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Articoli della sezione «Diario di ValleVegan».
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Pubblicato da Piero il 17/07/2011 alle 12:48:27, in Diario di ValleVegan, letto 4121 volte









Sabato 23 luglio 2011 il Canile Comunale di Roma Muratella  aperto dalle 10 a tarda notte

“Portami via con te” sotto le stelle

A Muratella, cani e gatti liberi contro la schiavitù animale

Adozioni, cucina vegana, proiezioni e musica: torna a Roma l’Adoptathon Day di AVCPP


ROMA – Per il quinto anno consecutivo, l’Associazione Volontari Canile di Porta Portese promuove a Roma un Adoptathon Day all’insegna delle adozioni dei cani e dei gatti ospiti dei canili comunali di Roma e di una cultura amica della vita e dell’amore.

Grazie ad OCSA – Organizzazione Contro la Schiavitù Animale e alla Fondazione ValleVegan, infatti, quest’anno il tema della giornata non saranno solo le adozioni e la cultura vegana che insegna a non uccidere o sfruttare nessun essere animale per alimentare l’essere umano. A Muratella andrà in scena anche il più ampio dibattito su come si può armonicamente convivere in un pianeta dove sia bandita ogni forma di schiavitù animale. Nel corso della giornata, dopo 7 ore dedicate alle adozioni e dopo un aperitivo ed un buffet interamente vegani, saranno proiettati filmati di sicuro impatto emotivo sui quali riflettere e per i quali discutere, perchè un altro mondo è possibile. Un mondo libero da ogni gabbia, da ogni forma di sfruttamento, ogni forma di schiavitù. Musica e dj set sotto le stelle a conclusione della giornata.

Il ricavato della pesca, della riffa, della distribuzione di gadget e magliette, del buffet a sottoscrizione andrà interamente a confluire nel “Fondo Donazioni  Specifico per le Spese Sanitarie presso i canili comunali di Roma” che consente ad AVCPP di farsi carico – dal novembre del 2008 – di quanto le ASL romane non riescono a garantire per la cura dei circa 2100 cani e gatti che ogni anno entrano nei canili romani.

L’ingresso è libero ma per evitare inutili sprechi è richiesta la prenotazione al 340 4556511

L’Associazione Volontari Canile di Porta Portese – AVCPP e l’Organizzazione Contro la Schiavitù Animale – OCSA presentano sabato 23 luglio 2011 la giornata dell’Adopthathon nel Canile Comunale Muratella, dalle 10 del mattino fino a notte.

Durante il giorno (dalle ore 10 alle ore 17) la struttura sarà aperta per permettere le adozioni dei cani e dei gatti presenti. A seguire aperitivo, buffet vegan a sottoscrizione, riffa e pesca, mostra fotografica, proiezione di video sulle tante forme di sfruttamento animale e, a chiudere, dj set e musica.










PROGRAMMA

dalle 10 alle 17 apertura al pubblico per le adozioni di cani e gatti

dalle 18.30 alle 19.30 aperitivo

dalle 19.30 alle 21.00 riffa

alle 21 buffet vegan a sottoscrizione (senza alcun alimento che comporti lo sfruttamento, la sofferenza e la morte di animali)

a seguire proiezione filmati e dj set

Per evitare sprechi vi preghiamo di confermare la presenza al 340 4556511

Canile Comunale Muratella

via della Magliana 856 – Roma
 
Pubblicato da Piero il 29/06/2011 alle 10:44:37, in Diario di ValleVegan, letto 7689 volte
VENERDI' 1 LUGLIO 2011

Venerdi' 1 luglio ORE 10,30 IN L.go Goldoni (via del corso) si terra'  una iniziativa di informazione e protesta per l'arresto dei 12 attivisti spagnoli per i diritti animali delle organizzazioni Animal Equality ed Equanimal. Con megafono, cartelloni e volantini saremo in prossimita'  dell'ambasciata spagnola a Roma e nel centro della citta' , dove avremo la possibilita'  di informare su quanto sta avvenendo in Spagna.

L'orario e giorno dell'iniziativa corrispondono con l'apertura al pubblico del consolato spagnolo al quale cercheremo di consegnare una lettera formale di protesta.

Gli attivisti sono stati arrestati il 22 giugno scorso con un'operazione che ha incluso l'uso di centinaia di poliziotti, in un'azione coordinata per criminalizzare il movimento per i diritti animali spagnolo sempre piu' crescente e sempre piu' in grado di portare a dei cambiamenti concreti per gli animali.

Queste persone sono accusate di aver liberato nel 2007 circa 20.000 visoni da un allevamento di animali da pelliccia nel nord del paese. Animal Equality e Equanimal sono due associazioni che da anni svolgono in Spagna un prezioso lavoro di documentazione e denuncia: con foto e filmati mostrano le condizioni degli animali detenuti negli allevamenti intensivi e da pelliccia e le loro sofferenze. Questi arresti pretestuosi sono dunque il risultato della pressione delle potenti lobbies degli sfruttatori di animali, le industrie della carne e della pelliccia, che tentano cosi' di fermare chi ha deciso di ostacolare pacificamente, con la sola forza delle immagini e della verita', i loro sporchi affari.

Chiediamo piu' diffusione possibile dell'iniziativa e partecipazione in nome degli attivisti a cui si vuole impedire di dare voce per conto di chi voce non ne ha, gli animali non umani.

OCSA - attivismo abolizionista per la liberazione animale

Per informazioni
Email: info@ocsanimal.org
Infoline: 370. 71.22.316





25 GIUGNO: IN SOLIDARIETA' CON GLI SPANISH 12

Sabato 25 giugno una cinquantina di persone si e' ritrovata per le strade del quartiere Trastevere, a Roma, per organizzare un'azione dimostrativa di sensibilizzazione sullo sfruttamento e le sofferenze degli animali uccisi dall'industria della carne. Mucche, galline, maiali, conigli, pesci: miliardi di individui sfruttati, torturati e uccisi a scopo alimentare. L'alternativa a questo sterminio è diventare vegan, uno stile di vita senza piu' sfruttare alcun animale, a cominciare dalle scelte alimentari.

Manifesti e pannelli fotografici, alcune persone sdraiate a terra coperte di vernice rossa a ricordare il massacro quotidiano di altri esseri viventi capaci di provare emozioni e sentimenti al pari di noi animali umani, mentre altre persone esponevano cartelloni sulla scelta vegan, sulla sfruttamento e sulla lotta allo specismo. Altri ancora volantinavano accuratamente Piazza Santa Maria in Trastevere, frequentata tanto da turisti stranieri quando da gente di Roma.

In sottofondo si alternavano un brano parlato che ricordava cio' che accade a milioni di individui sfruttati e un'altro con i rumori registrati di un mattatoio, dove quotidianamente e in maniera meccanica vengono ammassati, sgozzati e scuoiati (spesso ancora vivi) milioni di animali. Molte persone, italiane e straniere, si sono fermate, hanno raccolto materiale e sono state informate sulle sofferenze che in ogni settore (allevamento, pelliccia, vivisezione, caccia e pesca, circhi e zoo) l'uomo infligge agli animali.

La giornata di sabato non aveva soltanto lo scopo di denunciare il massacro quotidiano di animali e promuovere l'alternativa di uno stile di vita vegan, ma anche di esprimere la nostra piena e incondizionata solidarieta'  ai dodici attivisti di Animal Equality ed Equanimal arrestati il 22 giugno in Spagna. Queste persone sono accusate di aver liberato nel 2007 circa 20.000 visoni da un allevamento di animali da pelliccia nel nord del paese. Animal Equality e Equanimal sono due associazioni che da anni svolgono in Spagna un prezioso lavoro di documentazione e denuncia: con foto e filmati mostrano le condizioni degli animali detenuti negli allevamenti intensivi e le loro sofferenze. Questi arresti pretestuosi sono dunque il risultato della pressione delle potenti lobbies degli sfruttatori di animali, le industrie della carne e della pelliccia, che tentano cosi' di fermare chi ha deciso di ostacolare pacificamente, con la sola forza delle immagini e della verita' , i loro sporchi affari.

Le prime foto sono disponibili sul nostro album Flickr, quanto prima ne verranno aggiunte altre:
www.flickr.com/photos/ocsanimal/sets/72157626927544789/

Sara'  presto disponibile anche un video dell'azione dimostrativa.

LIBERTA' PER GLI SCHIAVI. LIBERTA' PER GLI SPANISH 12.
GO VEGAN.

OCSA - attivismo abolizionista per la liberazione animale









COMUNICATO UFFICIALE RIGUARDO AI 12 ATTIVISTI PER I DIRITTI ANIMALI ARRESTATI IN SPAGNA E ALL'APPELLO PER VENERDI' 24 GIUGNO COME GIORNATA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETA'

Dodici attivisti per i diritti animali sono stati arrestati questa mattina dalla polizia spagnola, con una serie di irruzioni promosse dal giudice magistrato incaricato delle indagini a Santiago de Compostela, in Galizia (Spagna).

Arresti e perquisizioni sono avvenute nelle case di attivisti delle organizzazioni Igualdad Animal/Animal Equality ed Equanimal nelle zone di Madrid, Asturia, Vizcaya e Galizia.

Quelli arrestati sono stati portati a Santiago de Compostela, dove sono state formulate le accuse di reati contro l'ambiente, disordine pubblico e associazione a delinquere. Il punto di partenza delle indagini sembrerebbe essere la liberazione di circa 20.000 visoni avvenuta nell'allevamento Visones Bermudez, a Santiago de Compostela, nel novembre del 2007. In base a questo è stato formulato il reato di danno all'ambiente.

Entrambe le organizzazioni hanno condannato pubblicamente la privazione della libertà, la tortura e il massacro di circa 300.000 visoni ogni anno in Spagna.

Questi arresti rappresentano un chiaro attacco dell'industria della pelliccia agli attivisti animalisti per aver esposto gli orrori della pratica degli animali uccisi con il gas, le mutilazioni, la sofferenza indotta dal vivere in cattività negli allevamenti. Questo due organizzazioni che defiscono chiaramente il loro attivismo come non-violento e che dedicano i loro sforzi per far aumentare l'attenzione pubblica sui diritti animali, informando la società sulle conseguenze del consumo di prodotti animali e la promozione di valide alternative. Inoltre, nonostante le organizzazioni non siano coinvolte nelle liberazioni di visoni, non condannano questo tipo di azioni poichè difendono gli interessi di tutti gli animali indipendentemente dalla specie e nessuno dei visoni sfruttati dall'industria pelliccia merita di vivere e morire in un allevamento.

Poichè non ci sono responsabili per le recenti liberazioni di visoni avvenute in Spagna, diversi membri di Equanimal e Igualdad Animal/Animal Equality sono stati arrestati con l'intento di criminalizzare il movimento per i diritti animali in Spagna, così come già accaduto in altre nazioni. Le 'lobbies' dello sfruttamento animale e le potenti multinazionali vogliono ostacolare il movimento animalista spagnolo e ciò che a cui stiamo assistendo è repressione.

Equanimal e Igualdad Animal/Animal Equality hanno tenuto due conferenze in contemporanea oggi 22/06/11 alle 20.00 a Madrid e Barcellona, in maniera tale da leggere un comunicato in risposta agli arresti dei dodici attivisti.

Oggi, giovedì 23 giugno, proteste pacifiche si terranno a Madrid e Barcellona, per dar possibilità a chiunque è contrario a questi arresti di mostrare il proprio sdegno verso ciò che è accaduto e dare solidarietà agli attivisti detenuti.

Per venerdi' 24 giugno lanciamo un appello per una giornata internazionale di solidarietà per gli attivisti spagnoli.

Per favore prendete in considerazione una protesta di fronte alle ambasciate spagnole e nel centro della città venerdì 24 giugno per supportare gli attivisti!

