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Promiseland.it intervista i fondatori di Campagneperglianimali.org, un innovativo progetto di comunicazione etica. (da Promiseland) "Come network di Promiseland.it abbiamo scelto di supportare tutto l’operato di Campagneperglianimali.org che è caratterizzato dall’essere un innovativo progetto di comunicazione etica finalizzato alla diffusione di una maggiore consapevolezza in tema di convivenza nonviolenta con il mondo animale. Certi di rendere un servizio utile ed interessante a tutti i nostri visitatori abbiamo posto alcune domande proprio a chi tale progetto, l’ha ideato e supportato fin dall’inizio..." [prosegui la lettura su promiseland]
Nota di redazione. Segnaliamo che sul nostro FORUM di VV, gli amici di ca hanno inserito un interessante avviso relativo alla nuova campagna per il 2007 di Campagne per gli Animali: vi preghiamo di leggerlo.
Per chi legge l'inglese un articolo sulla Cina.
444 gatti sono stati salvati da un mercato dove sarebbero stati uccisi e scuoiati, probabilmente per carne e pelliccia. 100 attivisti sono entrati nel mercato e si sono scontrate con la polizia. Il Comune ha deciso di salvare i gatti per evitare altri casini! Al link in fondo c'è anche una foto.
Animal lovers win extra life for 400 Chinese cats Jonathan Watts in Beijing Monday February 12, 2007 Guardian Unlimited Some of the 400 cats that were rescued from a market in Tianjin Some of the 400 cats that were rescued from a market in Tianjin. Photograph: China Photos/Getty Images China's nascent animal rights movement claimed a rare and bloody victory today after rescuing more than 400 cats that were about to be slaughtered for their fur and meat. The felines were saved from a market in Tianjin after a standoff last week between 100 pet lovers and police that left one protester hospitalised. Until recent years, respect for animal rights was almost non-existent in China, where dogs, cats, birds, lizards and turtles are often displayed in cramped market cages, before being slaughtered - sometimes by being beaten to death. But the country's rising affluence has brought with it a pet-pampering middle class, many of whom think of dogs as man's best friend rather than a popular item on a restaurant menu. Activists are becoming bolder, posting video footage of cruel treatment on Youtube and staging protests. Last November, 500 pet lovers in Beijing staged a noisy demonstration against a police cull of dogs and new limits on pet ownership - both introduced to halt the spread of rabies. In the latest confrontation, 100 supporters of the "Love Kitty" group in Tianjin surrounded a market, where cats and dogs were being slaughtered. Many of the protesters were local people who had lost their pets and suspected the animals had been abducted by furriers. The police refused to support the animal protection group because there is no law in China against killing cats and dogs, and all the animal traders were licensed. Lu Di, director of the Small Animal Protection Association, described the confrontation that followed: "The demonstrators were afraid that the killings were continuing behind the closed doors so they made their way inside. They found cats crammed inside tiny wire cages about 10 cm high. About 80 police officers arrived and there were scuffles. One man suffered a head injury and is still in hospital." To avoid further clashes, the Hebei provincial government allowed the cats to be taken to Lu's shelter in Beijing. But it has been difficult for her small, non-profit organisation to cope with so many maltreated animals. Of the 444 cats that were initially saved, 19 have died. "We don't have enough money, food or medical care so we are calling for help," said Lu. Her fellow volunteers want the government to take steps to prevent a recurrence. "In China, there is no law to protect animals," said the association's vice-director Zhang Dan. "This is unacceptable. Even poor countries in Africa have such laws. We are petitioning the National People's Congress to make new legislation." Attitudes to other animals may also need to change. Less than a week before the start of the Chinese Year of the Pig, the local media reported the maltreatment of hundreds of swine that were not allowed to be tended because of a lease dispute. "Most pigs were so hungry and thirsty that they were not even able to stand and only huddled together, with some piglets lying lifeless," the Yangcheng Evening News said. Fonte: guardian
Riportiamo una notizia lanciata dalla Reuters. (Leggere il nostro commento finale n.d.r.)
