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Vaccinare un animale "domestico": è necessario?
 Sempre, bisogna pensare all'individuo di cui ci prendiamo cura
 Solo per i cuccioli, sono troppo deboli e senza intervento esterno rischiano di morire. Da adulti se la cavano
 Mai, i vaccini sono testati su molti altri animali e per salvarne uno se ne condannano molti altri
 No, non servono anche perchè la natura deve fare il suo corso
 Non so, non escludo la vaccinazione ma valuto di volta in volta

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Articoli della sezione «Notizie sparse».
Ordine cronologico: ascendente (il più recente in coda).
[inverti l'ordine]
 
Pubblicato da marco il 27/06/2007 alle 14:24:01, in Notizie sparse, letto 1227 volte

Mi è stata segnalata questa petizione che riguarda le assurde condizioni dei cani in alcune zone delle Filippine.

E anche se prima dei cani filippini dovremmo pensare alle galline o ai tonni italiani....comunque, nei seguenti link, una descrizione del problema (nel primo) e la petizione da firmare per inoltrarla al governo filippino (la seconda).

 

 

http://www.laikanimali.org

http://www.thepetitionsite.com/takeaction/879609320

 

 
Pubblicato da Piero il 28/06/2007 alle 08:54:54, in Notizie sparse, letto 1569 volte

Vegan Activist

 

 

 
Pubblicato da Lidio il 28/06/2007 alle 11:18:16, in Notizie sparse, letto 1303 volte
Riceviamo via newsletter e volentieri traduciamo:
(fonte: http://www.stopgavage.com/lettres/2007-06-27.php#note)
Nota di redazione. Ovviamente nella traduzione sono presenti appelli rivolti all'attivismo francese che non sono stati omessi per correttezza di traduzione.
 
Una nuova associazione sta nascendo.
 
Quest'associazione, chiamata L214, ci permetterà di allargare la nostra azione verso gli altri animali oltre le oche e le anatre. Stop Gavage resterà la campagna focalizzata contro il foie gras, condotta in maniera autonoma all'interno di L214.
 
15 settembre: giornata delle alternative nei negozi bio
 
Una delle prime iniziative di L214 consisterà nell'organizzare, il 15 settembre prossimo, il giorno "benvenuto nel mondo delle alternative": questa giornata d'informazione è destinata a mettere in risalto le alternative positive, dal punto di vista del benessere animale, presenti nei negozi bio. Allevamento bio, vegetarismo, veganismo, prodotti non provati sugli animali, la scelta offerta in questi negozi permette al consumatore di porre un po' di etica nel proprio quotidiano, in particolare nel proprio piatto! I negozi che parteciperanno dovranno impegnarsi a non vendere foie gras.
 
Vi sollecitiamo fin d'ora per fare di questa giornata un successo. Desideriamo organizzare una rete di simpatizzanti in tutta la Francia per poter dare il giusto rilievo a quest'iniziativa e proporre ai responsabili dei negozi desiderosi di partecipare un aiuto per l'organizzazione di quest'evento. Se prevedete di fare parte di questa rete, inviate un messaggio a contact@L214.com, vi esporremo nei dettagli questo progetto. Abbiamo anche bisogno dell'aiuto di grafici per la messa a punto di diversi supporti visivi (opuscoli e manifesti). Non esitate a contattarci!
 
Sul fronte della lotta antigavage, molte iniziative in Europa: Il ramo inglese del gruppo METRO ha appena deciso la sospensione della vendita di foie gras. Il gruppo METRO, specializzato nella distribuzione presso i professionisti (dettaglianti alimentari, ristoratori, ecc..) è il terzo gruppo mondiale in questo settore ed il secondo in Europa.
In Inghilterra, il gruppo (denominato MAKRO) possiede 33 depositi e propone 30.000 riferimenti nel settore alimentare. Questa decisione fa seguito alle precedenti lanciate dalle reti Waitrose, Sainsburys e Lidl che hanno anche loro deciso recentemente la fine della commercializzazione del foie gras in Gran Bretagna.
 
Per continuare con le buone notizie d'oltre-manica, la catena House of Fraser (60 negozi), una delle più importanti in Gran Bretagna, conosciuta per proporre numerosi prodotti di marca, ha anch'essa preso la decisione di bandire il foie gras. Jenners, una filiale di House of Fraser ed una dei più vecchi e famosi grandi magazzini inglesi, ha appena inserito tale decisione nelle sue politiche.
Video spettacolare di gavage umano
 
L'attualità in Europa è anche una scena spettacolare di gavage di umano realizzata nei Paesi Bassi, oltre alle campagne mirate in Svezia ed in Germania. Trovate queste informazioni su www.stopgavage.com.
 
E per quanto riguarda l'INRA
 
Saremo presenti al seminario organizzato dall'INRA il 4 luglio a Parigi. Potete trovare il programma di questo seminario qui. Discussione teletrasmessa con un ricercatore dell'INRA: la trasmissione "Complemento Terra" della rete Direct8 è al fondo di questa pagina (v. sul sito).
Il gruppo di stop Gavage/L214 contact@L214.com
 
Pubblicato da Piero il 01/07/2007 alle 16:20:41, in Notizie sparse, letto 1506 volte
[COMUNICATO STAMPA]

AMPIO CONSENSO DEL MONDO ANIMALISTA E
ANTIVIVISEZIONISTA ALLA PROPOSTA DI LEGGE
2157 SULLA VIVISEZIONE

 

 

Sono tante le associazioni e i gruppi, nazionali e locali, che appoggiano la proposta di legge 2157 sulla sperimentazione animale, riproposta dall'on. dalla Vedova in questa legislatura, dopo che nella precedente era stato preparato il testo da un "tavolo di lavoro", presieduto dall'on. Giulio Schmidt, che ha visto contributi della due controparti: gli antivivisezionisti e gli "addetti ai lavori" a favore della sperimentazione animale.

