RIFUGIO | Vieni? | Sostienici! | venerdì 19 aprile 2024 # Utenti online n. # |
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Chiediamo la vostra adesione alla campagna partita in questi giorni riguardo la terribile condizione degli animali in Spagna, una campagna contro la Spagna crudele, una campagna attiva, alla quale tutti noi
possiamo contribuire con le nostre scelte di prodotti e servizi, come consumatori e naturalmente come turisti.
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Sul sito della campagna - http://crueltyinspain.webnode.com - potete trovare il banner, che potete pubblicare sul vostro sito.
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Vi inviatiamo inoltre a far girare a vostra volta questo messaggio alle altre associazioni ed agli attivisti che conoscete, ma anche e soprattutto alla gente "non animalista", che ignora ciò che accade agli animali in Spagna.
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Se non potete inserire il banner, va benissimo anche un link testuale (anche se ha meno impatto), con il seguente testo: "Spagna? NO grazie, per la tutela degli animali"
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Per essere inseriti nell'elenco delle Associazioni aderenti, pubblicato sul sito stesso, comunicate la vostra adesione a: crueltyinspain@gmail.com
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E' possibile partecipare anche come privati cittadini: inviate la vostra adesione con una semplice mail allo stesso indirizzo.
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Grazie a tutti per la partecipazione!
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Comitato "NO to cruel Spain"
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ESPAÑOL:
Queridos amigos,
rogamos vuestro imprescindible apoyo para la campaña de denuncia en contra de las terribles condiciones de los animales en España; una campaña en contra de la España cruel; una campaña activa en la que todos nosotros podemos contribuir con nuestras elecciones de productos y servicios como consumidores y también como turistas.
Pedimos difusión de este mensaje entre todas las asociaciones y activistas que conocéis. Si tenéis web, os rogamos que pongáis el banner (archivo anexo) con el link http://crueltyinspain.webnode.com para el
sitio de la campaña que os invitamos a ver. La difusión es muy importante también fuera del mundo del activismo animalista.
Si no podéis poner el banner mediante link, ponedlo en forma de texto (aunque será menos chocante) y con las palabras: "Para defender a los animales: ¡España, NO gracias!"
Incluiremos vuestro nombre en el listado de los que se han adherido a la campaña en el mismo sitio web. Por favor, todos aquellos (asociaciones, privados) que queráis participar en la campaña enviad una respuesta a crueltyinspain@gmail.com.
¡Gracias a todos por vuestra participación!
Comité "NO a la España CRUEL"
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FRANÇAIS:
Chers amis,
nous sollicitons votre adhésion à la campagne qui vient de commencer et qui concerne la terrible condition des animaux en Espagne: il s'agit d'une campagne contre l'Espagne cruelle, une campagne active à laquelle chacun peut contribuer, avec ses choix de produits et services, comme consommateurs y naturellement comme touristes.
Nous vous demandons de diffuser le message aux autres associations et aux activistes que vous connaissez (mais aussi aux personnes qui ne sont pas directement liées à l'activisme pour la défense des animaux), et de publier le banner ci-joint, avec un lien vers le site de la campagne, ( http://crueltyinspain.webnode.com , que nous vous invitons à visiter) si vous avez un site.
Si vous ne pouvez pas publier le banner, un lien textuel conviendra malgré tout (meme si l'impact en est moindre), avec le texte suivant: "Espagne ? NON, merci, pour la défense des animaux"
Ceux qui voudraient participer (associations, citoyens) peuvent envoyer un mail d'adhésion à crueltyinspain@gmail.com. Vous serez ajoutés à la liste des adhérents, dans le meme site.
Merci a tous pour votre participation !
Comité "NON à l'Espagne cruelle"
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NEDERLANDSE:
Beste vrienden,
We vragen hierbij jouw ondersteuning bij de campagne, die we één dezer dagen gaan voeren tegen de verschrikkelijke conditie's waarin dieren zich bevinden in Spanje.
We vragen jullie het bericht te verspreiden onder de verenigingen/organisaties die jullie kennen, bij activisten en om de bijgevoegde banner te plaatsen, met een link naar de campagnesite ( http://crueltyinspain.webnode.com , we nodigen je uit om een kijkje te nemen), als je een website bezit.
Is het niet mogelijk de link te plaatsen, dan is de volgende tekst ook voldoende, al heeft het iets minder mogelijkheden: "Spanje? NEE, bedankt, voor de bescherming van de dieren"
We plaatsen je op de lijst van de verenigingen die de campagne ondersteunen.
Hartelijk dank aan iedereen voor je medewerking!!!
