RIFUGIO Vieni? Sostienici!
mercoledì 24 aprile 2024   # Utenti online n.212 #

Mappa Vegana Italiana
Mappa Vegana Italiana: clicca e iscriviti
Le nostre NEWS
Per sezione:
Per mese:
india
Ultimi 15 commenti:
la «valle incantata»
gatto
la flora y la luna
Sondaggi
Vaccinare un animale "domestico": è necessario?
 Sempre, bisogna pensare all'individuo di cui ci prendiamo cura
 Solo per i cuccioli, sono troppo deboli e senza intervento esterno rischiano di morire. Da adulti se la cavano
 Mai, i vaccini sono testati su molti altri animali e per salvarne uno se ne condannano molti altri
 No, non servono anche perchè la natura deve fare il suo corso
 Non so, non escludo la vaccinazione ma valuto di volta in volta

Visualizza i risultati  o
Home/Storico/Notizie sparse
Articoli della sezione «Notizie sparse».
Ordine cronologico: ascendente (il più recente in coda).
[inverti l'ordine]
 
Pubblicato da Lidio il 30/12/2008 alle 14:19:34, in Notizie sparse, letto 2689 volte
allevamento Guberti? No grazie!
RAVENNA. Ieri mattina, 29 dicembre 2008, l`allevamento di Guberti in provincia di Ravenna (Osteria) è stato finalmente posto sotto sequestro. Le operazioni di sequestro sono state svolte dal NIRDA in collaborazione con l’avvocato Maria Cristina Salvucci, presidente dell’ACL – Associazione Canili Lazio Onlus - e altre associazioni animaliste intervenute quali Wuig, Animal Liberation, Anta Onlus e Chiliamacisegua. In particolare, i volontari di Animal Liberation (www.animalliberation.it) e Chiliamacisegua (www.chiliamacisegua.com) hanno, attraverso le loro testimonianze e l’interessamento degli organi competenti, dato il via a quest’operazione. Gli animali sequestrati erano tutti detenuti in situazioni incompatibili con le caratteristiche etologiche proprie della specie, con gravi ed evidenti patologie comportamentali. Sono stati rinvenuti un adulto e un cucciolo deceduti per i quali sono in corso accertamenti. In seguito al sequestro amministrativo operato da Nas nei mesi scorsi, era stato ordinato il trasferimento di tutti gli animali in luoghi idonei, a carico del proprietario, e la drastica riduzione numerica degli esemplari allevati.

Al momento si sta mettendo in moto la macchina organizzatrice per spostare i cani sequestrati (oltre 200) in strutture idonee ad ospitarli, grazie ad Animal Liberation. L’associazione ritiene di poterli trasferire tutti entro la sera del 30 dicembre, ma si continuano a cercare stalli in strutture autorizzate. Chiliamacisegua sta organizzando una raccolta fondi. Forniremo in seguito le coordinate bancarie e pubblicheremo non appena possibile le foto realizzate stamane in quanto sono attualmente al vaglio della magistratura competente.

Vedi le foto realizzate nei giorni scorsi dai volontari di Animal Liberation pubblicate nel Gruppo ACL: http://www.facebook.com/photo.php?pid=1891584&id=49628937618&ref=share

Vedi
il servizio del TG2
 
Pubblicato da Lidio il 10/01/2009 alle 12:30:51, in Notizie sparse, letto 1878 volte



... dalla Newsletter dall' Associazione Il Piccolo Popolo, riceviamo e volentieri ripubblichiamo:


Nella quotidiana esperienza di "portatori di pace", quando si tocca l'argomento veganismo da piu parti si viene etichettati come "estremisti" (quando non addirittura aggrediti)
Nella mia personale esperienza, questo accade sempre più spesso con chi ha già fatto un minimo di percorso verso un modus vivendi piu etico che con chi questo percorso nemmeno pensa di intraprenderlo, carnivori irriducibili piuttosto che cacciatori o sopraffattori veri o potenziali di ogni tipo.
Ma cosa c'è di estremistico nello scegliere di non uccidere e di non far uccidere?

Cosa c'è di estremistico nello scegliere di non alimentarsi di pezzi di cadavere che, oltre a non servirci ci fanno anche male? Che sono frutto dell'agonia e della morte di esseri senzienti ed intelligenti?
Cosa c'è di estremistico nello scegliere di non essere direttamente o indirettamente responsabili della prigionia della tortura dello svilimento ignobile di cosi tante vite, umane e non umane?
O come si può considerare estremistico il cercare di abbassare in ogni modo possibile la propria impronta ecologica a partire sin dalle piccole cose, dai piccoli gesti quotidiani?
Come può venir considerato estremistico il ragionare con la propria testa invece che con quella forgiata dai media e dalla pubblicità?
In fondo si tratta solo di fare delle scelte, nemmeno tra le più difficili.
Si tratta di scegliere come comportarsi, come vivere, come consumare.
E, nella loro semplicità, si tratta di scegliere tra la vita o la morte.
No, no la nostra, ma quella di milioni di altri esseri che subiscono, inermi, le nostre scelte, o peggio le nostre "non scelte".
E noi abbiamo scelto.
Abbiamo scelto la vita.
Abbiamo scelto che la vita, quella di qualunque essere debba essere rispettata e tutelata.
Perchè la vita ha valore in se, a prescindere dalla specie dell'essere che ne è portatore.
Abbiamo scelto che la vita, a chiunque appartenga, deve essere vissuta al meglio e non vilipesa, offesa, derisa maltrattata o addirittura tolta.
Abbiamo scelto di allontanare da noi la barbarie, l'oppressione, la crudeltà. Abbiamo scelto di essere parte attiva, con la nostra stessa quotidianità, affinchè tutto quanto di orribile avviene sul nostro pianeta non avvenga nel nostro nome: "Not in my name"!
E' il nostro grido di battaglia, una battaglia pacifica, non violenta, fatta anche di tante cose buone e saporite, fatta anche di piaceri della tavola che si moltiplicano all'infinito perchè sappiamo che non abbiamo causato dolore.
Abbiamo scelto, e quel che facciamo lo facciamo con naturalezza e semplicità.
Puo' tutto questo essere considerato "estremistico"?
Forse agli occhi dei più può sembrare strano o strambo che delle persone, apparentemente come loro, leggano tutte le etichette di quel che acquistano per verificare che non contengano cose che sono state e sono fonte di dolore, sfruttamento, morte.
Forse puo' sembrare strano o strambo accorgersi che ci sono persone che non vestono lana o seta o, ancora peggio, pelle o pellicceria.
Che non usano scarpe di cuoio, che non hanno divani in pelle o che non usano profumi e cosmetici così tanto reclamizzati in tv, ma che ne usano altri, meno conosciuti e spesso autoprodotti.
Ma gli occhi dei più sono occhi che non sanno più vedere. Sono gli occhi di persone che credono che le mucche facciano il latte "sempre" invece che, come tutti i mammiferi, solo quando aspettano un piccolo, che poi verrà comunque ucciso, come la madre.
Sono gli occhi che non riescono piu a percepire la gravità delle cose, perchè il marketing le allontana sapientemente da loro. Così non riescono più a collegare la carne al sangue, la pelliccia all'animale che prima la portava, la scatoletta di tonno a qual meraviglioso ed intelligente animale marino che sta rischiando l'estinzione.
Sono occhi che non sanno piu vedere al di la del loro naso, e che credono ancora che "le multinazionali siano necessarie, se non addirittura "buone".
Agli occhi di costoro chiunque sia appena diverso è un potenziale pericolo, e se non si limita ad apparire diverso, ma agisce addirittura da diverso, ecco che scatta la molla della difesa del mediocre status a fatica conquistato, ed ecco quindi che ai loro occhi appaiono gli estremisti.
E, se davvero tutto questo è sinonimo di estremismo, allora si... siamo degli estremisti!
E ne siamo orgogliosi perchè ci mettiamo passione e perchè ci mettiamo ragione. Ne siamo orgogliosi e non vorremmo mai essere al posto di costoro, dei più.
Perchè, come cantava Fabrizio De Andrè "... se fossi stato al vostro posto... ma al vostro posto non ci so (più) stare..."
G.M.
 
Pubblicato da Piero il 04/02/2009 alle 18:46:17, in Notizie sparse, letto 4918 volte

Il 3 febbraio '09 ho potuto constatare personalmente la situazione del canile di Cicerale (SA), da tempo denunciato dagli animalisti di zona. Mi trovavo con gli avvocati Cristina Salvucci, Eleonora Piraino e altre volontarie dell'ACL, il NAS Nucleo Anti Sofisticazioni, il Ministero della Salute. Intervenuti direttamente.

.

Iniziamo a coordinarci per chiudere definitivamente le gabbie! Nessuna gestione, solo chiusura e soluzioni alternative. Ora occorre supporto volontario, anche da chi ruota intorno a Vallevegan, per le associazioni che monitorano i trasferimenti. A breve aggiornamenti.

