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Vaccinare un animale "domestico": è necessario?
 Sempre, bisogna pensare all'individuo di cui ci prendiamo cura
 Solo per i cuccioli, sono troppo deboli e senza intervento esterno rischiano di morire. Da adulti se la cavano
 Mai, i vaccini sono testati su molti altri animali e per salvarne uno se ne condannano molti altri
 No, non servono anche perchè la natura deve fare il suo corso
 Non so, non escludo la vaccinazione ma valuto di volta in volta

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Home/Storico/Notizie sparse
Articoli della sezione «Notizie sparse».
Ordine cronologico: discendente (il più recente in testa).
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Pubblicato da chiara il 24/09/2007 alle 12:09:36, in Notizie sparse, letto 1369 volte

E' con piacere che annunciamo la collaborazione di AgireOra Network con l'associazione statunitense Sea Shepherd, fondata dal Capitano Paul Watson, la più attiva ed efficace organizzazione per la difesa degli animali marini in tutto in mondo.

Grazie a questo accordo con Sea Shepherd, sul sito di AgireOra saranno pubblicati vari comunicati dell'associazione, che terranno informati gli attivisti italiani della lotta di Sea Shepherd contro la pesca illegale di balene, e, quando Sea Shepherd promuoverà delle proteste on-line, saranno rese disponibili tradotte in italiano e diffuse sul sito e/o nella mailing list di AgireOra.

Ciascuno può anche rendersi disponibile per far parte dell'equipaggio delle navi di Sea Shepherd e... dare la caccia ai pescatori assieme al Cap. Paul Watson. Gli equipaggi sono formati da attivisti di tutto il mondo, basta rendersi disponibili!

La Sea Shepherd è un'associazione che ammiriamo da tempo, perché non va a "guardare ammazzare le balene", come fa Greenpeace, ma va a fermare chi le ammazza. Più di una baleniera è stata speronata dalle navi di Sea Shepherd, ne hanno anche abbordate e affondate, e sono migliaia gli animali marini - non solo balene - cui è stata salvata la vita.

Il tutto legalmente, perché quel che fa Sea Shepherd è fermare le tante baleniere che operano in maniera del tutto illegale, e in mare le regole sono diverse rispetto alla terraferma: Sea Shepherd ha il diritto legale di fermare questi delinquenti!

La ammiriamo anche perché in tutte navi di Sea Shepherd il menu offerto a bordo è 100% vegetale, non come sulle navi di Greenpeace, in cui gli equipaggi si mangiamo gli animali marini che dovrebbero invece difendere.

E infine, la ammiriamo anche perché fanno cose grandiose ma non giudicano mai male le piccole iniziative di ciascuno, e anzi incoraggiano tutti a trovare la propria strada per aiutare gli animali, il che è esattamente in accordo con la nostra filosofia.

Dice infatti Paul Watson in un'intervista (http://www.directaction.info/library_watson.htm):

"Fai ciò che sei in grado di fare utilizzando le tue capacità, il tuo talento, l'esperienza e l'abilità, e mettendo queste doti a servizio di una causa che è più grande di tutti noi. Se possiedi doti artistiche allora quella è la strategia da seguire. Se sei un bravo avvocato allora segui quella strada. Abbiamo bisogno di diversità. Abbiamo bisogno di avvocati, consulenti legali, attivisti della disobbedienza civile, informatici, insegnanti, artisti e altro ancora. L'imporante è servire la Terra, la vita e il futuro."

Siamo dunque contenti di poter sostenere Sea Shepherd qui in Italia, e ringraziamo Linda che fa da tramite con l'associazione e ci fornisce puntualmente le traduzioni delle notizie!

Per saperne di più su Sea Shepherd, visitate la pagina del progetto: Sostegno a Sea Shepherd in Italia - http://www.agireora.org/progetti/sea_shepherd.html

Per diventare un membro dell'equipaggio in uno dei viaggi delle navi di Sea Shepherd cliccate qui: http://www.seashepherd.org/volunteer/volunteer.html 

 
Pubblicato da marco il 24/09/2007 alle 11:13:34, in Notizie sparse, letto 2155 volte