CANBERRA (Reuters) - Un pescatore ubriaco ha catturato con le sue mani uno squalo di 1,3 metri e lo ha trascinato sul molo di una piccola località sud occidentale dell'Australia, tutto questo in cambio di qualche graffio sui pantaloni, hanno riportato oggi i media locali.
Si chiama Philip Kerkhof e ha 41 anni l'uomo che lunedì ha cacciato a mani nude uno squalo che stava mangiando le sue esche per calamari vicino al molo della piccola località marina di Louth Bay nella parte meridionale dell'Australia.
"Mi sono appostato dietro di lui, ho atteso il momento giusto e alla fine l'ho afferrato e non l'ho mollato più", ha detto Kerkhof alla televisione australiana . La zona di Louth bay, vicino all'estremità meridionale della penisola australiana dell'Eyre, è nota per gli squali che la popolano, tanto che alcune scene del film "Lo squalo" del 1975 sono state girate proprio là.
Kerkhof, che ha ammesso di aver bevuto "un po' troppa vodka" prima di andare a pescare, ha detto di aver realizzato di aver rischiato la vita solo il giorno dopo.
"Non è qualcosa che consiglierei di fare", ha detto. "Quando mi sono ripreso dalla sbronza ci ho pensato e mi son detto '...sono un idiota' ".
Se lo dice da solo...
Riceviamo e giriamo con piacere e sollazzo.
Scopri chi c’è dietro effimeri gruppi pseudo animalisti neo-formatisi, al solo scopo di screditare chi veramente lotta per gli animali.
Questa non è la solita guerra tra animalisti, perché in questo caso la parte ripudiata è stata sempre scoperta e allontanata, in qualunque gruppo abbia provato ad infiltrarsi. Nonostante ciò, stavolta il nemico è grande, nonostante abbia scelto come braccio il più fantozziano tra i propri stipendiati.
Il personaggio in questione è già noto alle cronache animaliste per aver dato questi “contributi” alla causa:
- Manifestazione di varie ore davanti all’ambasciata del Canada, o meglio davanti alla EX ambasciata del Canada ormai traslocata, quindi CHIUSA e ABBANDONATA. La manifestazione, che avrebbe dovuto essere contro le pellicce di foca, si è poi trasformata in cori anti vecchiette col cane al guinzaglio.
- Scritte notturne sulle mura della ASL di FR, di “invito” alla chiusura del lager di SAN Giuliano. Degno di nota è sapere che GIULIANO è un PAESE della provincia di Frosinone e non un SANTO!!! Dopo di ciò i gestori del canile hanno riso di cuore perchè la ASL ha rotto il già sottile legame con le associazioni animaliste che permetteva di salvare cani moribondi da quel lager.
- Insulti col megafono ad una passante perché colpevole di indossare un collo di pelliccia, FINTA. La passante ha poi obiettato sul perché il megafonante avesse sulle spalle uno zaino di marca Prada in pura pelle. Ilarità generale in via del Corso a Roma.
- Acquisti vari di tartarughe e ratti in vari negozi…per salvarli!
Anche questa notizia è effimera, comparirà e scomparirà, come il soggetto qui rappresentato.
Ancora una volta: NO AI VIVISETTORI! Per saperne di più, metti sul motore di ricerca “Nome Cognome” del personaggio in questione, e vedi da chi è pagato.
Sono stato in banca. Ho revocato le disposizioni in base alle quali dal mio conto veniva prelevata la somma di 50 euro l'anno per il finanziamento di Greenpeace.
Questa è la conseguenza immediata di quanto ho letto stamane fra le notizie apparse su Agire Ora.
In breve: alcuni attivisti di GP hanno banchettato a base di carne di balena, accogliendo l'invito di alcuni giapponesi.
Motivazione: rispetto delle millenarie culture locali.
Non ho parole tanto sono schifato. Ho sotto i miei occhi l'ennesima dimostrazione di quanto dannosa sia la nostra specie, non appena iniziano a girare interessi economici di un certo livello.
L'esigua minoranza di umani "passabili", che pure, non lo nego, esiste, non soccombe grazie alla tenacia con la quale riesce a tenere silente l'istinto schifoso della voracità che alberga in ciascuno di noi.
