE e tutte le multinazionali sportive che sfruttano i lavoratori ed inquinano l'ambiente. Invece che optare per il boicottaggio e le denunce contro lo sfruttamento degli operai nelle fabbriche asiatiche contro la NIKE, Kalle Lasn (il fondatore di AdBusters.org) ha deciso di produrre in modo corretto. Etico.
LA FABBRICANiente sfruttamento degli operai, niente delocalizzazioni selvagge. Una guerra ad armi più o meno pari, perchè Lasn rinuncia al profitto. La fabbrica si trova in una zona agricola del Portogallo, in cui si producono scarpe da 400 anni. Appartiene alla stessa famiglia da 3 generazioni ed è considerata un'azienda modello: macchinari nuovi e costantemente aggiornati, spazi ampi ed adeguatamente illuminati ed areati, un medico presente in azienda 2 volte a settimana al quale i dipendenti possono rivolgersi gratuitamente. Le condizioni di lavoro sono eque e gli stipendi arrivano a superare del 35% il minimo salariale previsto per legge; lo straordinario non è obbligatorio ed è ben retribuito. Gli operai sono tutti del posto, e la pausa pranzo è di un'ora e mezzo. Inoltre secondo il sindacato aziendale - e gli stessi lavoratori - nessuno è mai stato licenziato ingiustamente.
PERCHÉ ACQUISTARLEAcquistare le Blackspot significa contribuire a creare una cooperativa di consumo mondiale il cui scopo è rivoluzionare il mercato della scarpa da ginnastica promuovendo una produzione etica, nei confronti sia dei lavoratori sia dell'ambiente. L'obiettivo dichiarato è quello di rosicchiare un 1% di quota di mercato della NIKE, per dimostrare che è possibile produrre eticamente creando imprese valide.
I MATERIALILe Blackspot V1 e V2 sono fatte di canapa naturale al 100%, lavorata con metodi come la macerazione ad acqua, che consentono di non utilizzare sostanze chimiche. La suola in gomma e le parti in VERA FINTA PELLE sono biodegradabili al 70%. La suola del nuovo modello V2 è costituita da copertoni riciclati. Il non-logo è disegnato a mano.
DOVELe Blackspot V1 e V2 sono disponibili (meglio se su prenotazione) presso
NATAPUTECA Bottega del Mondo
Associazione di Promozione Sociale ALTRONAUTI
via Gambardella 16 - Torre Annunziata (NA)
tel: 333.6784378 - email:
altronauti@yahoo.itPer maggiori informazioni, foto e quant'altro visita il sito
www.blackspotsneaker.org
Posti meravigliosi, letteralmente invasi dai cacciatori che non danno tregua ai pochi uccelli rimasti, che se sfuggono ai loro tiri incrociati, dovranno poi vedersela con le invisibili reti poste tra albero e albero all’interno del bosco; con gli archetti tentatori addobbati con bacche colorate e messi in bella mostra lungo i sentieri più impervi; con le infime trappole poste sul terreno e malvagiamente nascoste.
Appena il bosco diventa meno fitto, ad ogni radura, sono posizionati dei capanni rivolti verso valle ridicolmente mimetizzati con foglie, rami o reti. Ogni lato di questi capanni presenta delle feritoie dalle quali il cacciatore può far uscire la canna del fucile e sparare. Intorno al capanno vengono costruite delle apposite strutture in legno con lo scopo di far posare gli uccelli attratti da bacche messe lì come esche, o dal canto di uccelli tenuti in misere gabbie poste sugli alberi.
Tra i tanti capanni, come se non bastasse, si intravede un roccolo: questa infernale struttura viene costruita utilizzando alberi in doppio filare posti a formare un semicerchio anch’esso rivolto verso valle. Lungo queste piante viene posizionata un’intelaiatura atta a reggere le reti stese per tutto il semicerchio. Quasi al centro di questa struttura, poco più arretrata, viene costruita una torretta, nascosta da erbe rampicanti o alberi addossati dalla quale il cacciatore può avere una vasta visuale e dominare l’area di cattura.