"E' chiaro che, per gli attuali rapporti di forza tra pro-vivisezione e anti-vivisezione, e per i vincoli normativi internazionali, pensare ora all'abolizione della vivisezione non e' realistico, anche se e' proprio quel che andrebbe fatto, da un punto di vista scientifico ed etico" affermano i rappresentanti di I-CARE, il Centro Internazionale per le Alternative nella Ricerca e nella Didattica, che, con l'iniziativa "Progetto riabilitazione animali da laboratorio" ha partecipato ai lavori di stesura della pdl. "Per questo pensiamo che sia pura demagogia promettere ora l'abolizione della vivisezione e sia strana e poco comprensibile l'opposizione a questa pdl 2157 da parte di alcuni, in quanto essa, pur avendo come impianto generale lo stesso dell'attuale legge 116, presenta alcuni miglioramenti, davvero ottenibili e realistici".

A fronte di poche associazioni che si oppongono a una questa pdl travisandone i contenuti, e di un unico partito che si schiera contro, sono decine le associazioni e gruppi, oltre che migliaia di singoli volontari che si schierano a favore, e la pdl e' stata firmata da esponenti di vari schieramenti politici dalla destra alla sinistra.

 

La pdl e' inoltre sostenuta anche dal dott. Thomas Hartung, direttore dell'ECVAM (il centro europeo preposto alla convalida dei metodi alternativi), il quale, in un recente articolo pubblicato su Nature, ha palesato la sua opposizione all'uso dei test su animali dichiarando che i test di tossicita' usati per decenni sono semplicemente "cattiva scienza" e che "ora abbiamo l'opportunita' di ricominciare da zero e sviluppare test basati su evidenze reali, che siano davvero predittivi". Il dott. Hartung e' stato molto applaudito al convegno di presentazione della pdl 2157 tenutosi il 14 giugno presso il Parlamento.

 

I piccoli passi avanti che troviamo nella pdl 2157 sono numerosi, ma i piu' importanti sono:

 

- non piu' l'80% dei protocolli di sperimentazione in regime di semplice comunicazione, ma TUTTO in regime di autorizzazione, pur se con dei tempi massimi predefiniti. In questo modo, non sara' piu' possibile per chi usa animali in laboratorio inviare la notifica e iniziare subito l'esperimento, ma dovra' attendere l'autorizzazione (che potra' eventualmente essere negata);

 

- alcuni campi della sperimentazione animale del tutto aboliti: la didattica, la produzione di cosmetici e detersivi, i test bellici, la produzione di anticorpi monoclonali con metodi dolorosi;

 

- la nuova legge include gli animali geneticamente modificati. In quella precedente, non erano menzionati, quindi si potevano usare a piacimento. Non e' stato possibile vietarne l'uso, ma è stato possibile porre dei forti limiti nell'art. 6 che in nessun altro paese europeo esistono;

 

- viene istituito un Osservatorio nazionale, un comitato in cui potranno essere presenti anche esponenti antivivisezionisti che avra' il compito di sorvegliare la corretta applicazione della legge.

 

Dichiara il dott. Massimo Tettamanti, di I-CARE, chimico esperto di metodi alternativi:

 

"Sono vari altri i punti importanti, ma per non entrare nel dettaglio tecnico possiamo semplicemente dire che questa legge ci offrirebbe nuove possibilita' e strumenti per diminuire l'uso di animali nei laboratori, e quindi da una parte salvare animali e dall'altra migliorare la ricerca e la tutela della salute umana".

"Ci auguriamo davvero che le poche associazioni che per qualche motivo stanno osteggiando questa pdl e l'unico partito che e' ad essa contrario non risultino di ostacolo all'iter della legge, perche' sarebbe davvero una vergogna che si dovesse rinunciare a salvare animali a causa del comportamento irresponsabile di pochi"
conclude il dott. Tettamanti.

 

 

 

Comunicato di I-CARE

www.icare-worldwide.org

europe@icare-worldwide.org

 

Nota:
Le lista completa delle associazioni che sostengono la pdl si trova alla pagina:

http://www.novivisezione.org/info/nuova_116.htm

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Pubblicato da Lidio il 03/07/2007 alle 11:28:00, in Notizie sparse, letto 1252 volte


IL MERCOLEDI’ VEGAN VA IN FERIE
Mercoledì 4 luglio vi invitiamo a brindare con noi la chiusura della prima stagione del “progetto vegan”.

dalle 20 
APERITIVO CON MUSICA DAL VIVO
Carlo Conti sax
Manlio Maresca chitarra.

alle 21 
CENA
Come sempre prezzo fisso 15 euro, cena completa dall’antipasto al dolce, bevande incluse.
Presso la biosteria del Laboratorio Sociale Autogestito 100celle viale della primavera 319/b
Per info e prenotazioni: 349.4646081

 
Pubblicato da Lidio il 03/07/2007 alle 17:29:43, in Notizie sparse, letto 2677 volte

Il 28 giugno 2007 è andato in onda Unomattina Estate. Ma quel giorno la cosa particolare è stata la presenza in studio di Monica, la nostra amica, intervistata sullo stile di vita vegan.

