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Vaccinare un animale "domestico": è necessario?
 Sempre, bisogna pensare all'individuo di cui ci prendiamo cura
 Solo per i cuccioli, sono troppo deboli e senza intervento esterno rischiano di morire. Da adulti se la cavano
 Mai, i vaccini sono testati su molti altri animali e per salvarne uno se ne condannano molti altri
 No, non servono anche perchè la natura deve fare il suo corso
 Non so, non escludo la vaccinazione ma valuto di volta in volta

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Pubblicato da Piero il 10/10/2007 alle 00:41:55, in Diario di ValleVegan, letto 1416 volte

"Ma quale preda, ma quale tradizione...

...contro la caccia LIBERAZIONE!"

 

"Cacciatori, nei vostri mirini...

...50 morti all'anno, ASSASSINI!"

 
Pubblicato da Piero il 08/10/2007 alle 21:55:50, in Notizie sparse, letto 1396 volte

 

CAMPAGNA ESCADA

Annunciamo la nascita del "GLOBAL NETWORK AGAINST THE FUR INDUSTRY", di cui la campagna AIP è felice di fare parte.
Questa è una nuova campagna globale contro l'industria della pelliccia e in particolare contro il marchio ESCADA.
Molti gruppi per la liberazione animale e attivisti si sono mobilitati per partecipare a questa campagna.
L' obiettivo della campagna è abolire il commercio di pellicce in tutte le sue forme.
Ci inspiriamo ad idee emancipatorie e cerchiamo di svilupparle ulteriormente, idee che si oppongono ad una società basata sullo sfruttamento e promuoviamo solidarietà con animali ed umani, vittime della violenza e dell'oppressione, perciò anche con le vittime dell'industria della pelliccia e le vittime di ESCADA.
La campagna non finirà fino a quando ESCADA non rimuoverà ogni articolo in pelliccia o con inserti di vero pelo dalle proprie collezioni.



ESCADA E I SUOI LEGAMI CON L'INDUSTRIA DELLA PELLICCIA

Il nome ESCADA si riferisce ad un bellissimo cavallo irlandese che la stessa compagnia sfoggia nel loro sito web; un cavallo che non vuole essere domato ne dominato.
Il network globale contro l'industria della pelliccia si chiede come ESCADA, che dimostra di essere affascinata da un animale cosi libero e selvaggio, possa essere coinvolta in qualcosa di cosi brutale come l'uso violento e la distruzione di migliaia di individui: i così detti "animali da pelliccia" che ESCADA indirettamente deruba della loro libertà forzandoli in gabbia e rendendoli parte dell industria della pelliccia.



ESCADA si autoproclama compagnia internazionale di alta moda, con sede ad Aschheim/Munich, Germania.
La gamma di prodotti varia da design per donna (abiti da sera, abbigliamento sportivo e da ufficio), abbigliamento per bambini, accessori e profumi. Il gruppo ESCADA è proprietario di una compagnia sussidiaria chiamata PRIMERA che a sua volta è proprietaria dei marchi APRIORI, BIBA, CAVITA E LAUREL. Tutti questi marchi utilizzano pelliaccia nelle loro collezioni.

IL RUOLO DI ESCADA NELL'INDUSTRIA DELLA PELLICCIA
Il settore della vendita al pubblico gioca un ruolo vitale per quest'industria ed è la vendita del prodotto finito che decide se il buisiness è lucrativo.
ESCADA è implicata in svariati stadi dei processi di produzioni: disegna le proprie collezioni, le produce nei propri stabilimenti e le vende nei propri negozi o in concessioni nei grandi magazzini. Per queste ragioni ESCADA è da considerarsi responsabile per l'imprigionamento e l'uccisione dei cosidetti animali da pelliccia. Se ESCADA smettesse di vendere pellicce sarebbe un chiaro segnale per tutte le casa di moda; chiarirebbe che gli abiti in pelliccia non sono ne chic ne glamour, la violenza non lo è mai stata.

VIOLENZA SUGLI ANIMALI DA PELLICCIA E STRATEGIE DI DISSIMULAZIONE

Migliaia di visoni, procioni, chinchillà, conigli, ed altri animali sono tenuti in gabbia per mesi per poi essere gassati o uccisi tramite elettrocuzione.
Altri animali vengono catturati e uccisi nel loro habitat naturale tramite delle trappole.
Negare la capacità di questi animali di provare paura, sofferenza e negare la violenza perpetuata nei loro confronti è da tempo la strategia usata da allevatori, pellicciai e venditori per nascondere le brutalità di questo mercato.
L'industria della moda inventa sempre nuovi metodi per nascondere la vera indentità della pelliccia: riducendo la pelle degli animali in pezzi, tingendola, rasandola, distoglie l'attenzione da quello che la pelliccia realmente è, facendola sembrare sempre più come il tessuto con il quale viene combinata. Cucita su giacche, guanti, sciarpe e giubbotti tendiamo a dimenticare che quella pelliccia apparteneva ad un animale, un' individuo cosciente con la capacità di provare gioia e tristezza, con interessi e desideri.
Dire che la pelliccia è un prodotto naturale è un altro tentativo di ingannare la gente. Le pelli industrialmente prodotte attraversano una moltitudine di processi chimici e meccanici con un altissimo consumo di energia e una grande produzione di rifiuti chimici. È patetico che l'industria della pelliccia si aggrappi ancora al mito della naturalezza.
Lo sfruttamento animale ed il totale dominio sui loro corpi è un prodotto della nostra cultura. È il simbolo del potere socialmente organizzato sulla natura e sugli animali. Lo sfruttamento animale è da definirsi perciò una catastrofe e assolutamente non naturale.


MOSTRA AL GRUPPO ESCADA CHE ANCHE TU NON SUPPORTI QUESTO MERCATO!

Cosa puoi fare:

- non comprare nessun prodotto ESCADA (incluso APRIORI, BIBA, PRIMERA, CAVITA, LAUREL) fino a che non faranno la scelta etica di non vendere più pellicce.


-supporta anche tu il network contro l'industria della pelliccia, partecipa alle proteste o inviaci informazioni e fonti.


- contattate il gruppo ESCADA e fate sapere loro che anche voi siete contro l'uso di pellicce. ricorda che del gruppo ESCADA fanno parte PRIMERA, BIBA, APRIPRI, CAVITA e LAUREL:

ESCADA AG
Margaretha-Ley-Ring 1
D-85609 Aschheim-München
email: info@de.esada.com
telefono: 0049 89/9944-0
fax: 0049 89/99 44-1111

CONTATTI PER INDIRIZZARE LE PROTESTE IN ITALIA:

ESCADA SHOP Via Strozzi 32 R
50123 Firenze
Tel: 055 290404 Fax: 055 280508

ESCADA SHOP Corso Matteotti 22
20121 Milano
Tel: 02 76000753 Fax: 02 76022615

ESCADA Shop Piazza di Spagna 7/8
00187 Roma
Tel: 06 6786995 Fax: 06 6783404

ESCADA Shop Via Nicola Nisco, 14
80121 Naples
Tel: 081 19733808 Fax: 081 19733808

Escada è inoltre proprietaria di due Showroom, messi a disposizione per sfilate, eventi, conferenze stampa.

