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TAGLIA SULLE BALENIERE GIAPPONESI
Pubblicato da Claudia (Nefertari77) il 28/01/2007 alle 18:00:16, in Notizie sparse, letto 2559 volte
(ansa) SYDNEY - Una taglia pari a 25 mila euro a chi rivelerà le coordinate della flotta giapponese impegnata nella caccia cosiddetta 'scientifica' di circa 1000 balene in questa stagione estiva nei mari antartici. La offre un equipaggio di ambientalisti radicali che da 12 giorni percorre il Mare di Ross senza riuscire a trovare le baleniere.

Paul Watson fondatore del gruppo Sea Shepherd, nato da una scissione da Greenpeace, e comandante della nave ammiraglia del gruppo Farley Mowatt, afferma che il governo neozelandese conosce la posizione delle baleniere, poiché i suoi aerei hanno filmato la flotta venerdì scorso mentre cacciava, ma si rifiuta di rivelare le coordinate dietro pressione del Giappone. "Sappiamo che vi sono persone che hanno questa informazione, e offriamo un premio di 25 mila dollari a chi la rivelerà, poiché ci risparmierebbe una somma simile in carburante", ha detto Watson alla radio australiana Abc. La Farley Mowatt ha tre settimane di tempo, prima di dover fare rifornimento di carburante e provvigioni. "Siamo svantaggiati perché i giapponesi hanno impianti di tracking satellitare e possono vederci, mentre noi non possiamo vedere loro", ha detto.

"Abbiamo anche accertato che l'intelligence navale Usa ci segue via satellite e passa le informazioni ai giapponesi", ha aggiunto. La Farley Mowatt è attrezzata con una gigantesca lama montata a livello del ponte, per speronare le baleniere e fermarle. Per respingere i tentativi di abbordaggio è dotata di una squadriglia di piccoli aerei radiocomandati, e di cannoni capaci di sparare una miscela di cioccolato e crema, 150 litri alla volta. Intanto la nave ammiraglia di Greenpeace, Esperanza, ha salpato da Auckland venerdì scorso e dovrebbe raggiungere il Mare di Ross questa settimana. I due gruppi però si odiano fra loro quasi quanto odiano i cacciatori di balene. Greenpeace dice di non conoscere le coordinate della flotta giapponese, ma che se anche le conoscesse non le rivelerebbe a Sea Shepherd.

"Noi abbiamo dei principi di protesta pacifica, che la Sea Shepherd non ha", ha ricordato la portavoce Sara Holden. La Esperanza è dotata di una piccola flottiglia di gommoni veloci, che consentiranno agli attivisti di frapporsi fra gli arpioni e i cetacei. Altrettanto importanti gli impianti di ripresa e di trasmissione video, che documenteranno in tempo reale gli sforzi degli attivisti per ostacolare le operazioni delle baleniere e l'uccisione dei cetacei. La caccia commerciale alle balene è proibita su scala globale dal 1986, e gran parte dell'Oceano meridionale è designata santuario internazionale delle balene, ma il Giappone ha potuto finora eludere il divieto affermando che la caccia entro certe quote è a fini scientifici, anche se le balene vengono macellate in una grande nave mattatoio e la carne, altamente pregiata in Giappone, finisce nei mercati e nei ristoranti.