Il giorno prima ValleVegan era stata contattata da RAI uno per avere il nome di una persona da intervistare in diretta e, nella concitazione del momento, l'unanimità è stata generale: Monica!

E difatti la mattina dopo ce la siamo proprio gustata: è andata benissimo! Vogliamo ancora una volta farle i complimenti e questa volta pubblicamente.

Per chi se la fosse persa, mettiamo finalmente a disposizione la registrazione della trasmissione, di mediocre qualità tecnica, che però rende più facile il download.

Al termine dell'intervista è poi andato in onda il contradditorio fra Maria Teresa Maresca, medico chirurgo, naturopata e vegetariana (in diretta da Napoli) e una nutrizionista pro-carne presente in studio.

Fra un round del contradditorio e il successivo, è intervenuto il presidente dell'Assocarni.

 
Pubblicato da Claudia (Nefertari77) il 03/07/2007 alle 22:10:41, in Notizie sparse, letto 1714 volte

 

Gli ideatori: è stata un'idea spontanea, non incitiamo alla violenza
«Uccidi Knut», in rete il gioco anti-orsetto
Prende piede in rete un videogame con il piccolo plantigrado nella veste di bersaglio. «Si parla troppo di lui, facciamogliela pagare»
BERLINO (Germania) - Il successo provoca invidia e quello dell'orsetto Knut deve avere ispirato, in negativo, gli autori di un nuovo videogame che sta prendendo piede in rete. Si chiama «Kill Knut» e il nome svela già lo scopo del gioco: prendere la mira e sparare all'indifeso orsetto bianco, che nei giorni scorsi aveva ricevuto vere minacce di morte, tanto da indurre i responsabili dello zoo di Berlino, dove è nato lo scorso dicembre e dove tutt'ora vive, ad assegnargli una vera e propria scorta di guardiani.
TIRO A SEGNO SUL PACK - Il videogame è davvero impietoso e invita ad abbattere quanti più Knut sia possibile. Con limitata fantasia gli inventori del giochino hanno pensato infatti di proporre ai naviganti il classico spara spara con il mouse al posto del fucile: i bersagli sono tanti piccoli plantigradi che scorrono da una parte all'altra dello schermo sullo sfondo di un pack ghiacciato.
«FATEGLIELA PAGARE» - Il giochino, apparso a fine marzo su un sito Internet tedesco, è stato visto da quasi 30 mila cyberutenti. «Knut viene citato senza sosta alla radio e alla tv e ormai snerva telespettatori e ascoltatori - si legge sull’homepage di presentazione -: su questa pagina avete la possibilità di fargliela pagare: provate a colpire quanti più Knut potete».
LA TOP 50 DEI CYBERKILLER - Il gioco è costruito in modo elementare: piccole sagome del cucciolo di orso si muovono senza sosta, sotto il bersaglio del giocatore. La partita termina non appena il player si lascia scappare 10 orsetti. Chi colpisce più Knut entra nella speciale classifica dei migliori 50 «killer di orsi». Il record, al momento, è quello raggiunto da un certo Andi nella giornata del 25 aprile: ha totalizzato 38.400 punti. Che a 300 punti per ogni capo abbattuto, fa la bellezza di 128 orsetti uccisi.

«NON INCITIAMO A VIOLENZA» - Gli autori dell'iniziativa ci tengono comunque a precisare: «Il gioco è nato come idea spontanea, nessuno di noi torturerebbe o ucciderebbe un animale» e «non vogliamo incitare» a farlo. Anzi, aggiungono, «come punizione per i molti Knut uccisi dovete andare almeno una volta a settimana allo zoo di Berlino e dare da mangiare ai teneri orsi bianchi».
(Corriere della Sera 25 aprile 2007)

Capito? Loro non vogliono incitare alla violenza su un essere indifeso che dovrà passare il resto dei suoi giorni dentro un maledetto zoo, ti danno solo la possibilità di eliminarlo virtualmente, ma che carini! Ma perchè non li ricoverano in un centro di igiene mentale questi geni dell'informatica?

Claudia


 
Pubblicato da Piero il 06/07/2007 alle 08:58:04, in Notizie sparse, letto 1252 volte
Firenze, Sabato 15 Settembre 2007 Piazza della Signoria ore 14.30
MANIFESTAZIONE CONTRO LA CACCIA
e l’art. 842 del Cod. Civile che riconosce il diritto ai cacciatori di sparare nei fondi privati
Lungo il percorso saranno segnalati per l'occasione locali con menu vegan
Nello stesso weekend, in molte altre città saranno fissati presidi, dibattiti, incontri culturali e musicali anticaccia.
Per informazioni, adesioni ed iniziative:
Lega Abolizione Caccia http://www.abolizionecaccia.it 
tel/fax: 0247711806 -
Da Roma ci stiamo organizzando per affittare un autobus. E' gradito chiunque sia contrario alla caccia.
Ulteriori informazioni le daremo in seguito. Per prenotare o per avere aggiornamenti srivere a:
o chiamare al 329/4955244
 
 
Pubblicato da marco il 06/07/2007 alle 14:22:54, in Notizie sparse, letto 1205 volte

E peggio dell'azione è la giustificazione utilizzata da questo personaggio alquanto discutibile...(eufemismo). Che il mondo dell'ippica, tra sfruttamento animale, utilizzo di doping a danno dei cavalli, vendette e faide tra scuderie (con tanto di cavalli avvelenati e tendini degli animali recisi con rasoi) fose marcio già si sapeva. Ma vuoi vedere che assurdità come quelle più sotto aiutino a svelare il vero volto di questo 'sport' che è ben diverso da quello di Febbre da Cavallo, Montesano e Proietti...