Questi sono gli indirizzi e i contatti:

Via degli Scialoja 19,
00196 ROMA
Tel: 06.32297942 Fax: 06.3223661

Via Solferino 19,
20121 MILANO
Tel: 06.32297942 Fax: 06.3223661

Per organizzazione eventi:


Sig. Daniele Cerchierini: 335.402652

MAIL:

escada.shop.milano@it.escada.com
escada.shop.roma@it.escada.com
escada.shop.napoli@it.escada.com
escada.shop.firenze@it.escada.com
giorgia.perrone@it.escada.com
loredana.vaccaro@it.escada.com
info@scialoja19.it info@solferino19.it


BLOCCO MAIL:

giorgia.perrone@it.escada.com, loredana.vaccaro@it.escada.com, escada.shop.milano@it.escada.com, escada.shop.roma@it.escada.com, escada.shop.firenze@it.escada.com, escada.shop.napoli@it.escada.com, info@scialoja19.it, info@solferino19.it


 
Pubblicato da Piero il 08/10/2007 alle 15:59:26, in Notizie sparse, letto 1473 volte

A Cipro è in pieno svolgimento un campo antibracconaggio internazionale a cui stanno partecipando anche volontari italiani. La situazione sull’isola è tragica, come potete leggere di seguito. Facciamo sapere al Ministero dell’Ambiente cipriota, all’Ambasciata e all’ente turistico che siamo in tanti a sapere quel che accade sulla loro isola e che non lo tolleriamo!



TESTO DA INVIARE:
The Italian volunteers who carry out their engagement against poaching in the national park of Greek Cape in Cyprus in these weeks have been testifying the tragic situation: the area is infested with poachers who kill and give pain and suffering to the animals without any control, thousands of animals - caught with glue – agonizing under the sun, electromagnetic traps (which are prohibited) and traps of every kind. The police do not effectively intervene.
We think this situation is of the maximum gravity and we are scandalized that Cyprus wildlife is under such devastation.
We ask the urgent intervention of the environment agency and a greater police engagement. Until Cyprus it is hell for the animals, we will boycott the tourism in the island and involve as many people as possible.

Nome cognome
città

TRADUZIONE:
I volontari antibracconaggio italiani impegnati in queste settimane nel parco nazionale di Capo Greco stanno riportando testimonianze drammatiche: zona infestata dai bracconieri che agiscono indisturbati, migliaia di uccelli migratori e altri animali da terra intrappolati con la colla e lasciati agonizzare al sole, richiami elettromagnetici (vietati) e trappole di ogni tipo. Le forze dell'ordine non intervengono in maniera efficace.
Riteniamo questa situazione della massima gravità e siamo indignati dal fatto che a Cipro flora e fauna subiscano una tale devastazione.
Chiediamo l'intervento urgente degli enti preposti alla tutela dell'ambiente e un maggior impegno delle forze dell'ordine presenti sul territorio.
Finché Cipro sarà l'inferno per gli animali, boicotteremo il turismo sull'isola e sensibilizzeremo a questo proposito quante più persone possibili.

Ministry of Agriculture, Natural Resources and Environment: registry@moa.gov.cy
Ente Nazionale per il Turismo: info@turismocipro.it
Ambasciata della Repubblica di Cipro:
emb.rome@flashnet.it
Cyprus Game Fund Service: wildlife.thira@cytanet.com.cy

BLOCCO INDIRIZZI SEPARATO DAL ;
wildlife.thira@cytanet.com.cy; registry@moa.gov.cy; info@turismocipro.it; emb.rome@flashnet.it
BLOCCO INDIRIZZI SEPARATO DA ,
wildlife.thira@cytanet.com.cy, registry@moa.gov.cy, info@turismocipro.it, emb.rome@flashnet.it

 

 
Pubblicato da Piero il 07/10/2007 alle 10:13:47, in Notizie sparse, letto 1628 volte

Dal 20 settembre 2007, non e' piu' possibile a San Marino compiere alcun tipo di esperimento sugli animali: San Marino è il primo stato al mondo in cui la vivisezione è vietata per legge!

 

L'Associazione Sammarinese Protezione Animali (APAS), esprime grande soddisfazione per l'approvazione avvenuta il 20 settembre da parte del Consiglio Grande e Generale della Proposta di Legge di iniziativa popolare "Disposizioni sul divieto di sperimentazione animale nella Repubblica di San Marino".

Come riporta l'associazione nel suo comunicato, le istituzioni sanmarinesi hanno saputo capire "quanto la sperimentazione animale sia eticamente inaccettabile a causa delle atroci sofferenze cui sono sottoposti gli animali da laboratorio, considerati come 'oggetti viventi', quanto sia inutile e dannosa per l'uomo, poiché come erroneamente si crede, non è l'antitesi alla sperimentazione sull'uomo, ma l'anticamera, dal momento che ogni sostanza o farmaco sperimentato sull'animale dovrà sempre e comunque essere testato sull'uomo per poter essere commercializzato. Inoltre, come si basi su un presupposto del tutto sbagliato, cioè quello di applicare all'uomo i risultati ottenuti sull'animale, che però variano da specie a specie."

Riportiamo qui di seguito il testo completo della legge, pubblicata ufficialmente il 3 ottobre 2007, che è stata elaborata nel 2006 e poi presentata al pubblico e alle istituzioni nel corso del 2007, ed ora è diventata realtà!  

 

 

 

 

"Siamo molto felici di questo esito così positivo e così veloce" dichiarano Marina Berati di NoVivisezione.org e Massimo Tettamanti, responsabile per l'Europa di I-CARE (Centro Internazionale per le Alternative nella Ricerca e nella Didattica), che hanno partecipato alle varie fasi dell'iniziativa come consulenti e collaboratori "e possiamo dire che i volontari dell'associaziona APAS sono stati davvero molto bravi e tenaci nel portare avanti il proprio lavoro, infine coronato da successo. D'ora in poi San Marino sarà zona off-limits per le industrie chimico-farmaceutiche che conducono test su animali e anche per tutti quegli istituti di ricerca pubblici e privati, spesso finanziati da cittadini inconsapevoli, che basano le loro ricerche sulla vivisezione".

"D'altra parte", continuano "i tempi sono maturi per una evoluzione o forse rivoluzione della cultura, scientifica ed etica, sull'argomento. Sono sempre più numerosi gli articoli, pubblicati sulle riviste scientifiche internazionali, di seria critica alla sperimentazione animale".

Alla conclusione dell'associazione APAS si associano certamente anche I-CARE e il portale italiano antivivisezionista NoVivisezione.org: "La scelta di San Marino di non accettare la vivisezione sarà di grande esempio per tutto il mondo, esempio che si auspica venga seguito ben presto da altri paesi, affinché si possano salvare da atroci sofferenze milioni di animali e perché ci si avvii verso una ricerca al passo con i tempi e più attenta alla salute dell'uomo."

 

 

 

Fonte:
Associazione Sammarinese Protezione Animali, http://www.apasrsm.org

 

 

 


LEGGE 3 ottobre 2007 n.108

disposizioni sul divieto di sperimentazione animale nella repubblica di San Marino.