Seconda domenica di stagione venatoria, e decidiamo di alzarci presto per fare un’altra battuta lungo il litorale romano. Arriviamo appena dopo l’alba e le prede sono lì: puzzolenti, vestiti da Vietnam come pagliacci, rozzi e grufolanti. Una ventina in tutto, un numero leggermente minore di quello della scorsa settimana (buono o cattivo segno? meno cacciatori o meno animali a cui sparare? boh, fate voi). Mimetiche, travestimenti, fucili che brillano, cani nevrotici che corrono sull’erba, sigarette accese e unghie nere, alito da avvinazzati di primo mattino, barba incolta e orecchie cerumose, parolacce e bestemmie.
Questo è lo spettacolo che di solito i cacciatori offrono di se stessi. Il campionario è il solito: “siete figli di papà (e di madre ignota)”, “non sapete chi sono io!”, “ma perché invece di rompere i c… non andate a farvi una sc…?”, “ci vediamo stanotte sotto casa, vi aspettiamo là” etc.etc. Se la dinamica della giornata è monotona, anche l’epilogo è scontato: il cacciatore dopo la sua mezz’ora di insulti (o la sua ora e mezza di monologhi sul senso della vita, perché capita pure la tipologia del cacciatore-intellettuale) mette la coda tra le gambe e senza aver sparato un colpo se ne va via (a farsi una doccia, speriamo).

Alle 9.30 del mattino la distesa erbosa era finalmente silenziosa, pacificata e soprattutto pulita. Una ventina i cacciatori convinti ad andarsene via, verosimilmente un solo uccellino ucciso. Sono bastati dieci attivisti.

 
Pubblicato da chiara il 22/09/2007 alle 19:24:15, in Notizie sparse, letto 5097 volte

Nella giornata di giovedi' 20 settembre, Geo&Geo ha mandato in onda un servizio su
un gruppo di cacciatori di un paesino piemontese, presentandoli con
molta simpatia, come un'allegra brigata che dopo aver ucciso se ne va a
vantarsi delle proprie imprese al bar del paese.

Lo special guest della puntata era il comandante del Nucleo Operativo Antibracconaggio del Corpo Forestale dello Stato. Ribadiamo nuovamente che noi non facciamo distinzioni tra bracconieri e cacciatori. Non esistono per noi assassini buoni e assassini cattivi. Non esistono stagioni, luoghi e modi in cui è permesso uccidere. Non possiamo ripudiare le tagliole, i lacci, gli archetti e rispettare i fucili. Non è ammissibile rispettare un assassino solo perchè provvisto di licenza.

Scriviamo tutti alla redazione di Geo& Geo facendo sentire la nostra voce, e quella di chi non ce l'ha!
geo_geo@rai.it


 
Pubblicato da Piero il 19/09/2007 alle 14:05:01, in Notizie sparse, letto 1745 volte

Domenica 23 all'alba:  seconda  azione anticaccia sul campo!

 

 

Per adesioni scrivere a m.arceri@sport.it.

 

Solo per persone mature!

L'appuntamento è alle 6 del mattino presso una località alle porte di Roma, che verrà comunicata SOLO scrivendo alla mail indicata. Tutto verrà svolto nel rispetto delle norme legali, senza provocazioni, senza correre rischi.

Si tenterà di persuadere chi, supportato da baratti con i legislatori e favoreggiamenti delle industrie della guerra, si arroga il diritto di dominare e massacrare qualunque essere vivente per disgustosi piaceri e mal celate insoddisfazioni.

 
Pubblicato da Piero il 18/09/2007 alle 13:23:22, in Notizie sparse, letto 2058 volte

CAMPO ANTI BRACCONAGGIO A CIPRO

AL VIA!

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Date con gli Italiani, dal 22 settembre al 6 ottobre 2007.

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Per ulteriori informazioni su "Cos'è il campo a Cipro", cliccare qui: http://www.vallevegan.org/dblog/articolo.asp?articolo=212 .

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Per aggiornamenti direttamente dal campo, cercheremo di inviare delle brevi novità alla redazione di ValleVegan, tempo e mezzi permettendo. (Foto LAC)

 

 
Pubblicato da Lidio il 17/09/2007 alle 17:40:45, in Notizie sparse, letto 1463 volte

Sabato 22 dalle 16 alle 21 in Largo Goldoni a Roma saranno presenti dei volontari di NO-ALLA-CACCIA per raccogliere firme a favore della liberazione dell'orsa Jurka (la mamma dell'orso Bruno, ucciso in Germania) ingiustamente catturata e detenuta in Trentino.

Si chiede l'aiuto di tutti in questi giorni per  venire a firmare di persona, per raccogliere altre firme o semplicemente per far girare questa mail. Per ulteriori informazioni andare sul sito http://www.no-alla-caccia.org/.