Dopo la prima settimana del campo antibracconaggio nelle valli bresciane, grazie anche al monitoraggio dei volontari L.A.C., col determinante sostegno delle forze preposte sono stati presi oltre 60 bracconieri (in aumento rispetto agli anni precedenti) molti dei quali anche cacciatori, sequestrate circa 100 trappole tra archetti, vischio e tagliole, moltissime reti da uccellagione e più di 200 uccelli tra beccofrusoni, crocieri, pettirossi e tordi tutti detenuti illegalmente e consegnati al Centro di recupero animali selvatici di Modena. Da notare l’elevato numero di bracconieri colti sul fatto rispetto al basso numero di strumenti di cattura scoperti, fenomeno questo che gratifica per tutti gli sforzi compiuti contro il massacro di animali.
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marco il 12/10/2008 alle 20:58:36, in
anti caccia, letto 2819 volte
Colti da improvvisa e inspiegabile insonnia, una decina di antispecisti decide di alzarsi prima dell’alba per una passeggiata nelle colline e nei boschi dei Castelli romani. C’è chi però ci ha preceduto: in mezzo alla selva troviamo un’altra decina di strani individui, vestiti in mimetica e armati di fucile, tutti con il naso all’insù.
La prima impressione che ne abbiamo ricavato è stata quella di una recita teatrale in mezzo alla boscaglia (presumibilmente L’Idiota di Dostoevskij): abbiamo poi scoperto invece che questa decina di individui era dedita a un’insolita attività chiamata ‘caccia’. Ben contenti di aver trovato compagnia nella nostra uscita domenicale, abbiamo iniziato a dialogare con i presenti.
Due i momenti chiave della giornata: prima quando uno degli individui in mimetica si è lanciato in un’approfondita analisi dell’attuale situazione geopolitica mondiale concludendo con una soluzione geniale (un lampo di luce nell'ottenebrata mente di noi comuni uomini della strada): “Indu sto paese ce vorebbe Musssssolini!”; poi il toccante racconto dell’incidente di caccia occorso allo zio di un altro di loro, purtroppo tragicamente deceduto “sott’a li mia occhi!!!”.
Con nostro sommo dispiacere, dopo un proficuo e costruttivo scambio di idee, i nostri interlocutori hanno deciso di andarsene, borbottando insulti e minacce che però, siamo sicuri, non erano certamente rivolti a noi. Siamo così rimasti da soli a goderci il bosco e gli uccellini. Tuttavia un interrogativo è rimasto senza risposta: ma a cosa servivano quei fucili?
Da Campagna AIP e CCVU... VERSACE ALL'UNINSUBRIA: CORPI RESI OGGETTI, INDIVIDUI RESI "CORPI"
Presidio davanti all'Università dell'Insubria
via Dunant 3, Varese
Lunedì 13 ottobre ore 14 Lunedì 13 ottobre l'Università dell'Insubria invita, nell'ambito dei festeggiamenti del proprio decennale, lo stilista Santo Versace a tenere una lezione presso la Facoltà di Scienze.
Noi però non vogliamo dimenticare che questa stessa università è quella che, nel chiuso dei propri laboratori, utilizza da anni migliaia di animali per la sperimentazione, grazie anche alla complicità di istituzioni che, come il Comune di Busto Arsizio, elargiscono finanziamenti dedicati alla vivisezione.
E non vogliamo tacere il fatto che l'illustre ospite è un individuo che si arricchisce proponendo ogni anno indumenti di "alta moda" costruiti sulla sofferenza di migliaia di animali allevati e uccisi appositamente per la loro pelliccia, alimentando una logica di consumo che vede nelle persone dei consumatori da conquistare.
Ancora una volta denunciamo la vivisezione in quanto pratica di sequestro legalizzato di corpi viventi, resi oggetti nelle mani dei ricercatori.
Si tratta di un circolo vizioso.
Da una parte è la riduzione di corpi viventi al rango di cose a legittimarne uno stupro sistematico che non accetta alcun tipo di critica sostanziale. Dall'altra è proprio il perpetuarsi quotidiano di tale pratica a legittimarla ed a rafforzare la stessa convinzione che un corpo vivente possa essere oggetto, addormentando così la capacità d'immedesimazione nell'animale-cavia e con essa qualsiasi senso critico.
E, ancora una volta, vogliamo far notare come la pratica della sperimentazione animale si inserisca in un sistema generalizzato di reificazione di corpi animali (umani e non umani).
Nei laboratori, i corpi resi cavie e sezionati non sono altro che modelli di corpi etichettati dalla medicina ufficiale come "pazienti", come "malati", come oggetti di "cura", e parcellizzati in organi e funzioni.