Qui c'è una lista completa di ambasciate e consolati:

http://www.offshorewave.com/embassies_show.php?country_id=193

 

Per favore mandate resoconti e foto a info@animalequality.net, in modo tale da pubblicarle sul nostro sito.

Il supporto internazionale è estremamente importante per le vittime della repressione.

Mostrate la vostra solidarietà, scendete in strada!

Presto sarà disponibile il sito di supporto per le persone arrestate.

 

Mail per l'Italia:

Emb.Roma@maec.es,

roma@tourspain.es,

milan@tourspain.es ,

cog.roma@maec.es,

cog.milan@maec.es,

cog.napoles@maec.es,

info@camacoes.it






Aggiornamento sui 12 arresti in Spagna


 

Gli attivisti non ricevendo un menù vegan sono entrati in sciopero della fame. tre sono presso la caserma della guardia civil di santiago di compostela e gli altri/e a a la coruna, sono tutti/e isolati e senza comunicazione con l'esterno e sono in celle molto piccole (4mq) come accade sempre prima di comparire davanti al giudice. L'accusa è relativa alla liberazione di 20.000 visoni di un allevamento a santiago realizzata nel novembre del 2007, presupponendo un danno ambientale. il fatto è stato attribuito ad anonimi, afferenti all'ALF.







AGGIORNAMENTO SITUAZIONE ATTIVISTI ARRESTATI


sito di supporto aggiornato: https://thespanish12.wordpress.com/

3 persone sono state rilasciate ma 1 ragazza di Equanimal è stata mandata in carcere in attesa del processo.

oggi ci saranno gli interrogatori di altri.

qui la pagina del gruppo di supporto con foto da tutto il mondo delle proteste, fa un bell'effetto vedere tale reazione a pochi giorni:

http://www.flickr.com/photos/spanish12

per chi volesse fare donazioni:

https://www.paypal.com/cgi-bin/webscr?cmd=_s-xclick&hosted_button_id=JBGNJUDDKPDZ2





SPANISH 12: ULTIMO AGGIORNAMENTO ED INDIRIZZI DEGLI ATTIVISTI DETENUTI
pubblicata da OCSA - Organizzazione Contro la Schiavitu' Animale il giorno mercoledi' 29 giugno 2011 alle ore 18.25

Il gruppo che sta lavorando alla Campagna Internazionale contro la Repressione del Movimento per i Diritti Animali in Spagna desidera esprimere la più profonda gratitudine per tutti i gesti di solidarietà e le iniziative che si sono tenute negli ultimi giorni da mercoledi' 22 giugno, quando agenti della polizia spagnola - molti con passamontagna e mitragliatrici - sono entrati nelle case di 12 attivist*, principalmente delle organizzazioni Equanimal ed Animal Equality, così come in casa di due madri di attivisti, per eseguire degli arresti e sequestrare materiale.

 

Dopo un'udienza alla Corte di Santiago de Compostela e tre giorni passati senza possibilità di comunicare, sabato 25 giugno, tre dei nostri amici sono rimasti in carcere in custodia, mentre gli altri sono stati rilasciati su cauzione e con le pesanti accuse formalizzate. Da quel momento siamo stati continuamente al lavoro dedicandoci alla situazione dei nostri amici detenuti, per poter ottenere il prima possibile che tornino in liberta', nonche' all'organizzazione di una campagna di supporto e contro la repressione che ci ha colpiti. Repressione che minaccia chiaramente il movimento per i diritti animali, includendo ogni singolo attivista che si ritiene parte del suddetto movimento.

 

Negli ultimi giorni abbiamo avuto la certezza che i nostri amici ricevano un equilibrato vitto vegan, mentre continuano ad essere privati della loro libertà.

Abbiamo inoltre formato un network che possa riuscire a dare costante supporto per venire incontro a qualsiasi cosa di cui abbiano bisogno, incluso prima di tutto che i familiari siano a conoscenza di come stanno.

 

Vi informiamo che potete scrivere* ai tre attivisti, questi sono gli indirizzi:

 

Olaya Freiría Mato

2011019943

Centro Penitenciario de Teixeiro, módulo 10.

Carretera Paradela, s/n.

Teixeiro. 15310. Curtis. A Coruña.

 

Eladio Manuel Ferreira Díaz

2011019980

Centro Penitenciario de Teixeiro, módulo 14.

Carretera Paradela, s/n.

Teixeiro. 15310. Curtis. A Coruña.

 

Eneko P����©rez Rodríguez

2011019978

Centro Penitenciario de Teixeiro, módulo 14.

Carretera Paradela, s/n.

Teixeiro. 15310. Curtis. A Coruña.

 

* Ricordate che:

Tutte le lettere saranno lette dal personale carcerario. Non includere soggetti inappropriati.
Includere i dettagli del mittente o la vostra lettera non sara' inoltrata.
Non includere graffette o puntine metalliche, solo carta o cartoline.
Non offendetevi se non si ricevete fin da subito una risposta, e' possibile che essi ricevono una grande quantita'  di posta giornaliera, perciò abbiate pazienza.
Mantenete un tono positivo. Ricordate che per i prigionieri le vostre lettere sono una dimostrazione di sostegno per ricordare loro che non sono soli e che ci sono molte persone fuori che si occupano di loro.

Nonostante la comprensibile rabbia ed indignazione che sentiamo a causa di questa ingiustizia è fondamentale per noi non prendere decisioni affrettate, ma agire in prospettiva ed intelligentemente, in una maniera coordinata per far si che non avvengano determinate azioni che potrebbero avere ripercussioni negative per i nostri amici attualmente in carcere. Vi chiediamo di essere anche comprensivi, negli ultimi giorni abbiamo dovuto risolvere diversi problemi di comunicazione, dal momento che la polizia ha sequestrato computer, telefoni e contatti.

 

Abbiamo attualmente bisogno di persone che riescano a donarci portatili in maniera tale da continuare a lavorare per gli animali, cosi' come per i nostri amici attualmente in carcere e se pensate di poterci aiutare in tal senso, contattateci il prima possibile.

Le nostre priorita', usciti dalla caserma della polizia, sono state contattare degli avvocati specializzati per poter chiedere il rilascio dei nostri amici il prima possibile, contattare giornalisti che siano interessati a divulgare notizie sul nostro caso, cercare informazioni su episodi simili di repressione che sono accaduti nel nostro paese, valutare vantaggi e svantaggi di comunicare alla societa' (e ai media) determinate informazioni. Infine valutare il metodo migliore per realizzare tutto cio'.

 

Durante quest' ultima settimana il supporto nazionale ed internazionale e' aumentato, sta crescendo giorno dopo giorno, con oltre 20 nazioni che hanno già realizzato proteste in solidarieta'  con gli attivisti. Stiamo anche cercando di chiedere il supporto del musicista vegan Moby, in maniera tale che faccia una dichiarazione pubblica di supporto per gli attivisti durante il suo prossimo concerto a Vigo, giovedi' prossimo.



Potete scrivere per far presente questa richiesta all'email: info@moby.com

oppure scrivendo sul suo account di Twitter: @thelittleidiot, sulla sua pagina di facebook: Facebook.com/mobymusic

oppure commentando sulla pagina dell'evento creata sempre su Facebook per il festival di Vigo:

www.facebook.com/event.php?eid=177971342258064&ref=nf#!/event.php?eid=177971342258064



Messaggio suggerito:

Hi Moby,

Please would you be so kind as to read the following information

attached below. It is vital for the freedom and lives of animal rights campaigners in Spain and the non-human animals they defend. I would also like to respectfully ask you to consider reading out the attached statement in solidarity at your next concert in Vigo (Galicia, Spain).

Some friends will be sending you the following material: a DVD with some videos of the kind of activism carried out by the organisations involved, and a campaign t-shirt ; it would be very helpful for us if you wear it even just for a few minutes during your show if you are in agreement. Thank you so much for your consideration.

Kind regards,

[Vostro Nome]



PS: If this message reaches you, please confirm via the following phone

number: +00 34 674216012 or email us at:

info@SolidaridadPresosPorLosAnimales.org



Il testo da diffondere qui:

www.thespanish12.wordpress.com/2011/06/28/texto-de-apoyo-para-moby-supporting-text-for-moby/



Sul sito www.HelpARPrisonersSpain.org troverete presto aggiornamenti, informazioni sul caso e sugli attivisti detenuti, materiale per iniziative pubbliche come cartelloni, volantini, comunicati e banners, nonchè i diversi modi per aiutarci e tutte le informazioni corrette sulla campagna in corso. Nel frattempo ci piacerebbe che riusciste a partecipare a diverse proteste che si stanno tenendo quotidianamente in Spagna, cosi' come in tutto il mondo.

Abbiamo urgente bisogno di fondi per coprire i sempre piu' crescenti costi che dovremo affrontare. Potete fare una donazione direttamente, oppure organizzare un concerto benefit, fare torte, vendere materiale usato, proiezioni o qualsiasi altra attivita'  di sostegno finanziario.



Le donazioni possono essere versate sul seguente conto:

Banco Santander

0049 1759 58 2990022193



Numero di conto internazionale (IBAN):

IBAN ES5300491759582990022193



Oppure con Paypal versando sul seguente indirizzo email:

info@SolidaridadPresosPorLosAnimales.org



Supportate la Campagna Internazionale contro la Repressione del Movimento per i Diritti Animali in Spagna!

Grazie!



Sito Equanimal: www.Equanimal.org

Equanimal su Facebook: www.Facebook.com/equanimal.org

Sito Animal Equality: www.animalequality.net

Animal Equality su Facebook: www.Facebook.com/animalequality

 

Contatti per i media:

Telefono: +34 674216012/+34 618843146

Email: mediossolidaridadpresos@gmail.com




 
Pubblicato da Piero il 13/06/2011 alle 17:45:25, in Diario di ValleVegan, letto 3959 volte





25 GIUGNO - AZIONE DIMOSTRATIVA A ROMA


"Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario."
George Orwell

Promuovendo sempre e comunque la lotta a 360° nei confronti di tutte le attuali forme di sfruttamento animale (ricerca scientifica, intrattenimento, vestiario, caccia ed ovviamente cibo), torniamo in strada a parlare di alimentazione carnea, di schiavitù a cui sono costretti miliardi di individui rinchiusi negli allevamenti e della promozione del veganismo, la prima vibrante protesta che può creare un cambiamento di coscienza e l'interruzione immediata della domanda di sfruttamento e morte. Intendiamo fare tutto ciò con un'azione dimostrativa, con l'intento di un forte impatto visivo, il coinvolgimento e il contributo di più persone che possono essere interessate. Cercheremo di realizzare l'iniziativa in prossimità di luoghi dove lo smembramento dei corpi degli animali non umani viene reso merce a disposizione dei passanti.

Per realizzare l'iniziativa avremo bisogno di diverse persone, se sei interessat* e pensi di poter dare il tuo contributo, contattaci via email all'indirizzo 25giugno@ocsanimal.org e ti spiegheremo più nel dettaglio. In ogni modo prossimamente daremo ancora più informazioni al riguardo.

La giornata di sabato 25 giugno non si conclude con l'azione dimostrativa! A seguire, poco distante, dalle 20:30, presso 'Il Cantiere' (Via Gustavo Modena 92, Trastevere) organizzeremo una cena/buffet vegan benefit con piccola introduzione e a seguire la proiezione del film Bold Native (vocale originale e sottotitoli in italiano). Per maggiori informazioni: pagina facebook OCSA
 

Vi invitiamo a partecipare a questa vibrante giornata assieme a noi!
OCSA - attivismo abolizionista per la liberazione animale

Note importanti :
1. Il luogo della protesta potrebbe subire variazioni che provvederemo a comunicare prontamente, comunque non sarà distante dal luogo finora comunicato.
2. Non saranno accettati, da parte di chi si offre come partecipante, durante la protesta, comportamenti di carattere sessista o peggio ancora razzista. Sappiamo che sono cose sottointese, ma a volte neanche troppo. Chiunque si renderà partecipe di atteggiamenti del genere verrà invitato a non continuare a prendere parte alla protesta.



