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Articolo di Repubblica: la ricerca continua a usare violenza sui topi
Pubblicato da Lidio il 26/08/2008 alle 16:49:27, in Notizie sparse, letto 1987 volte
Nell'articolo di Repubblica Scienza e Tecnologia, del 23 agosto 2008, e che potete trovare qui viene reso noto che negli uomini è presente il medesimo "sensore" olfattivo del quale sono dotati molti altri animali. Un dispositivo biologico, insomma, atto a farci riconoscere il pericolo (si veda l'articolo più oltre).
Ancora una volta i mezzi di informazione - schiavi delle multinazionali farmaceutiche - veicolano notizie tendenziose, dando la parola a vivisettori.
La vera notizia presente nell'articolo non è quella segnalata nel titolo che sottolinea un dato scientifico già noto agli scienziati (anche nell'uomo ci sono i neuroni fiuta-pericolo). La vera notizia è un'altra. Passa in modo "soft", in modo che quasi non ce ne accorgiamo. La "notizia" è che «ovviamente» non è possibile sperimentare le stesse cose sull'uomo.
Ci dovrebbero spiegare quali sono gli elementi così "ovvii" tali da giustificare l'asportazione di sensori in topi cosiddetti "da laboratorio"...

Ecco il testo dell'articolo per chi non volesse seguire il link verso il giornale:

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NON è solo un modo di dire: gli animali possono davvero "fiutare il pericolo". Alla lettera. E molto probabilmente ne è capace anche l'uomo, dato che lo stesso meccanismo sensoriale è presente negli esseri umani. Il segreto sta nel ganglio di Gruenenberg, un complesso neuronale localizzato nella punta del naso già nel 1973 ma della cui funzione si sapeva pochissimo. Ci sono voluti ben 35 anni per ricomporre il puzzle ma alla fine un gruppo di ricercatori svizzeri ha raggiunto una conclusione importante: gli speciali sensori del ganglio di Gruenenberg servirebbero agli animali a percepire i "feromoni di allarme", ovvero i segnali chimici lanciati dai loro simili in caso di pericolo. E' quanto si legge in una nuova ricerca, durata tre anni e pubblicata su Science.

I ricercatori Marie-Cristine Broillet e Julien Brechbuhl dell'Università di Losanna hanno osservato la reazione ai feromoni di allarme sia in topi normali che in topi privati dei sensori. Dopo aver estratto queste sostanze dagli animaletti, le hanno messe in una gabbia di Plexiglas, accanto alle cavie. I topi ancora dotati dei sensori, allertati dalle molecole, smettevano di muoversi nella gabbia e si rintanavano in un angolo, mentre gli altri continuavano a gironzolare ignari dei segnali di pericolo.

"Questi feromoni dovrebbero far tremare di rabbia il topo e spingerlo a scappare - spiega la Broillet - e infatti questo è ciò che fanno gli animali dotati del ganglio di Gruenenberg". Tutti gli animali, comunque, avevano mantenuto le loro capacità olfattive, visto che riuscivano a individuare un biscotto nascosto dai ricercatori nella gabbia. Studi precedenti avevano avevano già messo in relazione olfatto e segnali di paura, ma questa ricerca è la prima a mostrare con esattezza qual è la parte del sistema nervoso responsabile di questo collegamento.

Tutti i mammiferi, compreso l'uomo (dotato del ganglio di Grueneberg), producono questo tipo di feromoni in caso di allarme. Si tratta infatti di un meccanismo di allerta molto utile all'evoluzione delle specie, presente anche nelle piante, nei pesci e negli insetti. Questo uno dei motivi che rende la scoperta interessante e che fa presumere che anche per noi possa parlarsi di capacità di "fiutare il pericolo".

"Ma presumere un'analogia completa è un po' azzardato", spiega Letizia Ceglie, biologa dirigente dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. "E' molto probabile che il ganglio abbia funzioni analoghe anche nell'uomo, ma per saperlo dovremmo poter sperimentare così come è stato fatto sul topo, sia su soggetti che ne sono dotati che su soggetti a cui è stato asportato. E questo, com'è ovvio, non è possibile". Secondo la biologa, si tratta comunque di una scoperta importante, "anche se dubito - aggiunge - che lasciata da sola in una stanza bendata riuscirei a percepire la presenza di un uomo accanto a me con la pistola. Senza considerare che noi abbiamo un olfatto molto meno sviluppato rispetto a quello degli altri animali. Tra i cinque sensi, è quello che utilizziamo meno".
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# 1
Mi verrebbe da dire che il mio ganglio sta ricevendo una serie di allarmi dovuti a biologi imbecilli. Battute a parte,
quello che mi preoccupa è che questi "studi" non hanno finalità di cura medica, o almeno dietro l'apparenza si cela spesso un secondo fine. Quale? proviamo ad ipotizzare un modo qualunque per inibire nei cani "usati" per scopi militari un sensore di allarme. Troppa fantascienza? Non so.
Direi cmq che noi il pericolo non lo fiutiamo... a giudicare da quel che combiniamo in giro.
Pubblicato da  skrondo  (inviato il 26/08/2008 alle 18:22:42)
 
# 2
Forse questa notizia l'hanno rivelata solo ora, perchè tanto il nostro ganglio ce lo addormentano alla nascita, o lo estirpano...