(Premessa)

 

 

L'art. 282 bis del Codice Penale introdotto dalla Legge 25 luglio 2003 n. 101, punisce il maltrattamento e l'abbandono di animali prevedendo la pena dell'arresto di secondo grado o la multa per "chiunque sottopone gli animali a strazio o sevizie o a comportamenti e fatiche insopportabili per le loro caratteristiche anche etologiche, ovvero senza necessità li uccide, o li detiene in condizioni incompatibili con la loro natura o particolarmente disagiate, omette di custodirli oppure li abbandona".

 

 

 

Dato che:

§ Tutta la sperimentazione animale è di fatto una condizione di maltrattamento, in quanto gli animali sono tenuti in condizioni di prigionia e costrizione, sono spesso sottoposti a procedure che causano loro sofferenza anche estrema e sono alla fine uccisi;

§ Ad oggi sul territorio di San Marino non sono presenti aziende o facoltà universitarie in cui si effettuino esperimenti sugli animali;

§ La validità scientifica della sperimentazione animale è argomento controverso e sono sempre di più gli scienziati che si oppongono a questa pratica e preferiscono i metodi scientifici senza animali per i test di tossicità e gli studi in vitro, gli studi clinici ed epidemiologici per la ricerca di base e sulle malattie umane;

Crediamo che la Repubblica di San Marino possa proporsi come nazione all'avanguardia in Europa e in tutto il mondo, dichiarandosi nazione "senza vivisezione", grazie alla presente legge che vieta ogni forma di sperimentazione sugli animali.

Art.1
(Definizioni)

1. Ai sensi della presente legge si intende per "animale", non altrimenti specificato, qualsiasi vertebrato o invertebrato non umano inclusi quelli geneticamente modificati, le forme larvali autonome e/o capaci di riprodursi e le forme fetali.

2. Si intende con "utilizzo degli animali a fini scientifici o tecnologici" l'uso di animali, vivi o uccisi appositamente, per uno o più dei seguenti campi di applicazione:

a) ricerca biomedica di base e applicata, inclusi le tesi di laurea sperimentali e i dottorati di ricerca inseriti all'interno dei progetti;

b) sviluppo e messa a punto di tecniche e di metodologie medico-chirurgiche o dispositivi medici, formazione del personale preposto alla profilassi, diagnosi o cura di malattie , anomalie o altri cattivi stati di salute nell'uomo e negli animali;

c) prelievo di organi, tessuti o altri materiali biologici per lo svolgimento di procedure in vitro o in vivo, o che siano rivolte alla profilassi, diagnosi o cura di malattie, anomalie o altri cattivi stati di salute nell'uomo e negli animali;

d) saggi biologici per la tutela dell'ecosistema nell'interesse dell'uomo, degli animali e delle piante;

e) prove didattico-dimostrative in università e scuole di ogni ordine e grado che sottopongano gli animali a strazio e sevizie o a comportamenti e fatiche insopportabili per le loro caratteristiche;

f) sviluppo, produzione e controllo di prodotti finiti o dei loro singoli ingredienti o miscele di ingredienti finalizzati ad uso cosmetico;

g) produzione e controllo di prodotti finiti per uso domestico;

h) produzione e controllo di materiale bellico;

i) ogni altro utilizzo degli animali compresa l'etologia sperimentale avente lo scopo di acquisire informazioni, di ottenere o testare prodotti che arrechino sofferenza all'animale.

3. Ai sensi del presente articolo, non sono da intendersi "fini scientifici o tecnologici" tutti gli interventi compiuti nell'interesse dell'animale stesso con finalità diagnostica, terapeutica, epidemiologica o di igiene pubblica.

Art.2 (Divieti)

1. In tutto il territorio della Repubblica di San Marino è vietato l'utilizzo di animali a fini scientifici o tecnologici.

2. E' inoltre vietato l'allevamento di animali diretto all'utilizzo e al commercio degli stessi a fini scientifici o tecnologici.

Art. 3 (Sanzioni)

1. La violazione di quanto previsto dal primo e dal secondo comma dell'articolo 2, salvo che il fatto non costituisca altro reato, è punita con la prigionia di secondo grado e con la multa, nonché con l'interdizione di primo grado dall'esercizio dell'attività di commercio, di trasporto, di allevamento, di mattazione o di spettacolo di animali.

2. In caso di recidiva le pene sono aumentate di un grado ed è disposta la pubblicazione, a spese del condannato, della sentenza di condanna su un giornale sammarinese e su un quotidiano di Stato estero diffuso nel territorio della Repubblica di San Marino e nelle regioni finitime.

3. E' disposta la confisca preventiva degli animali utilizzati, salvo che appartengano a persone estranee al reato.

Art.4

1. Per ogni pratica consentita dalla presente legge, resta fermo il divieto di sottoporre a sofferenza gli animali oggetto di sperimentazione.

Art.5
(Entrata in vigore)

1.La presente legge entra in vigore il quindicesimo giorno successivo a quello della sua legale pubblicazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data dalla Nostra Residenza, addì 3 ottobre 2007/1707 d.F.R.

I Capitani Reggenti
Mirco Tomassoni – Alberto Selva

Il Segretario Di Stato
Per Gli Affari Interni
Valeria Ciavatta

 

 

 

 

 

 

 
Pubblicato da Piero il 07/10/2007 alle 02:36:44, in Diario di ValleVegan, letto 1367 volte

 

Murale dipinto a mano nel casale della Vallevegan. Ottobre-novembre 2007.

By Andy De Paoli, accanto a Charm.

 
Pubblicato da chiara il 04/10/2007 alle 16:05:09, in Notizie sparse, letto 1284 volte

Domenica 7 altra giornata

di azione sul campo!


Come al solito la zona da presidiare sarà decisa all'ultimo momento, dopo averne valutata l'opportunità in base al numero di persone, alla
pericolosità del luogo e alla disponibilità degli organi di controllo del
territorio.

Ricordo a tutti che il disturbo venatorio è molto efficace, poichè ci permette di salvare DIRETTAMENTE delle vite. Inoltre è legale. Che volete di più?

Per adesioni e info scrivete a chitty@libero.it .

 
Pubblicato da Claudia (Nefertari77) il 04/10/2007 alle 09:41:51, in Notizie sparse, letto 12910 volte

 

DIBATTITO APERTO: UCCISIONI MIRATE O STERILIZZAZIONE DI MASSA?
Sono portatori di una patologia che minaccia la sopravvivenza di quelli rossi. E creano danni all'ambiente.