 



http://www.tgcom.mediaset.it/sport/articoli/articolo369511.shtml

Ippica: stop a Dettori per frustate Ha colpito 25 volte Ramonti in 500 m Brutto colpo per il fantino Frankie Dattori: è stato sospeso per 14 giorni per aver usato troppo la frusta.

Il 19 giugno scorso, infatti, al Royal Ascot, ha inferto ben 25 frustate al cavallo Ramonti negli ultimi 500 metri di corsa. Si tratta di un numero di colpi che supera di tre volte la media consentita nell'arco dell'intera corsa. "Quella corsa era troppo importante - ha detto l'italiano - gliene avrei date anche 30".

Brutto colpo per Frankie Dettori, il 36enne fantino italiano che il 19 giugno scorso ha trionfato alla Queen Anne Stakes che si corre al Royal Ascot. Ha vinto, ma ricorrendo a qualche frustata di troppo, ben 25 in 500 metri un'esagerazione. Secondo il regolamento europeo, non sono consentiti più di sette colpi in Italia, Inghilterra e Germania. Non più di 10 in Francia mentre in Giappone e Stati Uniti l'uso della frusta è libero. Inoltre il fantino ha anche alzato più volte il braccio ben oltre il previsto limite della spalla, infliggendo colpi in teoria troppo violenti.

Dettori, che così dovrà stare fermo per 14 giorni dal 13 al 26 luglio, si è scusato ma ha anche precisato che il cavallo Ramonti è esperto e non ha risentito dell'uso della frusta che gli è servita solo per migliorarne la prestazione.

"Ho sbagliato ma è anche vero che quella corsa era troppo importante - ha spiegato il fantino. - Per vincerla gliene avrei date anche una trentina. Non è giusto ma sarei un ipocrita se non lo ammettessi".L'unica nota positiva è che in queste due settimane di sosta non sarà costretto a perdere ingaggi fondamentali.

 
Pubblicato da Lidio il 09/07/2007 alle 14:51:59, in Notizie sparse, letto 1257 volte
Su http://www.sagradelseitan.it/ il filmato dell'ultima edizione (formato wvv, 15 MB)
 
Pubblicato da Lidio il 09/07/2007 alle 14:54:59, in Notizie sparse, letto 1449 volte
Proposta di legge 2157 sulla sperimentazione animale: il dibattito di Roma sarà l'11 luglio prossimo alla Sapienza, ore 17 in punto, aula Calasso, Facoltà di Giurisprudenza.
 
Contrariamente a quanto annunciato precedentemente, la sala è assai capiente (oltre 200 posti), quindi vi esortiamo a diffondere quanto più possibile questa notizia e far partecipare attivisti!
 
Interverrà Massimo Tettamanti (I-CARE Europe - Progetto nazionale per la riabilitazione degli animali da laboratorio) che è disponibile ad un chiarimento sui punti contestati dalle associazioni che non approvano questa pdl (maggiori informazioni su http://www.novivisezione.org/info/nuova_116.htm).
 
Lo scopo è quello di rispondere punto per punto ai contenuti del volantino firmato Equivita, Animalisti Italiani, UNA, Movimento Antispecista, ENPA, volantino con il quale queste associazioni avversano la pdl e i cui responsabili hanno dichiarato ufficialmente di NON voler partecipare ad alcun dibattito.
 
Si raccomanda la massima puntualita'!
 
Grazie a tutti per la partecipazione,
Massimo Tettamanti, Marina Berati
 
 
Pubblicato da Piero il 09/07/2007 alle 18:20:37, in Notizie sparse, letto 1397 volte



VIETATI ALLA CACCIA 14 VALICHI MONTANI

COMUNICATO STAMPA
Milano - Brescia 9 luglio 2007

Con una importantissima decisione il Tribunale Amministrativo Regionale di Brescia ha accolto un ricorso presentato dalla Lega per l'Abolizione della Caccia contro l'Amministrazione Provinciale di Brescia per ottenere l'annullamento del silenzio creatosi dopo che l'associazione aveva richiesto l'inserimento di alcuni valichi montani tra le zone vietate alla caccia (in poche parole, la Provincia non aveva risposto adeguatamente).

 



La LAC aveva infatti rilevato che le zone protette dalla Provincia non corrispondevano a quelle piu' importanti per i flussi migratori, che devono essere tutelate secondo il dettame della legge nazionale sulla caccia e della Direttiva comunitaria sulla protezione degli uccelli selvatici.
Gli ambientalisti, difesi dagli Avvocati Claudio Linzola del Foro di Milano e Luisella Savoldi del Foro di Brescia, hanno convinto i giudici che le norme a difesa della fauna e dell'ambiente possono e devono essere interpretate in modo dinamico, e adattate alle situazioni che si creano
dopo l'emergere di nuovi dati scientfici.