 
Pubblicato da monica il 17/09/2007 alle 17:00:00, in Notizie sparse, letto 1321 volte

NEW YORK—Per due anni niente più nuovi «fast food» a South Los Angeles. Se martedì il consiglio comunale voterà l’ordinanza presentata da Jan Perry, attivissima amministratrice del distretto più popoloso e povero della metropoli californiana, per la prima volta le grandi catene della ristorazione industriale—da McDonald’s a Pizza Hut, da Taco Bell a Burger King — dovranno fronteggiare in una grande città americana un veto all’apertura di nuovi esercizi per motivi legati alla salute dei cittadini. Nell’America che non cucina più e consuma cibi troppo grassi e zuccherati, l’obesità è infatti ormai diventata una vera e propria epidemia. E South Los Angeles è uno degli epicentri di questa crisi.
 Fin qui ben poche comunità hanno osato sfidare le multinazionali del cibo: Concord in Massachusetts e Calistoga, una cittadina della Napa Valley, hanno messo al bando tutti i «fast food», ma per motivi architettonici: non vogliono «megamangerie » che rovinerebbero il fascino dei loro centri storici ben preservati. L’anno scorso Joel Rivera, che a New York è capo della maggioranza in consiglio comunale e presidente della Commissione Sanità, ha tentato senza successo di bloccare la crescita esponenziale della ristorazione industriale in una metropoli anch’essa afflitta, nei quartieri poveri, da obesità e diabete ormai a livelli di emergenza. Ora ci prova Los Angeles: nella parte meridionale della città, quella con la maggior concentrazione di «fast food», gli adulti considerati patologicamente obesi sono oltre il 30 per cento, rispetto a una media nazionale del 21 per cento. Molti considerano quella che verrà votata dopodomani una misura demagogica e una manifestazione d’impotenza: non sarà certo una moratoria di due anni nell’apertura di nuovi punti di ristorazione a modificare i costumi alimentari della gente in un quartiere nel quale l’arteria principale, Figueroa Street, allinea 20 fast food in appena 400 metri.
Non è nemmeno detto che alla fine la sospensione delle licenze venga effettivamente applicata. Quella dei «fast food» è ormai un’industria potente, con un giro d’affari di 134 miliardi di dollari l’anno, che ha dato vita a una lobby molto aggressiva. Ogni volta che la politica cerca di porre limiti alla vendita di cibi industriali nelle scuole, di vietare la pubblicità televisiva di questi prodotti o l’uso dei grassi «trans» nella preparazione dei pasti, schiere di consulenti si alzano per protestare contro i regolatori, definiti «food nazi », nazisti del cibo, e per rivendicare il pieno diritto del cittadino di scegliersi il pasto che preferisce: sia esso un’insalata o un superhamburger da 2.000 calorie. Anche a Los Angeles, alla vigilia del voto, si è mobilitata la schiera dei consulenti. «Come si fa a concedere licenze solo ai ristoranti nei quali i clienti stanno seduti e vengono serviti ai tavoli?» protesta Dennis Lombardi, responsabile delle Foodservice Strategies alla WD Partners. «È come proibire di vendere Chevrolet perché si vuole che la gente compri Mercedes».
Ragionamento rozzo, ma dietro il quale c’è un pezzo di verità: se i quartieri nord della città — quelli ricchi di Beverly Hills, Santa Monica e Hollywood — sono pieni di ristoranti tradizionali mentre a sud imperversano le «mangerie» industriali, ciò non dipende dalla perfidia delle multinazionali dei pasti, ma dalla domanda di una popolazione più povera che trova nei «fast food» cibo gustoso che costa poco in ambiente nel quale spesso ci sono anche giochi per i bimbi che chi torna tardi dal lavoro non riesce a portare al parco. Per modificare questa situazione bisognerebbe cambiare la cultura alimentare degli americani e sradicare la povertà. Del resto anche l’industria i suoi sforzi li ha fatti: negli ultimi anni ha smesso di pubblicizzare in tv cibi destinati ai bambini ad alto contenuto di zucchero e grassi, ha accettato di vendere nelle scuole succhi invece di bibite gasate e merendine a base di frutta invece di quelle fritte.
Convinte che i giovani ingrassino non solo per quello che mangiano, ma anche perché si muovono poco, le imprese del settore hanno poi sponsorizzato in molte città la realizzazione di nuovi parchi giochi. Le catene di «fast food» hanno poi cominciato a proporre anche insalate e altri cibi a basso contenuto calorico, mentre ai bambini si cercano di offrire «happy meal» nei quali le patatine fritte sono sostituite da frutta affettata e caramellata. Qualcuno ora indica nel menù il contenuto calorico dei piatti offerti. Sono tutti passi verso la costruzione (o ricostruzione) di una coscienza alimentare, ma sono piccoli passi, rispetto alle dimensioni del problema. Per questo a Los Angeles ora vogliono adottare misure più drastiche: «Limitare i "fast food" non è di per sé una soluzione» riconosce Mark Vallkianatos, direttore del Center for Food and Justice dell’Occidental College, «ma è un pezzo del puzzle».
L’amministrazione cittadina ha, infatti, varato un sistema di incentivi per spingere gli empori agli angoli delle strade a vendere più frutta e verdura e sta cercando di favorire l’apertura di trattorie tradizionali anche nei quartieri meno ricchi della città. Misure che per l’America liberista hanno il sapore della pianificazione e del dirigismo. Gli assessori di Los Angeles South replicano che quello di garantire piena libertà di scelta al cittadino-consumatore è un principio senz’altro valido che però, nel loro distretto, è di fatto limitato, oltre che dall’esiguità del reddito, dal fatto che quelli che vogliono evitare la ristorazione industriale devono prendere l’auto (se ce l’hanno) e percorrere le 10-15 miglia che li separano dalle trattorie di Long Beach o Santa Monica.
Massimo Gaggi
17 settembre 2007