 

 

Notizia riportata anche dal Corriere del Mezzogiorno.

Il sopralluogo: La delegata del sottosegretario Martini in visita alla struttura sequestrata dal Nas.
Ministero ordina: Cicerale è un lager, via i cani

CICERALE — «Il canile di Cicerale è una di quelle situazioni che, in un paese civile come l'Italia, non si possono assolutamente tollerare». La delegata del Ministero della Salute, Gaetana Ferri, non ha dubbi: «I cani - dice all'assemblea di sindaci, veterinari e comandanti di polizia municipale dei comuni convenzionati con il canile cilentano - non possono stare lì un minuto di più. Bisogna trovare una soluzione di emergenza, perché questa è un'emergenza». E quando parla, sottolinea di farlo a nome del sottosegretario alla Salute, Francesca Martini.
Il sopralluogo alla struttura sequestrata un mese fa dai Nas di Salerno e affidata in custodia giudiziale al servizio veterinario dell'Asl Sa3 è cominciato ieri di buon mattino. «Le condizioni igienico-sanitarie del canile non sono affatto buone. Ci sono cani non identificati e cani non sterilizzati. Gli animali non sono in condizione di restare lì, anche perché i comuni spendono soldi pubblici». E il suo appello è rivolto proprio ai sindaci dei 96 comuni convenzionati con la struttura definita dagli animalisti «un lager». «Mi rivolgo principalmente ai sindaci - incalza la dottoressa Ferri - perché sono loro i principali responsabili dei cani randagi presenti sui rispettivi territori: quando stipulate convenzioni con i canili assicuratevi che la struttura sia degna di mantenere gli animali in buone condizioni. Per quanto riguarda il Ministero, noi faremo ulteriori accertamenti sulla vicenda ». C'era anche il colonnello dei Nas Campania, Ernesto Di Gregorio, che, insieme al comando provinciale di Salerno, sta portando avanti le indagini sul canile. Il Comune di Campagna ha già offerto la propria disponibilità ad accogliere qualche centinaia di cani. Così come il Comune di Albanella, dove è disponibile una struttura ad hoc che, per entrare in funzione, ha bisogno solo del collaudo dell'Asl Sa3. Non è mancato qualche sindaco che ha storto il naso. Come il primo cittadino di Trentinara e il comandante dei vigili urbani di Vallo della Lucania che ha proposto la messa in sicurezza del canile con fondi regionali. A quel punto le associazioni animaliste sono insorte.
Angela Cappetta
Gaetana Ferri

 

 

Piero

 
Pubblicato da Lidio il 15/02/2009 alle 14:30:51, in Notizie sparse, letto 1593 volte
Fonte: Corriere della Sera (.it)


Le nuove norme hanno il sostegno di Lav ed Enpa. Ma i circensi non ci stanno
«Basta soldi ai circhi che usano animali»
Giammanco, prima firmataria di una legge bipartisan: «Sì agli spettacoli, ma ad esibirsi siano solo persone»
ROMA - Cresce nel Paese l'avversione all'utilizzo degli animali all'interno di circhi e spettacoli viaggianti. E mentre alcuni sindaci hanno già provveduto ad emanare in proprio normative specifiche che vietano l'insediamento dei tendoni dei circensi nei propri territori qualora sia previsto l'utilizzo di animali in scena, è ora il Parlamento che sceglie di mettere mano alla materia con l'obiettivo di arrivare ad una progressiva, ma anche piuttosto rapida, scomparsa dei circhi equestri. Mai più imprese di domatori o parate di elefanti ballerini, dunque: il futuro del circo dovrà essere tutto nelle mani di clown, acrobati e trapezzisti.

NORME BIPARTISAN - E' la deputata del Pdl Gabriella Giammanco la capofila di questa mobilitazione di parlamentari che, provenienti da tutti gli schieramenti, stanno lavorando ad un progetto di legge che metta la parola fine alla presenza di bestie più o meno feroci nelle piste e nelle gabbie dei circhi italiani. A sostegno dell'iniziativa ci sono anche la Lega Antivivisezione e l'Ente nazionale per la protezione animali, che da tempo si battono per una evoluzione dell'arte circense che come già avviene in molti casi, l'esempio più eclatante è quello del Cirque du Soleil, riesce a ottenere un grande successo anche facendo a meno degli animali. Non a caso i presidenti delle due associazioni erano presenti alla Camera alla presentazione ufficiale delle nuove norme. E con loro anche due personaggi conosciuti al grande pubblico e da tempo impegnati sul fronte della tutela degli animali: Licia Colò e Giorgio Panariello.

CIRCHI SENZA ANIMALI - «Questa proposta non è contro gli spettacoli circensi - ha detto l'on. Giammanco -, ma oggi il circo sopravvive grazie allo Stato che lo finanzia e penso che proprio quest questa ragione etica debba rispettare gli animali e la loro natura». «Il circo senza animali - secondo la parlamentare - non solo è possibile ma è necessario per recuperare un rapporto tra uomo e natura, tra bambini e animali».. In base alla nuova normativa, il cui iter è al momento alle fasi iniziali (il testo è all'esame della commissione Cultura che sta provvedendo a recepire le norme analoghe contenute in altre proposte di legge già giacenti in Parlamento), le risorse del Fondo unico per lo spettacolo andranno solo ai circhi e agli spettacoli viaggianti che non utilizzano animali. Non solo: si prevede di vietare l'ingresso in Italia ai circhi stranieri che contemplano l'utilizzo di animali e si annuncia l'istituzione di una commissione presso il ministero dell'Ambiente, che si occupi di gestire la dismissione graduale degli animali già attualmente «in servizio» nei circhi, occupandosi di individuare le migliori sistemazioni alternative.

PANARIELLO E COLO' - «Finalmente si fa qualcosa - ha detto Panariello - e questo non sighificherà perdere lo spettacolo, basta appunto guardare al successo del Cirque du Soleil, che dimostra come si possa vivere di circo anche senza animali». «Ho avuto la fortuna di vedere gli animali in natura - ha detto invece Licia Colò - e anche se alcuni grandi circhi dicono che gli animali sono un bene prezioso, il fatto stesso di averli privati della libertà è sufficiente a farmi sostenere che non debbano essere impiegati».

LA POSIZIONE DEI CIRCENSI - E l'idea non sarebeb poi così lontana dal tradursi in realtà: «Il mondo del circo ha già compiuto il 90% del cammino in questa direzione» ha detto Antonio Buccioni, vicepresidente Agis. Tuttavia l'ente circhi continua a sostenere la bontà della presenza degli animali negli spettacoli e nel proprio sito Internet dedica un'apposita sezione alla questione, spiegando come le moderne tecniche di addestramento e le condizioni di vita degli animali utilizzati negli show siano orientate al loro benessere psico-fisico. Una tesi opposta a quella che ha ispirato la legge, richiamata anche nella premessa del provvedimento, dove si legge tra l'altro che l'uso di animali ha confinato i circhi «nel vicolo dell’anacronismo»: «Per la loro intera esistenza - è scritto nella pdl 1564 presentata alla Camera lo scorso 30 luglio - gli animali sono obbligati in angusti spazi, in molti casi con l’ausilio di mezzi coercitivi, quali le catene, tipici dei peggiori orrori della tortura. Da tale deplorevole situazione gli animali sono svincolati solo per eseguire a comando, spesso sotto il giogo della frusta, esercizi contrari alla loro natura. La violenza perpetrata nei confronti degli animali è continua, dalle condizioni di detenzione al trasporto in container per finire con l’addestramento finalizzato a soggiogare l’animale alla volontà dell’uomo». E ancora: «Per imparare gli esercizi dello spettacolo gli animali subiscono addestramenti basati su violenze fisiche e psichiche che mortificano la loro natura». Di qui la decisione di mettere in atto un forte deterrente, forse l'unico realmente efficace, alla continuazione di tali pratiche: il taglio dei contributi statali.

 
Pubblicato da Piero il 23/02/2009 alle 12:03:43, in Notizie sparse, letto 3531 volte

.

Ritorna a Firenze la mostra VIVERE VEGAN. Dal 27 febbraio al 1 marzo 2009, orario 10 – 18, alla Sala delle Vetrate in Piazza Madonna della Neve, ex Murate. Un evento all’interno del ciclo di attività “Se non ora quando".

.

Appuntamenti con la sostenibilita’” promosse dallo Sportello EcoEquo del Comune di Firenze. Il 27 febbraio 2009 ore 18, inaugurazione con aperitivo.

.