La prostituzione peggiore, quella mentale, di organizzazioni che sbandierano nobili valori per poi agire meschinamente in nome di un discutibile, quanto inutile, rispetto. Ecco, in due parole, ciò che penso oggi di Greenpeace.
Mi sento tradito due volte.
Tra i commenti presenti sul sito di YouTube (dove è possibile vedere il filmato) ce n'è uno che vale per tutti: "I hope they won't decide to save the dogs and cats in China next" (Spero che non decidano di salvare cani e gatti in Cina come prossima iniziativa)...
Lidio Maresca
(articolo segnalato da Kalp, dal sito www.lalente.net)
Eleonora Palma – eleonorapalma@lalente.net
lunedì 26 febbraio 2007
Di solito si fa leva sull’etica, sulla “pietas”, sulle foto cruente con gli elettrodi in primo piano, conficcati nella carne. Ma non basta, non è mai bastato. Arriva veloce la contromossa: meglio salvare un topo o un bambino? “Entrambi”, è la risposta di un numero sempre più ampio di scienziati La vivisezione, o sperimentazione in vivo, consiste in qualsiasi esperimento eseguito su un animale: ne sono vittime circa un milione ogni anno in Italia. Tali prove vengono ripetute ad intervalli ben precisi, con altre forme e altri tempi, sui destinatari ultimi del prodotto: gli esseri umani, noi.
Al centro degli esperimenti ci sono le industrie chimico-farmaceutiche, quelle cosmetiche, le industrie belliche, gli istituti pubblici e le università. Per il 95% si utilizzano topi e ratti (animali poco costosi, piccoli, che si riproducono facilmente e non incontrano molto le simpatie del grande pubblico) ma anche gatti, cani, primati non umani, porcelline d’India, mucche, suini, cavalli, pecore, capre, piccioni, furetti, rettili, pesci ed uccelli. Vengono effettuati test di tossicità acuta e cronica, irritazione della pelle ed inalazione di sostanze, avvelenamenti, induzione di cancro, privazione dei genitori per esperimenti psicologici. Gli animali sono simili a noi nel percepire il dolore, l’apprensione, la paura, ma sono diversi per i meccanismi di assimilazione, per struttura fisica e biochimica.
La sperimentazione animale è prescritta per legge un po’ ovunque ma i risultati troppo spesso sono fuorvianti, tanto più che da decenni è obbligatorio un successivo ed indispensabile protocollo sugli esseri umani. Questo perché non è possibile a priori capire la specie che in quel caso specifico è più simile all’uomo. Animali di specie diversi, come pure di razze diverse – o addirittura di ceppi della stessa specie – rispondono in modo diverso ad un dato stimolo. Esistono differenze microscopiche dei processi metabolici e anche differenze macroscopiche fra uomini e animali. Alcune delle differenze macroscopiche più famose: a differenza dell’uomo, i roditori non sono in grado di vomitare le tossine, l’uomo può accumulare agenti nocivi dal naso e dalla bocca mentre i roditori respirano solo dal naso; ratti, topi e criceti sintetizzano la Vitamina C all’interno del loro corpo ottenendo così naturalmente un potente agente anticancerogeno mentre l’uomo non è in grado di farlo; i ratti hanno una elevata capacità enzimatica di non accumulare massa grassa (che in loro si accumula nel fegato) a differenza dell’uomo nel quale si accumula nelle arterie, diventando una potenziale causa di
patologie.
Nessuna teoria può essere approvata o respinta sulla base di un’analogia. Si sperimentano direttamente sull’uomo sostanze che non hanno subìto alcun reale vaglio preventivo e si corre il rischio di scartare sostanze che potrebbero essere invece di grande aiuto, per il solo fatto che su di una particolare specie sono risultate tossiche.
Qualche esempio significativo può aiutarci: una bella mangiata di amanita phalloides, uno dei funghi più velenosi
presente nei nostri boschi ammazzerebbe tutta la famiglia, dal nonno al nipote, ma non farebbe venire neanche un mal di pancia al gatto di casa. La mitica penicillina è letale per le cavie ma con enorme fortuna per l’umanità fu sperimentata sui topi, come dichiarò Florey, uno degli scopritori insieme a Pasteur. La diossina è innocua per il criceto, letale per il ratto
ma per quanto riguarda l’uomo, abbiamo ancora Seveso negli occhi. Se ci viene il mal di testa ci prendiamo un’aspirina, non i topi e i gatti però: per i primi è teratogeno (1), per i secondi nefrotossico (2).