 

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/09_
Settembre/16/Los_Angeles_stop_ai_fast_food%20.shtml


 
Pubblicato da monica il 17/09/2007 alle 16:05:52, in Notizie sparse, letto 2656 volte
segnalazione www.scienzavegetariana.it

L'A.B.N.I., Associazione Biologi Nutrizionisti Italiani
Sede legale: Via Icilio 7,
00153 Roma
Provider n. 4387 registrato presso il Ministero della Salute

Organizza per il 12 e 13 novembre un corso sull'alimentazione vegetariana in fase di accreditamento per Biologi e Medici con numero 4387/297828 assegnato dal Ministero.
Medici e biologi sono le categorie che potranno avere i crediti, ma il corso e' aperto anche ad altre figure dell'ambito sanitario (dietisti, farmacisti, laureati in scienze naturali, ecc.) che non avranno i crediti ma che, se vogliono, possono partecipare al corso.
Programma: Roma, 12 e 13 Novembre 2007 Domus Carmelitana – Via Alberico II n.44

LUNEDI 12 NOVEMBRE 2007
Sessione mattutina con inizio ore 9,00

- L'Uomo è onnivoro o vegetariano?
Relatore: Dr. I. Bertini
- Plant-based diets e mortalità per tumori e malattie cardiovascolari.
Relatore: Prof.ssa P. Muti
- Gli alimenti nelle diete vegetariane - Nutrienti "critici" nelle diete vegetariane
Relatore: Dr. I. Bertini

Pausa pranzo.

Sessione pomeridiana con inizio alle ore 15.00
- Diete vegetariane durante l'allattamento e l'infanzia
Relatore: Prof. Vania
- Diete vegetariane durante la gravidanza e la menopausa
Relatore: Dr. Fraioli

martedì 13 novembre 2007
Sessione mattutina con inizio ore 9,00
- Diete vegetariane come strumento di prevenzione nei confronti di malattie neurodegenerative (Parkinson, Alzheimer, ecc.)
Relatore: Dr.ssa Luciana Baroni
- Presentazione della Piramide vegetariana
Relatore: Dr.ssa Luciana Baroni
- Esercizio fisico, sport e diete vegetariane
Relatore: Prof. Michelangelo Giampietro

ore 13.00 Questionario di verifica e di valutazione

La frequenza al corso è obbligatoria.
Per maggiori informazioni e iscrizioni: http://www.abni.it/Scheda-sito-Vegetariani-11-07.doc
 
Pubblicato da Piero il 14/09/2007 alle 16:55:31, in Notizie sparse, letto 1694 volte

ULTIMA ORA!!!

Domenica 16 all'alba: azione anticaccia sul campo!

 

Per adesioni chiamare il 338.32.73.009.

 

Solo per persone mature!

L'appuntamento è alle 6 del mattino presso una località alle porte di Roma, che verrà comunicata SOLO chiamando quel numero di telefono. Tutto verrà svolto nel rispetto delle norme legali, senza provocazioni, senza correre rischi.