Denunciando la vivisezione, denunciamo dunque non solo una singola pratica, ma una manifestazione emblematica di un intero sistema basato sulle medesime logiche.
GLI ANIMALI NON SONO OGGETTI La presenza delle autorità accademiche è oggi l'espressione più visibile di una di queste pratiche, quella vivisettoria, esercitata nel segreto degli scantinati universitari.
La presenza di Versace è invece simbolo di un'analoga pratica di dominio, che si esprime però sotto i riflettori dell'alta moda, facendo indossare a persone rese "corpi", animali fatti a pezzi e resi cappotti, resi merce da propinare a persone ridotte a semplici consumatori.
Non è dunque un caso che l'Università dell'Insubria, mentre pretende di costruire il sapere sulla tortura legalizzata di migliaia di cavie, celebri il proprio ruolo nella società chiamando chi ha costruito la propria fortuna sul sangue degli animali "da pelliccia" e sull'adesione acritica al cosiddetto "sistema della moda", al culto dell'immagine, alla pratica di degradare i corpi mostrandoli come beni di consumo privi di vita, di emozioni, di desideri, morti come le pelli degli animali che li rivestono in passerella.
Versace, Uninsubria...
Dietro ogni pelliccia c'è un animale.
Dietro ogni consumatore, dietro ogni malato, c'è una persona.
Dietro ogni cavia c'è un individuo.
AIP – ATTACCA L'INDUSTRIA DELLA PELLICCIA
COALIZIONE CONTRO LA VIVISEZIONE NELLE UNIVERSITA'
www.campagnaaip.net www.bastavivisezione.net
‘Na mattina
Un pettirosso ancora mezzo addormentato
Sentì n’amico suo che stornellava,
cantava e strillava a perdifiato
“Quarcosa de strano avrà magnato…
‘Na bacca, n’erba strana
Oppure un fungo avvelenato…”
Pensò l’ucelletto stupefatto
Ner vedè er tordo che volava come un matto.
“Che t’è successo amico mio?
Te senti male?
Si c’hai bisogno, una che conosco io
Te porta in frett’e furia all’ospedale.”
“Ma quale male!?” disse er tordo
“Quale malee!?Anzi!
D’esse stato così bene in vita mia numme ricordo.
E’ inutile pure
Che te racconto quer che m’è accaduto,
Tanto numme credi
E passo pè cornuto”
L’amico incuriosito sul ramo si posò,
Gonfiò le piume rosse
E poi s’accovacciò.
“Mo m’hai incuriosito! Dai, racconta!
E nun te lo fa chiede n’artra vorta!”
“E va bene” disse l’amico
“Ma tu devi promette
De crede a quello che te dico!”
“Prometto.” j’arispose “Anzi giuro!
De la parola mia poi sta sicuro.”
“Datosi che oggi ‘nse sparava
E potevo cercamme ‘na compagna
So ito a fa na bella passeggiata
Proprio in cima in cima a ‘na montagna.
Dopo circa n’ora che volavo
Cominciai a sentì na certa fame
E decisi de cercamme mpò de cibo
In un posto ‘do non c’era manco ‘n cane.
Così, nascosta tra le fratte
Legata tra dù siepi ben potate
Ce stava piazzata na gran rete
Dove le zampe mie se so ‘ncastrate.
Più cercavo de scastramme
E più la rete ar collo me stringeva
Era tanta la fretta a liberamme
Da nun accorgeme
Ch’er filo sempre più s’entorcinava.
Quanno vidi 4 umani avvicinasse
Quatti quatti come fossero pantere
M’aresi quasi subito a la morte
Recitando le mie urtime preghiere.
Uno m’acchiappa con 'na mano
Mentre n’artro tajava la retaccia
N’artro ancora riprendeva questa scena
L’urtimo me scioje e me sfilaccia.
Numme chiede come né perché
Adesso me ritrovo sano e salvo
A raccontà sta storia pure a te
“’Nte chiedo niente” disse l’altro che rideva
“E sai perché?