Comitee "NEE tegen de Spaanse wreedheden"
crueltyinspain@gmail.com
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DEUTSCH:
Liebe Freunde,
wir bitten um eure Unterstützung unserer Kampagne die der ganzen Welt zeigen soll unter welch schrecklichen Bedingungen die spanischen Tiere leiden, eine aktive Kampagne zu der wir alle etwas beitragen können, durch die Auswahl an Produkten und Dienstleistungen als Verbraucher und
auch als Touristen.
Wir bitten um Verbreitung dieser Meldung an alle Vereine und Aktivisten die ihr kennt. Wenn ihr eine Website habt, setzt doch bitte den Banner (angebundenes Archiv) mit dem Link http://crueltyinspain.webnode.com auf
eure Seite.
Wenn ihr den Banner nicht mittels Link veröffentlichen könnt, verlinkt folgenden Text (auch wenn dieser weniger änstößig sein wird) "Zum Schutz der Tiere: Spanien NEIN danke!"
Wir werden euren Namen der Liste aller Mitwirker hinzufügen, diese Liste ist auf der Website veröffentlicht.
Alle, die sich an der Kampagne beteiligen möchten, bitten wir um eine Antwort an nfo@sos.galgos.net und eine Kopie an crueltyinspain@gmail.com.
Danke euch allen, für die Teilnahme!
Kommitee "NEIN zum grausamen Spanien!"
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PORTUGUÊS:
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Caros amigos,
Pedimos a vossa adesão à campanha de denúncia das terríveis condições dos animais em Espanha: trata-se de uma campanha contra a Espanha cruel, uma campanha activa em que todos podemos contribuir, com as nossas escolhas como consumidores e também como turistas.
Pedimos que divulguem a mensagem entre todas as associações e activistas que conheçam, mas principalmente entre as pessoas que não estão directamente ligadas ao activismo pelos direitos dos animais. Se tiverem site na net publiquem o banner acima, com um link para o site da campanha (http://crueltyinspain.webnode
As pessoas que quiserem participar (associações, cidadãos) podem enviar um e-mail de adesão para
crueltyinspain@gmail.com. Serão adicionadas à lista de adesões visível no mesmo site.
Obrigado a toda a gente pela participação!
Comité "NÃO à Espanha cruel"
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Ma dovreste anche leggere i commenti di questi cerebrolesi che inveiscono pure su Youtube... Cosa da non credere!
Ecco quanto si legge sul sito di Animal Liberation (Rimini):
ANIMALI: SEQUESTRATI QUARANTASEI CANI MALTRATTATI AD APRILIA, presenti sul luogo anche numerosi volatili di varie specie, gatti, tartarughe, conigli ed un cavallo. .
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4 aprile 2008 - Sequestrati ieri 46 cani detenuti da un privato in condizioni di grave maltrattamento a Campo di Carne nel comune di Aprilia (Latina); il sequestro è stato effettuato dagli uomini del Nirda (Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali) del Corpo forestale dello Stato alla presenza dell'Asl di Aprilia. Il blitz è scattato in seguito alla denuncia dell'associazione Arcipelago 2000, che spiega che gli animali, per lo più meticci e di varie età, erano legati con catene ad alberi e pali, senza ripari, malati e in condizioni di grave malnutrizione. Sono stati trovati anche 14 gatti, rinchiusi in piccole stie da pollaio in condizioni di estremo sacrificio, 13 capre, 1 cavallo, 23 conigli, 3 tartarughe, e più di cento tra galline, colombe, oche ed altri volatili, tutti in condizioni di maltrattamento. Gli animali sono stati portati in vari canili e associazioni per essere assistiti e curati; 20 cani sono stati inoltre accolti dal comune di Roma che si è impegnato a pagarne le cure. Il terreno, adiacente ad un villino privato, è stato sequestrato; il proprietario, un uomo del luogo, è stato denunciato per maltrattamento di animali. .
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Questo un nostro resoconto. 23 conigli con due cucciolate, 7 anatre, 2 piccioni, 3 colombi, 16 tortore dal collare, 1 gallina con pulcini, 2 quaglie. Questi sono gli animali affidati in custodia giudiziaria dal NIRDA del Corpo Forestale a ValleVegan.
Siamo stati avvisati il giorno stesso del sequestro ed in tre volontari ci siamo precipitati, assistendo a scene incredibili: gatti in piccole gabbie, conigli che a malapena riuscivano a muoversi, uccelli al buio, cani legati ovunque, galline senza penne. Insieme ad altre associazioni presenti sul posto, siamo riusciti a organizzare gli spazi ed a valutare gli affidamenti più idonei. In due giorni tutti gli animali sono stati tolti a quei criminali ed affidati a volontari. Con grande fatica ma soddisfazione impagabile, qui a ValleVegan grazie anche all'aiuto di altri amici, siamo riusciti a ridare delle condizioni di semilibertà ad oltre sessanta animali, tra cui molti gravemente malati. Con la ASL presente qui da noi, abbiamo valutato quali fossero quelli più bisognosi di cure e quali ricoveri provvisori e definitivi assegnare loro. .