25 GIUGNO - CENA VEGAN + PROIEZIONE

Abbiamo deciso di dedicare la giornata del 25 giugno, a partire dal pomeriggio, alla diffusione del veganismo. Dopo l'azione dimostrativa che stiamo organizzando, dalle 20:30 si terrà una cena/buffet vegan presso ll Cantiere (Via Gustavo Modena 92, Trastevere.)

Continua in questo modo la nostra promozione del veganismo attraverso la diffusione di cibo e momenti pubblici di ...condivisione in spazi sociali che rappresentano più di un semplice luogo di intrattenimento. Da oramai diversi anni il Cantiere rappresenta lo spazio di condivisione di un progetto di abitazione avviato da tanto tempo all'interno di uno dei quartieri storici di Roma, Trastevere. Diversi progetti all'interno di questo spazio si sono succeduti negli anni, dai momenti musicali (l'esperienza 'Garage') fino ad oggi dove Il Cantiere è punto di incontro principalmente per laboratori teatrali, ma anche per iniziative culturali di vario genere.

La serata sarà benefit per OCSA, il progetto che sta organizzando diverse azioni dimostrative a Roma, che distribuisce e diffonde informazione sulla schiavitù animale. Periodicamente, essendo un'organizzazione di base e non una grande associazione nazionale, abbiamo bisogno di contare sull'aiuto di chiunque può essere interessato alle nostre attività. Organizzare eventi e azioni dimostrative richiede investimento di tempo e denaro ma non solo, poter stampare del materiale di alta qualità e accessibile a tutti, permetterci di distribuirlo gratuitamente sul territorio e tramite spedizione richiede altrettanto dispendio economico che vogliamo mantenere per poter permettere a chiunque di richiedere il nostro materiale senza dover pagare. Grazie a chiunque potrà intervenire!

La serata sarà caratterizzata da un buffet/cena vegan e si concluderà con la proiezione del film BOLD NATIVE (Vocale originale e sottotitoli in italiano), preceduto da una breve introduzione su OCSA e sul film.

L'offerta suggerita per la serata è
10 EURO (pasto completo + bevanda) e se
avanza cibo, bis a volontà (non si butta via nulla).

Invitiamo chiunque sia affetto da intolleranze alimentari ad avvisarci, cercheremo di provvedere ad una valida e gustosa alternativa!

IMPORTANTE: In occasione di questa serata chiediamo cortesemente di PRENOTARVI mandando una semplice email all'indirizzo 25giugno@ocsanimal.org, con l'eventuale numero di persone presenti ed entro il 23 giugno, grazie.

Trama del film BOLD NATIVE:
Charlie Cranehill è ricercato dal governo degli Stati Uniti, accusato di terrorismo e di condurre un gruppo noto come 'Bold Native', attivo nella documentazione e nella liberazione di animali dai luoghi di sfruttamento. Dopo anni di azioni il progetto di Charlie è pianificare un'azione coordinata nazionale nello stesso giorno. Nel frattempo suo padre, amministratore delegato di un'azienda che distribuisce uova di galline da allevamento in batteria, cerca di trovare il figlio prima che lo faccia l'FBI. Contemporaneamente una giovane donna, che lavora per un'organizzazione per la protezione degli animali, cerca di lottare all'interno del sistema per ottenere un trattamento più umano per gli animali negli allevamenti. Tra abolizionisti e protezionisti, Bold Native affronta il problema del moderno consumo e dello sfruttamento degli animali da diversi punti di vista, in un contesto che spesso assume, con un gran bel risultato, i tipici toni di un 'road movie' americano.
Realizzato in maniera indipendente e con la partecipazione di attori principalmente esordienti, Bold Native rappresenta davvero un contributo straordinario per il movimento di liberazione animale. Davvero ben fatto, con belle musiche e dei contenuti molto profondi che non possono non toccare chi lo guarderà, da chi da tempo si batte contro lo sfruttamento animale a chi viene per la prima volta in contatto con determinate tematiche. Curiosità, la presenza nel film di alcuni volti veri del movimenti di liberazione animale americano: Shannon Keith, avvocato difensore di molti attivisti (tra cui Kevin Kjonaas, l'ultimo degli Shac7 ancora in carcere per aver portato avanti una campagna pubblica di boicottaggio), Chris DeRose, attivista e fondatore di LCA (Last Chance For Animals) e Peter Young, redattore di voiceofthevoiceless.org, rinchiuso in passato in carcere per diverse azioni di liberazione in allevamenti di visoni.

Per vedere precisamente dove si trova Il Cantiere, clicca qui.

 
Pubblicato da Piero il 06/06/2011 alle 18:35:00, in Diario di ValleVegan, letto 4440 volte



Da tempo siamo impegnati nella lotta allo sfruttamento animale promuovendo parallelamente uno stile di vita senza crudeltà.
Siamo fermamente convinti che lo stile di vita vegan sia la prima, semplice e concreta forma di azione diretta, è per questo che sosteniamo il progetto della fondazione ValleVegan.
ValleVegan nasce nel gennaio del 2006, situata a circa 60 km da Roma, immersa nel verdissimo appenino laziale, si estende per quasi 11 ettari di terreno tra i comuni di Bellegra e Rocca Santo Stefano.
La Valle è il rifugio degli animali e per gli animali che hanno subito reclusioni, torture e violenze; è un ambiente "fisico e culturale" in cui tutti gli esseri viventi possono sperimentare e scoprire una dimensione di incontro, conoscenza e convivenza interspecifica.

Oltre alle attività di recupero e reintroduzione in spazi naturali degli animali, il progetto si occupa di promuovere uno stile di vita vegan. Gli abitanti umani vivono in un casale rustico, autoproducendo i beni di prima necessità: dal pane alla verdura. La Valle sostiene la liberazione animale e l'antispecismo ritenendo libero ogni singolo individuo, di qualunque specie animale, senza giustificare in alcun modo la sopraffazione di una specie sulle altre.
Le attività svolte al di fuori della Valle sono principalmente di lotta alle forme di sfruttamento animale come i campi anti bracconaggio e disturbo venatorio, organizzati in Italia e all'estero, manifestazioni, serate divulgative, cene vegan.

Per promuovere e diffondere il progetto della fondazione ValleVegan siete tutti invitati all'evento benefit che si terrà SABATO 11 GIUGNO alla Sala Convegni della Città dell'Altra Economia, Largo Dino Frisullo (Testaccio) a Roma.

Durante la serata verranno spiegate nel dettaglio le attività principali svolte dalla fondazione, si terrà quindi una cena/buffet vegan e si chiuderà con la proiezione del documentario THE WITNESS - IL TESTIMONE (Vocale originale e sottotitoli in italiano).

L'offerta suggerita per la serata è
10 EURO (pasto completo + bevanda) e se
avanza cibo, bis a volontà (non si butta via nulla).

Invitiamo chiunque sia affetto da intolleranze alimentari ad avvisarci, cercheremo di provvedere ad una valida e gustosa alternativa!

IMPORTANTE: In occasione di questa serata chiediamo cortesemente di PRENOTARVI mandando una semplice email all'indirizzo info@ocsanimal.org, con l'eventuale numero di persone presenti entro il 9 giugno, grazie.

Per ulteriori informazioni sulla Fondazione ValleVegan: http://www.vallevegan.org/

Questa iniziativa inoltre dimostra la nostra volontà di continuare ad organizzare eventi, con i nostri contenuti, all'interno di spazi che in questo momento sono a rischio, a causa della pressione di una logica che vede nel profitto e nello sfruttamento i suoi 'principi' di base. La Città dell'Altra Economia, un luogo di incontro e scambio, dove in passato abbiamo avuto modo di organizzare eventi, è uno di questi posti.
Per ulteriori informazioni sull'attuale situazione che prevederebbe nei prossimi mesi la chiusura della Città e l'avvio di un progetto che oltre al danno, risulterebbe anche una beffa (per saperne di più leggere quest'articolo: http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/04/20/news/citt_dell_altra_economia-15163851/), vi rimandiamo al sito ufficiale: http://www.cittadellaltraeconomia.org/

OCSA - attivismo abolizionista per la liberazione animale
www.ocsanimal.org

NOTA IMPORTANTE:
1. Indicazioni per arrivare alla Città dell'Altra Economia:
quando arriverete su largo Dino Frisullo, vi troverete davanti al Macro, girate a sinistra e entrate in via Monte Testaccio. Appena dopo pochi metri non proseguite per via monte testaccio ma tenetevi le alte mura dell'ex mattatoio sulla destra. Arrivate in fondo alla strada e sulla destra vedrete due grosse entrate ad arco, prendete la prima delle due, proseguite per circa 100 metri, parcheggiate l'auto e vedrete alla vostra destra una struttura, è la Città dell'Altra Economia.
 