In questo caso, dichiara Graziella Zavalloni, delegata regionale LAC, il TAR ha riconosciuto la titolarita' della LAC, in quanto associazione riconosciuta dal Governo e portatrice di interessi diffusi, a proporre
la revisione delle zone di particolare importanza per le rotte migratorie
alla luce di dati e studi recenti e adeguatamente prodotti.
La Provincia invece si e' celata dietro retrive considerazioni
legali, spazzate via dal Tribunale, sull'impossiblita' a rivedere norme
ormai codificate, e dichiarazioni "svianti" come la preoccupazione
di una eccessiva riduzione delle zone di caccia in montagna, il che non e'
certo nell'interesse generale, ma solo in quello della particolare
minoranza, i cacciatori, a cui l'assessorato Caccia locale si rivolge
preferibilmente, in un'ottica clientelare e demagogica.

Invece, recita la sentenza: "Sulla base degli elementi forniti
dalla LAC la Provincia era tenuta a iniziare il procedimento di revisione del piano
faunistico venatorio provinciale. Questo atteggiamento negativo deve
essere qualificato come silenzio rispetto a un'istanza qualificata e
dunque appare corretta la proposizione di un ricorso".

Di conseguenza, il TAR ha dato alla Provincia un mese di tempo per
iniziare un itinerario normativo che dovra' comunque concludersi entro
l'inizio della stagione di caccia (16 settembre) con la inequivoca messa al bando
dell'attivita' venatoria dalle zone montane particolarmente
interessate dai flussi migratori.



La sentenza puo' essere richiesta alla
LAC - Via Solari 40
20144 Milano
tel. 0247711806
www.abolizionecaccia.it

 
Pubblicato da Piero il 10/07/2007 alle 18:22:43, in Notizie sparse, letto 2724 volte

 
Pubblicato da chiara il 10/07/2007 alle 22:30:57, in Notizie sparse, letto 1460 volte

Vi incollo la recensione dell'horror movie che uscirà presto anche in Italia...

"Protagoniste di Black Sheep, lo dice il titolo inequivocabile, le pecore, in voce e corpo. Pecore bianche ma nerissime nell’anima, che un esperimento genetico trasforma in massa assassina, mannara, zombie all’attacco degli umani a loro volta mutanti in una nuova specie. Colpevole, l’avidità di qualche scienziato e speculatore terriero che vorrebbe rendere quelle magnifiche lande verdi spazi appetibili a clienti stranieri, soprattutto asiatici. Alla base - nel prologo che mette in campo il presagio, l’attesa di un evento tragico che dovrà poi attendere quindici anni, ovvero il tempo di una didascalia, per manifestarsi in tutta la sua follia - c’è una tragedia che ha colpito, in una fattoria nella campagna neozelandese, la famiglia di Henry, rimasto da quel momento traumatizzato dalle pecore. Una vera e propria fobia.



Le pecore sono ovunque, presenza che invade le inquadrature: con un belato premonitore, in transito nelle valli, uccise per destinazioni domestiche culinarie, usate le loro pelli e carcasse come trofei alle pareti o come abito per giochi spaventosi dai due fratelli adolescenti… Poche scene, depistanti, per introdurre la tensione horror, e nulla in confronto all’uso sadico che ne faranno i due scienziati: scuoiate, sventrate e lasciate ancora in vita, appese a travi e innestate con ogni sorta di fili al fine di generare una nuova forma di super-pecora geneticamente modificata… E che Henry, rientrato al villaggio per regolare i conti con il fratello cinico (è lui il responsabile di tutta l’operazione), dovrà affrontare, insieme a una giovane attivista ecologica, a un guardiano del posto e a un’anziana e deliziosa vecchietta la cui vita è stata anche per lei segnata dalla presenza di quegli animali…"

Ora, che sia giusto ribaltare finalmente i ruoli non lo mettiamo in dubbio, anche se a ValleVegan il ribaltamento dei ruoli lascerebbe intatte le cose; insomma, vedere carnivori sbranati da pecore ci fa sorridere un pò tutti! Il punto è che, nonostante il film tratti in primis il tema degli esperimenti genetici e dei tragici errori che potrebbero susseguirne, il suddetto potrebbe, a livello inconscio, scatenare una specie di intolleranza verso questi splendidi ovini, che oltretutto, in Nuova Zelanda ed Australia, sono già stati privati dei propri "diritti naturali"(NB), sfruttate e torturate per il commercio della lana merinos. Non vorrei però dare ulteriori giudizi prima di aver visto il film, che per ora è disponibile solo in lingua inglese. Vi allego comunque il sito ufficiale del film ( http://www.blacksheep-themovie.com/) e il video (per stomaci forti) presente su Youtube sulla pratica usata per produrre lana merinos ( http://www.youtube.com/watch?v=gR-x1-xEg0U )

 

Da http://www.sentieriselvaggi.it/articolo.asp?sez0=3&sez1=33&art=22107

 
Pubblicato da Lidio il 11/07/2007 alle 23:44:31, in Notizie sparse, letto 1894 volte
La registrazione audio del dibattito alla Sapienza...La registrazione AUDIO del dibattito tenutosi alla Facoltà di Giusrisprudenza sulla proposta di legge 2157.

Sono intervenuti, nell'ordine, Italia Bianco (rappresentante della Facoltà di Giusrisprudenza alla Sapienza di Roma), Massimo Tettamanti (I-CARE Europe - Progetto nazionale per la riabilitazione degli animali da laboratorio), Gianluca Felicetti (presidente LAV), Roberta Bartocci (biologa, Resp.le Nazionale LAV Settori Vegetarismo e Vivisezione). Fra gli animalisti che avversano la pdl hanno preso la parola Aurelio Melone (Blocco Animalista) e una rappresentante della federazione romana del Gruppo Bairo Onlus. Successissivamente vi sono stati interventi di altri partecipanti.
 