Si tenterà di persuadere chi, supportato da baratti con i legislatori e favoreggiamenti delle industrie della guerra, si arroga il diritto di dominare e massacrare qualunque essere vivente per disgustosi piaceri e mal celate insoddisfazioni.

 

 

ANIMALI LIBERI!!!

 
Pubblicato da xjoshx il 13/09/2007 alle 12:27:23, in Notizie sparse, letto 1501 volte
Il 30 agosto anonimi hanno colpito la baleniera norvegese "Willassen Senior", da tempo nel mirino di associazioni e gruppi ecologisti per la propria crudeltà. Nessuno era a bordo del vascello quando è stato affondato.

La "Willassen Senior" è la quinta baleniera attaccata dal 1992: 1992 Nybraena - affondata in porto. 1994 Senet - affondata in porto. 1997 Elin Toril - seriamente danneggiata. 1998 Morlid - affondata. 2007 Willassen Senior - affondata.

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articolo tratto da:

http://www.informa-azione.info/norvegia_affondata_baleniera

Lun, 10/09/2007 – 08:57

 

 

Le informazioni qui riportate sono a solo scopo informativo e possono essere incomplete, non si intende incitare ne' azioni ne' comportamenti illegali.

 
Pubblicato da Piero il 12/09/2007 alle 16:43:41, in Notizie sparse, letto 7974 volte
LICENZA DI UCCIDERE IN CASA TUA
LUI CE L’HA


Firenze, Sabato 15 Settembre 2007
Piazza della Repubblica ore 14.30


MANIFESTAZIONE contro la CACCIA

e l’art. 842 del Cod. Civile
che riconosce il diritto ai cacciatori
di sparare nei fondi privati

 


Lungo il percorso grazie all'iniziativa di Progetto Vivere Vegan saranno segnalate per l'occasione oasi vegan, locali in cui e' previsto un menu vegan
Nello stesso weekend, in molte altre città saranno fissati presidi, dibattiti, incontri culturali e musicali anticaccia.
Per informazioni e Adesioni: info@abolizionecaccia.it - 0247711806 

 
 
Pubblicato da chiara il 12/09/2007 alle 02:16:59, in Notizie sparse, letto 2050 volte

Oggi è morto Felix. E' stato ucciso da coloro che l'hanno torturato per almeno un anno. E' difficile comprendere che tipo di persona possa torturare in questa maniera un essere senziente per un anno intero. Questa persona, se questa è la parola giusta per descriverla(mostro forse sarebbe più appropriata), è stata capace di guardare negli occhi la sua vittima ogni santo giorno ma non è stata capace di provare alcun senso di rimorso per il dolore e la sofferenza che stavano infliggendo ad quell'essere, capace di provare emozioni come paura, dolore e felicità.

Sfortunatamente Felix non avrà sicuramente mai avuto esperienze felici durante lo scorso anno nell'Università di Oxford, ma se questo è vero, probabilmente non sarà nemmeno stato capace di provare felicità in tutta la sua vita. Infatti sembra che sia nato proprio in una gabbia. Ha vissuto in una gabbia, sofferto in una gabbia, ed oggi in quella gabbia ha esalato il suo ultimo respiro, in solitudine.

[...]

All'inizio della nostra battaglia per Felix abbiamo affermato che  Felix era un individuo e un simbolo. Un simbolo non per i mille animali che muoiono ogni anno Nell'Università di Oxford ma per le centinaia di milioni di animali che vengono sacrficati in tutto il mondo nel nome di una falsa scienza.

[...]

 

Ora prima di tutto dobbiamo mettere fine al progetto che è stato responsabile della morte di Felix. Ricordate: 8 macachi soffriranno proprio come Felix nei prossimi 4 anni se non fermeremo immadiatamente i vivisettori dell'Università di Oxford.
Unitevi a noi. Questa battaglia durerà ancora per poco. Gli animali hanno bisogno di voi e noi abbiamo bisogno di voi al nostro fianco per lottare! Fate in modo che la memoria di Felix rimanga viva in tutti noi così potremo vincere questo orrendo crimine chiamato vivisezione.