Pubblicato da Maria Teresa de Carolis il 20/05/2011 alle 22:34:18, in Diario di ValleVegan, letto 4209 volte
In questi anni di lotte, di grida, di sommessi sogni e di sforzi, spesso mi sono trovata a dover considerare quale fosse il motore che ci spinge verso una giustizia, non umana, universale, assoluta, che non riguarda le specie, bensì l’equilibrio. Mi ritrovo oggi circondata da fatti incomprensibili, fattacci per meglio dire, situazioni che nella migliore delle ipotesi, senza il senno di cui, per fortuna, alcuni umani sono capaci, si finirebbe a rotolarsi per terra con tanto di capelli strappati ed occhi gravemente lesi. Possibile, e qui mi appello a chi dello stile di vita Vegan ha fatto un modus vivendi inattaccabile e profondo, che il fatto stesso di alimentarsi cruelty free non riesca ad incidere un solco di coerenza e coscienza nell’animo di chi lo abbracci? Possibile che il termine Antispecismo debba catalogare e relegare i comportamenti etici solamente verso la sponda dell’animalismo (umani esclusi, perché l’essere umano non lo merita). Non credo, l’Antispecismo per me è oltre la violenza, oltre le specie e le razze, oltre il sesso e le religioni, in poche parole: Oltre. Di lotte intestine in questi tempi se ne sono viste tante, faide vere e proprie il cui oggetto erano semplicemente dissapori, disonestà, menzogne, avidità, presenzialismo o invidie, il potere attanaglia anche chi, illusoriamente, pensa di dedicare la propria esistenza alla Liberazione Animale. Domanda: ma a noi umani chi ci libera? Chi, se non noi stessi? Orizzonti di malsani atteggiamenti fanno sì che qualsiasi attività possa essere strumentalizzata nel tentativo, spesso subdolo e celato, di demolire un individuo, senza tenere conto che dietro quell’individuo ce ne sono altri, una connessione infinita di legami e vite che imprescindibilmente si alimentano. L’errore, tutto umano, è di considerare ogni individuo una causa a sé, un’isola da conquistare, per mostrare al mondo quanto si è forti, uno spudorato tentativo di colonizzare l’altro. Liberazione Animale… e quale sarebbe il motore che spinge alcuni a gridare alle manifestazioni, mascherati da cuccioli indifesi, la rabbia e lo sdegno contro la violenza, contro i soprusi e la crudeltà, per poi magari ingannare i propri fratelli, aggredendoli con infamie, vomitando, soprattutto sul web, illazioni tali da generare solo dolore? Ci sono mondi nei quali non vorrei mai addentrarmi, il mondo della menzogna, quello che ti avvolge e ti inganna, ed inganna per primo chi lo sposa, colui che nel corpo di un essere che apparentemente si dedica ad una causa, si auto incensa di una veste intoccabile: quella dell’attivista, colui che mai farebbe del male ad un altro essere, colui che si sbrodola davanti alle petizioni on line, quello che pontifica di fronte all’umana ignoranza, inconsapevole che lui stesso è vittima dell’arroganza generata da un unico scopo, Egotismo allo stato puro. Il mio dolore e la mia rabbia sono figli della storia, la mia storia, ossia ciò che i miei occhi hanno visto, ciò che le mie mani accarezzato, ciò che il mio cuore, ferito, ha osservato e vissuto; il dolore di vedere un amico bersaglio di lance e frecce avvelenate per il solo scopo di rendere innocuo un gigante, difficile da atterrare. Proprio questa difficoltà nel distruggere mio fratello “il gigante”, ha generato negli anni un accanimento insistente, senza pensare che “questo” accanimento non ha fatto altro che rinforzare i legami veri, quelli unici, autentici, al di là del bene e del male, al di là delle fazioni e delle chiacchiere. A questo punto è necessaria una storia, una piccola favola: mio fratello “il gigante”, vive in un luogo dove la cosa più importante non è quanto Ego riuscirà a nutrire al giorno, o quante persone verranno a conoscenza della sua missione, la cosa più importante - per mio fratello – è, sempre e soltanto, le vite di tutti gli esseri che condividono con lui la quotidianità di un oasi di boschi e cieli tersi, dove piccoli esseri indifesi dormicchiano al sole sereni, dove creature malate vengono curate ed accompagnate verso la fine, laddove la sorte l’avesse deciso. In questo luogo le mani fameliche di alcuni si sono affacciate, per sporcare, gettare immondizie di parole, per poi ritrarsi gonfie di tutto quello che potevano accaparrare, noncuranti delle conseguenze e del fatto che in quella valle non viveva solo mio fratello, vivevano e vivono centinaia di creature, centinaia di respiri e cuori che battendo all’unisono si sostengono. E quel filo, quel legame era - ed è tutt’ora - l’ancora e la ragione di una valle intoccabile ed inaffondabile. La storia continua, perché sotto il sole della valle si avvicendano umani e non, che tentano di convivere, condividendo giornate di quiete e momenti di incomprensioni, talvolta manipolando, taluni umani, ciò che chiaramente appare come un evolversi delle relazioni, ossia una realtà mascherata di buoni intenti che non sempre si sviluppano in una scelta, al contrario si devia il percorso intrapreso con energia e partecipazione verso la strada del risentimento e del sotterfugio, dimenticando ancora una volta, quanto inutile e devastante può essere l’Ego, quello che ingabbia e che illude, che trascina verso convinzioni di centrismo e (in)giustizia. Le perplessità con le quali coabito riguardano le contraddizioni che investono certi comportamenti. Essere Vegan, o almeno dichiararsi tale, attribuendo a questo termine la caratteristica di “essere evoluto” o “essere consapevole” mi fa rabbrividire quando penso ad individui che sventolano la loro bandiera antispecista in faccia ad altri individui umani, urlando la loro (in)giustizia ed il loro valore, usando il telo di un drappo per soffocare, per eludere ed ingannare, per la propria utilità e la propria gloria. E’ evidente quanto il desiderio di emergere possa influenzare, rendendo gli ideali più alti e nobili, il veicolo per sostenere il ruolo di chi al di sopra di tutto interpreta la parte del perfetto attivista. Basta fare cene benefit ed eventi a favore degli animali per essere persone etiche? E’ sufficiente guardare le etichette degli alimenti che consumiamo, tenendo alla larga alimenti di origine animale dalla nostra dieta, o guardiamo anche se quegli ingredienti siano la fonte, nascosta, di sfruttamento, abusi, lavoro minorile, deforestazione? È veramente sufficiente gridare “Basta Vivisezione Adesso” se il primo luogo della terra, il nostro cuore, il luogo da cui inizia la nostra strada verso il rispetto è lontano dall’universalità dell’essere antispecista? Esserlo, non farlo, con la voglia di allontanare la menzogna, gli inganni intenzionali, le infamie, le brutture tipiche di chi ha il vuoto dentro e non un vuoto sano e pronto ad essere colmato di tutte le bellezze che la natura può offrire, ma il vuoto arido di un deserto di spine e solitudine, quello generato dalla cattiveria di desiderare il male dell’”altro”. In questo mondo, popolato da miliardi di anime io continuo a camminare, scontrandomi talvolta con individui, umani e non, con i quali entro in relazione, contatti di palpiti che si incontrano e a volte si riconoscono, con la assoluta consapevolezza dell’unicità di ognuno attraverso le strade che si intersecano e allontanando quella smania e desiderio di protagonismo che mi travolge, quella crudeltà generata dalla debolezza di esseri umani insicuri che fanno della loro insicurezza la spada con cui colpire cuori di acciaio.
 
Pubblicato da Piero il 27/04/2011 alle 09:29:20, in Diario di ValleVegan, letto 4234 volte














In appoggio alla settimana mondiale per gli animali nei laboratori lanciamo una giornata di protesta a ROMA per VENERDI' 29 APRILE 2011.

ORARI E LUOGHI DEGLI APPUNTAMENTI:

- ORE 11:00: presidio presso I.S.S. (Istituto Superiore di Sanità), Viale Regina Elena, 299.

L' I.S.S. rappresenta a Roma uno degli esempi più tremendi della crudeltà dell'uomo sugli animali. A due passi dalla città universitaria, all'interno di un palazzo enorme primati, roditori, conigli e tantissimi altri animali vengono sottoposti ad atroci esperimenti. L'Istituto va avanti anche e soprattutto grazie ai soldi dei contribuenti, ovvero di noi cittadini. Il 29 aprile può essere un'occasione per ricordare agli aguzzini che non accettiamo così facilmente che il nostro denaro venga usato per la vivisezione.
In diverse occasioni l' I.S.S. è stato oggetto di trasmissioni televisive, ricordiamo quella più importante per rendere l'idea di cosa porta avanti quest'istituto: il servizio 'uomini e topi' a cura del programma di raitre 'Report' realizzato nell'ottobre del 2004.

AVVISO IMPORTANTE:
Vorremmo segnalare un' esigenza importante a livello organizzativo. Avremo bisogno durante questa protesta di almeno 16 persone con un compito specifico, tra tutte quelle che prenderanno parte alla protesta. Vorremmo tentare questa cosa e abbiamo bisogno dell'aiuto di chiunque sia ben intenzionato al riguardo. Per ulteriori info vi invitiamo a contattarci via email all'indirizzo info@ocsanimal.org, spiegheremo nel dettaglio. Non si tratta di nulla di troppo impegnativo, è qualcosa di molto semplice, divertente e che può avere un bell'impatto visivo.
Per questo c'è bisogno di sapere prima la disponibilità delle persone. Fateci sapere, grazie a tutt* per l'attenzione!


- ORE 15:00: presidio presso la sede italiana di AIRFRANCE, Via Sardegna, 40.

Airfrance, assieme alla KLM (compagnia di bandiera olandese), è il principale vettore responsabile del traffico di più di 10.000 primati utilizzati per gli esperimenti. E' attiva al momento una campagna internazionale di boicottaggio a cui il Coordinamento Fermare Green Hill ed OCSA aderiscono vedendone l’importanza strategica nella lotta alla vivisezione. Rendere visibile cosa compie Airfrance-KLM può mettere in seria discussione le politiche aziendali della compagnia. Già la compagnia Amerijet in seguito ad una campagna di pressione ha deciso di non trasportare più primati destinati ai laboratori. E' il momento che anche Airfrance-KLM decida di fare lo stesso. Per maggiori info sulla campagna internazionale questo è il sito tradotto in italiano:
http://www.antivivisection.info/airfrance/it/

NOTA IMPORTANTE: non saranno accettati durante la protesta espressioni verbali, slogan o scritte/cartelloni di carattere sessista, a sfondo religioso o peggio ancora razzista. Sappiamo che sono cose sottointese, ma a volte neanche troppo. Chiunque si renderà partecipe di atteggiamenti del genere verrà invitato a lasciare immediatamente la protesta.

Per informazioni e ulteriori dettagli:
email: info[at]ocsanimal.org
infoline: 3707122316
 
Pubblicato da Piero il 07/04/2011 alle 16:37:44, in Diario di ValleVegan, letto 5233 volte





Roma, Largo dei Lombardi - via del Corso. Dalle ore 15.

Dalle ore 15:00 saremo presenti con un banchetto per distribuire assaggi gratuiti di cibo vegan e per promuovere uno stile di vita che rifiuti lo sfruttamento animale, ancor più in un periodo, come quello di Pasqua, che prevede il massacro di migliaia di agnelli.

Sarà presente materiale informativo contro lo specismo e la schiavitù animale. Verranno distribuiti, assieme agli assaggi, volantini informativi che spiegheranno come è ...possibile e facile scegliere di non nutrirsi dello sfruttamento degli animali non umani adottando uno stile di vita COMPLETAMENTE vegetariano.

Forniremo semplici, valide e gustose soluzioni in un punto centrale di Roma. Porteremo una riflessione critica ed alternativa in una zona dove le persone sono sempre impegnate ad acquistare o divertirsi, senza fermarsi a pensare concretamente a chi non ha voce per raccontare cosa gli sta accadendo, in ogni singolo istante di prigionia.

Chiunque è invitato a passare, compresi/e amici/che e parenti!
In caso di pioggia saremo costretti a cancellare l'evento.

Saranno anche disponibili degli assaggi di cibo gentilmente fornito da VEGUSTO.IT. Intendiamo fare questo soprattutto per diffondere l'esistenza di tutte quelle importanti attività molto serie che propongono cibo privo di sfruttamento animale.

Per qualsiasi informazione o perchè pensi di poter dare un aiuto:
email - info@ocsanimal.org
infoline - 3707122316

PRECISAZIONE IMPORTANTE SULL'EVENTO:
Chiunque è invitato a passare tenendo presente che per il cibo siamo già organizzati e che non si tratta di un presidio di protesta ma di distribuzione di assaggi, banchetto informativo e volantinaggio. L'aiuto, la voglia di condivisione e passare del tempo insieme per conoscerci sono ovviamente sott...ointesi, ma era importante sottolineare questa differenza in maniera tale da evitare equivoci. Grazie!
 
Pubblicato da Piero il 04/04/2011 alle 12:15:00, in Diario di ValleVegan, letto 3551 volte





"Nel rispetto degli Animali" è il titolo del seminario organizzato dal Gruppo Ambiente del Movimento Civico "Cambiamo Subiaco", che si terrà venerdi 8 aprile presso la Sala Torquemada alle ore 17.30. Una occasione per approfondire la conoscenza delle diverse forme di sfruttamento animale, dal bracconaggio all'allevamento intensivo, toccando la vivisezione degli animali all'interno dei laboratori, dove vengono sottoposti a esper...imenti crudeli, sfigurati ed ingabbiati. Come risposta allo sfruttamento animale nasce il Veganesimo, una filosofia di vita che esclude tutte le forme di crudeltà verso gli animali perpetrate per produrre cibo o prodotti di qualsiasi tipo. Il Veganesimo dunque non è solo una scelta di alimentazione che esclude la carne e i suoi derivati, ma uno stile di vita che implica il rifiuto di qualsiasi prodotto, la cui realizzazione abbia comportato lo sfruttamento del genere animale, nello specifico anche capi di abbigliamento realizzati con tessuti naturali quali lana, seta, pelle. A conclusione del seminario è stato pensato un buffet di dolci in stile vegan al fine di creare un momento di scambio di opinioni e di confronto.

Il seminario si snoderà attraverso una serie di figure che operano nel settore e che porteranno le loro esperienza: si esordirà parlando dell'attività di antibracconaggio, successivamente Piero Liberati ci condurrà alla scoperta di una realtà a pochi passi da casa, Vallevegan, una sorta di fattoria tra Bellegra e Rocca Santo Stefano, nata con l'intento di riabilitare animali che hanno subito maltrattamenti e che ora finalmente vivono in armonia con la natura. Piero e gli altri soci non hanno solo deciso di abbracciare l'alimentazione vegana ma di vivere in armonia completa con il genere animale che a Vallevegan è rispettato e accolto e libero di vivere secondo natura.