LONDRA (Gran Bretagna) - Gli scienziati stanno lavorando a un programma di sterilizzazione di massa per gli scoiattoli grigi che nel Regno Unito hanno raggiunto la preoccupante cifra di 5 milioni e ora minacciano gli esemplari rossi della specie, più piccoli e meno forti, che rischiano di sparire nel giro di vent’anni, se non verranno adottate misure drastiche e, soprattutto, urgenti. Ecco perché esperti inglesi e americani stanno lottando contro il tempo per mettere a punto un metodo che consenta di rendere sterili questi autentici flagelli dei boschi, ricorrendo ad esche speciali, appositamente trattate.
MINACCIA PER L'AMBIENTE - Oltre a rappresentare una minaccia per gli scoiattoli rossi (che ormai si trovano solo in alcune zone a nord dell’Inghilterra, sull’Isola di Wight, nel Galles occidentale e in Scozia), quelli grigi sono un pericolo per tutto l’ecosistema, visto che distruggono gli alberi, strappando via la corteccia, e portano via le uova dai nidi degli uccelli. Non bastasse, rubano il cibo dalle gabbiette in giardino e infestano le soffitte. E’ stato ancora una volta il Daily Telegrpah a lanciare l’allarme sulla crescita esponenziale di questi roditori, dopo le reazioni suscitate dall’articolo pubblicato dallo stesso giornale una settimana fa, nel quale si invitava a praticare il «culling», ovvero la selezione sistematica mediante uccisione, per fermare lo scempio delle campagne e liberarsi degli insopportabili animaletti.
STERILIZZAZIONE DI MASSA - La soluzione alternativa alla carneficina è quella che stanno, invece, cercando gli scienziati a cui il “Department for Environment, Food and Rural Affaire” (Defra) ha commissionato una ricerca biennale, allo scopo di trovare un’efficace sistema contraccettivo orale che blocchi la riproduzione degli scoiattoli «cattivi», senza però colpire anche quelli «buoni». Se le ricerche daranno l’esito sperato, la cura potrebbe essere adottata nel giro di 5-10 anni.
CONTRACCETTIVO ORALE - La pratica della sterilizzazione di massa non è certo una novità ed è già stata usata con successo in America per cavalli e cervi, solo che in quel caso si ricorse alle iniezioni, mentre qui si parla di un trattamento orale e, come ha spiegato la dottoressa Brenda Mayle, a capo della Forest Research che sta conducendo gli studi per la sterilizzazione nel Surrey, in questo caso le difficoltà aumentano. «Se gli scoiattoli mangiano solo una parte dell’esca e lasciano il resto, questo potrebbe rappresentare un rischio per gli altri animali. Ecco perchè stiamo cercando una “confezione” che lo scoiattolo mangi interamente e non porti nel suo nascondiglio, come fa con le ghiande». Stando alle intenzioni, il contraccettivo dovrebbe agire attaccando il sistema immunitario degli scoiattoli, sopprimendo la loro capacità riproduttiva.
ALLARME «SQUIRRELPOX» -Non resta, però, molto tempo, soprattutto dopo che si è scoperto che i roditori grigi sono portatori di una malattia chiamata “squirrelpox” (Sqpv) o «sifilide degli scoiattoli» che a loro non reca danno, ma che causa invece la morte degli esemplari rossi. A quanto dicono stime recenti, il virus si starebbe spargendo su tutto il suo britannico e avrebbe raggiunto ora la Scozia. «Il governo è fermamente intenzionato a prevenire la diffusione di questi deleteri roditori – ha sottolineato il portavoce della Defra – ma il “culling” è considerato un sistema impraticabile a livello nazionale, oltre che costoso e senza garanzia di successo. Attualmente, sono, però, in corso alcuni programmi di controllo locali, soprattutto in quelle aree dove gli scoiattoli grigi minacciano quelli rossi o per proteggere i boschi».
Simona Marchetti (corriere della sera)
03 ottobre 2007

 
Pubblicato da Lidio il 03/10/2007 alle 13:00:25, in Notizie sparse, letto 1352 volte
AgireOraNetworkMetodi, passi avanti e passi indietro, moderazione e compromessi
editoriale di Marina Berati
 
Vorrei chiarire in questo editoriale qual'è la nostra visione dell'attivismo e dei possibili metodi che, come AgireOra Network, riteniamo giusto, utile, plausibile utilizzare.
L'unico risultato che a noi interessa è quello di salvare animali. O anche, in subordine, arrecare danno a chi li sfrutta e uccide - ma sempre nell'ottica di disincentivare la sua attività, e quindi salvare animali. Niente altro.
 
Diversità di metodi
Non esiste un unico modo per farlo, molto dipende dal settore di cui parliamo - vivisezione, allevamenti e macelli, pellicce... sono tutte situazioni molto diverse tra loro, che necessitano di strategie e comportamenti diversi. E' estremamente ingenuo e pericoloso pensare che esista un unico metodo che vada bene sempre.
Pericoloso perché ci si precludono delle possibilità che potrebbero essere efficaci. In sostanza, dunque, noi siamo per la varietà dei metodi, sia perché ciascuna situazione richiede atteggiamenti diversi, sia perché è giusto rispettare l'attivismo di tutti, di qualsiasi tipo sia, purché sia sincero e portato avanti bene. Per questo
sul nostro sito proponiamo progetti e attività molto diversificati tra loro.
 
La protesta
Potessi scegliere io - e ora parlo a livello personale - vorrei occuparmi solo di campagne di pressione costante, stile SPEAK (la campagna contro l'università di Oxford che ci ha fatto conoscere Felix, la povera bestiola torturata e uccisa dai vivisettori). Ma la pressione costante si può anche trasformare in protesta, magari meno costante e con un numero maggiore di obiettivi: risulta così realizzabile, ed è sempre utile, se condotta nel modo giusto.
Troppo spesso si trascurano i presidi di protesta, perché magari si ritiene che siano qualcosa di troppo "aggressivo" e un po' si è intimiditi dall'andare in mezzo alla gente con un megafono, cartelloni e volantini a dire la nostra. Ma invece ne andrebbero organizzati di più: a megafonare ci si abitua, e tutto sommato per un
presidio basta decidere la data un paio di settimane prima e si organizza in poco tempo. Non serve essere in tanti, l'importante è esserci.
In un certo senso i presidi sono aggressivi, sì, perché si va a spiattellare in faccia alla gente - anche a chi non vuole ascoltare e non vuole sapere - verità scomode, ma un po' di faccia tosta ci va... usiamola : - )


L'informazione
Ma non c'è solo la protesta, e bisogna guardare in faccia la realtà: anche se magari ci piace di più una manifestazione, bisogna rimboccarsi le maniche e fare cose più noiose ma utili, come le varie attività di diffusione di informazioni. Queste sono particolarmente utili in quei settori in cui il singolo può fare davvero la differenza: scelta vegan/vegetariana, scelta di non dare soldi alle associazioni per la ricerca medica che fanno vivisezione, scelta di acquistare o meno capi in pelliccia, scelta di andare al circo, allo zoo, ecc.
Spesso si possono combinare i due metodi: un presidio di protesta è anche informativo, se alle persone si danno dei volantini e col megafono si spiegano delle cose. E' protesta pura solo in pochi casi.
L'informazione più soft (di gran lunga preferibile se l'argomento è quello della scelta veg) si può fare invece con tavoli informativi, conferenze, volantinaggi, distribuzione di materiali informativi in negozi e luoghi pubblici, con articoli su giornali e riviste, con affissione di locandine o manifesti.
Questo lo possono fare tutti, basta decidere di dedicarci del tempo.
 
I contatti con le istituzioni
L'altro aspetto è quello dei contatti con le istituzioni a vari livelli (locale, nazionale), per far cambiare le norme, le leggi, per far emettere ordinanze, per far applicare le leggi che già esistono e vengono disattese.
Per questa attività, doverosa, anche se pesante e spesso scoraggiante, gli altri due tipi di attività sono essenziali: senza le proteste, e senza un'opinione pubblica sempre più dalla nostra parte grazie  all'informazione, non si smuoverebbe nulla a livello istituzionale, permarrebbe lo status quo!
 