 

http://www.speakcampaigns.org/felix/rip.php

 

 
Pubblicato da Simone il 10/09/2007 alle 22:25:19, in Notizie sparse, letto 1373 volte
Ho deciso di scrivere quest'articolo dopo aver visto il video allegato. Vi premetto che in genere non ho fastidio a vedere video cruenti ma questo lo è veramente tanto. Nonostante questo chiedo a chiunque apra questo articolo di guardarlo, perchè ci apre gli occhi su una realtà che sta a tutti noi molto a cuore ma che è altrettanto lontana, l'industria della pelliccia in Cina, che ne è tra l'altro la maggior esportatrice mondiale. Dobbiamo guardare perchè non guardare significa chiudere gli occhi davanti alla realtà! Dobbiamo guardare per non allentare mai la tensione! Sto parlando troppo, guardate e basta!



Spero che ora abbiate ancora la forza di leggere perche voglio concludere rammentandovi di far girare questi video in qualunque posto a voi possibile, ma possibilmente in circuiti non vegan/vegani con la speranza che queste vittime possano essere almeno dei martiri. Con la vergogna di chi ha la coscienza di far parte della razza umana.
 
Pubblicato da Piero il 07/09/2007 alle 19:58:12, in Notizie sparse, letto 1725 volte

Firmate la petizione contro l'uccisione rituale di giovani cerbiatti nell'area di NY.


Attenzione: il video è abbastanza fastidioso per cui chi non se la sente non ci clicchi sopra. Importante è firmare e fare girare la voce.

 

Please check out this important information about a farm in New
York that is killing conscious, timid deer under grotesque and
inhumane conditions by pulling on the animals' ears and antlers
to expose their throats, gouging into their necks, and more.



Please click the link below to send a quick note to Musicon,
Inc., urging the company to stop torturing terrified animals.



http://getactive.peta.org/campaign/musicon_investigation?rk=J1SeRW11JVUvW

 

Fonte: Giorgio Bastianutti

...

 
Pubblicato da Claudia (Nefertari77) il 07/09/2007 alle 10:28:59, in Notizie sparse, letto 6475 volte

 

CIVITANOVA MARCHE (Macerata) - Un raro esemplare di boa constrictor è stato trovato fra i rifiuti della zona industriale di Civitanova Marche, dove qualcuno che si era evidentemente stancato di tenerlo in casa, lo aveva gettato.
IL SALVATAGGIO - Il serpente, infreddolito e affamato, è stato recuperato dagli agenti del Servizio Cites del Corpo forestale dello Stato, e affidato al Museo di Storia naturale di Macerata. È stato sistemato in una teca riscaldata e nutrito, e ormai può dirsi fuori pericolo.
SPECIE PROTETTA - Il boa constrictor è protetto dalla convenzione di Washington Cites, che tutela tutte le specie in via di estinzione. Oltre al sequestro dell'animale, il Cfs ha sporto denuncia all'autorità giudiziaria contro ignoti. L'autore del gesto rischia l'arresto da tre mesi ad un anno o un ammenda fra 10.000 e 100.000 euro, per aver violato la normativa sul commercio internazionale di specie selvatiche di fauna e flora minacciate di estinzione.
(Corriere della Sera 6 settembre 2007)

 
Pubblicato da Piero il 07/09/2007 alle 07:17:36, in Notizie sparse, letto 1471 volte


Parma, 5-8 maggio 2008
Event -
The Big Bang -

 

The Big Bang in the Food, progetto in progress. Clicca sui links per approfondire e partecipare.

 

Fonte: Luigi Boschi

...

 
Pubblicato da Piero il 06/09/2007 alle 10:19:19, in Notizie sparse, letto 1952 volte

Segnaliamo con piacere l'immediata sospensione della campagna di boicottaggio e protesta nei confronti del Gruppo Coin e dei suoi marchi Coin, Oviesse e Yo-Vi.

Il Gruppo Coin ha contattato Campagna AIP accettando la nostra richiesta di togliere dai propri negozi anche gli inserti di coniglio, pur se con tempi e modalità diverse per le diverse insegne del Gruppo.

In attesa di un comunicato ufficiale che l'azienda ci invierà nei prossimi giorni cancelliamo le proteste che avevamo organizzato per le prossime settimane e invitiamo i nostri sostenitori a non inviare più messaggi ai contatti del Gruppo Coin.

Logo AIP

Campagna AIP--------------------------------------------------
CAMPAGNA AIP - Attacca l'Industria della Pelliccia
MBE 242/101, Via Muratori 55
20135 Milano

Web: www.campagnaaip.net
Mail: info@campagnaaip.net

Fax: 02/36522062
Infoline: 340-6368139

 

Fonte: Collettivo Animalista e Coordinamento Campagna AIP.