Far conoscere e sensibilizzare ad una tematica molto delicata quale quella dello sfruttamento animale è il fine del Movimento Civico da sempre aperto alla scoperta e alla conoscenza delle realtà presenti sul territorio, non perchè debbano essere necessariemente condivise, ma comprese e portate all'attenzione della cittadinanza.

Siete perciò tutti invitati a partecipare VENERDI 8 APRILE 2011 ALLE ORE 17.30 presso la Sala Torquemada
 
Pubblicato da Maria Teresa de Carolis il 16/03/2011 alle 11:28:00, in Diario di ValleVegan, letto 2513 volte
FukushimaLa pioggia cade, ritmica, incessante, una giornata come tante, una considerazione diversa che viene dal cielo, dall’idea di una nube che dall’altra parte del globo ha iniziato il suo viaggio, una nube radioattiva, che imperturbabile viaggerà sul destino del mondo; sorvolerà foreste, deserti, radure, offuscherà giornate di quotidiana incoscienza. Animali inconsapevoli, già vittime dell’umanità, subiranno l’ennesimo affronto, prepotenza e abuso come di consueto si ramificheranno verso un’epoca di degrado e cecità culturale. Fukushima è l’ultima delle prove che l’uomo consideri il pianeta un palco di esperimenti, un luogo da occupare senza pensiero alcuno nei confronti della natura che tanto prepotentemente si sta riappropriando di sé, luoghi che si contaminano e si devastano nella stolta convinzione che ogni frammento di questa “casa” è da circondare, confinando la bellezza in luoghi ristretti che si sgretolano al solo pensiero. Dal 1952 al 2007 ci sono stati 137 incidenti nucleari. Il 26 aprile 1986, impossibile dimenticare la catastrofe di Cernobyl, in Ucraina, 25 anni di contaminazioni, di nascite deformi, di mutazioni genetiche, di disastri ambientali. La cosa di cui sono stupita, che mi disorienta e inquieta allo stesso tempo è: come ha fatto un popolo devastato da un disastro come fu Hiroshima e Nagasaki, che ha pagato duramente le conseguenze della decisione americana, crudele e lungimirante ( nella quale era sicuramente previsto il crollo di una società da punire) che ha dovuto lottare per ricostruire un sistema ed una società tecnologicamente avanzata, un popolo che ha visto e toccato le conseguenze e la pericolosità del nucleare, permettere di ristabilire una tecnologia tanto pericolosa quanto incontrollabile? Popolo incosciente, ecco cosa credo, che nel corso degli anni si sia dimenticato e abbia appeso come una cartolina scolorita quel tragico evento, che si sia archiviato nella memoria, sottraendolo ai danni del tempo ed alla coscienza, avvicinandosi pericolosamente all’inevitabile. Il danno è fatto, ora un popolo piange, ignaro forse delle responsabilità, del Governo primo fra tutti, delle generazioni che hanno subito l’Autorità di una cultura dell’oppressione, non ha saputo opporsi alla catastrofe; un popolo che ha rinnegato un passato deresponsabilizzandosi, dismettendo i costumi militari fatti di arroganza e violenza nazista, piangendo per il torto commesso e non considerando le reali conseguenze delle proprie azioni. L’uomo costruisce, l’uomo modifica, l’uomo distrugge, schiavizza e possiede, la natura ha un ruolo marginale nell’esistenza degli uomini che continuano a sovrastare le leggi che dovrebbero equilibrare nel tempo ogni forma di esistenza. L’imperatore Akihito va in televisione, si dichiara preoccupato, tre esplosioni al reattore Due in cinque giorni, incendio improvviso al reattore Quattro, naturale che l’Imperatore si dichiari preoccupato, non era meglio preoccuparsi prima di seminare centrali nucleari su tutto il paese? In Italia la Prestigiacomo dice che le nostre centrali sono “modernissime” (termine altamente scientifico) e non hanno niente a che vedere con quelle giapponesi, avete qualche dubbio a riguardo? Ricordo perfettamente il Referendum del 1987, nel quale si discuteva sui contributi ai Comuni ospitanti centrali nucleari, riguardo la possibilità della collaborazione dell'Enel nelle costruzioni di centrali all’estero e riguardo la possibilità dello Stato ad intervenire nel caso in cui un Comune non concedesse un sito per l’apertura di una centrale, ebbene in tutti e tre i casi la percentuale degli italiani favorevoli all’abrogazione viaggiava intorno all’80%, qualcosa mi fa intuire che la percentuale in questi giorni sia aumentata. Nelle nostre mani è il futuro di un pianeta in lacrime, senza l’arroganza e l’egoismo che ci fa pensare ai soli umani, vittime di questi eventi, piccolo universo che è connesso con le foreste, con gli animali, con gli oceani ed i cieli e dovrebbe essere, questo destino, affidato al solo equilibrio di un sistema che da sé sopravvive perfettamente, le nostre mani sono inaffidabili, i nostri modi da mercenari del futuro vanno mutati, va mutata la convinzione di possedere il pianeta, con ogni forma di vita che lo abita, le nostre mani che vanno rivolte al cielo per chiedere scusa, fermarsi a riflettere, meditare sulla coerenza e sul rispetto. Cosa aspettiamo? Aspettiamo forse di rintanarci in piccoli rifugi antiatomici, costruiti ad hoc solo per le nostre famiglie? Pensare al nostro piccolo, inutile ed egoistico sistema sociale, che ci inculca di tenerci strette le nostre conquiste, il lavoro, la carriera i bei voti all’università dei nostri figli senza futuro o finalmente andare oltre, vedere la realtà per quello che è, un mondo vuoto, una rappresentazione virtuale dei valori che si stanno dissolvendo, un pianeta sommerso da cose inutili ed obsolete; panta rei, tutto scorre e scorre in questo fiume di disgrazie anche la mia rabbia e la voglia folle di cambiare un mondo che merita di resistere.
 
Pubblicato da Piero il 08/03/2011 alle 09:42:05, in Diario di ValleVegan, letto 2191 volte


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CHI SIAMO


Nella società odierna l'animale non umano viene concepito come proprietà, come mero oggetto, merce da vendere o scambiare. Riconoscendo agli animali non umani l'innegabile capacità di provare sentimenti, dolore, paura è necessario lavorare sul cambiamento della tradizionale concezione di 'mezzi' a disposizione dell'essere umano.

Vogliamo proporre e lavorare sulla diffusione più ampia possibile dell'approccio abolizionista dello sfruttamento animale, partendo da basi teoriche che hanno portato allo sviluppo di progetti più specifici come AIP (Attacca l'Industria della Pelliccia) o il Coordinamento Fermare Green Hill, a cui alcuni di noi tuttora contribuiscono. Pensiamo che le lotte intraprese in passato dai movimenti per i diritti civili e delle donne riflettano il carattere della nostra lotta, basata sul principio indiscutibile che lo specismo rimanga la forma più ampia di discriminazione, punto di partenza soprattutto di quelle discriminazioni che oggi conosciamo come razzismo e sessismo.

Intendiamo promuovere una stile di vita VEGAN perchè pensiamo che sia la prima, semplice e concreta forma di azione diretta che può veramente portare un cambiamento della condizione di prigionia degli animali. Sebbene ci siano anche concreti risvolti positivi dal punto di vista ecologico e per il benessere fisico, pensiamo sia più opportuno esporre la dieta vegana come una scelta che dal punto di vista etico rimanga primaria, creando cambiamenti immediati alla vita di ogni singolo animale non umano.

Ci opponiamo fermamente all'uso in questa società degli animali non umani per la ricerca scientifica, per l'intrattenimento, per il vestiario, per la caccia ed ovviamente per il cibo.

Vogliamo lavorare su un'autentica informazione riguardante la schiavitù animale, mantenendo come parte del nostro operato l'importanza dell'azione diretta e della disobbedienza civile, risposte radicali e pacifiche al sistema di sfruttamento che viene perpetrato.


OCSA (Organizzazione Contro la Schiavitù Animale)

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Serata 18 marzo
LIBERAZIONE ANIMALE... SE NON ORA, QUANDO? SE NON TU, CHI?

Non più protezione, ma liberazione. Non una detenzione più ‘umana’, ma la fine della schiavitù animale. In una società che mercifica qualsiasi cosa, dagli animali non umani all'ecosistema che ci circonda fino ad arrivare a noi stessi, è un passo logico e naturale impegnarsi nel lottare senza compromessi, per opporsi a qualsiasi discriminazione e sopraffazione basata sulla differenza di specie, razza e sesso.

Con questo incontro pubblico vogliamo ripercorrere le diverse vicende della lotta del Coordinamento Fermare Green Hill contro l’allevamento di cani destinati alla vivisezione Green Hill, che si trova a Montichiari (Brescia). Condividere i metodi di lotta e le differenti strategie adottate in questo caso concreto e, più in generale, fornire informazioni (tramite anche filmati) sulle tante forme che l’uomo usa per detenere, sfruttare, torturare e uccidere animali.

Vogliamo illustrare un nuovo progetto locale in fase di sviluppo, finalizzato a divulgare le modalità atroci dello sfruttamento da parte dell'uomo degli animali non umani. L’intento è quello di contribuire alla lotta per la liberazione animale, anche partendo dalla prima, concreta forma di azione diretta: quella che prevede di non nutrirci della sofferenza di altri esseri senzienti, seguendo uno stile di vita vegan.

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Presso la Sala Convegni della "Città dell'Altra Economia", Largo Dino Frisullo (Testaccio), Roma
18 marzo ore 19,30
BUFFET VEGANO
Entrata libera
 
Pubblicato da Maria Teresa de Carolis il 01/02/2011 alle 15:26:49, in Diario di ValleVegan, letto 3236 volte
La mia camera da letto ha una grande finestra, una vetrata che dà direttamente su una vallata movimentata, collinosa e che dolcemente digrada verso un orizzonte nebbioso di smog ai confini con Roma; le mattine piovose il vento scivola sui campi trasportando gocce e foglie e nelle giornate di sole è una esplosione di verde e giallo, colori talmente accesi che pare penetrino sino dentro la terra per riaffiorare densi di profumi e storie. Io in questa rappresentazione sempre diversa vedo il mondo, il pianeta, vedo una fetta, un frammento dei milioni di respiri che incessantemente si intrecciano e si sfiorano, alimentando un turbine di palpiti e suoni che abitano un’unica casa. Nascere in un qualsiasi luogo del pianeta può essere determinante per il nostro destino, oppure non significare assolutamente nulla, quel nulla che spinge per inerzia milioni, centinaia di milioni di umani verso una vita fatta di abitudini, spesso cattive peraltro, di incoscienza, di crudeltà, di prepotenza. Abitiamo una casa, un luogo magico, dove non siamo soli, condividiamo attimi di esistenza all’unisono; nello stesso istante in cui inalo ossigeno miliardi di altri esseri lo fanno, in altri luoghi, luoghi nascosti, profondità marine o strisce di cielo, grotte sconosciute o corridoi sotterranei, seppure su alture inarrivabili, quei respiri sono un unico battito, un unico cuore, gigantesco e meraviglioso. Abitiamo una casa con pareti sgretolate e pavimenti divelti, dove i nostri coinquilini sono spesso senza cibo, vivono per stenti perché teniamo sotto chiave le provviste e dove non si è mai sazi di quello che si consuma. Il giardino è un luogo prezioso, dove le piante arrivano finanche a toccare le nuvole e dove ogni essere vivente, di qualsiasi dimensione sia, occupa uno spazio, un piccolo spazio tutto suo, che dovrebbe garantire la sua sopravvivenza e dove ritagliarsi momenti di luce e buio; in questo spazio entra l’umano, a rubare buio e luce, a rubare cibo e minuti, a rubare i respiri. Sopravvivere o vivere? Quale umano non si sentirebbe angosciato al pensiero di dover “sopravvivere” ad una guerra, una carestia, un cataclisma? Quale animale non umano, da quando gli umani abitano il pianeta, può sentirsi libero di vivere e non di “sopravvivere”? Abitiamo una casa dove diritti e doveri non sono pari, dove lo spazio si conquista con la forza e senza coraggio, dove illusioni di possesso e prestigio sono al di sopra della coscienza, dove il rispetto e la libertà sono suoni senza note. Libertà…. Libertà di scegliere, ecco cosa mi pare possa essere un buon inizio; scegliere di conservare, di preservare, di lasciar vivere ed amare, libertà di agire per l’altro oltre che per se stessi. L’unica eccezione è scegliere per chi non ha voce, liberare scegliendo per gli oppressi, i deboli, le vittime, annullare l’ego malato di violenza e potere, annullare il centrismo attraverso il quale tutto è niente, tranne l’Io. Un diritto fatto di doveri, diritto non acquisito ma meritato. Ogni mattino, quando i sogni si interrompono bruscamente e la luce fioca e timida inizia a scaldarmi, il mio primo respiro è per il mondo, per il mondo che ho dentro e lascio uscire, per il mondo che comunica e grida, per il mondo che desidero e vorrei fosse… desideri! Abitare una casa è una responsabilità, soprattutto quando in quella casa transitano milioni, miliardi di vite, innumerevoli e vibranti esseri che si intrecciano, si incontrano, si conoscono o si ignorano ma comunque vivono e calpestano lo stesso terreno. Il futuro ha il sapore dell’ inesplorato, dell’oscura e tagliente visione di un lontano inganno, tranne quando disegniamo e costruiamo il futuro che vogliamo che sia, ogni frammento è saldamente legato ad un altro, ogni singolo battito è il battito che prosegue in un altro, un concerto di emozioni e fremiti. Ogni essere ha diritto di abitare un luogo, ogni essere ha diritto ad essere libero, ogni essere merita di avere questo diritto… domanda: quale diritto ha l’uomo all’interno di questa casa, temporaneamente abitata, transitoriamente occupata e prepotentemente requisita?
 