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Sperando che l'aguzzino sconti tutto quello che ha fatto nella sua vita agli animali, siamo felicissimi per l'esito del sequestro e per la fiducia e stima a noi data dal Corpo Forestale e dalle ASL, con le quali ormai collaboriamo a pieno titolo quando si tratta di salvare concretamente gli animali. Un saluto anche alle altre associazioni impegnatesi gratuitamente come Associazione Canili Lazio, Quintomondo, Associazione Volontari Porta Portese ecc. .
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(Le foto in alto sono state scattate oggi a ValleVegan. A breve anche le altre del post-sequestro. Quelle del sequestro per ovvi motivi non sono disponibili).
Due ragazzi della Comunità di Castiglia e Leòn sono morti per la variante umana dell'Encefalopatia spongiforme bovina (Bse), conosciuta come morbo della mucca pazza.
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Lo ha confermato il ministero della Sanità spagnolo. E' quanto riferisce la versione on line de 'El Paìs'. Questa malattia non aveva provocato nessuna vittima dal 2005, anno in cui morì una ragazza di 26 anni a causa del morbo di Creutzfeldt-Jakob.
Juan Josè Badiola, direttore del Centro nazionale di riferimento per le Bse, ha invitato alla calma: ''Non c'è da allarmarsi, perché è possibile che le due vittime siano state contaminate più di 8 anni fa''. Per ora non si conoscono le località in cui sono avvenuti i due decessi. Secondo il presidio sanitario della Comunità, uno dei due giovani è morto circa un mese fa mentre l'altro decesso risale a diverso tempo prima.
Nessuno dei due era un allevatore di bovini e probabilmente il contagio è avvenuto attraverso l'assunzione di carne infetta. Secondo gli esperti è possibile che altri casi vengano diagnosticati nei prossimi mesi.
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QUI la fonte.
Escursione al monte Pellecchia(m.1368)
domenica 13 Aprile 2008
Dove osano le aquile!
Il monte Pellecchia è la cima più alta dei Lucretili, che costituiscono le prime montagne dell’Appennino che si possono raggiungere da Roma ed ha la particolarità di ospitare il nido d’aquila in assoluto più vicino a Roma. Sarà un itinerario di 5,30 ore di cammino(ad una andatura normale ed escluse le soste), con 450 metri di dislivello. Il luogo di partenza dell’itinerario è la pineta di Monte Flavio. In breve si raggiunge fonte Nocella dove potremo rifornirci di acqua potabile. La prima parte del percorso si svolge su strada sterrata e può essere un po’ noiosa, ma ci dà la possibilità di arrivare sul versante più selvaggio della montagna che è pure quello dove nidifica la coppia di aquile. Da debita distanza potremo ammirare la parete di roccia dove si trova il nido dell’aquila. Nella seconda metà di aprile, in genere si schiude l’uovo ed in questo periodo la femmina sta al nido a covare l’uovo e poi, successivamente, a vegliare il pulcino, mentre il padre cerca da mangiare per tutta al famiglia. La valle dell’aquila e la sua tutela è stata uno dei primi luoghi del Lazio in cui ambientalisti e cacciatori si sono scontrati. Negli anni 70/80 il rispetto degli animali selvatici e la sensibilità ambientale erano all’inizio e pochi pionieri ambientalisti si accampavano con la tenda sotto il nido dell’aquila per evitare che qualcuno potesse arrecare disturbo.
Sarà un percorso ad anello. Una volta saliti sulla cima del Pellecchia, chi vuole può sostare sulla cima, ma è molto bello fare un tratto della lunga cresta fino al Pizzo per poi ritornare indietro alla cima(un’ora e un quarto, andata e ritorno). Dopo di che si ridiscende verso le macchine.
Appuntamento ore 8.30 appena usciti dal Raccordo sulla Nomentana direzione fuori Roma, dopo poche decine di metri si incontra sulla destra Via di Sant’Alessandro, ci si vede all’inizio di Via di Sant’Alessandro. Una volta che ci siamo radunati si proseguirà sulla Nomentana e dopo poco si prenderà sulla destra la Palombarese, Prima di arrivare a Palombara Sabina si prendono e si seguono via via le strade per Stazzano, Moricone, Monte Flavio. Arrivati a Monte Flavio si seguono le indicazioni per la Pineta, dove si arriva dopo aver percorso 3 km di strada sterrata e da dove parte l’itinerario a piedi.
Prego chi vuole venire di contattarmi nei giorni precedenti e di darmi un recapito perché a seconda delle condizioni del tempo potremmo fare dei cambiamenti di appuntamento.
Consigli per le cose da portare:
1)Innanzi tutto si consiglia l’utilizzo di scarponcini da trekking. Sono comodi, si fatica di meno perché fanno più presa nel terreno, proteggono dalle storte.