Ideata e realizzata da Progetto Vivere Vegan Onlus (www.viverevegan.org), la mostra, attraverso immagini fotografiche in grande formato, testi, video, e istallazioni multimediali ci porta nel mondo del veganismo per capire le motivazioni di questa scelta etica, e per conoscere più da vicino questo stile di vita cosi attuale e sempre più necessario per rispettare non solo gli animali, ma anche l’ambiente e le persone. Ma cosa vuol dire essere vegan? Chi segue questo stile di vita considera gli animali esseri sensibili con un loro
valore intrinseco e non semplici oggetti. I vegan non mangiano prodotti  di origine animale come carne, uova e latticini, non indossano pelle o lana, non usano prodotti sperimentati sugli animali. Non comprano animali e non li tengono in gabbia, non visitano zoo e acquari, non vanno al circo e agli spettacoli con l’impiego di animali. Evitano insomma tutto quello che comporta la morte e la sofferenza per gli animali.

.

Così leggiamo in un primo testo introduttivo:
“Con questa mostra vogliamo illustrare, nel modo più delicato possibile, le sofferenze che infliggiamo agli animali ogni giorno, in ogni parte del mondo. Ma vogliamo sopratutto dare le informazioni giuste per poter intraprendere la scelta vegan, così semplice quanto efficace nell’ottenere risultati concreti per gli animali, ma non solo. Tutto è collegato. Il rispetto degli animali non può prescindere da quello per l’ambiente, per la propria salute e per i popoli che hanno bisogno di aiuto. Perchè c’è solo un modo per rispettare il mondo
dove viviamo ed è quello di rispettare tutti, senza distinzione di sesso, razza o specie".

.

Ci emozioneremo vedendo i filmati e rifletteremo sui testi che accompagnano lo spettatore passo passo verso la conoscenza di questo stile di vita stimolante e sorprendente.

.

Avremo poi modo di apprezzare le immagini delle campagne di Campagne Per Gli Animali (www.campagneperglianimali.org) e leggeremo citazioni di personaggi della storia che, ancora attuali, ci porteranno a scoprire un nuovo modo di vedere il nostro rapporto con gli animali. Per  tutta la durata della mostra sarà visibile il film Earthilings (Terrestri) diretto da Shaun Monson, narrato da Joaquin Phoenix, con le musiche originali di Moby. Il film è nella versione originale con sottotitoli in italiano. Una testimonianza forte che invitiamo tutti a vedere. Perché come ha detto Gandhi: “La verità non danneggia mai una causa giusta”.

.

Scarica la cartolina

.

Contatti:

Sportello EcoEquo tel 055 587706
sportelloecoequo@comune.fi.it
http://sportelloecoequo.comune.firenze.it

.

Roberto Politi 055 620262 – 335 6177997
Progetto Vivere Vegan Onlus
info@viverevegan.org
www.viverevegan.org

 
Pubblicato da marco il 03/03/2009 alle 17:44:36, in Notizie sparse, letto 1764 volte
Il 7 marzo 2009 la Clean Clothes Campaign (CCC) insieme al sindacato turco Deri Is organizzeranno una giornata di mobilitazione internazionale nei confronti di PRADA per denunciare la situazione di continua repressione del diritto dei lavoratori e delle lavoratrici della DESA, sua azienda fornitrice, ad organizzarsi in un sindacato libero.

Le mobilitazioni avverranno contemporaneamente a Milano, Londra, Parigi, Madrid e Istanbul. Maggiori info su: www.abitipuliti.org

44 persone della DESA, azienda turca che produce prodotti di lusso per il mercato europeo, sono state licenziate dopo essersi iscritte al sindacato DERI IS per cambiare le proprie condizioni di lavoro in fabbrica, dati i bassissimi salari, gli orari di lavoro eccessivi e le precarie condizioni di igiene come l�assenza di servizi igienici e di acqua potabile.

Avere un sindacato è un diritto non un lusso e i lavoratori hanno diritto ad un salario dignitoso.
PRADA e tutte le imprese committenti hanno la responsabilità di assicurarsi che i diritti dei lavoratori siano rispettati in tutta la filiera produttiva.

Per sensibilizzare l�opinione pubblica sul vero prezzo del lusso, la Campagna Abiti Puliti, sezione italiana della CCC, porterà in Italia una delegazione di sindacaliste turche composta da Emine Arslan e Nuran Gulenc, protagoniste della lotta che quasi un anno stanno conducendo insieme a molte altre donne e uomini della DESA per rivendicare il diritto fondamentale sancito dalle convenzioni internazionali alla libera associazione sindacale.

Per far notare quale sia il vero prezzo del lusso, sulla pelle degli umani come su quella degli animali, Abiti Puliti e Campagna AIP saranno insieme davanti al negozio PRADA di Milano anche contro le pellicce.
Prada si distingue infatti non solo per i casi citati di sfruttamento dei lavoratori, ma anche per un ruolo di spicco nell'utilizzo e nella promozione dei capi in pelliccia, derivanti dall'uccisione e lo scuoiamento di animali.

Prada è uno dei nomi italiani della moda che utilizza il maggior quantitativo di pelli di foca.
La caccia delle foche in Canada, che avviene ogni anno nel mese di marzo e che sta per cominciare nuovamente nei prossimi giorni, uccide 300.000 di questi splendidi animali.
La più grande strage di mammiferi marini nel mondo. Le distese di ghiaccio coperte dal sangue delle foche e le scene dei cacciatori con gli arpioni che li uccidono a colpi sulla testa sono state trasmesse da molte televisioni e non mancano ogni anno di fare scalpore e creare attenzione sulla moda delle pellicce, una vanità basata sulla sofferenza e di cui vogliamo denunciare la complicità di PRADA.
Appuntamento:

SABATO 7 MARZO - ORE 11.00
Davanti a PRADA, Corso Venezia 3, Milano
Nello stesso pomeriggio si svolgeranno anche due proteste davanti a negozi Max Mara nel centro di Milano:

Ore 15.00 davanti a Max&Co, Via Dante 7
Ore 17.00 davanti a Max Mara, Corso Genova 16
 
Pubblicato da Piero il 09/03/2009 alle 11:54:04, in Notizie sparse, letto 12635 volte

Testato sugli animali, il vaccino non è innocuo
Papilloma virus, decine di casi di reazioni gravi. L'appello dei ricercatori
 
Il papilloma virus umano è molto diffuso: ne esistono oltre cento sierotipi, ma di questi solo alcuni sono capaci di provocare alterazioni della mucosa dell'utero che possono portare al tumore.


Cercare una cura per eliminare il papilloma virus, e quindi per evitare che molte donne contraggano un tumore all'utero, è sicuramente un'iniziativa condivisibile.
La strada per il momento percorsa è stata la creazione di un vaccino che naturalmente, come tutti gli altri, è stato sperimentato sugli animali, giudicato efficace e sicuro e quindi commercializzato e somministrato, soprattutto alle ragazze di 12 anni.
Se andiamo a visitare i siti dove si parla della vaccinazione, possiamo leggere come sia sicura e in grado di provocare rarissimi effetti collaterali di scarsa importanza.

.

Tuttavia, nonostante questo idillico quadro che ci testimonierebbe dell'eccellente risultato ottenuto anche grazie agli animali vivisezionati, nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia che in Spagna, in base ai dati del Sistema di Farmacovigilanza, dall'inizio della campagna di vaccinazioni contro il papilloma virus umano fino allo scorso 10 febbraio, sono stati almeno 120 i casi di adolescenti con possibili reazioni avverse al vaccino, dei quali 45 considerate gravi.
Sette delle giovani in questione sono state ricoverate, cinque con convulsioni, mentre un terzo del totale ha riportato problemi neurologici come nausea, sincopi o perdita di conoscenza. Curiosamente, fonti del Ministero della Sanità assicurano, invece, che si sono registrati solo cinque casi di possibili effetti avversi al vaccino.

.

Se però abbiamo la pazienza di cercare in giro per il mondo quelle informazioni, che i cultori della vivisezione non amano sentire, possiamo trovare che negli Usa il Washington Time riporta 20 Stati nei quali si sono verificate reazioni avverse che vanno dalla perdita di coscienza al collasso e 13 casi di Guillame-Barré; il National Vaccine Information Center segnala 5 casi di morte, 51 di invalidità e 1358 ricoverate d'urgenza, L'Emea (European Medicines Agency) ha comunicato che due giovani donne sono morte improvvisamente dopo aver ricevuto la vaccinazione contro il papilloma virus. Una delle morti è avvenuta in Austria e l'altra in Germania. La causa dei decessi non è stata identificata, ma queste due morti fanno seguito al decesso di altre tre ragazze di 12, 19 e 22 anni, avvenute negli Stati Uniti, alcuni giorni dopo la somministrazione del vaccino.

.

Per questo motivo è stato lanciato nel mondo un appello da parte di oltre 4mila ricercatori spagnoli, di cui il primo firmatario è Alvarez-Dardet, direttore del Journal of Epidemiology and Community Health , per una moratoria delle vaccinazioni contro il papilloma virus, sicurissime negli animali, ma evidentemente non negli esseri umani.
L'opinione pubblica è da sempre sottoposta ad una costante cattiva informazione riguardante gli esperimenti sugli animali. Quanti sono favorevoli a questo tipo di ricerche condizionano sistematicamente le persone a ritenere gli animali da laboratorio indispensabili per il progresso scientifico.