Passi nella giusta direzione
Spesso si parla di "politica dei piccoli passi" e chi afferma di essere a favore passa per uno che si accontenta di poco, o viceversa, chi dice di non essere a favore passa per un esagitato.
Ma, anche qui, lasciamo da parte i cliché e andiamo a guardare la sostanza: il "piccolo passo" è nella giusta direzione? Ben venga! Se non preclude un passo più grande (ma quasi mai è così), vuol dire che comunque salva animali, e quindi va bene.
Il problema è quando questo passo sembra nella direzione giusta, ma invece è nella direziona sbagliata! Allora non va bene no.
Per esempio: non è una vittoria quella di ottenere che le "mucche a terra" (animali resi così deboli dallo sfruttamento per la produzione di latte da non essere più in grado di stare in piedi al momento in cui devono essere portate al macello) siano macellate sul posto anziché trascinate sul camion che le porta al macello. Non che questo sia stato ottenuto, ma chiedere questo come obiettivo non è un "piccolo passo" positivo, è un passo indietro.
Perché? Perché se è vero che così le mucche soffrono meno nelle ore finali della loro vita, è anche vero che nessuna di loro viene salvata da una iniziativa del genere, e che, anzi, si mette la coscienza a posto ai consumatori, che così consumeranno latticini senza remore. Viceversa, un piccolo passo che pone un divieto, per esempio, sulla sperimentazione didattica su animali, è piccolo sì, perché solo una minima
percentuale degli animali usati nella vivisezione vengono usati per questo, però quel divieto SALVA animali, quindi è un piccolo passo che va più che bene accettare.
Stiamoci attenti, e ragioniamo bene per capire se le varie iniziative vanno nella direzione giusta o sbagliata, al di là del fatto che il passo sia piccolo o grande...!
 
I compromessi
Un altro argomento di cui spesso si parla per frasi fatte, anziché guardando la vera sostanza delle cose, è quello dei "compromessi", come se chi non accetta compromessi fosse un duro e puro da ammirare e chi li accetta fosse da disprezzare...
ma, ragazzi miei, non possiamo permetterci questo lusso, siamo qui per salvare animali, non per mettere in mostra quanto siamo bravi!
Se un compromesso salva animali, certo che è da accettare.
Se, per esempio, lavorando su un progetto di educazione ambientale o alla salute si pone come obiettivo quello di dimezzare il consumo di carne, dovremmo disprezzarlo schifati? Certo che no. Meglio 10 persone che dimezzano il consumo di carne che una sola che diventa vegetariana. Si salvano più animali. Ed è questo quel che conta.
Chiaro che poi si devono anche portare avanti - e lo facciamo ogni giorno, ogni ora, ogni minuto - iniziative che spieghino che la scelta vegan è quella migliore, e che da un punto di vista etico è l'unica coerente, però ogni diminuzione di consumi di alimenti animali sono animali salvati, altro che compromesso...
 
Moderazione: cosa significa questa parola?
E infine: cosa significa essere "moderati" o meno? Che significato ha questa parola nell'attivismo? Quasi nullo. Perché non si tratta di moderazione o meno, ma di onestà, di efficacia e di voler davvero salvare animali o essere invece più interessati alla visibilità, al portafoglio o a una piccola dose di "potere".
Inoltre, spesso si confonde l'essere moderati col voler essere efficaci. Fare una cosa inutile o dannosa solo perché questa ci fa apparire coraggiosi non vuol affatto dire che chi fa così è bravo e ha il coraggio di esporsi e che invece chi gli dice che non serve a nulla e fa solo danno è un moderato. Proprio no. E' solo questione di capire cosa serve di più e cosa serve di meno in una data situazione, e agire di conseguenza.
Noi crediamo che non vadano posti limiti in alcuna direzione, ma che si debba tenere conto solo dell'efficacia.
Questo è per certi versi un discorso difficile, perché coinvolge anche un giudizio sull'opportunità o meno di effettuare azioni illegali. E quindi non è molto saggio discuterne pubblicamente.
Quel che possiamo dire, è che "legale" non significa "giusto" e illegale non significa "sbagliato" perché la legge non rispecchia certo l'etica, e sicuramente non l'etica animalista.
Per esempio, nel nostro Manuale per l'attivista, in riferimento alle azioni dell'ALF abbiamo scritto:
Sicuramente questo è il genere più Attivista e più Animalista che ci sia. Però, è illegale, e chi lo fa deve sapere bene a cosa va incontro, non farlo per "romanticismo" o per sentirsi un eroe.
E tanto basti.
 
Conclusioni
Per concludere, l'invito è quello ad andare oltre i cliché, le parole vuote, e andare a guardare sempre e solo la sostanza, giudicando ciascuna iniziativa dalla sua efficacia nell'avanzare sulla strada della salvezza degli animali.
L'invito è anche quello di darsi da fare usando tutti i mezzi che riteniamo giusti ed efficaci, senza autolimitarsi, scegliendo quelli che più si confanno al nostro carattere, sì, ma ricordando anche che si può "osare" un po' di più - attraverso i presidi di protesta, per esempio.
Variando i metodi, diversi risultati sono GIA' stati ottenuti.
Ogni metodo è utile, e che se anche i risultati non sempre sono immediati oppure non sono facilmente quantificabili, quando le iniziative sono portate avanti bene i risultati ci saranno, magari sul medio termine. Ed è chi non li vede e non sa capirli che è miope.
 
3 ottobre 2007
Marina Berati
per AgireOra Network
 
Pubblicato da monica il 02/10/2007 alle 17:40:23, in Notizie sparse, letto 1483 volte

Roma 20-21 ottobre 2007.

Corso  Corso per volontari addetti al recupero degli animali da laboratorio. Partecipazione gratuita.
Descrizione del corso 
Il corso intende presentare tutti gli aspetti legati al protocollo di riabilitazione
(trasporto, riabilitazione, affidamento legislazione) in modo da favorire la formazione di attivisti, volontari e professionisti in grado di appoggiare e supportare la creazione di centri specializzati in animali salvati alla vivisezione. Saranno affrontate tutte le fasi del processo di riabilitazione, in particolare:

• Come prelevare una animale da uno stabulario
• Come trasportalo minimizzandone lo stress
• Le condizioni di inizio riabilitazione
• Il protocollo di riabilitazione basato sull’aggiunta progressiva di stimoli
• Il contatto e le informazioni necessarie per gli adottanti
• Le fasi post adozione di monitoraggio.