2)Uno zainetto da portare a spalla dove vanno messe le varie cose.
3)Almeno un litro d’acqua a persona.
4)Pranzo al sacco. Non esistono rifugi gestiti come sulle Alpi, per cui per il pranzo bisogna essere autosufficienti. Invito caldamente tutti i partecipanti (vegan, vegetariani,e simpatizzanti in transizione) a portarsi per questa escursione un pasto vegan (senza animali e derivati).
6)Abbigliamento: durante le escursioni ci si veste a strati, perché si può passare dal molto caldo al molto freddo nel giro di poco tempo. Come calzoni vanno bene un paio di blue jeans comodi o i pantaloni di una tuta. Consiglio poi una camicia a maniche lunghe, un pile o un maglione, un giubbotto di sicurezza per la pioggia e da mettere comunque se fa freddo, un berretto, dei guanti.
7) in macchina lascio un paio di scarpe da ginnastica e un paio di calzettoni di ricambio da mettere al ritorno. Dopo avere camminato è buona norma cambiarsi i calzettoni e gli scarponcini (questi ultimi possono essere infangati, fanno traspirare poco il piede, rendono difficile la guida della macchina).
8) in macchina lascio anche una t-shirt di riserva per cambiarmi al ritorno dell’escursione e mettermi un indumento pulito.
Il mio cellulare è 338 11 63 040 e la mia mail è titoferretti@libero.it chi è interessato a venire è pregato a contattarmi nei prossimi giorni.
La gita è gratuita!
NO EXA 2008: MOSTRA DI MORTE!
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Sabato 12 aprile 2008
ore 10 - Piazza Duomo, Brescia
Biciclettata Contro EXA! dal centro della città alla fi era, le bici si oppongono a EXA
ore 15 - Piazza della Loggia, Brescia
MANIFESTAZIONE CONTRO EXA! corteo nel centro della città animato dai gruppi di samba
ore 21 - Teatro San Giovanni, vicolo San Giovanni 8, Brescia
Samba contro le armi concerto per percussioni e voce, con Luis Agudo, musicista argentino
ore 21.30 - Latteria Molloy, via maggi 9, Brescia
Rock non bombe! concerto contro exa, con ED WOOD (punk - Brescia) e Jocelyn Pulsar (pop - Forlì), a seguire dj set e proiezioni contro le armi.
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Domenica 13 Aprile 2008
re 11 - Fiera Espositiva di Brescia
Visita guidata agli orrori della fi era a cura del comitato NOEXA.
(quanto segue è tratto da CollettivoAntispecista)
Brescia ospita per la ventitreesima volta la fiera di morte più grande di tutta Europa, EXA, la mostra di armi da caccia e da difesa personale che mette in vetrina l'intera produzione armiera.
I gruppi animalisti bresciani, insieme a tutte le componenti della società civile che si oppongono a questa mostra di morte invitano tutti a partecipare alle iniziative che sono state organizzate per protestare contro la caccia, la guerra, e l'uso di armi in ogni forma e modo.
Il programma delle iniziative comincia sabato 12 Aprile mattina alle ore 10.00, una biciclettata dal centro di Brescia (Piazza Duomo) fino alla fiera.
Il clou della giornata è per le ore 15.00 con ritrovo nella centralissima Piazza Della Loggia per un corteo nel centro della città, per mostrare a tutti che esiste una parte della cittadinanza che non vuole avere nulla a che fare con chi produce oggetti di morte e vi lucra sopra.
Finita la manifestazione, vi sarà una serata di concerti musica e cibo per intrattenere chi viene e divertirsi insieme.
La serata si terrà presso il locale "Latteria Molloy" in via Maggi a Brescia, a partire dalle ore 20.00 con un buffet vegan ed aperitivo organizzato dal progetto di recupero animali "Porcikomodi", a seguire i concerti di Jocelyn Pulsar (pop forlì) e EdWood (Punk Brescia) e infine dj set durante tutta la nottata.
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Vi invitiamo a partecipare il più numerosi possibile!
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siamo l'unica specie che attacca i propri simili, per giunta gratuitamente.
(cristiano)
Italia Last Minute
Breve guida turistica per i cavalli dell’Europa Centrale
Alcuni sono giovani, anzi giovanissimi (3-4 mesi). Gli altri sono piuttosto vecchi. Alcuni hanno terminato una lunga carriera sportiva. Gli altri hanno scontato una quindicina (a volte una ventina) d’anni di lavoro duro nei campi. Qualcuno mantiene a stento una buona salute. Gli altri restano con zampe rotte o malati a volte gravemente. C’è anche la terza categoria; quelli che erano di buona salute fino a qualche settimana prima di essere acquistati da un mercante, in collaborazione con le macellerie italiane. Per aumentare la massa del cavallo prima di venderlo, vengono privati del cibo e dell'acqua per qualche giorno, forzando alla fine l'animale ormai esausto a ingurgitare acqua con sale che gli gonfia la pancia, così non solo risparmiano il cibo ma anche guadagnano dalla vendita: un cavallo “gonfiato” vale di più!