.

Il campo dove è impiegato il maggior numero di animali è proprio quello dei test per i farmaci e i vaccini. Gli studi sugli animali dovrebbero stabilire se le sostanze in fase sperimentale sono terapeutiche, ossia in grado di guarire la malattia per la quale saranno impiegate e innocue, ossia non provocheranno gravi effetti collaterali. Così periodicamente i mezzi di comunicazione di massa sparano in prima pagina gli eccezionali risultati ottenuti nei laboratori di vivisezione, ma sistematicamente tralasciano di informare la gente tutte quelle volte, e sono l'assoluta maggioranza, nelle quali la somministrazione di queste sostanze innocue per gli animali si dimostrano poi tossiche o, nel migliore dei casi, inutili negli esseri umani.

.

Intervista di Stefano Cagno su Liberazione Animale

 
Pubblicato da Piero il 22/03/2009 alle 18:11:40, in Notizie sparse, letto 3356 volte

"IL PIANETA E' LA CASA DI TUTTI GLI ANIMALI, E' INTOLLERABILE BLOCCARLI ANCHE SOLO PER UN MINUTO. NON C'E' TURISMO CHE TENGA"

.

.


Lunedì 16 marzo, alle ore 19.30 si è svolta un'azione simbolica contro la costruzione dello zoo safari. Una persona contraria a questo progetto si è "allucchetata" al cancello principale di Palazzo Merlato, luogo in cui si riunisce il consiglio comunale, bloccandone l'accesso. Proprio quest'ultimo sarà responsabile di  approvare o meno, con un'ultima votazione ancora non fissata, la sorte del progetto le Dune del Delta. Pur cercando di mascherarlo, lo zoo safari (bioparco, o qualsiasi nome gli si voglia dare) sarà un luogo in cui decine di animali saranno costretti ad una vita priva libertà; una vita in prigione, sottoposti a sfruttamento, a stress, alla noia, alla paura. Serve poca immaginazione per capire quali sono i reali interessi dell'amministrazione comunale, che si è messa a fare affari con la società Alfa3000: turismo e guadagni.

.

Può la sofferenza avere un prezzo? Un gesto simbolico di un individuo che in prima persona si è attivato, che non ha delegato a nessun altro il proprio dissenso, stanco di essere imbrogliato da un Sindaco democratico, che in realtà non tiene in considerazione tutte le proteste, osservazioni, diffide, petizioni, interpellanze che numerose associazioni e singoli individui di Ravenna e non hanno realizzato in questi ultimi anni. Un coraggioso atto che squarcia il pattume e fa tremare chi crede che il popolino se ne stia chino, zitto, sottomesso e rassegnato ai ranghi di suddito. Il blocco del palazzo comunale come stimolo a bloccare lo zoo!

.

Ma purtroppo ai politici di Ravenna non piace prendersi le proprie responsabilità, ed impassibili si sono riuniti (usando l'entrata sul retro) come se niente fosse. Neppure quando è stata avanzata una richiesta, in cambio della quale il blocco sarebbe finito, non si sono degnati di dare ascolto. Una richiesta semplice: che il primo cittadino Fabrizio Matteucci leggesse un documento all' interno del consiglio comunale.
Ma siccome al sindaco piace solo ricevere onori e gloria non si prestato ad alzarsi dalla propria poltrona, e si è limitato, dall'alto del suo trono, a dare l'ordine di far intervenire la cavalleria. I vigili del fuoco e servitù varia hanno cosi svolto il lavoro sporco, in cui l'uso della forza fisica, le provocazioni, la violenza non sono da considerarsi abusi ma semplice prassi, normale svolgimento dei compiti. E' scandaloso che il sindaco non sia intervenuto, dimostrando vigliaccheria e poca sensibilità innanzi ad una situazione eclatante ma al tempo stesso delicata. Se è vero che il comune è la casa di tutti i cittadini è altrettanto vero che il non intervento del padrone di casa è un mix di indifferenza e paura.

.

Convinti una volta ancora che solo la partecipazione diretta, nelle strade, alle iniziative, possa fare qualcosa di concreto per impedire la costruzione dello Zoo a Ravenna invitiamo tutti a partecipare:


SABATO 21 MARZO
alle ore 10.30 in piazza del Popolo a Ravenna, in cui si terrà un presidio informativo, un momento per dare voce a chi voce non ha.

 

CAMPAGNA CONTRO LA COSTRUZIONE DELLO ZOO DI RAVENNA

Affinché qualunque specie possa vivere nel proprio habitat naturale senza restrizioni o imposizioni da parte degli esseri umani. Contro la reclusione degli animali. Contro lo specismo.

.

www.glizoobastardi.org
glizoo@bastardi.net

 
Pubblicato da Piero il 25/03/2009 alle 23:54:08, in Notizie sparse, letto 1416 volte

Manifestazione a Roma, venerdì 27 dalle 16 alle 19 davanti a Montecitorio per chiedere al Governo misure urgenti.


Manifestazione a Milano, domenica 29 marzo ore 13.30 piazza del Duomo angolo via Mercanti. Da li' partira' un corteo che arrivera' in piazza Castello.

 

In questo articolo intendiamo sostenere e diffondere le proteste per il massacro dei cani in Sicilia e in tutta Italia, apportando un contributo antispecista con la diffusione di un testo prelevato da antispecismo.net, progetto in cui collaboriamo pienamente. A seguire, il documento delle associazioni firmatarie e aderenti diffuso da A.C.L. e altre (vedere lista al link).

.

Secondo un copione ormai ben noto, la crisi economica e politica viene fatta pagare ai più deboli, individuando di volta in volta i colpevoli più adatti a distogliere l’attenzione dalle contraddizioni e dalle ingiustizie più gravi del sistema e ad indirizzare la rabbia verso obiettivi incapaci di difendere la propria vita e la propria dignità: un giorno gli immigrati reclusi nei lager di stato (CPT, CIE, …), poi i rom trattati “come cani”, e oggi i cani trattati come rom…
Nell’incontrollabile pogrom scatenato da politici senza scrupoli contro i cani siciliani e di tutto il meridione, non possiamo fare a meno di gridare a favore delle vittime di una lunga storia fatta di urbanizzazione “selvaggia”, di stravolgimento degli habitat di tante specie colpevoli solo di non essere umane, di randagismo e fame, di compravendita di animali “d’affezione” trattati come merci, di maltrattamenti e violenze inaudite, di disinteresse e complicità nelle sottrazioni di fondi per le sterilizzazioni e l’accoglienza da parte degli amministratori locali e nazionali, e infine di istigazione all’odio, alla violenza cieca su chi non può lamentarsi. Non è forse un caso che, insieme alle centinaia di vittime fra i cani siciliani, abbia fatto le spese di questa assurda situazione proprio un bambino…

.

Non possiamo tacere il fatto che, fra le cause della tragedia, ci sia un sistema che permette e incentiva la vendita degli animali, educando adulti e bambini a considerare un essere senziente come oggetto da comprare, ostentare e magari abbandonare quando “ci si stufa”; un sistema che incoraggia allevatori senza scrupoli a far riprodurre cani di razza per il proprio profitto mentre migliaia di esseri languono nei canili in attesa di essere adottati, accolti e considerati come soggetti unici, di instaurare una relazione all’insegna della cura, dell’amore reciproco e della gratuità.

.