AVANTI IL PROSSIMO!

AppuntamentiMailing List

....

 
Pubblicato da Claudia (Nefertari77) il 30/08/2007 alle 16:57:24, in Notizie sparse, letto 1342 volte

 

(Ansa 28 agosto 2007)
ROMA - In arrivo nei prossimi giorni un'ordinanza per garantire l'immediato stop della stagione venatoria nelle aree colpite da incendi. L'annuncio arriva dal ministro per gli Affari regionali, Linda Lanzillotta, gia' al lavoro a questo scopo con la Protezione Civile. La richiesta di stop alla caccia, non solo nelle aree andate in fumo, ma anche in quelle circostanti, era arrivata oggi al ministro per gli affari regionali da alcune associazioni ambientaliste e animaliste.  E' un richiamo alla legge che prevede il divieto era stato gia' inviato nei giorni scorsi alle Regioni dal ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. ''Si tratta di intervenire con urgenza sui calendari venatori, dal momento che in molte Regioni la caccia aprira' il prossimo weekend - ha ricordato il ministro dell'Ambiente - per evitare un ulteriore impatto ambientale negativo''. Risultano infatti 14 le Regioni che sabato prossimo daranno il via alla preapertura della stagione venatoria, escluse Liguria, Piemonte, Sardegna, province autonome di Trento e Bolzano, e Lombardia (esclusa Brescia). Esclusa anche la Sicilia, dove il Tar di Palermo ha sospeso il calendario venatorio, accogliendo la richiesta di Legambiente e Wwf. Autori della lettera inviata al ministro Lanzillotta le associazioni di Animalisti italiani, Enpa, Lav, Lac, Legambiente, Lipu e Wwf Italia, secondo cui ''la situazione e' tuttora di piena emergenza e in questo contesto va anche considerata la drammatica situazione in cui viene a trovarsi gran parte della fauna selvatica del nostro Paese''. Impegnato da tempo sullo stesso fronte Pecoraro Scanio, che ha chiesto alle Regioni ''un'assunzione di responsabilita' per assicurare il rigoroso rispetto della legge che gia' prevede il divieto di caccia nelle aree percorse dal fuoco''. E non solo, ma anche ''l'emanazione di provvedimenti per vietarla nelle aree limitrofe'', dando applicazione alle norme esistenti. Secondo Pecoraro infatti ''e' del tutto evidente che gli incendi significano distruzione degli habitat naturali per la nostra fauna e le aree limitrofe a quelle bruciate sono oggi le preziose e delicate zone di fuga e ricovero per specie gia' martoriate dal fuoco''. Sulla stessa linea le associazioni, secondo cui ''la caccia colpirebbe alcune specie migratorie gia' in grave difficolta' nel reperire il cibo. Il blocco delle preaperture appare dunque un provvedimento doveroso, ragionevole e altamente responsabile''. Ambientalisti e animalisti hanno quindi chiesto la ''sospensione delle preaperture nelle regioni maggiormente colpite dagli incendi come Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, divieto di caccia per tutta la stagione venatoria nelle aree limitrofe alle zone colpite, nonche' moratoria della caccia nelle regioni piu' danneggiate quali Sicilia e Campania''. Secondo il quadro fornito dalla Lipu, sono 16 le specie interessate dalle preaperture, sei classificate come specie in declino a livello europeo da Birdlife International. Si tratta di allodola, marzaiola, pernice rossa, quaglia, starna e tortora. KWS

 
Pubblicato da Claudia (Nefertari77) il 30/08/2007 alle 16:45:14, in Notizie sparse, letto 1377 volte

 

La Repubblica 30 agosto 2007)

PECHINO - Lo si credeva definitivamente estinto, invece il delfino bianco nuota ancora nelle acque del fiume Yangtze, nella Cina orientale. A tre anni di distanza dall'ultimo avvistamento, un esemplare è stato osservato da un turista e persino filmato.

La buona notizia è stata data dalla stampa locale. Zeng Yujiang, che si trovava in riva al fiume per una vacanza, ha avuto la fortuna di avvistare uno degli ultimi "baiji", come vengono chiamati in Cina. "Non avevo mai visto una cosa così grande nell'acqua", ha dichiarato. "Era a circa un chilometro di distanza ed è saltato più volte fuori dall'acqua".