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L’altro “metodo” è di dargli della calce spenta (che non solo lo gonfia ma lo rende anche “calmo”, il cavallo quasi svenuto dal dolore non si muove più). Ovviamente l’applicazione del secondo metodo fa rischiare al nostro “quattro zoccoli” di non arrivare alla Penisola Appenina vivo.
Durante l’inverno quando meno gente va a spendere per i cavalli nei club, oppure dopo una ferita assai grave o quando la cavalla non può dare più puledri, oppure soltanto quando non si vuole più mantenere un cavallo, bisogna solo contattare un mercante. Lui viene per prendere il cavallo e portarlo alla sua stalla dove sono già stipati gli altri in attesa.
Ogni lunedì c’è il mercato “dei cavalli” a Bodzentyn, nella Polonia centrale. E' qua che vengono i camion italiani. Gli Italiani pagano bene, 1-2 Euro al chilo. Non gli va di fare due volte la stessa strada, per questo caricano i camion al massimo (senza neanche rispettare le norme stabilite dall’ Unione Europea).
Dalla Polonia centrale all’Italia ci vogliono circa 70 ore (per andare in Sardegna ci vogliono 95 ore).
I camion fanno questa strada in fretta, senza sosta, il che vuol dire che i cavalli non mangiano nè bevono per oltre 70 ore. (verosimilmente l’altro motivo di questa pratica crudele è il fatto che agli Italiani piace “la carne equina secca”. Whatever that means...)
Solo una piccola percentuale di animali sopravvive a questo trasporto infernale. I cavalli muoiono calpestati dai loro compagni, ad alcuni non vengono curati gli zoccoli e per il dolore non riescono a stare in piedi.
Approfittando dai prezzi relativamente bassi degli animali polacchi, le macellerie italiane continuano con il loro commercio. E fino a quando c’è il cliente, ci sarà sempre il fornitore.
I trasporti dei cavalli infrangono quasi tutti i regolamenti dell’Unione Europea rispetto ai trasporti degli animali. E continuano a farlo.
Per provare a risolvere il problema dei trasporti sono nate alcune Fondazioni che con grande fatica aiutano i cavalli bisognosi. I volontari si recano in mercati tipo Bodzentyn per riuscire ad accudirli e curarli. Tanti cavalli salvati lavorano con i bambini nella hippoterapia.
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Per aiutare dall'Italia le associazioni di volontariato polacche che si occupano di contrastare direttamente questo cruento mercato, ecco i link dove informarsi:
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Il testo e i link ci sono stati forniti da Aneta Trzcianko-Uhres
http://qn.quotidiano.net/2008/04/23/83009-orso_rocky_uccide_addestratore.shtml
Big Bear Lake (California), 23 aprile 2008 - Un orso grizzly usato nei set hollywoodiani ha ucciso uno dei suoi addestratori nella regione di San Bernardino, a est di Los Angeles. Un portavoce dello sceriffo della contea ha precisato che erano tre gli addestratori al lavoro con l'animale nel centro 'Randy Miller's Predators in Action', quando Stephan Miller, 39 anni, è stato ucciso con un morso al collo.
Immediati, ma inutili i soccorsi.
Dopo l'attacco, il personale della struttura ha usato spray al pepe per tenere sotto controllo l'orso. L'ufficio del sceriffo ha precisato che l'orso è un maschio di cinque anni battezzato "Rocky" e pesa quasi 320 chili. L'animale è stato usato nel film 'Semi-Pro' accanto all'attore Will Ferrell.
A questo link potete vedere le foto dell'orso che si è ribellato a un destino da pupazzo impostogli dall'essere umano
http://www.repubblica.it/2006/12/gallerie/ambiente/orso-tragedia/1.html
Sentiamo la necessita' di dare qualche spiegazione sul perche' la campagna contro l'allevamento Morini di San Polo d'Enza e', da qualche tempo, non piu' molto attiva.
L'unico obiettivo che essa si prefiggeva, far cessare l'attivita' dell'azienda, non e' ancora stato raggiunto; la ditta e' tutt'ora aperta e puo' vendere ogni animale che imprigiona ai laboratori.
Ma da un po' di tempo sappiamo per certo che i suoi rapporti commerciali sono ridotti al minimo.
Siamo quasi certi che da anni nessun cane beagle sia stato ceduto ai vivisettori; non sappiamo la sorte degli altri animali, i roditori e i conigli, ma e' probabile che l'allevamento resista per la continua vendita di cani ai privati.