Per comprendere meglio che cosa stia accadendo, riportiamo un recente comunicato redatto dal gruppo “Un Mondo Sbagliato”

In Italia sono 600.000 i cani abbandonati di cui solo un terzo si trova in un canile , di questo un terzo moltissimi sono rinchiusi in canili lager, strutture fatiscenti che violano ogni diritto degli animali. Ma questo e' un grosso affare per chi gestisce questi canili e per le amministrazioni compiacenti. Piu' cani ospita uno di questi lager piu' sono i finanziamenti che riceve che certamente non vanno agli animali , impossibile ovviamente che le amministrazioni e le ASL non vedano tutto questo. Tutti tacciono spartendosi il bottino perche´ gli interessi economici di questa forma di zoomafia sono veramente alti. Si stima che attorno al randagismo ci sia un giro d’affari intorno ai 500 milioni di euro in cui sono coinvolti privati che gestiscono le strutture, trafficanti, malavitosi e soprattutto politici corotti, senza i quali tutto questo non sarebbe possibile...
E' inevitabile che da queste violenze sugli animali e dal degrado scaturiscano degli incidenti piu' o meno gravi.
E allora scatta la tormenta mediatica: cani pericolosi, lutti cittadini, tutti pronti ad intervenire contro i cani, tutti si svegliano , proposte d’abbattimento, liste nere di cani, leggi approvate sull’onda della psicosi collettiva e ….
L’assurdita' e' che in questi casi la gente sembra riscoprire una paura atavica per gli animali, nessuno si indegna per le condizioni di quei poveri cani o attacca chi come le amministrazioni locali ha lucrato sulla pelle di questi animali, tutti chiedono provvedimenti speciali, tolleranza zero verso le uniche vere vittime, i cani.
A guidare questo teatrino ovviamente ci sono gli stessi politici ed amministratori che hanno lucrato o taciuto sul degrado in cui versavano questi animali.
Lo stesso avviene con gli animali nei circhi e negli zoo: appena si ribellano alle umiliazioni e ingiustizie che subiscono ogni giorno, uccidendo o ferendo i loro carnefici sono abbattuti con gran plauso della gente, nessuno attacca le condizioni innaturali e le torture che subiscono questi animali.
Solo durante questa stagione di caccia sono morte 39 persone e ne sono state ferite 76 ma nessuno si e’ scandalizzato o ha richiesto leggi piu’ severe per la caccia, anzi la nuova proposta di legge sulla caccia porta una totale deregolarizzazione dell’attivita' venatoria dando le armi anche ai minorenni. La caccia con le sue vittime di diverse specie non tocca la gente mentre per un bambino ucciso dagli interessi economi sul randagismo scoppia la la caccia alle streghe contro i cani.
La realta' e' che a politici locali e nazionali servono questi incidenti, serve la paura della gente, serve un capro espiatorio per nascondere i reali problemi e imposizioni che subiamo chini ogni giorno.
I telegiornali continuano a bombardarci con le immagini dei cani morsicatori mentre si tace sulle centrali nucleari, sulla devastazione ambientale, sugli interressi economici delle grandi opere del governo e di forti interessi economici. Noi continueremo a schierarci con i cani e con ogni animale sfruttato, unica vittima e capro espiatorio di questa vicenda.

 

--------------------------------------------------------------------------------------------------

DOCUMENTO

MANIFESTAZIONE 27 MARZO 2009 – ROMA
 


Clicca sulla LISTA ASSOCIAZIONI ADERENTI


- esprimono cordoglio per la morte del piccolo Giuseppe Brafa di Scicli (Ragusa) e partecipazione al dolore delle altre vittime di aggressione da parte di branchi di cani della zona;

- offrono il proprio sostegno alla linea di rispetto della legalità adottata dal Sottosegretario alla Salute On. Francesca Martini e a cui si sono richiamati anche altri esponenti di Governo;

- chiedono di porre fine al clima persecutorio nei confronti degli animali randagi - talvolta esteso anche ai volontari che cercano di sfamarli -, stimolato spesso dalle dichiarazioni di giornali ed esponenti politici che istigano alla violenza e alla soppressione indiscriminata. 


Ricordano che la legislazione nazionale contiene già norme atte ad evitare fatti come quelli accaduti:


l’articolo 3 del D.P.R. 31 Marzo 1979 attribuisce ai Comuni la funzione dì vigilanza sull‘osservanza dei Regolamenti generali e locali relativi alla protezione degli animali e alla difesa del patrimonio zootecnico
 

il Decreto del Presidente della Repubblica n. 320/54 “Regolamento di Polizia Veterinaria” attribuisce al Sindaco, quale massima autorità sanitaria locale la responsabilità della vigilanza e della prevenzione igienico sanitaria sul territorio di propria competenza;
 

-  la Legge nazionale n. 281/91 “Tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo” attribuisce al Comune competente, la responsabilità della gestione delle strutture di ricovero per animali pubbliche e degli animali randagi rinvenuti sul territorio;


- il combinato disposto dell’articolo 3 del D.P.R. del 1979, del D.P.R n. 320/54 e della L. 28/91, individua il Comune quale ente deputato alla vigilanza sul benessere degli animali e al mantenimento di tutti gli animali sequestrati sul territorio di propria competenza, risultando persona idonea anche ai sensi dell’articolo 120 c.p.p.;

 


 


VISTI:


- la Legge nazionale 281/91 ” legge quadro sul fenomeno del randagismo ”, le leggi sul benessere degli animali d’affezione, sul divieto del loro maltrattamento e in particolare la Legge n. 296/2006, l’art. 2 della Legge n. 244/2007 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, art. 1 comma 831, che individua nella diminuzione degli animali presenti sul territorio, il principale strumento di contenimento del randagismo e di tutti i fenomeni speculativi ad esso connessi, nonché l’articolo 42 della Costituzione Italiana che individua la proprietà privata quale bene giuridicamente protetto nei limiti e in funzione del superiore interesse sociale;  


CONSIDERATO:


- che lo Stato ha erogato somme ingenti per il randagismo e ciononostante in molti Comuni, particolarmente del centro-sud, questo fenomeno continua ad essere difficilmente gestibile, con riflessi sulla sicurezza e l’igiene pubblica, mentre i volontari delle associazioni protezionistiche affrontano quotidianamente emergenze sul territorio con grande dispendio di risorse private;


- che nel solo canile municipale di Roma, viene censita una media annuale di cani in ingresso di 2.500 unità circa, a fronte delle uscite per adozioni annuali di 1.500 unità circa, situazione che negli anni ha comportato un esubero di circa 1.000 animali l’anno circa;


- che la pratica delle adozioni consapevoli promosse presso le strutture pubbliche, convenzionate e i rifugi privati favorisce la riduzione del problema degli abbandoni;


- che le adozioni presso le strutture convenzionate sono spesso ostacolate da difficoltà d’ingresso opposte alle associazioni di volontariato e da un ristretto orario di apertura al pubblico e che il numero delle adozioni di cani e gatti da parte dei privati nelle strutture in genere è comunque diminuito a causa della crisi economica;


- che le cucciolate di animali di proprietà e la vendita amatoriale e commerciale di cani o gatti, sono fenomeni praticati in maniera indiscriminata perseguendo finalità economiche e culturali individuali, senza alcuna considerazione per i principi prudenziali e di necessaria professionalità, individuati dalla normativa vigente per il contenimento del randagismo. Anche in considerazione del fatto che tali fenomeni sono considerati quali principali fonti di alimentazione del fenomeno del randagismo e della diminuzione delle adozioni presso i canili e rifugi;


- che risultano in forte crescita le richieste da parte dei privati cittadini di lasciare al canile, perché impossibilitati nelle spese veterinarie, cuccioli importati e comprati in negozi di animali della città, purtroppo affetti da malattie virali differenti da quelli presenti in Italia, ovvero fortemente invasive e particolarmente resistenti ai consueti medicinali;

 

 

RILEVATO:


- che il Comune di Roma e altri stanno esaurendo le risorse economiche e strutturali indispensabili ad assorbire tutti gli animali in previsione d’ingresso presso le strutture comunali e che l’amministrazione comunale competente per territorio, non può esimersi dalla ricezione di animali provenienti da sgomberi, sequestri, confische, incidenti, o cittadini impossibilitati dalla detenzione degli stessi per comprovata pericolosità; 


- che molti Comuni – alla ricerca di tariffe sempre più economiche – stipulano convenzioni con canili fuori Regione dove ai cani non viene assicurata la necessaria assistenza sanitaria né livelli di benessere accettabili né opportunità di adozione, e che tali convenzioni sono del tutto illegali, dato che la Circolare 14 maggio 2001, n. 5 Ministero della Sanità (Attuazione della legge 14 agosto 1991, n. 281 ), prevede la vicinanza geografica al Comune appaltante delle strutture private convenzionate per il ricovero di cani o gatti, per favorire i controlli, le adozioni e l’assistenza sanitaria;


- che gli strumenti ordinari preposti dalla normativa vigente al contenimento del fenomeno del randagismo hanno trovato scarsa diffusione fra la cittadinanza, contribuendo ad un’esasperazione del numero di animali randagi presenti sul territorio e a una non corretta sensibilizzazione dei cittadini;


- che le Associazioni protezionistiche sono spesso interpellate dai privati cittadini che chiedono tariffe più accessibili per la sterilizzazione dei loro animali d’affezione;


Le scriventi Associazioni – da anni impegnate ad arginare il fenomeno del randagismo, e fronteggiare le emergenze segnalate o derivanti spesso da privati cittadini -  si schierano a fianco del Sottosegretario alla Salute On. Francesca Martini nell’esigere il rispetto della legalità e chiedono che il Governo s’impegni ad adottare con urgenza le seguenti misure per una soluzione efficace dei problemi posti dal randagismo:


Avviare una campagna di sterilizzazione massiccia, con l’intervento di cliniche mobili nei territori a più elevato tasso di randagismo;
 

Prevedere tariffe agevolate per gli interventi di sterilizzazione effettuati dalle Asl o presso ambulatori privati convenzionati;
 

Vietare la riproduzione di animali d’affezione sul territorio nazionale, per cui - considerati i motivi esposti sopra - tutti gli animali d’affezione dei privati residenti in Italia e non riconosciuti come allevatori ai sensi di Legge, siano sterilizzati entro un anno, salvo problemi di salute dell’animale o età così avanzata tali da sconsigliare l’intervento. Chiunque, dopo tale termine sia rinvenuto in possesso di un cane o gatto fertile sia  considerato allevatore e sottoposto al pagamento di un contributo comunale annuo da definirsi per ogni animale fertile cucciolo nato.
 