Difficilmente (per non dire mai) una scoperta biomedica deriva dall’osservazione animale: il percorso inizia da uno studio epidemiologico (ossia un’osservazione scientifico-statistica di determinati gruppi di persone con lo scopo di studiare la frequenza e la distribuzione delle patologie nella popolazione) oppure da un’osservazione clinica casuale: solo in seguito si cerca di ottenere sugli animali lo stesso fenomeno, sperimentando su varie specie, fino a trovare la razza ed il ceppo che diano la risposta.
Questo perché la medicina ufficiale tende ad accreditare la scoperta solo quando l’esperimento sugli animali è positivo, esperimento tagliato e cucito su misura, che può dimostrare tutto e il contrario di tutto. La sperimentazione animale può (e ci è riuscita molto bene) persino rallentare la ricerca: gli effetti dannosi di alcool, fumo di sigaretta, amianto, metanolo, non sono stati considerati provati scientificamente per moltissimi anni.
Molti farmaci, testati regolarmente su cavie di varie specie, hanno avuto conseguenze nefaste: l’Opren, un farmaco contro l’artrite, ha ucciso 61 persone (3). Sono stati documentati più di 3500 casi di reazioni connesse, gravi e meno gravi. Il Talidomide, un tranquillante per le gestanti, si è dimostrato teratogeno, ovvero in grado di alterare il corredo genetico, dando luogo alla nascita di bimbi focomelici, privi di arti sviluppati. Gli scienziati cercavano negli animali la prova di ciò che già era tristemente noto nell’uomo, in base ad un semplice studio statistico. Nessuno degli animali da laboratorio trattati con il talidomide in un primo tempo ha causato feti focomelici e questo ritardò il suo ritiro dal mercato.
Soltanto aumentando la dose e la varietà degli animali si ottennero alcuni nati focomelici in una delle circa 150 razze di coniglio, il coniglio bianco neozelandese, a dosi comprese tra le 25 e le 300 volte superiori a quella normale per l’uomo. Il riscontro epidemiologico è stato ignorato per 5 anni, il farmaco ritirato solo nel 1962, dopo la nascita di migliaia di bambini gravemente malformati.
Dopo questi e molti altri episodi le case farmaceutiche sono corse ai ripari: basta dare un’occhiata ai foglietti illustrativi.
Su quello del Clopifogrel – testuali parole – c’è scritto: “studi di riproduzione condotti nel ratto e nel coniglio non hanno rilevato alcuna diminuzione della fertilità né danno fetale attribuibili a Clopidogrel. Non esistono però adeguati studi e controllati su donne gravide. Per la mancanza di dati non è consigliato durante la gravidanza”.
Non solo i foglietti, ma anche le riviste più autorevoli hanno preso coscienza del problema, oramai non è più una questione per anime candide ed animalisti irriducibili. Nel Febbraio 2006 i ricercatori del Diabetes Research Institute dell’Università di Miami e del dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Stoccolma hanno affermato che la struttura del tessuto umano responsabile della produzione di insulina è fortemente diversa da quello dei roditori, normalmente utilizzati per studi sul diabete. Insomma almeno 30 anni di studi falsati. “La nostra maggiore scoperta è che il tessuto pancreatico umano ha una struttura totalmente unica e ha una modalità di funzionamento diversa rispetto a quello di roditori. Non possiamo più continuare a basarci su studi condotti su topi e ratti. È imperativo ora focalizzarci sui tessuti umani perché alla fine, è l’unico modo che abbiamo per capire come funzionano”.
A fine 2006, il British Medical Journal ha pubblicato un articolo dal titolo: “Confronto degli effetti delle cure provate su animali e clinicamente: una revisione sistematica”. Il giudizio è chiaro: “La nostra revisione sistematica fornisce indicazioni sulla limitatezza dei modelli animali, e sulla loro incapacità di rappresentare le corrispondenti malattie negli umani”.