E poi pende sulle sue sorti il progetto di nuovi lotti residenziali, per ora solo adiacenti al terreno di Morini; ma che in futuro dovrebbero inglobare anche quest'ultimo, portando alla smantellazione della fabbrica della morte di San Polo.
La Doser SRL e' l'impresa di Parma che si occupa della vendita di questi lotti, telefonandogli e chiedendogli informazioni circa l'allevamento antistante queste abitazioni, si puo' facilmente appurare cosa si sa riguardo al futuro dell'azienda Morini.
Dal novembre del 2004 ogni manifestazione legata all'allevamento, a tutti i suoi clienti e fornitori e' vietata dalla questura di Reggio Emilia. Per motivi di ordine pubblico in tutta la provincia, non solo a San Polo d' Enza, protestare contro la crudelta' della vivisezione e contro gli interessi di chi lucra con questa pratica e' perseguibile per legge.
Proseguire una campagna in questo modo e' stato veramente difficile, a parte i presidi svolti contro i fornitori di Morini situati fuori provincia, ogni iniziativa non veniva autorizzata ed impedita. Saputo comunque del lento ma inesorabile tracollo dell'azienda dopo anni di campagna, le nostre attenzioni si sono lentamente spostate verso altri progetti, sempre legati a contrastare la vivisezione e lo sfruttamento animale nelle sue molteplici e crudeli forme.
Seguiamo ancora la situazione dell'allevamento pur se non con l'assiduita' di un tempo.
Siamo ancora attenti a quello che succede a San Polo d'Enza, con uno sguardo rivolto a via San Giovanni Bosco e uno all'amministrazione comunale, da pochi giorni guidata dal nuovo sindaco Mirca Carletti, che speriamo abbandoni la scia di favoritismi verso Morini che ha caratterizzato i mandati dei primi cittadini precedenti.
Siamo ancora attenti e lo saremo fino a quando la ditta rimarra' aperta.
Questo per ora e' tutto.
Se ci saranno altre informazioni e novita' circa l'allevamento non esiteremo a renderle pubbliche.
Hanno scavalcato le staccionate e sono entrati in sei nell'arena mostrando cartelloni anticorrida. Domenica scorsa, 4 maggio 2008, alcuni attivisti spagnoli dell'associazione Equanimal di Madrid, sono entrati nell'arena di Madrid "Las Ventas" dopo il massacro del primo toro - ogni domenica ne vengono ammazzati 6 - per protestare contro le corride e chiederne l'abolizione. Sei attivisti sono entrati, altri sei facevano le foto dalle gradinate. Uno si è rotto un piede nel saltare una staccionata di 2 metri. Gli attivisti hanno mostrato striscioni e cartelli in spagnolo e in inglese, e sono poi stati portati via con la forza. Sono stati arrestati, rilasciati nella notte e avranno un processo più avanti. Qui il video della protesta:
Per quanto l'articolo sia già messo in evidenza nel link di agire ora credo sia opportuno diffondere nel modo più ampio questa stupenda azione.
Tre giorni di incontri, divertimento, buon cibo (biologico e sostenibile) per diffondere una nuova cultura del rispetto e dei diritti: si può vivere, e bene, senza uccidere e senza sfruttare nessuno.
Perchè una nuova idea di uguaglianza possa prendere corpo e per rendere possibile un altro mondo.
Tutti, ma proprio tutti, sono invitati a partecipare; ognuno, anche i più piccoli, avranno modo di avvicinarsi alla questione dei diritti animali in maniera amichevole e completa.
PROGRAMMA (scarica la locandina in formato PDF o GIF)
In merito alla notizia diffusa ieri sulle perquisizioni e arresti di attivisti animalisti in Austria (Raid all'alba contro gli attivisti animalisti in Austria - Fonte: AgireOra), pubblichiamo la traduzione del comunicato stampa ufficiale sulla vicenda, diffuso il 23 maggio 2008.
Un unico commento: quando chi vuol mettere a tacere una protesta è abbastanza "potente", il risultato è inevitabilmente questo. Accuse di "associazioni per delinquere", perquisizioni, arresti. Accuse assurde e campate in aria, tanto per far vedere che la polizia "si dà da fare" per fermare questi "pericolosi individui" che difendono gli animali facendo presidi e proteste. Che si tratti di paesi in teoria civili non significa nulla, perché è proprio in questi "paesi civili" che ciò accade, come già successo qualche anno fa in Italia. E' lo stesso copione. Anzi, è davvero sorprendente quanto sia uguale.
Ondata di repressione da parte della polizia in Austria
23 maggio 2008
(Austria) - Alle 7 di mattina di mercoledì 21 maggio, agenti della squadra speciale di polizia vienense (WEGA) sono entrati con la forza in diversi appartamenti di Vienna. Alcuni dei residenti sono stati svegliati con la pistola puntata addosso. In tutto sono stati perquisiti 23 tra appartamenti, case e uffici, a Vienna, nell'Austria meridionale, in Stiria e in Tirolo.