Pubblicato da chiara il 12/07/2007 alle 20:50:25, in Notizie sparse, letto 1301 volte

Roma, trovato un gatto mutilato da una tagliola. Il piccolo felino, che era in un garage condominiale nel quartiere Trionfale, a prima vista appariva come fosse dotato di protesi alle zampe anteriori per l’atipico modo di muoversi. A un controllo più accurato, è risultato evidente che l’animale si poggiava su due moncherini. Portato di urgenza all’ospedale veterinario della Ausl RM/D, dove è stato visitato dai veterinari rimasti esterrefatti, l’animale ha dato prova di una grande capacità di recupero. Le lesioni sono state evidentemente causate molto probabilmente da una tagliola che ha amputato di netto le zampe anteriori, ma il gatto è fortunosamente riuscito a cavarsela nonostante il trauma fortissimo subito.

Claudio Locuratolo ha dichiarato: “Dopo lo sconcerto per la scoperta di una crudeltà di questa portata, ingiustificabile e orribile, ci si chiede come sia possibile l’uso di uno strumento così pericoloso oltre che illegale – deprecabile sempre e comunque – anche in un centro abitato, dove il rischio non è solo per gli animali, ma anche per le persone, in particolare per i bambini”. Le Guardie zoofile stanno continuando le indagini in questi giorni, per tentare di individuare il responsabile che ha predisposto la tagliola; in base all'articolo 544 ter del Codice penale rischia fino ad un anno di reclusione e 15.000 euro di multa. Ovviamente il gatto, che è un maschio di colore rosso, già sterilizzato e buonissimo, non può rimanere in strada; per ora è stato affidato alle cure dei volontari del Canile Comunale.

 
Pubblicato da monica il 16/07/2007 alle 15:09:05, in Notizie sparse, letto 1195 volte

 

    di Silvia Fiumarola  -La Repubblica-                                                                              

                                                                                    "Prima regola del marketing, non uccidere il cliente". Partendo da questo principio pratico, Don Henderson (Greg Kinnear), executive manager della Mickey's Food Restaurants, popolare catena di fast food, lascia il suo ufficio per capire cosa succede in California, negli stabilimenti dove si produce il suo hamburger. Nella carne sono capitate sostanze tossiche: per la precisione, feci. È un viaggio nell'orrore e nel potere delle industrie alimentari Fast food nation il film del regista indipendente Richard Linklater, tratto dal libro inchiesta di Eric Schlosser, dal 20 nelle sale.
Presentato in concorso a Cannes nel 2006, dove suscitò grandi dibattiti, è interpretato da un cast di attori (Bruce Willis, Patricia Arquette, Ethan Hawke la reginetta del pop Avril Lavigne, Greg Kinnear, Catalina Sandino Moreno), schierati contro un sistema che seduce i giovani e procura guai alla salute. "Bisogna guardare in faccia la realtà, ci fanno mangiare la merda" dice uno dei protagonisti del film.
Un viaggio nelle industrie mattatoio, altra faccia dell'America senza scrupoli, in cui la carne da macello è anche quella dei messicani clandestini (teorizzano i manager: "Guadagnano qui in un giorno quello che in Messico guadagnerebbero in un mese)" sfruttati nelle aziende che forniscono carne ai fast food. Ma non c'è riscatto: i giovani americani decisi a cambiare le cose sono rivoluzionari velleitari che coltivano ideali senza rischi, come quello di spalancare le porte dei macelli a patto che il gesto non venga considerato, però, atto terroristico. Henderson scoprirà che le feci possono finire in un hamburger "perché è un incidente di percorso quando gli intestini degli animali non vengono liberati bene dalle carcasse". Linklater ha raccontato più volte che "le industrie Usa dei fast food sono intervenute a vari livelli contro il film. Volevano controllare le immagini che stavamo girando. Non erano contente".
Ma a differenza di Michael Moore o di Morgan Spurlock, autore di Super size me, altro durissimo atto d'accusa contro i fast food, non ha scelto la strada del documentario: "Quando ho incontrato Schlosser gli ho chiesto se pensasse a un documentario. Mi ha raccontato le storie di persone che vivono in quel mondo, così abbiamo immaginato una fiction". Come tanti film d'autore, da America oggi a Magnolia, anche Fast food nation è costruito con le storie che s'intrecciano. Il finale fa passare la voglia di mangiare carne anche al più fanatico dei carnivori: le scene terribili, delle uccisioni di centinaia di buoi terrorizzati, non si dimenticano.
"Fast Food Nation negli Stati Uniti è stato il primo libro a parlare di certi temi" spiega Schlosser "oggi molti possono vedere la realtà dell'industria dei fast food in un altro modo". "Il fast food" osserva Linklater "è un sistema interessante dal punto di vista socio economico culturale, ma anche antropologico.
L'imballaggio industriale e il lavoro che c'è intorno mi affascinava.
Ma ho girato il film soprattutto per scoprire cosa c'è dietro". (16 luglio 2007)

http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/spettacoli_e_cultura/fast-food-nation/fast-food-nation/fast-food-nation.html

 
Pubblicato da monica il 17/07/2007 alle 15:51:47, in Notizie sparse, letto 6514 volte

La signora Stefania da anni gestisce un canile privato nel comune di Grottaferrata (Roma), che ospita piu' di 50 cani e piu' di 20 gatti, oltre ad altri animali salvati dal macello o simili.
Anni fa, in seguito a denunce di un vicino, l'ASL locale ha richiesto alla signora di regolarizzare la struttura costruendo un impianto di spurgo per le deiezioni.
Il Comune diede il permesso e un architetto si mise al lavoro, ma ci mise troppo tempo e presento' il progetto quando la giunta era nel frattempo cambiata, e quella nuova non diede piu' i permessi per la costruzione dell'impianto.
Cosi' inizio' una sorta di "guerra" tra il Comune e il canile. Nel rifugio gli animali erano trattati con amore e le strutture erano ben costruite, con ampi spazi, i cani sono sempre stati nutriti, curati e tenuti benissimo.