Vietare la vendita e la cessione a qualsiasi titolo di animali fra privati non autorizzati e comunque di cani o di gatti di età inferiore a due mesi e senza previa identificazione e registrazione all’anagrafe canina/felina. I cani provenienti da altri Paesi comunitari non possano essere detenuti o ceduti prima dei 120 giorni di vita, e comunque sprovvisti della necessaria documentazione di provenienza, sanitaria ed anagrafica, completa in ogni parte e regolarmente aggiornata. I cani possano essere ceduti a qualsiasi titolo sotto la responsabilità del cedente, solo dopo aver completato il protocollo vaccinale contro la Parvovirosi, il Cimurro, l’Epatite  ed aver effettuato almeno la prima vaccinazione per la Leptospirosi.
 

Consentire la cessione a qualsiasi titolo di cani e gatti esclusivamente da parte di allevatori autorizzati dagli Uffici Tutela Animali Comunali e riconosciuti dalla Legge. L’esercizio dell’attività di allevamento sia autorizzabile solo previo preventiva verifica da parte del competente servizio veterinario pubblico delle condizioni strutturali e stabilite dalla Legge.
 

Vietare la riproduzione di cani e gatti da parte dei privati non autorizzati dagli Uffici tutela animali per motivi di tutela del benessere dell’animale coinvolto. I proprietari di cani e gatti debbano dimostrare la provenienza di ogni animale detenuto per tramite di apposita documentazione, certificato di adozione, denuncia di rinvenimento di un randagio o certificato d’acquisto dell’allevatore con relativo prezzo.
 

Vietare la detenzione di animali a chiunque sia stato sanzionato, condannato  anche in applicazione della pena su richiesta delle parti a norma dell'articolo 444 del codice di procedura penale o tramite decreto penale di condanna ai sensi dell’art 459 e ss c.p.p., per i delitti previsti dagli articoli 544 bis, ter, quater, quinquies, 638 e 727 del Codice penale, così come modificati dalla Legge 189 del 2004, o abbia pendenti più di un procedimento penale in corso.

 
Pubblicato da Piero il 17/04/2009 alle 10:17:32, in Notizie sparse, letto 2246 volte

La legge in Croazia prevede che i cani randagi o vaganti vengano catturati e detenuti in una specie di canile sanitario per due mesi. Se in questi due mesi non vengono adottati vanno incontro alla soppressione. Molti di loro non sopravvivono alla cattura, in quanto viene fatta con lacci che spesso, a causa della brutalita` degli accalappiacani ne provocano la morte per soffocamento. Guardate questo video! Dal 1 gennaio 2009 la situazione e` drammaticamente peggiorata a Zagabria. Il comune ha stabilito che i cani dovevano essere tutti detenuti in un unico canile, il canile di Dumovac. Il canile e` stato realizzato nel 2000 (in realta` e` una stalla riadattata) senza un regolare permesso che ancora oggi non ha ottenuto. Il canile si trova a 500m dal crematorio Sevetski Kraljevac e a 30km dalla citta`, cosicche´nessuno viene a visitarlo. La capacita` del canile e` di 150 cani, il che risulta insufficiente rispetto al numero di cani abbandonati a Zagabria e alla normativa europea (un posto cane ogni 800 abitanti, secondo la quale a Zagabria dovrebbero esserci 1200 posti cane). Per quattro anni il canile non ha avuto i collegamenti all'acquadetto e tutt'oggi non ha : il riscaldamento (l'acqua delle ciotole ghiaccia d'inverno e i cani non riescono a bere), le fognature, l'ombra d'estate, uno spazio riservato alla quarantena di nuovi cani, un ambulatorio per cani feriti o malati, una sala operatoria, uno spazio riservato ai cuccioli come nemmeno box adeguati per i cani adulti. Nei box con gia` una decina di cani  vengono aggiunti i nuovi arrivati che spesso non sopravvivono in quanto vengono o divorati dai cani piu` grandi o non riescono a competere con gli altri e muoiono di fame visto che il cibo e` sempre pochissimo. Guardate anche quest'altro video! Nei primi sei mesi di attivita` del canile sono morti 93 cani  per motivi non identificati. Questi cani dovrebbero rimanere nel canile per due mesi dopo di che possono essere soppressi. Vista pero` la nuova situazione, ovvero che i 150 posti del canile sono sempre occupati i circa 1000 cani catturati all'anno vengono soppressi subito, lo stesso giorno della cattura. Questo impedisce alle associazioni di avere il tempo necessario per trovare una casa a tutti questi cani. La maggior parte delle associazioni si trova quindi impotente di fronte a questo massacro. Attualmente noi come gruppo non abbiamo la possibilita`, vista la distanza e i mezzi necessari, di intervenire. Vi preghiamo percio` di diffondere l'informazione per sensibilizzare piu` gente possibile. Noi continueremo a tenervi informati sulla situazione tentando di creare i mezzi di pressione perche´anche a livello internazionale si intervenga su questo. Le informazioni qui riportate sono tratte da siti croati (www.drugaprilika.com)

Gruppo "Un mondo sbagliato"
www.unmondosbagliato.wordpress.com 
unmondosbagliato@libero.it 

 
Pubblicato da Leonora il 17/04/2009 alle 20:19:40, in Notizie sparse, letto 1334 volte

.

.

Lo sostenne l'Fbi negli anni 70 e oggi lo conferma il team del progetto "Link-Italia"

.

«I serial killer sono bambini a cui non è stato detto mai che è sbagliato cavare gli occhi a un animale». A dirlo in termini lapidari fu Robert Ressler, investigatore e criminologo del Fbi che negli anni 70 coniò la definizione stessa di serial killer. Una lunga tradizione anglosassone di studi sul rapporto tra il maltrattamento sugli animali e il crimine violento, mai approfondita in Italia, è ora oggetto di riflessione del progetto Link-Italia, lanciato da un team formato da operatori sociali, psicologi, psichiatri e avvocati. L'obiettivo è in primis la raccolta di dati su un fenomeno di forte evidenza e gravità, ma scarsamente o per nulla valutato nelle azioni investigative e di prevenzione del crimine. Infatti laddove i dati sono stati raccolti, il maltrattamento di animali è apparso come un vero e proprio tirocinio di violenza contro le persone: più del 70% delle donne che hanno subito abusi domestici ha dichiarato che il marito aveva prima ferito o ucciso l'animale di casa, il 50% degli stupratori confessa di aver maltrattato animali durante l'adolescenza. Esistono anche luoghi, come Sidney, dove la polizia ha verificato negli anni che nella totalità degli omicidi a sfondo sessuale gli aggressori avessero avuto storia di maltrattamento di animali.

.

«Eppure - è il commento di Francesca Sorcinelli, educatrice professionale e specializzanda in criminologia che coordina il progetto Link - si tratta di ricerche sinora solo retrospettive, svolte nei paesi anglosassoni, su un argomento che in Italia è quasi sconosciuto. Ma per chi lavora in questo settore il collegamento tra la violenza sull'animale, percepito come soggetto debole, e quella su donne e bambini è assolutamente evidente. Lo scopo del nostro lavoro è far capire l'importanza della risposta che il mondo adulto dà alle manifestazioni di violenza contro gli animali da parte degli adolescenti: bisogna rendersi conto che l'atteggiamento di indifferenza che comunemente si ha verso questo tipo di prevaricazioni non trasmette un messaggio di neutralità, ma viene invece percepito dal ragazzo come complice e giustificatorio. Ai suoi occhi, sono i soprusi in quanto tali ad essere legittimati. E da quel momento la possibilità dell'abuso rischierà di sofisticarsi e ampliarsi ai soggetti umani, fino a costituire una vera e propria abitudine alla violenza».

.

Il neonato progetto Link ha una serie di proposte concrete in cantiere: innanzitutto la creazione di un database sulla base dei modelli americani, poi la pubblicazione del primo manuale di investigazione sul legame tra crudeltà su animali e crimine violento, l'attivazione di corsi di formazione per operatori che si occupano di violenza interpersonale, l'ampliamento del network, già attivo, di centri di recupero per animali scampati alla violenza in casa. Già sono stati formalizzati accordi di collaborazione tra gli operatori di Link-Italia e l'istituto di alta formazione in scienze criminologiche di Mantova, alcune aziende Asl, associazioni che operano nelle carceri e comunità per minori e tossicodipendenti.