In molti degli appartamenti, la squadra WEGA è entrata buttando giù la porta. Gli agenti hanno invaso gli appartamenti come nei peggiori film hollywoodiani. Solo dopo che gli abitanti sono stati minacciati, immobilizzati contro un muro o ammanettati, la polizia ha iniziato le perquisizioni.
Il motivo formale per le perquisizioni è stata l'accusa di "associazione per delinquere" secondo l'articolo 278 del codice penale austriaco. Ci sono stati arresti per 10 delle persone le cui case sono state perquisite. Gli arresti sono stati fatti con la motivazione di "pericolo di distruzione delle prove" (perché, per esempio, le persone coinvolte comunicavano via mail criptate) e di "pericolo di commettere crimini" (in parte perché le persone coinvolte sono attivisti da lungo tempo).
Entrambe queste motivazioni sono in palese contraddizione con la presunta innocenza fino a prova contraria.
E' stata in pratica inventata del tutto arbitrariamente una "associazione per delinquere" che potesse essere ritenuta responsabile di tutti i crimini rimasti insoluti negli ultimi anni. Le accuse non sono sostanziate da alcuna prova; al contrario, sembra che le autorità sperino di trovare le prove che confermino i loro sospetti proprio attraverso le perquisizioni. Finora - e nel futuro - i sospetti di associazione per delinquere non sono corroborati né da prove né da vaghe ipotesi.
Le persone arrestate sono state portate direttamente dal loro appartamento al centro di detenzione a Rossauer Lande e saranno portate davanti al giudice per le indagini preliminari entro 48 ore. (Aggiornamento: le persone sono state portate al Wiener Neustadt, dove incontreranno il giudice).
Durante le perquisizioni, a molte attivisti è stato negato il permesso di chiamare una persona di fiducia o il proprio rappresentante legale. Agli amici che volevano sincerarsi della legalità delle azioni è stata negata la possibilità di parlare ai perquisiti.
Le azioni delle autorità sono state del tutto sproporzionate. L'invasione in casa di mattina presto da parte di agenti della WEGA col passamontagna e le armi in mano possono essere definite solo come del tutto eccessive.
Rimane ancora da chiarire quale fosse il motivo specifico per questa operazione. Possiamo presumere che ci sia un retroscena politico. In ogni caso, attività impopolari vengono criminalizzate e rese impossibili. Se questa ondata di repressione, decisa ovviamente dalle autorità, non troverà opposizione, colpirà certamente anche altre aree dell'attivismo.
Questo genere di azioni non intende spaventare solo le persone colpite, ma anche gli amici e gli altri attivisti. Gli eccessi di questa operazione vogliono comunicare che non val la pena opporre resistenza. Non possiamo permetterci di rimanere isolati l'uno dall'altro. Assieme possiamo discutere dei nostri timori e sviluppare delle strategie per reagire.
Chiediamo solidarietà per coloro che sono stati colpiti da questa ondata di repressione. Non importa che si tratti di attivismo animalista o di altre forma di protesta - siamo tutti coinvolti, anche se solo pochi sono colpiti direttamente, al momento.
Organizza feste benefit, fai delle donazioni per le spese legali, diffondi queste informazioni, informati sui tuoi diritti in caso di perquisizioni!
Contatti per informazioni sulle persone colpite:
+ 43 650/5926791
antirep2008 (at) gmx.at
Lunedì 26 maggio alle 10 ci sarà una conferenza stampa degli avvocati degli attivisti.
Fonte:
EVANA, Wave of Police Repression in Austria, 23 maggio 2008
Ancora un volta gli attivisti e le le attiviste della campagna per chiudere HLS si trovano a protestare contro quello che di fatto è l' attuale obiettivo numero uno della campagna, la multinazionale farmaceutica svizzera Novartis.
Più volte ci siamo ritrovati di fronte a quello che di fatto è stato sempre uno dei posti più significativi per le proteste, il sito industriale situato ad Origgio, in provincia di Varese. Quando in tutto il mondo è stata indetta una settimana di proteste contro Novartis abbiamo risposto subito organizzando una protesta davanti ai cancelli dello stabilimento.