 


La situazione di non regolarita' e' poi andata avanti negli anni senza che nessuno intervenisse per dare la possibilita' alla signora Stefania di regolarizzare il rifugio. In seguito poi a varie interferenze negative, da parte di una funzionaria del Comune e di una veterinaria non proprio animalista, siamo ora nella situazione in cui i cani sono stati sequestrati, con la forza e la prevaricazione, pochi giorni fa, il 13 luglio 2007.
L'appello di Lorenzo, volontario del canile che ha segnalato questa situazione e' questo: Io ho assistito a tutta la scena e vi assicuro che e' stato terribile, uno spiegamento di forze dell'ordine esagerato ed un trattamento violento e con poco rispetto per una signora sola, con due bimbi piccoli.
Hanno circondato Stefania e attaccata da tutti i lati nemmeno fosse una terrorista o una criminale incallita!!! DOBBIAMO FARE QUALCOSA!!!
Ma siamo soli, non abbiamo appoggi o conoscenze e siamo rimasti anche senza avvocato! E ora sono a rischio anche gli altri animali: 2 maialine, un ariete, una agnellina, una capretta e due bufaletti!!! AIUTATECI!!! DATECI TUTTO L'APPOGGIO DI CUI SIETE IN GRADO!
Contattateci per fornirci aiuti, consigli, nominativi utili o anche solo per una chiamata di conforto... la signora Stefania e' a pezzi!!!
Togliendole i cani gli hanno tolto la vita!!! Cio' di cui abbiamo immediato bisogno e':
- Un avvocato combattivo, possibilmente animalista o che appoggi con fervore cause di questo tipo.
- Persone, rifugi, strutture che possano prendere da loro qualche cane... anche uno solo!
  Magari anche temporaneamente... siamo disposti anche ad intestarli a nostro nome ma ci serve un posto dove tenerli!
- Una grossa protesta via mail verso gli indirizzi che indichiamo piu' oltre.
Non chiediamo soldi, perche' non lo abbiamo mai fatto... quello che vogliamo e' tirar fuori i cani e non darla vinta alle istituzioni!
CONTATTI E INFO:

Stefania 392 0138337

Per la protesta, scriviamo al sindaco, ai vari assessori, e alla veterinaria sopra citata: Sindaco@comune.grottaferrata.roma.it,
Ass.bilancio@comune.grottaferrata.roma.it,
Ass.urbanistica@comune.grottaferrata.roma.it,
Ass.llpp@comune.grottaferrata.roma.it,
Ass.cultura@comune.grottaferrata.roma.it,
Ass.commercio@comune.grottaferrata.roma.it,
Ass.sanita@comune.grottaferrata.roma.it,
Pre.consiglio.comunale@comune.grottaferrata.roma.it,
Seg.generale@comune.grottaferrata.roma.it,
Res.urbanistica@comune.grottaferrata.roma.it,
Res.llpp@comune.grottaferrata.roma.it,
Res.progettazione@comune.grottaferrata.roma.it,
Res.socioculturale@comune.grottaferrata.roma.it,
carladebenedictis@interfee.it



NB: se qualcuno di questi indirizzi vi "risputa" indietro un messaggio di errore, non vi preoccupate, significa solo che quella mailbox e' piena (di proteste...)!
Per favore, scrivete un messaggio di vostro pugno, senza insulti e offese, chiedendo che la signora Stefania venga aiutata e non tormentata, e che le restituiscano i suoi cani e la aiutino a regolarizzare il rifugio anziche' creare problemi e basta...
Per maggiori informazioni: http://animal-generation.blogspot.com

 
Pubblicato da Claudia (Nefertari77) il 17/07/2007 alle 20:18:52, in Notizie sparse, letto 1382 volte

Ciao, sono vegetariana e mi chiamo GoVeg.com
Karin Robertson, 23enne americana, ha cambiato il suo nome in quello di un sito web dedicato a chi non mangia carne.
NEW YORK - C'è chi sceglie come nome d'arte Mark Twain, chi Sofia Loren e chi GoVeg.com. Le follie della New Economy sono alle spalle, ma per Karin Robertson, un'attivista per i diritti degli animali di Norfolk, Virginia, cambiare il suo nome di battesimo in quello di un dominio Internet è sembrato un atto dovuto. Lo ha fatto, racconta all'agenzia Ap, per costringere le persone a parlare di vegetarianesimo e diritti degli animali ogni volta che tira fuori un documento. La ex Karin si è recata alla locale anagrafe e ha ottenuto il cambio del nome anche legalmente.