Ma quali sono le alternative (possibilmente più efficaci delle sofferenze animali)? Ha fatto passi da gigante
l’epidemiologia molecolare, una scienza che collega i fattori genetici, metabolici e biochimici a dati epidemiologici
sull’incidenza delle malattie. I risultati arrivano: il Lipid Research Clinics Trial ha dimostrato che abbassare l’1% il tasso di colesterolo ematico riduce di almeno il 2% il rischio di malattia cardiaca. Studi in vitro sui tessuti cellulari hanno permesso di studiare e perfezionare i più usati farmaci anti-HIV: l’AZT, il 3TC e gli inibitori della proteasi. Gli studi in vitro si sono rivelati utilissimi per i test di tossicità, per studiare specifiche parti del corpo. È entrata in campo anche la robotica, con modelli matematici computerizzati come il Derek, simulatori e manichini computerizzati. Dalle biopsie endoscopiche si possono ottenere informazioni durante i vari stadi della malattia. Ad esempio è stato dimostrato che il cancro al colon deriva da tumori benigni (adenomi), risultato del tutto in contrasto con il modello animale più usato, in cui la sequenza non c’è.
Gandhi ha definito la vivisezione il crimine più nero tra i neri crimini commessi dall’uomo, Kant ha scritto che la la crudeltà nei loro confronti predispone ad uguale comportamento verso i nostri simili. È giunta oramai l’ora di chiudere quei laboratori, con le gabbie tristi e mai a norma, ancora aperti solo per un’inerzia culturale, superata dalla dottrina scientifica maggioritaria ma non ancora dalla coscienza comune. Chi fa divulgazione ha un grande compito: sollevare il velo di ignoranza.
LIBRI CONSIGLIATI:
(1) Sulla vivisezione. Lettera aperta al signor Ernest von Weber, autore dello scritto «Le camere di tortura della scienza»,
Richard Wagner, Euro 10,00
Ordina da IBS Italia
(2) Gli animali e la ricerca. Viaggio nel mondo della vivisezione, Stefano Cagno, Euro 10,00
Ordina da IBS Italia
NOTE:
(1) Sono teratogeni quelle sostanze o quei farmaci che provocano malformazioni nel neonato.
(2) Sostanza nociva ai reni.
(3) Si veda il sito
laLente.net
I tre istruttori della ValleVegan sono lieti di offrire gratuitamente, per chi volesse partecipare, lezioni di “aerobica su prato”. Si tratta di un nuovo tipo di ginnastica ideale per ritrovare l’ormai perduto contatto con la terra e con la natura. Non c’entra nulla con lo yoga e con lo zen, sia ben chiaro. Per farvi avere una piccola idea di ciò di cui sto parlando, vi basti sapere che non vi serviranno delle scarpe da ginnastica ma dei bei scarponi da lavoro, non vi servirà una semplice tuta, ma magari un paio di pantaloni che avete deciso di buttare tempo fa (mettete anche una magliettina estiva, chè dopo 5 minuti inizia a far caldo),non vi servirà un tappetino bensì una zappa o una vanga, se poi avete un trattore verrà eretta una statua in vostro onore nel mezzo del recinto di Bastian! A seguire...passeggiata anaerobica nei prati e nei boschi.
Insomma, se vi siete fatti, anche lontanamente, un’idea di ciò che vi stiamo offrendo, vi sarete di certo accorti che questa è una di quelle offerte che non si possono rifiutare!
ValleVegan, domenica 4 marzo, dalla mattina. Pranzo a offerta libera.
Escursione al Monte Tolfaccia (m.580), domenica 11 Marzo.