Verranno inoltre presentate e discusse le possibilità future di modifiche legislative, un prospetto sulle validazioni in corso di metodologie sostitutive delle prove con animali, l’organizzazione a livello nazionale ed internazionale dei progetti di riabilitazione e le modalità di supporto ai vari progetti da parte di attivisti e specialisti.
Date previste 20-21 ottobre 2007.
Sede 
Roma, canile della Muratella, via della Magliana n.856. Il canile è facilmente raggiungibile con il treno metropolitano Fara Sabina-Fiumicino aeroporto (fermata “Muratella”).
Durata del corso  Tot ore: 10
Certificato/Titolo  Attestato di partecipazione rilasciato.  Frequenza richiesta per l’attestato: 4 moduli su 4.  Firme di presenza.
Relatori  Dott. Massimo Tettamanti,  dott.ssa Elena Baistrocchi.
Intervengono  Linda Bartalucci,  Anna Maria Gavacciuto.
Moduli 
Modulo 1: Introduzione alla riabilitazione. (Dott. Massimo Tettamanti).
Modulo 2: Riabilitazione di Conigli e Roditori. (Dott. Massimo Tettamanti. Interviene Anna Mario Gavacciuoli).
Modulo 3: Riabilitazione di Cani e Gatti. (Dott. Massimo Tettamanti. Interviene Linda  Bartalucci).
Modulo 4: Riabilitazione di Primati  (Dott.ssa Elena Baistrocchi).
Orario 
Sabato 20 ottobre 2007.

ore 14.00  Modulo 1
ore 16.00  Domande e coffee breack
ore 16.30  Modulo 2
ore 18.30  Domande finali 
Domenica 21 ottobre 2007.

ore 14.00  Modulo 3
ore 16.00  Domande e coffee breack
ore 16.30  Modulo 4
ore 18.30  Domande finali 
Modalità di iscrizione  
Inviare una mail di conferma all’indirizzo: fiammetta@micso.net  oppure un SMS al numero: 349-5201848 (Valentina)  specificando il numero di partecipanti.
Ente organizzatore 
I-care  (International Center fo Alternative in Research and Education, 33 Atthivakam Village, Red Hills, Chennai
600052 –India). Iinfo@icare-worldwide.org

Evento abbinato al corso 
Esposizione e vendita di acquarelli dell’artista Maria Grazia Luffarelli.  Una parte del ricavato servirà per finanziare un progetto di  recupero di primati che verrà realizzato presso il Parco Faunistico di Piano dell’Abatino, via Capo Farfa, 50 Poggio San Lorenzo, Rieti (Roma). www.parcoabatino.org
Sono gradite libere offerte da parte dei partecipanti. 

 


 
Pubblicato da Lidio il 01/10/2007 alle 17:57:14, in Veg(A)Roma, letto 1918 volte

Ciao a tutti,
dopo la lunga pausa estiva mercoledì 3 ottobre riparte il mercoledì vegan.
come sempre menu fisso dall'antipasto al dolce, bevande incluse, 15 euro.

VI ASPETTIAMO!!!!!
Mercoledi' vegan
presso la biosteria saltatempo
Via della primavera 319b
centocelle
info e prenotazioni
cinzia 3494646081
 
Pubblicato da monica il 01/10/2007 alle 17:17:51, in Notizie sparse, letto 1242 volte

Ancora testimonianze dall'industria della vivisezione..

Per diverse settimane Suzanne Verbeek (38) ha lavorato nell'allevamento di animali per la vivisezione Harlan, ad Horst, in Olanda. Ha iniziato il suo lavoro nella sezione dove vengono allevati porcellini d'India e conigli.  Alle sette del mattino era davanti al cancello di Harlan, pronta per la sua prima giornata di lavoro.

Come sei finita ad Harlan?
Ho trovato l'impiego da Harlan attraverso un'agenzia di lavoro interinale.
Mi chiesero se volevo lavorare con gli animali.
Mi sembro' una splendida opportunita' visto che amo gli animali.
Ma poi, quando ti trovi li dentro vedi tutti quegli scompartimenti allineati contro il muro, che sostengono gabbie bianche in plastica.
Ero stata mandata nel settore dei porcellini d'India, e li' li potevi vedere, migliaia di queste piccole creature.

Ma in quel momento, sapevi gia' dove ti trovavi? Sapevi che Harlan e' un allevamento di animali per l'industria della vivisezione?
No. L'unica cosa che mi era stata detta dall'agenzia era che avrei dovuto prendermi cura degli animali in un allevamento. Chiesi ai miei colleghi cosa avrebbero fatto con i porcellini d'India ed e' cosi' che scoprii che erano destinati ai laboratori. Le scatole misuravano solo 60X40 centimetri ma erano letteralmente piene zeppe di porcellini d'India. In una piccola scatola c'erano 60 piccoli porcellini d'India oppure 30 esemplari piu' grandi. Io dovevo pulire le scatole e spostare gli animali da una scatola all'altra. Prendevo le madri incinta con due mani e le mettevo dolcemente nell'altra scatola. Ma questo non andava bene perche' cosi' ero troppo lenta. I miei colleghi mi dissero di maneggiare gli animali il piu' in fretta possibile. Prendevano tre porcellini d'India in ogni mano e li lanciavano nelle scatole. Gli animali strillavano.

Ma ce la facevi comunque ad andare avanti. Qual'e' stata l'esperienza piu' terribile?
Nel weekend non c'era quasi nessun dipendente. Davano da mangiare una o due volte e controllavano se c'era abbastanza acqua. Quando arrivavo il lunedi' mattina c'era un nauseante puzzo di ammoniaca. Le gabbie erano piene di urina e escrementi. E gli animali erano sporchi. Dovevo tirar fuori gli animali dalle gabbie; tra di loro c'erano anche madri incinta e i cuccioli appena nati.
Ogni giorno morivano molti animali. Specialmente durante i weekend. Era la parte peggiore. Dovevo pulire. Non riuscivo a smettere di piangere quando dovevo buttare gli animali morti nella spazzatura. E' terribile.
Mi venivano degli incubi a causa di cio' che vedevo li' dentro.
Gli animali si mutilavano tra di loro, le madri mordevano i loro cuccioli fino a farli morire. Alcuni staccavano la testa ad un altro animale a morsi, a volte trovavi delle zampe amputate, o persino animali che erano completamente sbudellati. E' la condizione perpetua di stress che porta questi animali a mangiare i propri cuccioli.

Quanti porcellini d'India sono rinchiusi ad Harlan Horst?
I porcellini d'India sono tenuti in gabbie di plastica piazzate su grossi ripiani, con sei file una sopra l'altra. Ci sono almeno 10.000 animali.

Hai lavorato anche con altri animali?
Ho lavorato per poco tempo nella sezione conigli. Dove c'erano 400 conigli. Gli animali erano tenuti in gabbie di acciaio senza nessuna lettiera. Le gabbie erano incastrate una sopra l'altra. Le feci cadevano sugli animali delle gabbie piu' in basso. Qui vidi una donna che stava lavorando con alcuni conigli. Le chiesi cosa stava facendo. Rispose che stava facendo dei prelievi di sangue. Prese una grossa siringa e la infilzo' direttamente nel cuore di uno dei conigli. Senza anestesia, direttamente nel suo piccolo corpo, nel cuore. "Perche'?", le chiesi. "Non puo' essere fatto usando una delle arterie?". La mia collega rispose che "il sangue deve venire direttamente dal cuore".
Queste persone non si ponevano nessun problema, erano diventate fredde e insensibili.

La salute degli animali era buona?
No. C'erano anche animali malati. I conigli malati venivano separati dagli altri. Dovevo preparare delle scatole, riempirle di paglia e dare agli animali del cibo e un liquido simile a gel da bere. I conigli malati venivano spediti in Inghilterra. I porcellini d'India malati venivano lasciati morire e poi buttati in sacchi della spazzatura.