L'uomo ha anche ripreso il cetaceo con la sua videocamera. Il filmato è stato visionato da alcuni studiosi, che ormai temevano che la specie fosse scomparsa. Wang Kexiong dell'istituto di idrobiologia dell'Accademia delle Scienza, ha confermato che secondo gli esperti si tratta di un delfino bianco.

L'ultimo avvistamento di un baiji risaliva al 2004. Negli anni successivi diversi gruppi di ecologisti hanno battuto lo Yangtze ma senza riuscire a individuare nemmeno un esemplare. Di conseguenza, l'anno scorso era stato dichiarato una specie "gravemente minacciata" e forse "completamente estinta".

Un team di scienziati andrà presto sul posto in cerca del delfino avvistato. Anche se la segnalazione ha ridato speranza agli amanti della natura, la situazione dei baiji è drammatica. Negli anni '50 il fiume Yangtze ne ospitava migliaia, ma nel giro di pochi decenni il loro numero si è drasticamente ridotto a causa dell'inquinamento, della pesca eccessiva e dell'aumento del traffico fluviale. Nel 1997 ne furono contati 13, oggi potrebbe esserne rimasto solamente uno.

(La Repubblica 30 agosto 2007)

 
Pubblicato da Lidio il 30/08/2007 alle 13:46:29, in Notizie sparse, letto 2537 volte

Corriere della Sera 28 agosto 2007

Embrioni chimera, metà umani metà animali

In Inghilterra la tecnica è legale, ma la comunità insorge
Inserire Dna umano in cellule staminali di mucca permetterà di sviluppare la ricerca sulle malattie neurologiche e genetiche

LONDRA – Gli scienziati inglesi del King’s College di Londra sono ad un passo dalla creazione - legalizzata - dei primi e controversi embrioni ibridi, ovvero mezzi umani e mezzi animali, in laboratorio. Questi embrioni, condannati come «mostruose chimere» dagli oppositori delle modifiche del Dna, sarebbero fondamentali per la ricerca di malattie neurologiche e genetiche come l’Alzheimer, l’atrofia muscolare, il morbo di Parkinson e diversi disturbi neurodegenerativi che colpiscono milioni di persone in tutto il mondo. La licenza dovrebbe essere accordata nei prossimi giorni, quando si riunirà l’Autorità britannica sull’embriologia e la fertilizzazione umana (HFEA), che inizialmente aveva vietato questa sperimentazione per motivi etici. La tecnica genetica, che è violentemente osteggiata da gruppi religiosi, prevede l’utilizzo di ovuli prelevati da mucche uccise al macello, da cui verrebbe rimosso il tessuto genetico animale sostituendolo con Dna umano.

CELLULE MODIFICATE - Il Professor Stephen Minger, a capo del dipartimento di studi sulle cellule staminali del King’s College, uno dei fondatori dell’utilizzo di cellule staminali a scopo terapeutico, ha spiegato il perché questa tecnica sarebbe necessaria: «Ha senso, a nostro parere, usare cellule staminali da embrioni ibridi piuttosto che da embrioni umani perché quelli umani richiedono ovuli umani fertilizzati da sperma, mentre quelli animali possiamo ottenerli in grosse quantità tutti i giorni dai macelli». Minger ha aggiunto: «Quando spiego alle persone che cosa vogliamo fare, spesso reagiscono in modo schifato, perché pensano che sia strambo quello che proponiamo. Ma una volta che spiego come funziona e perché lo facciamo, allora generalmente pensano che si tratti di una buona idea. Sono cautamente ottimista sui permessi. Spero di aver spiegato chiaramente che, grazie a questa licenza, potremmo studiare una serie di malattie genetiche in modo molto più chiaro. Le scoperte che faremo aiuteranno a sviluppare terapie per curare malattie come il morbo di Alzheimer, che colpisce così tanta gente (circa 26 milioni di persone all’anno, secondo recenti stime, ndr) e per il quale non c’è alcuna terapia esistente».
CHIESA CONTRARIA - Anche il capo del dipartimento di genetica all’istituto nazionale di ricerche mediche, il Professor Robin Lovell-Bage si è dimostrato interessato ad uno dei permessi, dichiarando: «Non vedo assolutamente alcuna ragione per cui questi esperimenti non dovrebbero procedere». La Chiesa cattolica ha invece manifestato la sua piena opposizione, dicendosi contraria alla creazione di embrioni solo a scopo di ricerche e ricordando che la vita inizia al concepimento.
Deborah Bonetti
28 agosto 2007

 
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