Sarà un itinerario di 5 ore e 30 di cammino (ad una andatura normale ed escluse le soste), con 500 metri di dislivello. Attraverseremo una zona di pascoli e boschi tipicamente maremmana che dal medioevo viene utilizzata dalla gente del paese per lasciare allo stato brado gli animali. Risaliremo la valle di uno dei ruscelli che dalla Tolfa scendono verso il mare ed arriveremo ai ruderi di un abitato medievale dove vivevano i minatori che lavoravano alle cave di allume. Nella zona nidifica il rarissimo NIBBIO REALE. Questa volta avremo un solo piccolo guado da affrontare al ritorno. Il percorso è ad anello, in buona parte su strade sterrate e con dislivello molto graduale. Ci risentiamo il giovedì prima dell’escursione quando sapremo meglio le previsioni del tempo. Anche con il tempo nuvoloso nei luoghi dove dovremmo andare si va benissimo, non staremo in alta montagna, per cui il clima è sempre più mite, l’importante è che non piova. Quando vado in Maremma ed il tempo è incerto mi porto sempre un ombrello che, quando non si è in alta montagna, è una cosa molto buona per ripararsi dalla pioggia( i pastori portano sempre con sé un ombrello).
Appuntamento ore 9.00 all’autogrill Arrone-Est, è uno dei primi autogrill lungo l’autostrada Roma-Civitavecchia. Dall’autogrill procederemo insieme fino all’uscita di Santa Severa e dopo pochi chilometri da Santa Severa incontreremo la partenza del nostro itinerario. Prego chi vuole venire di contattarmi nei giorni precedenti e di darmi un recapito, perché a seconda delle condizioni del tempo potremmo fare dei cambiamenti di appuntamento.
Consigli per le cose da portare: 1) Innanzi tutto si consiglia l’utilizzo di scarponcini da trekking. Sono comodi, si fatica di meno perché fanno più presa nel terreno, proteggono dalle storte. 2) Uno zainetto da portare a spalla dove vanno messe le varie cose. 3) Almeno un litro d’acqua a persona. 4) Pranzo al sacco. Non esistono rifugi gestiti come sulle Alpi, per cui per il pranzo bisogna essere autosufficienti. Invito caldamente tutti i partecipanti (vegan, vegetariani,e simpatizzanti in transizione) a portarsi per questa escursione un pasto vegan (senza animali e derivati). 5) Abbigliamento: durante le escursioni ci si veste a strati, perché si può passare dal molto caldo al molto freddo nel giro di poco tempo. Come calzoni vanno bene un paio di blue jeans comodi o i pantaloni di una tuta. Consiglio poi una camicia a maniche lunghe, un pile o un maglione, un giubbotto di sicurezza per la pioggia e da mettere comunque se fa freddo, un berretto, dei guanti. 6) in macchina lascio un paio di scarpe da ginnastica e un paio di calzettoni di ricambio da mettere al ritorno. Dopo avere camminato è buona norma cambiarsi i calzettoni e gli scarponcini (questi ultimi possono essere infangati, fanno traspirare poco il piede, rendono difficile la guida della macchina). 7) in macchina lascio anche una t-shirt di riserva per cambiarmi al ritorno dell’escursione e mettermi un indumento pulito.
La mia mail è titoferretti@libero.it chi è interessato a venire è pregato a contattarmi nei prossimi giorni. La gita è gratuita!
ciao Tito
Dal 17 febbraio sono operative due nuove sedi periferiche della Vallevegan, allo scopo di divulgare e promuovere i principi della cultura vegana, dell’antispecismo e della liberazione animale, intese come condizioni imprescindibili per la ricerca della ri-naturalizzazione di qualunque essere senziente, in quanto nasce libero e vive libero da ogni forma di sfruttamento da parte dell’uomo.
La prima sede è anche il luogo redazionale del sito internet e si trova a Roma nel quartiere di S.Lorenzo, in via dei Campani 14.
La seconda a Fiuggi (FR), in via Arcinazzo s.n.c., già sede operativa locale della Lega Abolizione Caccia.
Per ogni informazione e richiesta va fatto comunque riferimento alla sede centrale in loc. Maranese a Rocca S.Stefano (RM), tel 06/9565565, e-mail attivismo@vallevegan.org.
(dal Corriere della Sera) Croazia: cacciatore italiano salta su una mina In compagnia di altre tre persone stava addestrando i cani. L'incidente è avvenuto domenica non lontano da Zara.
ZAGABRIA - Un cacciatore italiano di 34 anni è morto nell'esplosione di una mina anti-uomo durante una battuta di caccia in Croazia. Lo riferisce l'agenzia di stampa croata Hina che cita fonti locali di polizia. L'incidente è avvenuto domenica non lontano da Zara, in un campo vicino al villaggio di Donji Biljani. Nella regione si era combattuto durante la guerra, ma il luogo preciso della deflagrazione non era stato segnalato come zona minata.