Perche' hai lasciato questo lavoro?
Ho lavorato li' per 4-5 settimane. Non potevo piu' sopportare quella situazione. Mentalmente mi stava distruggendo. Non riuscivo a dormire la notte. A casa continuavo piangere. Mio marito mi consiglio' di prendere una decisione dicendomi: "Sei troppo umana per fare questo genere di lavoro". Il modo in cui trattano gli animali; il modo in cui prendono i conigli per le orecchie e li mettono in scatole per trasportarli nei laboratori di vivisezione e' inaccettabile. Ancora oggi mi sento in colpa per ogni giorno che ho lavorato in quel posto.

Intervista tratta da: www.shac.net 

 
Pubblicato da monica il 01/10/2007 alle 14:48:36, in Notizie sparse, letto 1521 volte

 E' strage di orsi nel parco nazionale degli Abruzzi. Una terza carcassa è stata ritrovata oggi più o meno nella stessa zona (nei pressi di Gioia dei Marsi) dove ieri erano stati trovati i cadaveri di "Bernardo" e della sua compagna.
A questo punto, diventa praticamente certo che gli animali sono stati uccisi, con tutta probabilità da bocconi avvelenati destinati a "fermare" le loro scorribande in zone agricole che avevano già suscitato forti proteste. In particolare, nella zona frequentata dagli orsi sarebbero state gettate delle carcasse di capra avvelenate che avrebbero causato la morte dei golosi plantigradi.
"Bernardo" e la femmina erano stati trovati ieri dopo che gli agenti del parco ne avevano cominciato le ricerche insospettiti dal fatto che, da qualche tempo, il plantigrado non si era più visto in giro. Grazie al radiocollare satellitare, non è stato difficile rintracciarlo. I due orsi sarebbero deceduti in due momenti diversi. Uno degli animali, infatti, era ancora in buono stato di conservazione, l'altro no. Viste le circostanze la direzione del parco ha disposto "immediati accertamenti ed indagini di polizia giudiziaria poichè non si escludono cause di natura dolosa".
Bernardo era diventato famoso per le sue incursioni nei paesi del Parco. La sua fama aveva fatto il giro del mondo ed era diventato una vera attrattiva non solo per i più piccoli.
Una donatrice americana, la miliardaria Jenny, aveva destinato lo scorso anno un milione di euro al parco, al Corpo forestale e alla Sapienza di Roma proprio per la ricerca e la conservazione dell'orso marsicano. Non si sa con esattezza quanti esemplari di orso vivano ancora nel parco anche se secondo una stima potrebbero essere tra i 30 ed i 50.
"E una grave perdita - ha dichiarato il direttore del parco, Aldo Di Benedetto - in quanto incide sul potenziale riproduttivo della popolazione dei plantigradi già numericamente esigua. Per di più viene a mancare l'orso Bernardo che, negli ultimi anni, tanto ha fatto parlare di se per gli incontri ravvicinati nei centri abitati e che ha 'battezzato' una delle tante associazioni costituitesi per la tutela della specie".

www.repubblica.it

 
Pubblicato da chiara il 01/10/2007 alle 13:48:24, in Notizie sparse, letto 1187 volte

Vegan Riot - domenica 7 ottobre ore 20.30

Non c'è bisogno della prenotazione.

Sottoscrizione suggerita di 10€, dieci portate ed altre, dolci, acqua, chinotto, spuma, vino...


 
Pubblicato da Lidio il 28/09/2007 alle 16:23:27, in Diario di ValleVegan, letto 1334 volte
Cari amici, questo è un messaggio di servizio per tutti coloro che abitualmente visitano il sito.
Da oggi possiamo anche chattare on line. In alto, sulla barra del menu, oltre ai soliti, ho inserito il link alla chat...
 
Pubblicato da chiara il 27/09/2007 alle 12:22:58, in Notizie sparse, letto 1663 volte

Che cos'è Harlan?

Harlan e' tra le principali aziende coinvolte nella vivisezione. Con decine di allevamenti sparsi per il mondo, in cui producono come fossero in fabbrica centinaia di migliaia di animali tra cani, gatti, primati, roditori di ogni tipo e anche manipolati geneticamente, Harlan risulta il maggiore fornitore dei vivisettori. Ma la sua attivita' non si limita a questo, visto che Harlan possiede dei laboratori propri e ha recentemente acquisito la svizzera RCC, azienda di sperimentazione per conto terzi con laboratori a Basilea e uffici in molte parti del mondo.

 

In Italia Harlan ha due allevamenti, uno a San Pietro al Natisone (UD) e l'altro a Correzzana (MI), oltre ad un laboratorio a Bresso (MI) all'interno degli stabili della farmaceutica Zambon.

Una incursione del Fronte Liberazione Animale nel mese di novembre 2006 all'interno dell'allevamento di Correzzana, che poi risulta essere anche un laboratorio, ha portato alla luce realta' sconosciute e agghiaccianti: migliaia di roditori in pile e pile di gabbie di plexiglass, decine di cadaveri fotografati nei frigoriferi del laboratorio, alcuni dei quali impalati con stuzzicadenti, ma soprattutto decine di macachi provenienti da qualche paese esotico e tenuti in condizioni squallide prima di finire tra le mani dei loro aguzzini.

 

In una recente intervista una donna che ha lavorato per Harlan per poco tempo ha dichiarato che negli allevamenti erano presenti almeno 10.000 porcellini d'india e non meno di 400 conigli. Infinite pile di gabbie sovraffollate, una sopra l'altra, nelle quali gli animali, stressati, arrivavano a mutilarsi ed uccidersi tra loro, mentre le femmine mordevano i propri cuccioli fino ad ucciderli. Rivela che i porcellini d'india malati venivano lasciati morire e poi buttati nel secchio della spazzatura, mentre i conigli in cattivo stato di salute venivano spediti in Inghilterra.

 

Settimana Internazionale di azione:

 

Ora Harlan vuole costruire un nuovo laboratorio a Venray, Olanda. Le autorita' locali hanno infatti pensato di costruire un parco scientifico chiamato "ScienceLink", in cui dovrebbero insediarsi aziende agro-chimico-farmaceutiche e laboratori di ricerca. Per ora al progetto ha aderito solamente un'azienda, proprio Harlan, che offrirebbe in loco servizi di sperimentazione animale. Solo a pochi chilometri di distanza Harlan ha un allevamento.
Nessun'altra azienda per ora ha dimostrato interesse, ma siamo solamente all'inizio della promozione del progetto.

 

Attivisti olandesi hanno lanciato una campagna per bloccare questo progetto, che dovrebbe costare 60 milioni di euro e vuole essere un fiore all'occhiello per le autorita' locali. Gli attivisti faranno in modo che diventi solamente un grosso problema!
Gia' 10.000 volantini e 1.000 poster sono stati diffusi nella zona, ottenendo un grosso sostegno da parte della popolazione locale, mentre e' in programma per dicembre un corteo nel paese, che arrivera' nel luogo in cui ScienceLink dovrebbe sorgere.
Per chi vuole aderire al progetto il messaggio e' questo: le proteste si sposteranno verso di voi! Per rendere ancora piu' chiaro il messaggio e mostrare che non e' una minaccia senza fondamento dal 1 al 7 ottobre si terra' una settimana internazionale di proteste davanti a sedi e allevamenti di Harlan.
Aderiamo con piacere a questa nuova campagna e prendiamo l'occasione per visitare uno dei maggiori fornitori dei laboratori di vivisezione italiani!