Pubblicato da Piero il 01/12/2010 alle 13:37:26, in Diario di ValleVegan, letto 2431 volte

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Sabato 18 verrà presentata ValleVegan!

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El encuentro tendrá lugar en el Centre Social Okupat Autogestionat La Teixidora
Marià Aguiló, 35  - L4 Poblenou

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Habrá un espacio con diferentes exposiciones y se habilitarán mesas para las distribuidoras (las distris que quieran participar, contactar con nosotros por correo al mail del encuentro:  encuentroporlaliberacionanimal@riseup.net ; para poder organizar lo mejor posible el espacio con antelación).

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También se habilitará un espacio en el mismo lugar donde se celebra el encuentro para la gente que quiera venir y no tenga donde dormir. Insistimos en que la gente agote todas sus posibilidades antes de quedarse a dormir en La Teixidora (lugar del encuentro). En el caso de que no quede otro remedio, contactar con nosotros mediante el correo electrónico del encuentro:  encuentroporlaliberacionanimal@riseup.net

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Encuentro por la liberacion animal.
 
Actualmente, donde la explotación tanto animal no humana como humana  es brutal y devastadora, donde la verdadera cara del poder y la dominación quedan  cada vez más claramente al descubierto, consideramos que hay motivos suficientes para intentar con más fuerza que nunca retomar una lucha en algunos ambientes casi olvidada. Un concepto base, el antiespecismo, tan poco interiorizado, pero que nos une con el resto de animales, es básico si nuestro objetivo es un cambio profundo y real en nuestra forma de entender, vivir y luchar por la recuperación de nuestra vida.

Son estos algunos de los motivos por los que nos hemos decidido a organizar estas jornadas, que pretenden ser un punto de encuentro, de intercambio de ideas y de discusión para todxs aquellxs que pensamos que la lucha por la liberación animal no sólo pasa por ser veganx. Hemos intentado darle un contenido práctico a estas jornadas, abordando algunos de los puntos que nos parecen más importantes para construir un movimiento firme que nos dote de las herramientas más eficaces para conseguir nuestros objetivos. Para ello hemos contactado con personas que creemos están llevando a cabo interesantes proyectos en el ámbito de la liberación animal (campañas, santuarios, investigaciones, etc.) y que consideramos que su experiencia  puede sernos enriquecedora.

Por ello, os invitamos a todxs a acudir a estas jornadas con el ánimo de participar y no ser simples oyentes y con la esperanza de que este tipo de encuentros y prácticas sean algo continuo y permanente.

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¡Un saludo y ánimo!

 

 
Pubblicato da Piero il 30/11/2010 alle 13:25:56, in Diario di ValleVegan, letto 2097 volte

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Firenze - Domenica 12 Dicembre - Piazza della Repubblica - ore 15.00/19.00

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Sono previsti pullman da varie regioni, al momento 5 mezzi sono sicuri e altri in allestimento:

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- da ROMA: Piero Liberati di ValleVegan - 329 4955244 - rigarestorto@gmail.com

- da GENOVA: Marina Rapisarda - 333 8741071 - vulcanomarino@libero.it

- da S. MARINO-BOLOGNA-RIMINI: Paolo - 335 5203696 - oppure: rimini12dicembre@gmail.com

- da NAPOLI/CASERTA: Mimmo 334 1142919 - mentechemente@gmail.com

- da GROSSETO: Paolo ( su facebook: technoterra grosseto) - 3281544997 - lu___pa@alice.it

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Sono in allestimento possibili autobus da Torino e Milano. Per info in merito contattate firenze25settembre@yahoo.it

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Ogni anno il consumismo chiede il suo tributo di corpi, sotto la guida del mercato, e del mito dell’apparenza. A pagarne le conseguenze maggiori sono i piu’ indifesi. I primi fra loro sono gli Animali. In milioni ogni anno vengono massacrati per il loro prezioso manto. Contrari ad ogni discriminazione fondata sulla razza, sul sesso o sulla specie, abbiamo indetto una manifestazione nazionale contro l’industria delle pellicce. Questa lotta fa parte di una lotta piu’ ampia contro le logiche di sfruttamento di tutti gli esseri viventi. Riteniamo inaccettabile concepire come mera risorsa economica chiunque sia senziente, dunque un soggetto e non un oggetto. Parallelamente, reputando impossibile e incoerente una giustizia separata fra tutti coloro che abitano la terra, i movimenti aderenti rifiutano ogni forma di fascismo e totalitarismo e ogni forma di discriminazione di qualunque provenienza ideologica, verso animali umani e non umani. Gli organizzatori precisano che la manifestazione dovrà essere pacifica e non violenta invitando a desistere dalla partecipazione chi volesse portare all'interno della stessa, slogan o atteggiamenti contrari a tale spirito. Convinti che l’informazione sia un diritto di tutti, nonché l’unica base legittima per operare una scelta, abbiamo deciso di organizzare delle proiezioni di sensibilizzazione su un maxischermo di 12 mq. Invitiamo tutti coloro che si riconoscono in questi principi, a prendere parte all’evento.

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Aderiscono:

ANIMALISTI ITALIANI Onlus - ANIMALS ASIA FOUNDATION - A.P.A.S. - Associazione Protezione Animali Sanmarinese - A.P.D.A. Torino - Associazione per i Diritti degli Animali - A.S.A.V. Associazione Salvezza Animali Versilia Onlus - A.V.A. - Associazione Vegetariani Animalisti Onlus - A.VA.P.A. - Associazione Protezione Animali della Valle d'Aosta Onlus - CAMPAGNE PER GLI ANIMALI - CEDA - Comitato Europeo Difesa Animali Onlus - GUIDA VERDE S.O.S. ANIMALI - LAMENTO RUMENO - LAVERABESTIA.ORG - L.I.D.A. - Lega Italia dei Diritti dell'Animale Onlus - LO SCUDO DI PAN Onlus - MOVIMENTO ANTISPECISTA - MOVIMENTO NAZIONALE UNA - NO ALLA CACCIA APS - O.I.P.A. - Organizzazione Internazionale Protezione Animali Onlus - PRO ANIMALS Onlus - PROGETTO VIVERE VEGAN Onlus - VALLEVEGAN - VEGETALIANA - WWF Firenze - Aderiscono anche i Verdi della Toscana e Sinistra Ecologia e Libertà

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Il business delle pellicce comporta ogni anno l'uccisione di 200 milioni di Animali, che servono l’uomo con il loro corpo per soddisfarne la vanità. Spesso scuoiati vivi e reclusi in veri e propri lager, poi compaiono ogni anno nelle vetrine delle vostre città, da dove è impossibile udire la loro silenziosa agonia. La maggior parte degli Animali selvatici è catturata con le tagliole; queste scattano violentemente sull'arto e l'Animale non ha più scampo. In alcuni casi, in preda al terrore e alla sofferenza, per liberarsi si strappa l'arto a morsi, morendo dissanguato. In altri, intrappolato, patisce una lunga agonia che può solo essere abbreviata dall'arrivo dei suoi aguzzini. Le pellicce di foca, richiedono le pelli candide dei cuccioli, ogni anno ne vengono uccisi circa 400.000. I piccoli vengono bastonati e scuoiati vivi, di fronte agli occhi delle madri che spesso cercano di proteggere la prole facendo loro scudo con il proprio corpo. Gli Animali d'allevamento sono costretti a vivere rinchiusi in minuscole gabbie; molti di essi si spezzano i denti contro le sbarre, altri si automutilano o muoiono a causa dei violenti colpi che prendono, divincolandosi, contro le pareti della loro prigione; numerosi i casi di autolesionismo o i casi di soggetti che, impazziti, ripetono ininterrottamente lo stesso inutile movimento. L’uccisione, alla fine di una vita di sofferenze, avviene tramite metodi il cui unico scopo è quello di non rovinare la “preziosa” pelliccia: elettrocuzione anale, colpo contundente al muso, rottura delle ossa cervicali, gasazione. Questi sono alcuni dei metodi più comuni negli allevamenti europei. L'elettrocuzione viene utilizzata per uccidere le volpi: tramite due elettrodi metallici viene inflitta all'animale una scossa di circa 200 volt: una morte che molto spesso arriva fra atroci sofferenze.

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Ogni pelliccia inquina e gronda sangue: Il settore conciario è conosciuto come uno dei settori a maggiore impatto ambientale. La lavorazione di pelle e pellicce, necessita di un consumo idrico elevatissimo e dell’impiego di numerose sostanze chimiche, tossiche e cancerogene, che finiscono poi per essere immesse nell’ambiente circostante. Il numero di Animali necessario a confezionare una pelliccia è in media di 300 Ermellini, 180 Scoiattoli, 50 Visoni, 12 Cani, 25 Gatti. Oggi, vanno sempre più di moda, capi di abbigliamento rifiniti con pellicce. Vengono acquistati anche per vestire i bambini, ignari della sofferenza che indossano. Lo sanno? E tu? Ora lo sai.

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Tutti gli Animali provano come noi paura e dolore, tutti amano la vita, tutti temono la morte. Siamo assuefatti a ignorare il loro sfruttamento come la loro uccisione e sempre per il nostro tornaconto. Possiamo fare a meno di soggiogarli ma l’abitudine e l’ignoranza non portano al cambiamento. Basterebbe un po' più d'informazione e di empatia, per accorgersi di come sia facile sostituire tutti i prodotti di origine Animale e per capire quanto sia atroce allevarli, vivisezionarli, utilizzarli per il nostro divertimento nei palii, nei circhi e negli zoo. Oggi possiamo contare su tanti prodotti liberi da sofferenza. Quando scegli cosa mangiare, come vestirti o cosa finanziare, puoi decidere tu: Non renderti complice di un massacro.