«NIENTE DIMINUTIVI» - Ora si chiama GoVeg.com e non provate a chiamarla «Veg» o «Dot» (il «punto» che sta prima di «com»): «Mi piace il nome intero, tutto di fila», dice questa 23enne fresca di laurea e ora educatrice per la Peta, nota organizzazione animalista. «La gente è davvero stupita. Pensa sempre che tu stia scherzando». Ma lo stratagemma per promuovere la sua crociata funziona: «Ogni volta che vado in banca, i cassieri mi raccontano qualcosa dei cibi vegetariani che hanno provato». Insomma, Karin sta pian piano vincendo la sfida, e forse potrebbe inaugurare una nuova moda. Ma per la mamma, «resterà sempre Karin. Anche se penso che abbia avuto una buona ragione per fare quello che ha fatto».
(Corriere della Sera 1 agosto 2003).

 
Pubblicato da Piero il 18/07/2007 alle 16:24:17, in Notizie sparse, letto 1773 volte

Venidos de distintas partes del mundo, sobre todo de Europa, más de 1000 personas participaron este pasado 5 de julio en el Encierro Humano de Pamplona. Vestidos, en ropa interior o en topless llenaron las calles de Pamplona de una unánime reivindicación de: no a las corridas de toros. Ninguna otra actividad en defensa de los derechos de los animales consigue tanta repercusión mediática en nuestro país. A través de decenas de periódicos, radios o cadenas de televisión millones de personas han podido saber que los Sanfermines, además de una fiesta son un asesinato. Y por este motivo estuvimos allí.

En la tarde del 4 de julio, la mayor parte de los participantes ya estaban conviviendo en el camping. Esto permitió conseguir otro objetivo muy importante: la comunicación entre personas de organizaciones y países distintos. En un movimiento como el de defensa de los animales tan reciente y joven la necesidad de conocer otras experiencias y puntos de vista se convierte en una aportación muy valiosa para que todos podamos mejorar. La convivencia, el diálogo y el debate espontáneo entre animalistas franceses, italianos, norteamericanos, portugueses, croatas, alemanes, ingleses y de diferentes comunidades del estado español supone un valor añadido a la actividad. Permite que aprendamos de los errores y de los aciertos ajenos. Se hizo evidente que la preocupación por los animales iba más allá de las corridas de toros. Activistas preocupados por la vivisección, la peletería, los animales en las granjas, los zoos, los circos, los abandonos,… dialogaban y comparaban posturas, acciones y repercusión de las mismas. Estábamos ante un encuentro animalista improvisado.

 

Tres horas antes del comienzo de la manifestación empezamos a llegar los primeros activistas a la zona de salida. Varias patrullas de la policía local comenzaron entonces a ejecutar el trabajo sucio ordenado por la alcaldesa de Pamplona: dificultar en todo lo posible. Primero impidieron a un grupo de música venido desde Alemania que situaran en la calle sus instrumentos. Después exigieron a Equanimal la retirada de las botellas de helio con las que nos disponíamos a hinchar los globos que habíamos preparado para el acto. Retiradas las botellas de la calle buscaron una nueva excusa, amparados en un teórico bando municipal, nos transmitieron la absurda orden de que no podíamos tener globos llenos de helio.

Mientras conseguíamos el bando municipal, desobedeciendo a las órdenes policiales, seguimos preparando nuestras pancartas y globos. Asesorados por la compañía propietaria de las botellas y  comprobado que el bando no prohibía el helio, el cabo de la policía local hubo de admitir la falsedad de sus argumentos. En todo el proceso fuimos varias veces amenazados con la retirada de la cámara fotográfica si sacábamos fotos de la Policía.

 

Pero ni esas trabas ni las muchas otras que el ayuntamiento, como embajador de los intereses económicos del mundo taurino impidieron que la actividad fuera adelante. Decenas de miembros de la Policía Nacional y Local acompañaron a los manifestantes en todo el recorrido. Pero al igual que hace unas semanas en la multitudinaria manifestación de Barcelona no se produjo ningún incidente y se dio una perfecta armonía entre el ambiente reivindicativo y el festivo lo que animó enormemente a los participantes. Durante todo el recorrido no cesó de cantarse el lema “Toros sí, toreros no”. Ese fue el lema más repetido pero no faltaron consignas como “Derechos ya para los animales” o “La tortura no es arte ni cultura”. La animación con música y el dinamismo del grupo hizo más agradable y soportable aguantar el calor del mediodía en Pamplona y algunas recriminaciones e insultos de los aquellos que ven atacado un elemento que consideran fundamental de sus fiestas: los toros. Al fin, después de más de una hora de recorrido llegamos a la Plaza de toros de Pamplona.

 

El trabajo antitaurino en nuestro país tiene por delante una difícil tarea pero será la colaboración de todas las personas y organizaciones defensoras de los animales lo que conviertan a las corridas en una imagen del pasado. Sin esa unión, el mundo taurino seguirá cosechando victorias y aprovechará cualquier grieta que encuentre en nosotros para conseguir lo que se proponen: perpetuar la tortura. Del lado antitaurino se hace necesaria una permanente colaboración. Los que se enriquecen a costa de los animales no dudan en mover todos sus recursos para impedirnos prosperar. En Pamplona emplean a la Policía, las trabas administrativas y un sinfín de dificultades más. O con los animales o contra ellos, no hay postura intermedia. Debemos estar a la altura de las circunstancias. Los animales no nos perdonarían otra actitud.

 

Si quieres ver la web sobre este tema con fotos, video, repercusión mediática y otra información pincha aqui.

 
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