 

L'appuntamento e' il seguente:

 

Venerdi' 5 ottobre - ore 15.30
Presidio davanti ad Harlan, Via Fermi 8, Correzzana (Milano)

 

 
Pubblicato da chiara il 27/09/2007 alle 00:19:56, in Diario di ValleVegan, letto 1218 volte

Cosa guardi?Ho appena fatto la permantente...e con questo?

 
Pubblicato da chiara il 24/09/2007 alle 12:09:36, in Notizie sparse, letto 1344 volte

E' con piacere che annunciamo la collaborazione di AgireOra Network con l'associazione statunitense Sea Shepherd, fondata dal Capitano Paul Watson, la più attiva ed efficace organizzazione per la difesa degli animali marini in tutto in mondo.

Grazie a questo accordo con Sea Shepherd, sul sito di AgireOra saranno pubblicati vari comunicati dell'associazione, che terranno informati gli attivisti italiani della lotta di Sea Shepherd contro la pesca illegale di balene, e, quando Sea Shepherd promuoverà delle proteste on-line, saranno rese disponibili tradotte in italiano e diffuse sul sito e/o nella mailing list di AgireOra.

Ciascuno può anche rendersi disponibile per far parte dell'equipaggio delle navi di Sea Shepherd e... dare la caccia ai pescatori assieme al Cap. Paul Watson. Gli equipaggi sono formati da attivisti di tutto il mondo, basta rendersi disponibili!

La Sea Shepherd è un'associazione che ammiriamo da tempo, perché non va a "guardare ammazzare le balene", come fa Greenpeace, ma va a fermare chi le ammazza. Più di una baleniera è stata speronata dalle navi di Sea Shepherd, ne hanno anche abbordate e affondate, e sono migliaia gli animali marini - non solo balene - cui è stata salvata la vita.

Il tutto legalmente, perché quel che fa Sea Shepherd è fermare le tante baleniere che operano in maniera del tutto illegale, e in mare le regole sono diverse rispetto alla terraferma: Sea Shepherd ha il diritto legale di fermare questi delinquenti!

La ammiriamo anche perché in tutte navi di Sea Shepherd il menu offerto a bordo è 100% vegetale, non come sulle navi di Greenpeace, in cui gli equipaggi si mangiamo gli animali marini che dovrebbero invece difendere.

E infine, la ammiriamo anche perché fanno cose grandiose ma non giudicano mai male le piccole iniziative di ciascuno, e anzi incoraggiano tutti a trovare la propria strada per aiutare gli animali, il che è esattamente in accordo con la nostra filosofia.

Dice infatti Paul Watson in un'intervista (http://www.directaction.info/library_watson.htm):

"Fai ciò che sei in grado di fare utilizzando le tue capacità, il tuo talento, l'esperienza e l'abilità, e mettendo queste doti a servizio di una causa che è più grande di tutti noi. Se possiedi doti artistiche allora quella è la strategia da seguire. Se sei un bravo avvocato allora segui quella strada. Abbiamo bisogno di diversità. Abbiamo bisogno di avvocati, consulenti legali, attivisti della disobbedienza civile, informatici, insegnanti, artisti e altro ancora. L'imporante è servire la Terra, la vita e il futuro."

Siamo dunque contenti di poter sostenere Sea Shepherd qui in Italia, e ringraziamo Linda che fa da tramite con l'associazione e ci fornisce puntualmente le traduzioni delle notizie!

Per saperne di più su Sea Shepherd, visitate la pagina del progetto: Sostegno a Sea Shepherd in Italia - http://www.agireora.org/progetti/sea_shepherd.html

Per diventare un membro dell'equipaggio in uno dei viaggi delle navi di Sea Shepherd cliccate qui: http://www.seashepherd.org/volunteer/volunteer.html 

 
Pubblicato da marco il 24/09/2007 alle 11:13:34, in Notizie sparse, letto 2131 volte

Seconda domenica di stagione venatoria, e decidiamo di alzarci presto per fare un’altra battuta lungo il litorale romano. Arriviamo appena dopo l’alba e le prede sono lì: puzzolenti, vestiti da Vietnam come pagliacci, rozzi e grufolanti. Una ventina in tutto, un numero leggermente minore di quello della scorsa settimana (buono o cattivo segno? meno cacciatori o meno animali a cui sparare? boh, fate voi). Mimetiche, travestimenti, fucili che brillano, cani nevrotici che corrono sull’erba, sigarette accese e unghie nere, alito da avvinazzati di primo mattino, barba incolta e orecchie cerumose, parolacce e bestemmie.
Questo è lo spettacolo che di solito i cacciatori offrono di se stessi. Il campionario è il solito: “siete figli di papà (e di madre ignota)”, “non sapete chi sono io!”, “ma perché invece di rompere i c… non andate a farvi una sc…?”, “ci vediamo stanotte sotto casa, vi aspettiamo là” etc.etc. Se la dinamica della giornata è monotona, anche l’epilogo è scontato: il cacciatore dopo la sua mezz’ora di insulti (o la sua ora e mezza di monologhi sul senso della vita, perché capita pure la tipologia del cacciatore-intellettuale) mette la coda tra le gambe e senza aver sparato un colpo se ne va via (a farsi una doccia, speriamo).

Alle 9.30 del mattino la distesa erbosa era finalmente silenziosa, pacificata e soprattutto pulita. Una ventina i cacciatori convinti ad andarsene via, verosimilmente un solo uccellino ucciso. Sono bastati dieci attivisti.

 
Pubblicato da chiara il 22/09/2007 alle 19:24:15, in Notizie sparse, letto 5073 volte

Nella giornata di giovedi' 20 settembre, Geo&Geo ha mandato in onda un servizio su
un gruppo di cacciatori di un paesino piemontese, presentandoli con
molta simpatia, come un'allegra brigata che dopo aver ucciso se ne va a
vantarsi delle proprie imprese al bar del paese.

Lo special guest della puntata era il comandante del Nucleo Operativo Antibracconaggio del Corpo Forestale dello Stato. Ribadiamo nuovamente che noi non facciamo distinzioni tra bracconieri e cacciatori. Non esistono per noi assassini buoni e assassini cattivi. Non esistono stagioni, luoghi e modi in cui è permesso uccidere. Non possiamo ripudiare le tagliole, i lacci, gli archetti e rispettare i fucili. Non è ammissibile rispettare un assassino solo perchè provvisto di licenza.

Scriviamo tutti alla redazione di Geo& Geo facendo sentire la nostra voce, e quella di chi non ce l'ha!
geo_geo@rai.it


 
Pubblicato da Piero il 21/09/2007 alle 23:10:49, in Diario di ValleVegan, letto 2465 volte

 

Piccioni domestici rinselvatichiti. Tubano, ma... sono ancora ai preliminari. Qui a ValleVegan.

 
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