 
Pubblicato da Piero il 02/09/2010 alle 22:32:03, in Diario di ValleVegan, letto 3524 volte

Corteo Nazionale contro la vivisezione, per chiudere Green Hill e tutti gli allevamenti di animali destinati ai laboratori

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ROMA - Sabato 25 settembre 2010
CORTEO NAZIONALE CONTRO LA VIVISEZIONE
Ore 15.00 – Piazza della Repubblica

Per chiudere Green Hill e tutti gli allevamenti di animali destinati ai laboratori!

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Milioni di animali ogni anno vengono torturati nei laboratori di vivisezione, sottoposti ad esperimenti crudeli, sfigurati, ingabbiati, incatenati, legati ai tavoli operatori, avvelenati e lasciati soffrire e morire. Questa è la ricerca medico-scientifica portata avanti dai baroni della medicina, finanziata e avvallata dal governo. Una ricerca che prevede lo sterminio di un milione di esseri viventi nella sola Italia, ogni singolo anno. Giorno dopo giorno, agonia dopo agonia.

Questi esseri viventi sono prodotti su scala industriale dentro allevamenti specializzati, cresciuti in condizioni asettiche e creati come oggetti su cui accanirsi nella ricerca di non si sa quale soluzione ai
mali che noi stessi umani abbiamo provocato.

Green Hill di Montichiari (BS) è l’unico allevamento di cani “da laboratorio” rimasto in Italia, uno dei più grandi d’Europa. Da Montichiari mensilmente 250 cuccioli di beagle vengono spediti verso l’inferno dei laboratori farmaceutici di tutta Europa, per il profitto di una multinazionale della sofferenza che gestisce questo lager, l’americana Marshall Farm Inc.
Si tratta a tutti gli effetti di una fabbrica, dove questi animali non vedono la luce del sole, non toccano erba, non respirano aria naturale. Capannoni in cui sono stipati 2500 individui in attesa di un destino
atroce.

La chiusura di un lager come Green Hill è un imperativo che ha portato migliaia di persone a battersi in prima persona e scendere in piazza, per dire NO alla vivisezione e NO alla tortura. Avere fermato i folli piani di espansione di questo allevamento, che prevedevano la costruzione di altri cinque capannoni sotterranei in cui imprigionare ulteriori 2500 cani, è stato un primo grande successo, l’inizio di un cammino in cui molte
persone hanno finalmente scoperto di avere dentro di sé le potenzialità di fare la differenza ed essere parte di un cambiamento. Fermare i loro affari, smascherare chi ha legami con questo luogo di sofferenza, aprire
gli occhi sullo scottante problema della vivisezione, tenuto troppo a lungo nascosto, sono gli attuali obiettivi della campagna “Salviamo i cani di Green Hill”.

La lotta contro Green Hill sta assumendo sempre più importanza e valore simbolico dal momento in cui non ci troviamo solamente noi contro di loro. Non ci siamo infatti rinchiusi a Montichiari per una lotta ai ferri corti,
ma stiamo allargando il cerchio delle responsabilità di questa ignobile situazione, andando sempre più in alto, laddove qualcuno si arroga il potere di decidere delle sorti e delle vite di milioni di esseri viventi.
E proprio da queste persone vogliamo andare il 25 settembre con un corteo che ha una valenza storica significativa.

La chiusura di Green Hill potrebbe essere decretata in un attimo se dal Ministero della Salute avessero la decenza di far applicare a questo allevamento le norme della Regione Lombardia previste per tutti gli altri
allevamenti di cani. La stessa Asl regionale e la stessa Regione Lombardia hanno evidenziato una discrepanza nel caso Green Hill. Adesso l’ultima parola spetta al Ministero. Lo stesso Ministero che ogni anno autorizza esperimenti e decreta la morte degli animali, che autorizza sul territorio
italiano la presenza di multinazionali della sofferenza che allevano animali per il solo e unico scopo di farli torturare a morte.

Qualcosa si smuove e il problema sta diventando tangibile anche per loro, che stanno attendendo le nostre mosse.

Sabato 25 settembre dobbiamo essere di nuovo in tanti, tantissimi, con l’intenzione di arrivare fino al Ministero. Manifesteremo per far sentire la voce di chi è rinchiuso in una gabbia o in un laboratorio, per
pretendere la chiusura di Green Hill e di tutti gli allevamenti, per dire NO alla vivisezione, per far vedere che non siamo più disposti ad attendere oltre. Per cambiare finalmente qualcosa!

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APPUNTAMENTO:
SABATO 25 settembre – Ore 15.00 – Piazza della Repubblica - ROMA
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Per maggiori informazioni: www.fermaregreenhill.net – roma25settembre.wordpress.com

 

>>Al momento sono previsti pullman da Brescia, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Napoli/Caserta e dalla Puglia. Altri pullman saranno confermati a breve e i contatti visibili sui nostri siti. Se volete organizzare un
pullman dalla vostra città contattateci alla mail info@fermaregreenhill.net

BRESCIA: brescia25settembre@yahoo.it
MILANO: milano25settembre@yahoo.it
TORINO: torino25settembre@yahoo.it
PUGLIA: puglia25settembre@yahoo.it
NAPOLI/CASERTA: napoli_caserta25settembre@yahoo.it
RIMINI: rimini25settembre@yahoo.it


>>PUBBLICIZZA IL CORTEO
Scarica dalla pagina “materiale” del nostro sito www.fermaregreenhill.net il banner e pubblicalo sul tuo sito, blog o sulla tua pagina Facebook. Diffondi quanto puoi questo appello.
Chiedici poster e volantini pubblicizzanti il corteo da diffondere nella tua città.

 
Pubblicato da Piero il 25/07/2010 alle 09:18:34, in Diario di ValleVegan, letto 2883 volte

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L’idea di dare vita ad un momento di riflessione e approfondimento sulle tematiche di liberazione animale e della terra nasce perché riteniamo urgente e doveroso mettere in risalto, analizzando esempi concreti di lotte, la necessità di riconsiderare queste due pratiche di liberazione come parte di un percorso capace di minare le fondamenta di questa società.
Vogliamo sottolineare quindi la centralità ed il valore di questi due campi di intervento all’interno della lotta per l’ abbattimento delle logiche autoritarie e dei sistemi che essi hanno generato, contestualizzando nel capitalismo il sistema con cui dobbiamo scontrarci e riconoscendo nell’avanzata tecno scientifica il motore che consente il suo sviluppo e sopravvivenza.
Pensiamo che la critica debba necessariamente passare attraverso la pratica, per questo non è nostra intenzione fare di questo incontro la glorificazione di alcune teorie rispetto ad altre, vorremmo piuttosto preparare il terreno per generare una conflittualità diffusa, un tentativo quindi, di porre le basi per l’unità dei diversi fronti di lotta. 
I nostri percorsi nel corso degli anni si sono sviluppati tra la specificità miope di alcune lotte ,che ci ha lasciato e ci lascia tutt'ora perplessi, e  la ricerca eccessiva di una coerenza ideologica che troppo spesso da spazio solo alla riflessione. Di conseguenza, quello che pensiamo sia interessante affrontare è un approccio alle lotte, comprese quelle con obbiettivi specifici, che tenga conto non tanto delle differenze che caratterizzano le nostre priorità, bensì di quello che ci unisce verso un obbiettivo comune: l’abbattimento di questa maledetta società assassina. Le lotte per la liberazione animale ed ecologiste radicali, non potranno mai essere complete e tangibili se non supportate da una critica sociale, poiché è la società stessa che produce le dinamiche e logiche che portano allo sfruttamento in tutte le sue forme.
La storia ci insegna che un movimento è forte tanto più è coeso, il settarismo è controproducente e indebolisce tutti. Troviamo il tempo per cercare di gettarsi nella sperimentazione imprevedibile ed illimitata di una lotta che sappia tener conto della sostanziale unità del conflitto. 

www.incontroliberazioneterra.org

 


Il Silvestre,
Equal Rights Forlì,
Coalizione contro le nocività,
Anarchici e anarchiche di via del Cuore

 
Pubblicato da Maria Teresa de Carolis il 21/07/2010 alle 16:11:28, in Diario di ValleVegan, letto 6312 volte

E' PIU' IMPORTANTE IMPEDIRE LA MORTE O LA SOFFERENZA AD UN ANIMALE PIUTTOSTO CHE RESTARE SEDUTI A CONTEMPLARE I MALI DELL'UNIVERSO PREGANDO IN COMPAGNIA DEI SACERDOTI" (Buddha)

Nel mio universo di vissuto, nella memoria del mio viaggio verso la consapevolezza, il rispetto per tutti gli esseri viventi, nato con me e non conquistato, mi sono più volte scontrata con il problema legato alle pratiche religiose di indirizzo orientale e la, secondo me, connessione imprescindibile con l’essere vegan. Nel 1985, dopo fallimentari tentativi perché boicottati dalla mia famiglia, di diventare vegetariana, nel gennaio decido e attuo la mia scelta “per sempre”, uno dei pochissimi per sempre della mia vita; naturalmente consapevole che quella scelta non era che l’inizio di un viaggio evolutivo verso una più profonda scelta che mi avrebbe portato dopo anni a diventare vegan.

Tre anni dopo mi avvicino al buddismo giapponese, mi converto ed intraprendo il mio personale cammino verso la conoscenza. Detto ciò il mio diventare vegetariana ha preceduto il viaggio spirituale, ho sempre considerato la filosofia buddista come una naturale conseguenza delle mie scelte. In tutto questo non c’era componente salutistica alcuna, lungi da me, semplicemente l’amore ed il conseguente rispetto per ogni essere vivente, il suo diritto alla vita, ad occupare il suo posto sul pianeta terra. Ovunque fosse, che venisse o no in contatto con la mia esistenza non aveva e non ha importanza, il mio amore non significa bisogno, non vuol dire aspettarmi qualcosa in cambio, è sentirmi parte di un tutto, parte di un universo connesso ad ogni mia cellula.

Le mie perplessità sono nate nel momento in cui mi sono trovata nelle tempeste della New Age, in quel manifestare la consapevolezza da parte di alcuni umani di essere sì parte di un tutto, ma soltanto per quello che fa comodo a loro. Mi spiego: Convergenze universali, sinergie d’amore, meditazioni e connessioni col Tutto, preghiere guidate ecc. ecc.

Di tutte queste modalità per “connettersi all’Universo” il mondo è pieno, un vaso che non smette mai di riempirsi, ma che posto ha in tutto questo la scelta di non nutrirsi di morte?

Dove si trova la pietas e l’empatia per altri esseri?

Forse l’Universo di alcuni contiene solo determinate entità?

Ci sono forse esseri senzienti che non trovano posto in questo Universo di amore?

La preghiera verso quale mondi si direziona?

Queste sono domande che trovano barriere insormontabili se solo ti permetti di esprimere dissenso, o perlomeno perplessità. Non c’è comprensione alcuna della vita in quanto tale, Universo di esseri umani che pregano per altri esseri umani, per unirsi ad un Tutto fatto di umani.

La preghiera di molti umani non viene sostenuta dal rispetto per gli altri esseri viventi, non si riconosce prerogativa necessaria il fatto di non cibarsi di altri esseri. L’autoreferenzialità con la quale si celebra l’ego, il modus operandi di piccoli esseri che chimicamente si dedicano alla meditazione, tecnica e scienza che spiegano l’infallibilità della natura e che fornisce sistemi e struttura per migliorare “se stessi”, è il sistema peggiore per lodare la vita. Io credo nella causa ed effetto, credo in ciò che afferma la fisica quantistica, i pensieri generano realtà, se anche solo un pensiero pone una causa, che conseguentemente produrrà un effetto, vogliamo parlare di cosa può fare l’azione?

Uccidere e cibarsi di un altro essere non è quindi considerato un atto lesivo per la propria natura, non è considerato un crudele atto di prevaricazione e prepotenza, non è considerato il peggiore atto umano, che la nostra specie sia in grado di compiere, l’omicidio? Non voglio parlare in termini banalmente spiritualistici e quindi esporrò il mio punto di vista scientificamente: se ogni azione corrisponde ad una reazione, ogni causa pone in sé l’effetto stesso, come non si può considerare l’atto stesso di allevare, costringere, sfruttare, privare, per poi demolire ed uccidere un essere senziente, un atto contro la vita?