L'uomo, di cui non è stata precisata l'identità, secondo una prima ricostruzione della polizia era in compagnia di altre tre persone, due cacciatori italiani e un croato, per addestrare dei cani. Gli amici hanno dato l'allarme dopo che l'uomo non si era presentato a un luogo di ritrovo concordato. Il cadavere è stato trovato alcune ore dopo, al termine di una prolungata ricerca. La polizia ha aperto un'inchiesta, a cui partecipano esperti militari di sminamento. Il corpo del cacciatore nelle prossime ore sarà sottoposto ad autopsia.
MINE - L'ordigno era probabilmente un residuato bellico della guerra serbo-croata-bosniaca tra il 1991 e il 1995. Oltre 1.100 chilometri quadri di territorio croato sono infestati da circa 500 mila mine, circa il 2% della superficie del Paese. Secondo le statistiche ufficiali, dalla fine della guerra, oltre 440 persone sono state uccise dalle esplosioni di mine e altre 1.400 sono rimaste ferite.
05 marzo 2007
Siamo quasi arrivati, la Pasqua è alle porte! Miei teneri cuccioli l'essere umano con la sua maledetta ingordigia, ignoranza, superficialità, cattiveria, vi metterà di nuovo le mani addosso, sporche di sangue per saziare il suo stomaco, vostra tomba vivente. Come ogni anno, più si avvicina il fatidico giorno più mi addoloro alla sola idea della vostra uccisione, esseri innocenti. Mi sento così impotente, sento le vostre urla, il vostro dolore è il mio, scusate fratelli miei, mi vergogno di far parte della razza umana... E come ogni anno andrò in giro ad attaccare manifesti nella speranza di sensibilizzare qualche persona...
Luoghi di emergenza: Valmontone (RM), Pratoni del Vivaro (RM), Arcinazzo Romano (FR).
In primavera inizia la MIGRAZIONE DEI ROSPI. Gli anfibi percorrono anche grandi distanze per raggiungere laghi, fiumi e zone umide in cui accoppiarsi e riprodursi. Nella loro lunga marcia, però, si imbattono in ostacoli di ogni genere, in particolare le STRADE. A causa della loro lentezza ne vengono schiacciati a milioni in questo periodo in tutta Italia.
Per evitare questo massacro, in provincia di Roma organizziamo da anni un monitoraggio e un aiuto concreto. Muniti di torce, guanti, secchi li raccogliamo ai bordi delle strade e li portiamo alla loro meta finale. Inoltre, in un sito con un passaggio cospicuo, i pochi rospi che riescono a superare le macchine, muoiono in vasche di cemento di un allevamento di trote, costruite in una conca nella quale prima si trovava una zona umida naturale per la riproduzione.
Serve una presenza costante quotidiana, perché anche una sola autovettura può ucciderne o mutilarne a decine, ed evitare che finiscano nelle vasche. Bisogna dividersi in turni di poche persone a sera, circa dalle ore 20 alle ore 23.
Per chi crede che l’attivismo sia la prima forma di lotta e che anche salvare un solo individuo sia un passo concreto, ci scriva.
14 mar 08:44
SYDNEY (Australia) - La siccita' che ha colpito l'Australia costringera' le autorita' a fare abbattere centinaia di migliaia di dromedari selvatici resi folli dalla sete. Lo riferiscono oggi gli esperti del Desert Knowledge Cooperative Research Centre. "Si ritiene che un milione di dromedari selvatici, il cui numero raddoppia ogni otto anni, siano in competizione con gli animali originari della zona e il bestiame di allevamento, minacciando le coltivazioni, distruggendo recinzioni, scavi e serbatoi e invadendo i siti aborigeni", ha detto Glen Edwards, ecologo del Centro. "E' da un decennio che i dromedari sono diventati un problema, ma l'ultima siccita', la peggiore da cento anni a questa parte, li ha spinti a concentrarsi su determinate zone, ponendoli in stretto contatto con la popolazione e le attivita' umane". (Agr)
(Corriere della Sera)