Perché la stessa cosa
E’ successa l’artroieri pure a me!”
notizia girata dall'ELP
In Germania, un cacciatore di 71 anni è morto dopo essere stato attaccato da un cinghiale mercoledì scorso. Dopo essere stato ferito da una pallottola, il cinghiale è fuggito in un campo di grano, dove è stato inseguito dal cacciatore. Il cinchiale si è vendicato attaccando il cacciatore, che è deceduto. Purtroppo pure il cinghiale è morto.
Notizia originale: Sadly the boar in this report died but it went out fighting..... http://www.evana.org/index.php?id=37987�©=de (in German) A 71-year old hunter died after the attack by a wild pig last Wednesday evening. The boar was shot and wounded and when the hunters chased him into a corn field, the boar counter-attacked (and died later).
Ripartono le adozioni di RATTI e TOPI nel centro sud Italia. L'iniziativa nasce dalla collaborazione tra i due rifugi per animali VitaDaCani e ValleVegan per riuscire a dare una seconda vita a questi mammiferi e creare piccole oasi diffuse, in modo da riuscire a salvarne molti altri da laboratori, allevamenti, negozi.
I roditori si trovano al momento ben accuditi presso le strutture dei volontari del ParcoCanile di Arese (MI). Per aumentare il numero di animali salvati e recuperati, ValleVegan si rende disponibile come punto di appoggio del centro sud per ospitare a tempo limitato gli animali prima di affidarli, dopo valutazioni, ad eventuali adottanti. La collaborazione
ValleVegan - VitaDaCani, essendo collaudata da tempo, ha permesso in passato la sistemazione di centinaia di piccoli roditori oltre che di animali più grandi (maiali, galline, conigli, cani, pecore).
Stiamo quindi cercando: - Adottanti affidabili preventivamente valutati in grado di poter accudire definitivamente i ratti e/o i topi. Dovranno compilare un foglio di affido.- Volontari che da Milano a Roma trasportino un buon numero di gabbiette da viaggio (già fornite) con vari roditori.- Viaggiatori che da Roma si rechino abitualmente verso città del sud per portare a destinazione finale i ratti e i topi richiesti.Chiediamo quindi aiuto a tutti per attivarsi e per divulgare.Questi sono gli animali che al momento cercano casa:
TOPIEtà varia di cui alcuni oltre i 2 anni. Miracolosamente sopravvissuti a esperimenti di vivisezione sulla gravità nello spazio.
70 topi ognuno in alloggio singolo, molti maschi e poche femmine. Colori del pelo principalmente bianco ma anche nero e marrone/grigio
1 gruppo da 10 maschi, colori misti.
1 gruppo da 30 maschi colori misti.
1 gruppo da 66 femmine.
1 gruppo da 80 femmine.
1 gruppo da 20 femmine.
1 gruppo da 24 femmine.
RATTI (rattus norvegicus)
Incredibilmente scampati dopo aver subito test di tossicità.
8 ratti ognuno in alloggio singolo, maschi. Colori bianco o b/n.
1 gruppo da 6 maschi.
1 gruppo da 8 maschi.
1 gruppo da 15 femmine.
L'iniziativa è mirata a salvare un sempre maggiore numero di animali dai luoghi di abuso ma anche a sensibilizzare le persone che la vita di un animale non è merce e per questo non va usata, acquistata, sfruttata... umanizzata.
Per informazioni e adozioni scrivere a ValleVegan email attivismo@vallevegan.org o tel 3294955244. Per conoscere tutte le esigenze di un roditore consultare il sito del progetto specifico www.vitadatopi.net
ValleVegan www.vallevegan.org
VitaDaTopi www.vitadacani.org
Pubblicato da
marco il 09/10/2008 alle 15:58:20, in
anti caccia, letto 2244 volte
Dopo la proficua uscita di sabato, domenica 12 ottobre è l'occasione ideale per una sveglia collettiva prima dell'alba e una passeggiata nelle campagne romane infestate dalla presenza dell'homo fucilans. Da buoni amanti della biodiversità il nostro compito è quello di disinfestare questi ambienti dalla presenza di tali, perniciosi soggetti. Segni di riconoscimento: fucile in bella vista, vestiti mimetici o tendenti al verde-grigio latrina, andatura barcollante, eloquio sconnesso, grammatica e sintassi non pervenute.
La passeggiata è pacifica, ironica, legale e... ovviamente disarmata.
Ecco il resoconto del primo DISTURBO VENATORIO http://www.vallevegan.org/dblog/articolo.asp?articolo=642
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