.

Nello stesso ambito sta lavorando anche il Cnr con una ricerca che vedrà la luce tra qualche mese per evidenziare il rapporto eventuale tra gli atti di bullismo e il maltrattamento degli animali. «Il discorso è molto ampio - spiega Camilla Pagani, ricercatrice dell'istituto di psicologia del Cnr e autrice dell'indagine - infatti non solo esercitare violenza e restare impuniti, ma anche assistere a certi spettacoli può rappresentare un serio pericolo per l'educazione dei più giovani. E' per questo che abbiamo analizzato anche il fenomeno del circo e come psicologi ci siamo espressi in favore di una legge che vieti l'utilizzo degli animali in qualsiasi tipo di spettacolo. Sotto il tendone essi vengono caricaturizzati e ridicolizzati per divertire. E non c'è niente di peggio dell'ilarità dei grandi verso un sopruso, che viene già percepito come tale anche in età giovanissima: può avere un effetto devastante nell'interpretazione del mondo di una psiche ancora in via di maturazione».

.

Leonora Pigliucci
Fonte:
www.liberazione.it
09/04/2009

 
Pubblicato da marco il 27/04/2009 alle 17:09:11, in Notizie sparse, letto 3176 volte

L'influenza suina che ha già fatto 110 vittime in Messico (nelle ultime 24 ore sono morte altre sette persone a Città del Messico) è arrivata in Europa: un caso accertato è stato riscontrato in Spagna, mentre si contano diversi casi sospetti nel Vecchio Continente. Il ministro della Sanità spagnola Trinidad Jimenez ha fatto sapere che sono risultati positivi i test per l'influenza suina effettuati su un 23enne di Almensa (sud-est della Spagna) rientrato dal Messico il 22 aprile. L'articolo di Corriere.it


 
Pubblicato da Piero il 06/05/2009 alle 21:56:53, in Notizie sparse, letto 1751 volte

Il 10 MAGGIO dalle 11.00 di mattina fino a tarda sera, presso la Villa Vegan Occupata (Milano) organizziamo una giornata di autoproduzioni per andare contro il becero mercato che ogni giorno crea futili bisogni, sfrutta e uccide l'uomo e la natura; contro questo sistema che ci sta logorando, dove il denaro sembra poter risolvere tutti i nostri problemi di tempo, infelicità, e insoddisfazione.

.
In quest'occasione il mercato lo facciamo noi, con le nostre forze, autogestito, autoprodotto, per scambiare saperi e curiosità, ritrovarsi insieme e proporre tutto ciò che sappiamo fare aiutandoci l'un con l'altro, per ritrovare la gioia della solidarietà.

.
Chiediamo a tutti coloro che vorranno partecipare di portare solo i loro prodotti vegan, perché questo mercato ha dato il significato di merce di consumo anche agli animali, sfruttandoli in tutti i modi possibili.
Una giornata intera di autoproduzioni,workshops pratici, baratto, banchetti informativi, pranzo e cena vegan cucinata da Food Not Bombs street team Milano a offerta libera, e pizzata benefit per la rivista antispecista "La Nemesi".

.
Durante la serata concerto Mossuraya + Forest Yell.
Porta le tue autoproduzioni vegan*
porta la tua distro
Porta i tuoi saperi
Porta quello che hai per il baratto (hai qualcosa da scambiare? portalo in Villa!)
Porta il tuo cane al guinzaglio, in quanto insieme a noi vivono animali liberi (galline, gatti e cani)

.
Villa vegan Occupata via Litta Modignani 66 MILANO
Bus 40-41-82 oppure FNM Affori (10 minuti a piedi)
per qualsiasi domanda o informazione 3313943701 veganvilla@yahoo.it

.
*privo di derivati di origine animale: carne, pesce, latticini, uova, miele, pelliccia, pelle, lana, seta, piume d'oca

 

 
Pubblicato da Piero il 06/05/2009 alle 23:26:28, in Notizie sparse, letto 2296 volte
Sono in atto in diverse zone le migrazioni dei rospi verso i luoghi di riproduzione.
Purtroppo durante il loro tragitto devono attraversare le strade in cui moltissimi perdono la vita sotto le ruote delle automobili.
La LAC da più di dieci anni organizza in collaborazione con il Centro Studi Arcadia, la Campagna Rospi, in cui i volontari si recano sui posti della migrazione per monitorare e salvare le popolazioni di bufobufo.
Se vuoi partecipare anche tu a questa attività scrivi a bufobufo@abolizionecaccia.it, o chiama 0247711806 - 3394917364
 
Pubblicato da vegandalf il 13/05/2009 alle 23:04:13, in Notizie sparse, letto 2090 volte

E' ufficiale – la legge europea in favore delle foche è passata!

Il Parlamento Europeo ha votato il 5 maggio, quasi all’unanimità, il divieto di importazione di pelli o prodotti derivati dalle foche. La nostra lunga battaglia per raggiungere questo obiettivo è terminata, e si è conclusa con una grande vittoria morale della civiltà e della responsabilità ecologista contro l'ingordigia barbarica, la crudeltà e lo spreco.

Il Governo Canadese ha già minacciato di contestare questa legge, in vigore a tutti gli effetti dai primi mesi del 2010, presso l'Organizzazione Mondiale per il Commercio. Non vinceranno, e se avranno un po’ di senso di responsabilità verso la maggioranza dei Canadesi, che non è a favore della caccia alle foche, desisteranno dal provare a mettere a rischio un accordo commerciale con l’Unione Europea che vale 25 miliardi di dollari.


I risultati ottenuti dalla votazione svoltasi a Strasburgo sono stati strabilianti: 550 voti a favore del divieto d’importazione e solo 49 contro. La Legge Europea per vietare l’importazione di prodotti derivati dalle foche è stata approvata con il 92% dei voti favorevoli!

"Forse il Canada finalmente capirà che si deve adeguare al 21esimo secolo”, ha dichiarato il Capitano Paul Watson. "Questa barbarie non deve essere più ammessa nel mondo di oggi”.

Questo è peggior colpo mai inferto all'industria della caccia alle foche, e la metterà in ginocchio.

La Sea Shepherd Conservation Society tuttavia continuerà a tenere sotto controllo i restanti mercati. La Russia è il nostro prossimo obiettivo e con l’abolizione della caccia alla foca da parte della Russia e la dichiarazione di Vladimir Putin che l'ha definita un’"industria crudele e sanguinaria", dovremmo essere in grado di convincere anche la Russia a vietare l’importazione di questi prodotti. Rimangono solo la Cina e il Giappone, entrambe nazioni che seguono le mode dei paesi Europei, per cui se le pellicce di foca non saranno di moda in Europa non lo saranno neanche in Asia. Resta il problema del tè fatto col pene di cuccioli di foca, venduto dal Canada alla Cina come rimedio per l’impotenza.

Il Governo Canadese cerca di sostenere l’industria della caccia alle foche con milioni di dollari dei contribuenti, ma è ora che la finisca con questa pazzia.

I politici canadesi ripetono a pappagallo che questa industria è importante e redditizia sebbene, anche nei suoi tempi migliori, non abbia mai fatto incassare più di 20 milioni di dollari. Quest’anno il governo ha dichiarato che il massacro di foche porterà un guadagno di 13 milioni di dollari. È un vero mistero come siano arrivati a questa cifra.

Quanto inciderà l’industria del massacro nell’economia del paese quest’anno?

Facciamo i conti.

Quest’anno hanno preso 59.500 pellicce di foca delle 280.000 stabilite. Le pellicce ora valgono solo $14 l'una. In totale si arriva a $833.000, una cifra ben lontana dai 13 milioni di dollari.

Questi 833.000$ non comprendono i rifornimenti di carburante e le provviste, le riparazioni alle navi e le assicurazioni. Alla fine il guadagno netto si aggira intorno ai 416.500$.

Ci sono circa 6.000 cacciatori autorizzati. Significa che ciascuno ha guadagnato 69$. Cioè ha guadagnato 0,03 cent l'ora.

“Sarà un giorno nero per il Canada Atlantico se se questo divieto andrà in vigore”, afferma Robert Courtney, presidente della North of Smokey Fishermen's Association in Nova Scotia. "Avrà sicuramente un impatto devastante poiché non solo i cacciatori ne risentiranno, ma anche i pescatori”.

I pescatori si lamentano che le foche stanno mangiando tutto il loro pesce anche se la scienza ha già dimostrato che la mancanza di pesce non dipende dalla presenza di foche, bensì dallo sfruttamento marino condotto dagli uomini.

Courtney afferma che il voto è stato influenzato da informazioni inaccurate fornite da attivisti animalisti.

"Hanno basato la loro opinione su un video di 10 secondi. Gli attivisti ci hanno provocato, facendo qualsiasi cosa in loro potere per quel video”, afferma. "Abbiamo modificato le nostre leggi per rendere questa pratica più umana, ma non possiamo fare nulla se l’unico scopo degli attivisti è fermare la caccia alle foche”.