Quindi di conseguenza contro la natura delle cose, per cui ogni essere ha diritto alla vita, ogni singolo palpitante essere ha diritto di scegliere e vivere. Vorrei che quando si parla di pratiche orientali che direzionano l’essere verso una visione ampia e profonda, consapevole e rispettosa dell’Essere, si considerasse non solo la propria minuscola ed egotista realtà, fatta di minuscoli e piccoli bisogni, bensì una realtà più ampia fatta di universi paralleli, esistenze su altri livelli di coscienza, vite al di fuori della nostra, cuori che pulsano e che devono continuare a pulsare.

Questo per me è connettersi all’Universo, non ha importanza che filosofia uno pratichi, per me l’importante è che questo percorso includa ogni singolo essere, che in questo viaggio non vengano esclusi i senza voce, che si cammini nella profonda certezza che siamo un unico organismo, nascondersi dietro i discorsi della pace universale escludendo alcuni individui, piuttosto che altri, lo trovo un atto premeditato e demagogico, strutturato per eliminare e non accogliere, distruttivo anziché costruttivo. Ogni singolo istante della mia vita include tutte le altre, questo è il mio motore, non è detto che debba esserlo per tutti, questo è naturale, ma una svolta potrebbe essere la volontà e la possibilità di cambiamento e la convinzione che ogni scelta individuale volta alla salvezza di altri esseri viventi è degna di essere attuata.

 
Pubblicato da Piero il 24/06/2010 alle 22:09:55, in Diario di ValleVegan, letto 2687 volte
AR Gathering 2010 - Italy
 
Pubblicato da Maria Teresa de Carolis il 23/05/2010 alle 23:29:04, in Diario di ValleVegan, letto 3115 volte
green hill








Un cielo terso, limpido di un azzurro accecante, un prato di persone che gridano “Vergogna”, una collina verde, di un verde puro, assoluto, un vento leggero che a sprazzi conforta dal sole cocente di primo pomeriggio. Green Hill, niente di questo nome evoca la realtà che si nasconde, l’inganno umano, la crudeltà che traspira da ogni singolo istante di agonia. Green Hill, una fabbrica di esseri senzienti, destinati all’industria farmaceutica, destinati all’inferno dei laboratori d’Europa. Piccole creature allevate in gabbia, organi da esperimento, echi lontani di abbai e pianti continui. Non c’è giorno e non c’è notte. Il sole parrebbe avvolgere le delicate casette, d’un rosso di Siena e prati e fieno tutt’intorno. Il corteo è partito lo stesso, volevano fermarci e noi siamo passati, lo stesso. Le guardie in tenuta “antisommossa”, come se noi fossimo lì per fare violenza a qualcuno, per disturbare la quiete di quel “paradiso”. La strada verso l’inferno l’abbiamo percorsa, eravamo tanti, c’è chi dice più di mille, anche di più forse; mille cuori palpitanti di lacrime e grida. Grida di vergogna, di sdegno, per quel sacrilegio che è violare il rispetto per la vita, per ogni singolo attimo di respiro di ogni organo che abita il pianeta. La fabbrica della morte alleva beagle. Da questo luogo dell’orrore ogni mese escono oltre 250 cani che vengono spediti nei laboratori d’Europa, come il terribile Huntingdon Life Sciences in Inghilterra. Nell’inferno di Green Hill, nei 5 capanni sulla verde collina, sono rinchiusi più di 2.500 cani, senza comprendere le cucciolate. Creature senza voce, senza diritti, senza futuro. L’inferno deve cessare, niente soste, niente incertezze, non si torna indietro, l’inferno di Green Hill deve chiudere. Paradise Now gridava Julian Beck negli anni ’60, quando il Living Theatre esprimeva attraverso questa frase il diritto alla felicità su questa terra, qui ed ora. E io aggiungo per ogni essere vivente, perché questo pianeta non sia più un luogo di tortura, un luogo di trappole, di prepotenze; Green Hill è soltanto un frammento di tante crudeltà, un granello delle migliaia di violenze umane, un buco nero che inghiotte vite. La vivisezione è priva di intenti, non è per gli uomini, non è in nome della ricerca, è in nome delle industrie farmaceutiche, un business della morte. Nel mondo ogni anno vengono uccise tra i 300 e i 400 milioni di creature, in nome della ricerca. L’allevamento di Green Hill, acquistato qualche anno fa dall’azienda americana Marshall Farm Inc., mira a diventare il più grande d’Europa. Ampliandolo infatti creerebbero spazio per circa 5.000 cani. Quanto costa una vita? Tra i 400 e i 900 euro. Mi sono chiesta che valore diamo alla vita, quanto può costare la vita di un essere vivente? Veramente noi esseri umani possiamo decidere che valore dare al respiro di un altro essere? Io rispondo no! Il corteo ha gridato questo a Montichiari il 22 maggio, quando sotto il sole abbiamo urlato contro gli aguzzini della morte, contro quel luogo infernale, per dare voce alle creature che pur gridando non vengono ascoltate. Oltre le grida, oltre gli slogan, oltre l’ indignazione, un solo unico coro: “Green Hill chiuderà”, perché la vita non ha prezzo, non ha colore, non ha specie, ha solo un unico battito, un valore senza confini che dobbiamo difendere, diversità di pensiero, unicità di intento, basta con la violenza, basta vivisezione, basta allevamenti. Il mio basta è un urlo che avvolge tutto il mondo, un mondo dove l’uomo ha la convinzione di avere diritti su ogni singolo individuo e per individuo intendo essere vivente; la connessione che unisce ogni vita, ogni abitante della terra, è come un nastro che ci lega, ci incastra in un grande sistema vivente, un grande organismo che necessita di ogni particella pulsante. Non smetteremo di gridare, né di marciare sino a che il respiro di ognuno diventi un unico grande globo di sussurri in sintonia con ogni istante di vita presente sul pianeta. Un sogno?
 
Pubblicato da Piero il 05/05/2010 alle 16:10:03, in Diario di ValleVegan, letto 2393 volte

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SABATO 22 MAGGIO - ORE 14.00
GIORNATA NAZIONALE CONTRO GREEN HILL
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Molti si aspettavano che il corteo del 24 aprile arrivasse fino all’allevamento. Molti volevano vedere con i propri occhi questo moderno lager per animali.
Purtroppo la posizione dove è situato, fuori dal paese, non avrebbe reso efficace o visibile un corteo in quella direzione e avrebbe fatto perdere la possibilità comunicativa che volevamo avere con gli abitanti di
Montichiari.

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Per chi ancora vuole vedere, per chi vuole sentire le voci dei cani che abbaiano dalle loro gabbie, per chi vuole manifestare la propria rabbia, il proprio sgomento e il proprio dolore, saremo davanti ai capannoni di
Green Hill il 22 maggio.

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Dopo il presidio all’allevamento alle ore 16.30 ci sposteremo per un presidio molto importante collegato alla campagna per fermare il business di Green Hill, a pochissimi chilometri dall’allevamento. Daremo maggiori
informazioni a breve su questo nuova strategia della campagna “Salviamo i cani di Green Hill”.

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Speriamo di essere tantissimi il 22 maggio, contro Green Hill, contro la vivisezione, contro lo sfruttamento animale su cui è fondata questa società!

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APPUNTAMENTO IN VIA SAN ZENO A MONTICHIARI ALLE ORE 14.00 (VIA SAN ZENO SI TROVA NELLA “ZONA ARTIGIANALE ARZADA”)

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Programma della giornata:

*Ore 14.00 presidio davanti a Green Hill, via San Zeno, Montichiari
*Ore 17.00 presidio ad un nuovo obiettivo della campagna, sempre a
Montichiari
*Ore 20.00 buffet vegan benefit,  presentazione della campagna e
discussione su attivismo per la liberazione animale, con proiezione di
video. Ore 22.00 concerto con Smashrooms, You Suck, The Consequence.
Presso il CSA MAGAZZINO 47, Via industriale 10, Brescia.

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Per chi viene con mezzi pubblici:
Non ci sono mezzi pubblici che portino fino alla zona artigianale. Dalla stazione di Brescia i bus della APAM portano fino al centro di Montichiari. In caso questa sia la vostra unica opzione per favore scriveteci in anticipo una mail e segnalateci l’orario a cui pensate di essere in paese, in modo da organizzarci con navette.
Orari APAM:
http://www.apam.it/linee/html/0E002R01R

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Per chi viene da Torino è in preparazione un pullman.
Scrivere a: animalistanata@libero.it o telefonare al 328/7757508

 
Pubblicato da Piero il 15/04/2010 alle 22:33:16, in Diario di ValleVegan, letto 2201 volte
Giornata di mobilitazione per la sua chiusura Appena fuori Savona, in Liguria, sorge un lager: l’allevamento di visoni Pisacane. Nella frazione di Santuario, a pochi metri dalla strada provinciale, oltre una recinzione, si scorgono le tettoie dei numerosi capanni che nascondono file di gabbie “in batteria” dove sono rinchiusi migliaia di animali fatti nascere per essere scuoiati dall’industria della moda. Recentemente dai giornali locali liguri si è appreso che il comune di Savona e l’ASL hanno rilevato numerose irregolarità all’interno dell’azienda: degrado dei locali, mancanza d’igiene e soprattutto presenza di notevoli quantità di amianto, con cui sono state costruite le tettoie dei capanni. Le autorità hanno ordinato la riqualificazione dell’area nella quale si trova l’allevamento entro 60 giorni, il che provocherà non pochi problemi e spese ai proprietari. Naturalmente nessuno si è preoccupato di soffermarsi sulle condizioni nelle quali sono rinchiusi gli animali nella struttura. Dei comportamenti stereotipati che gli animali sviluppano in qualsiasi allevamento intensivo, dei visoni che continuano a girare in tondo in modo ossessivo a causa dello stress, delle mutilazioni, degli atti di cannibalismo e delle camere a gas con cui vengono uccisi nessuno ha parlato. Questo allevamento è uno degli ultimi del settore a restare aperto in Italia nel 2010. Basti pensare che, secondo i dati della camera di commercio, nel 1991 erano presenti 125 allevamenti di visoni registrati, mentre oggi se ne contano meno di venti. Molti hanno chiuso a causa della crisi del settore, altri a causa delle numerose azioni di liberazione e sabotaggio avvenute negli anni che hanno regalato la libertà a decine di migliaia di animali e provocato notevoli perdite agli allevatori. Convinti del fatto che anche se reso “a norma di legge”, un campo di sterminio resterà sempre un campo di sterminio, e che l’industria della pelliccia, dagli allevamenti alla distribuzione, deve crollare, diversi gruppi di attivisti hanno deciso di cogliere l’occasione delle difficoltà nelle quali si trova l’allevamento Pisacane per lanciare una giornata di mobilitazione per la sua chiusura definitiva con un presidio davanti all’allevamento ed uno nel centro di Savona. Per ribadire la nostra opposizione all’industria della pelliccia, basata sullo sfruttamento e la mercificazione degli esseri viventi in nome di bisogni indotti dai signori della moda! Per i visoni rinchiusi in questo momento nelle gabbie dell’allevamento Pisacane, sabato 17 aprile vieni a Santuario per far sentire tutta la tua rabbia e disgusto per i proprietari di questo lager! Per la liberazione animale,
Campagna AIP SABATO 17 APRILE
Ore 12.00/16.00
presidio davanti all'allevamento Pisacane, Via Santuario 112, Savona. Ore 17.00/19.00
presidio informativo nel centro di Savona, in Piazza Sisto IV. Ore 19.30
Aperitivo vegan al centro di documentazione FuoriControllo, via Chiarella 38, Savona.
 
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