Resta il fatto che sapere come si comporta un topo quando sente feromoni non mi aiuta a capire di più i vicini di casa, e manco a sopportarli...

Comunque, caro Skrondo, non è fantascienza, la tua!
Ho giusto preso un libro che parla dei programmi di controllo del pensiero, ovvero brainwashing. L'autrice dice che è un fenomeno sociale e politico, e si annida in tutti i settori, anche quello militare, ovviamente. Gli strumenti possono andare dalla pubblicità all'informazione (come questo articolo e simili, ad esempio) a mezzi violenti come la coercezione e la tortura.

Non mi stupisco più degli umani.
Pubblicato da  ery in trasferta  (inviato il 26/08/2008 alle 19:22:06)
 
# 3
Brava sorellina in trasferta! Buttiamo via i televisori, non facciamoci sciacquare il cervello dallo scemenzario illustrato!
Pubblicato da  gwen at home  (inviato il 26/08/2008 alle 21:14:09)
 
# 4
Ma tutta sta roba a cosa serve? Ora che so che io 'fiuto' il pericolo, cosa cambia nella mia vita?

ps: queste utili ricerche di solito le paga il contribuente con le sue tasse...
Pubblicato da  marco.  (inviato il 27/08/2008 alle 10:02:35)
 
# 5
In effetti a sti qui dovrebbero dargli il premio nobel per l'inutilità. D'altronde, sappiamo bene, che anche se scoprono una minima str****ta, la pubblicano su qualche rivista del settore, e intascano fior di soldoni.

ps: queste inutili ricerche, saranno anche finanziate da Telethon, o chi per loro, che ricevono donazioni dalla gente che ha parenti defunti per tumori/leucemie/malattievarie, per i quali avranno sicuramente già trovato la cura.
Ho visto gente arrivare in posta con soldi "viola" e intestare tutti i bollettini alle varie AIRC. Che rabbia-.-
Pubblicato da  -_-chiara-_-  (inviato il 27/08/2008 alle 19:31:35)
 
# 6
Questa è l'altra faccia della vivisezione. A parte quella delle case farmaceutiche per i medicinale e quella destinata ai beni superflui (cosmetici, vernici, detersivi, detergenti, tinte etc.etc. e a quanto pare pure le sigarette), esiste poi un filone 'scientifico' nei laboratori universitari di tutto il mondo dove si scanna e si sgozza per mettere la firma su qualche pubblicazione che fa curriculum...
Pubblicato da  m.  (inviato il 27/08/2008 alle 19:43:26)
 
# 7
E' vero: quello che si nasconde dietro l'onesta facciata dell'amore per la ricerca e per il progresso scientifico è solo vanità e sete di prestigio.
Ma per fortuna c'è un altro lato della medaglia, si chiama limav e se a qualcuno interessa ecco il sito
http://www.limav.org/
Pubblicato da  cristina  (inviato il 27/08/2008 alle 20:32:56)
 
# 8
Sarebbe bello far sapere ai contribuenti in quali ricerche vengono investiti i loro soldi, forse non si farebbero 4 risate come noi.
Io stesso ho lavorato con una dottoressa per conto del ministero della cerealicultura, che studiava un enzima che serviva a qualcosa (fortunatamente ho rimosso e soprattutto non l'ho mai aiutata) per la cottura della pasta.
Cosicchè saremmo tutti quanti riusciti a farci un piatto di pasta cotto al punto giusto, mentre ora è di una difficoltà...
Forse puntavano a metterlo nella pasta da vendere all'estero :P
Pubblicato da  Simone.  (inviato il 27/08/2008 alle 21:59:37)
 
# 9
Pensavo non esistesse più...

Invece per chi non conoscesse questo sito:

www.laboratoricriminali.cjb.net
Pubblicato da  simone.  (inviato il 27/08/2008 alle 22:12:18)
 
# 10
pierello t'ho tirato 'na sola da niente ahahahahahahahha
Pubblicato da  PIERELLO  (inviato il 27/08/2008 alle 22:37:58)
 
# 11
>pierello t'ho tirato 'na sola da niente ahahahahahahahha

Eh?
Pubblicato da  Piero.  (inviato il 27/08/2008 alle 23:15:25)
 
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