Questa dichiarazione è naturalmente un insulto all’intelligenza dei parlamentari Europei, molti dei quali hanno fatto una cosa che i politici canadesi non hanno mai fatto: sono andati di persona tra i ghiacci e sono rimasti atterriti di fronte a tanta crudeltà.

Il governo Canadese, inoltre, per evitare che si documentasse tale massacro e che le immagini arrivassero sotto gli occhi di tutto il mondo, ha deliberato che assistere alle operazioni di caccia alla foca o documentarle, è un crimine.

I difensori della caccia alle foche affermano che solo gli estremisti animalisti si oppongono al massacro e che questo è ben regolamentato e non disumano. Hanno inoltre il coraggio di affermare che è una necessità economica e che chi si oppone alla caccia alle foche lo fa solo per soldi.

Il Parlamento Europeo ha rigettato tutte queste affermazioni e i sostenitori della caccia dovrebbero essere felici poiché non si raccoglieranno più fondi per difendere le foche visto che non avranno più bisogno di essere difese.

Il Capitano Watson si oppone al massacro di foche da quando aveva 10 anni. E' nato e cresciuto in un villaggio di pescatori del Canada.

“All’età di 10 anni ho visto massacrare un cucciolo di foca e non sono più riuscito a dimenticare i suoi occhi spaventati. Da quel giorno ho trascorso la mia vita a combattere contro questa oscenità", dichiara.

"Siamo felici che il Parlamento Europeo abbia risposto alle preoccupazioni dei suoi cittadini non dando retta alla pubblicità ingannevole diffusa dal Canada", dice Sheryl Fink dell’ IFAW.

La scorsa settimana, il senatore canadese Mac Harb ha chiesto al Governo di fornire un'alternativa lavorativa per i cacciatori di foche nel Canada Atlantico.

"E' una vergogna che ancora il Governo Canadese non abbia preso i provvedimenti necessari per dare a queste persone un'altra occupazione”, ha dichiarato il senatore. Il Senatore Mac Harb è l'unico politico canadese che abbia avuto il coraggio di esprimere il proprio dissenso contro la caccia alla foca.

Dopo decenni di sforzi, lotte, viaggi tra i ghiacci, arresti e minacce, multe, riunioni, presentazioni, proteste, finalmente l'intero movimento contro la caccia alle foche può godere del frutto di tutto il proprio lavoro.

Ce l’abbiamo fatta.

Abbiamo distrutto il più osceno e crudele mercato della sofferenza e della morte su questo pianeta.

Grazie Europa.

Fonte:
Sea Shepherd, It's Official - The European Seal Bill has Passed!!!!!
tramite AgireOra Network

Traduzione a cura di Linda Possanzini.
 
Pubblicato da Piero il 17/05/2009 alle 23:53:03, in Notizie sparse, letto 4140 volte

Il maggior azionista di HLS (il più grande laboratorio privato di sperimentazione animale in Europa) segue l'esempio di altri 3 investitori.

.

E' con grande soddisfazione comunicare che Barclays Bank ha ceduto tutte le sue azioni (Le 398,187 possedute direttamente dalla divisione finanziaria Barclays Global Investors, fino ad ora maggior azionista, e le 26,945 direttamente detenute da Barclays). A questo punto l'azionista di maggioranza diventa Vanguard Group e segnaliamo come secondo azionista Highbridge Capital Management.
Barclays ha finalmente deciso di cedere tutto dopo diversi mesi di pressione costante e di proteste in tutte le parti del mondo. Un ringraziamento a tutti coloro che lottano per la chiusura di Huntingdon Life Sciences, in particolare a tutti i sostenitori e attivisti italiani che hanno contributo a questo ulteriore ottimo risultato. Barclays Bank ha preso la stessa decisione di altri tre precedenti investitori che qualche giorno fà hanno ceduto le loro azioni di Huntingdon:

.


- Hartford Investment Management Company (107,175)
- Rice Hall James and Associates LLC (86,262)
- BNY Mellon ha ceduto le 31,204 che rimanevano dopo aver ceduto qualche mese fà la maggior parte (BNY - Mellon è stato per diverso tempo secondo investitore).

.

Alcune brevi considerazioni "tecniche" su quanto è accaduto:
attualmente la percentuale delle azioni gestite da azionisti istituzionali è sceso al 12% con solo 1,500,000 azioni commerciabili. I debiti di HLS si aggirerebbero intorno ai 72 milioni di sterline, durante i primi quattro mesi del 2009 le entrate risultano essere inferiori del 24% rispetto al 2008. "Il livello delle entrate è inferiore rispetto allo scorso anno e la prospettiva è davvero incerta" è quanto dichiarato da Brian Cass, direttore operativo di HLS.

Campagna StopHLS

 
Pubblicato da Piero il 18/05/2009 alle 22:15:41, in Notizie sparse, letto 1520 volte

.

 

.

La sola appartenenza ad una specie diversa da quella umana non giustifica il continuo olocausto perpetrato ai danni degli animali:

.


- trasformati in cibo,
- trasformati in abbigliamento,
- trasformati in spettacolo,
- trasformati in sport,
- trasformati in strumenti.

.

 

.


Sarà proiettato il film Earthlings ed al termine ci sarà un dibattito sull'antispecismo e l'ecologismo.

.

.

Informazione antispecista a Napoli, Giovedì 21 Maggio , ore 19:00 presso la redazione di Napoli Monitor, vico S.Maria del Pozzo, 43/b quartiere Sanità. Qui la mappa.

 
Pubblicato da Piero il 20/05/2009 alle 10:05:00, in Notizie sparse, letto 2834 volte

.

Tre giorni di incontri, divertimento, buon cibo (biologico e sostenibile) per diffondere una nuova cultura del rispetto e dei diritti: si può vivere, e bene, senza uccidere e senza sfruttare nessuno.
Perchè una nuova idea di uguaglianza possa prendere corpo e per rendere possibile un altro mondo.
Tutti, ma proprio tutti, sono invitati a partecipare; ognuno, anche i più piccoli, avranno modo di avvicinarsi alla questione dei diritti animali in maniera amichevole e completa.

"VEGANch'io" è organizzato da OLTRE la SPECIE in collaborazione con FOOD NOT BOMBS ROMAGNA e con il patrocinio dell'ASSESSORATO al BENESSERE ANIMALE del Comune di Brugherio.

.

Per ogni info, visita il sito www.veganchio.org

 
Pubblicato da Piero il 20/05/2009 alle 12:53:43, in Notizie sparse, letto 3938 volte

.

Cosa c'e' di meglio di una sagra per apprezzare i piaceri della cucina vegan? Per tutti coloro che pensano ancora che mangiare 100% vegetale sia riduttivo e di poco gusto e per tutti coloro che sono amanti del seitan e della cucina "non violenta" questa e' l'occasione giusta per mangiare bene e divertirsi.

E' tipico del nostro paese, attraverso le sagre, esaltare il gusto e le tradizioni culinarie.
Noi vegan non siamo da meno e invitiamo tutti a questa sagra davvero speciale.
La Toscana, poi, offre molte di queste occasioni ma si tratta quasi sempre di sagre "vietate"
a chi come noi non ama nutrirsi con cinghiali e caprioli...

La Sagra del Seitan e' un evento ideato e realizzato dalla associazione Progetto Vivere Vegan Onlus. Il ricavato della Sagra sara' quindi destinato alla realizzazione di materiale ed altri eventi per affermare lo stile di vita vegan nel rispetto di tutti gli esseri viventi.

.

Visita il sito www.sagradelseitan.it per tutte le anltre informazioni

 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
Cerca per parola chiave
vita beata: click per l'immagine ingrandita
GEAPRESS:
Can not load XML: Required white space was missing. Error has occured while trying to process http://www.geapress.org/feed
Please contact web-master
buffalo Laverabestia.org - Animal Video Community La guida prodotta dal sito www.tutelafauna.it: tutte le specie di uccelli, i loro habitat...
News AL da informa-azione:
Error has occured while trying to process http://www.informa-azione.info/node/42/feed
Please contact web-master
nebbia a ValleVegan: click per l'immagine ingrandita
Siti amici

Comune di Rocca S.Stefano (RM), località Maranese, n.1   CAP 00030
tel 329/4955244   e-mail attivismo@vallevegan.org
www.vallevegan.org © 2006. On line dal 1° ottobre 2006. Sito pubblicato su server Aruba.it - Internet service provider. Technorail Srl Piazza Garibaldi 8 - 52010 Soci (AR). Autorizzazione min. Comunicazioni n° 473. Gli scritti presenti sul sito non sono pubblicati con cadenza periodica (si vedano le date pubblicate sui singoli articoli).
powered by dBlog CMS ® Open Source