Alle ore 8 di mercoledì 28 maggio una decina di attivisti/e si sono ritrovati ancora una volta davanti ai cancelli della Novartis per diventare la voce dei più di 180.000 animali rinchiusi dentro HLS. Ad Origgio sanno benissimo cosa vuol dire avere a che fare con le proteste della campagna 'StopHLS', per circa due ore il solito numero di lavoratori ed alti dirigenti sfila in auto attraverso attivisti/e che non si fanno pregare nel dare una calda accoglienza. Con cartelloni, tamburi e megafoni non lasciamo scampo a nessuna delle auto che sfilano tra noi, proprio come gli animali dentro HLS, nessuno di loro viene risparmiato, nessuno di loro viene lasciato passare senza che gli venga ricordato quanto la vita di 500 animali al giorno gravi sulle loro coscienze! Davvero un'altra pessima settimana per la Novartis, oramai frequentemente in tutto il mondo le proteste davanti alle loro sedi si stanno contraddistinguendo! Questa settimana in diversi paesi, inclusi alcuni molto lontani dal nostro come Cile e Venezuela, gli attivisti e le attiviste hanno protestato mettendo in luce la reale "qualità" degli affari della Novartis. Tutto ciò a un mese dal fantastico corteo di circa 700 persone che in Gran Bretagna ha visto la sua conclusione davanti ai laboratori Novartis di Horsham, "lager" orribile dove attualmente si stanno effettuando esperimenti in ambito biotecnologico su altri animali inermi e senza colpa se non quella di non avere abbastanza voce da far sentire attraverso le mura di tutti quei laboratori di vivisezione, come HLS, ancora presenti in tutto il mondo. Cercheremo, oggi come domani, di essere noi la voce di tutti gli animali rinchiusi dentro i laboratori.
Vista questa giornata di proteste contro Novartis non potevano comunque perdere la possibilità di ritrovarci davanti ad altri importanti obiettivi, simboli evidenti della vivisezione e dello sfruttamento animale. Lo squallido allevamento per animali da laboratorio Harlan di Correzzana (Milano) è ovviamente uno di questi. Situato apparentemente in una zona tranquilla e volutamente lontano dall'attenzione di chi evidentemente saprebbe riconoscere in esso un moderno lager per animali non umani, questo allevamento è stato oggetto di diverse proteste nonchè di una liberazione avvenuta nel 2006. A dispetto di altre volte abbiamo deciso di dedicare ad Harlan due momenti della giornata, dalle 11 del mattino fino alle 13'30 e dalle 16 fino alle 19. Dietro a questa scelta un preciso scopo: le ultime proteste contro Harlan si erano "tenute" di fronte ad un luogo chiuso e privo di qualsiasi dipendente, in precendenza avvertiti che delle proteste si sarebbero tenute di fronte all'allevamento i dirigenti di Harlan hanno deciso di rinunciare a mezza giornata di "lavoro" per non affrontare le proteste. In seguito a questa evoluzione oggi abbiamo deciso di indire proteste in due momenti differenti della giornata per far capire ad Harlan che non abbiamo nessuna intenzione di mollare o di essere facilmente "evitati". Arrivati sul posto constatiamo, anche tramite diverse conferme, che la politica aziendale è quella di evitare qualsiasi contatto con i manifestanti in qualsiasi momento della giornata si possa tenere una protesta, quindi oggi (intera giornata) come per altre precedenti proteste lavoratori e dirigenti di Harlan non erano presenti a lavoro. Questo oltre che essere un buon risultato, poichè abbiamo costretto questo lager a rimanere chiuso tutto il giorno (avendo di fatto avuto perdite economiche non indifferenti), ci pone di fronte a nuove prospettive per una lotta contro l'allevamento di Correzzana che potrebbe portare ad ottimi risultati facendo pressione costante per poter vedere il prima possibile quel posto chiuso e senza più animali.
Dopo la prima fase di protesta contro Harlan è il momento di spostarci poco distante, a Monza, dove ha sede uno dei fornitori di apparecchiature da laboratorio più importanti per HLS, l'azienda PerkinElmer. Diverse altre proteste sono state effettuate di fronte a questa sede, tra le più importanti a livello europeo. Per più di un'ora una decina di attivisti/e hanno urlato la loro rabbia verso un'azienda che sta dimostrando l'evidente mancanza di coscienza di fronte alle torture inflitte ai cuccioli di beagle, ai primati, conigli e tanti altri animali condannati a morte dentro HLS. PerkinElmer "rifornisce la mano" dei vivisettori e per questo non c'è scusa che tenga, non c'è spiegazione che possa essere accettata. Slogan, megafoni e tamburi hanno fatto da sfondo ad una protesta che è stata principalmente informativa e che ha visto la distribuzione di molti volantini a passanti ed abitanti della zona. PerkinElmer, avere a che fare con HLS significa avere a che fare con noi!
Terminata anche questa protesta torniamo davanti ad Harlan giusto per constatare che nessuno è presente all'interno dell'allevamento. Veniamo giusto a sapere che un (probabile) responsabile della struttura è stato presente proprio nel momento di intervallo tra le due proteste. Di fronte a questo atteggiamento di codardia non possiamo fare altro che trovare ancora più motivazioni per protestare contro Harlan, per indire ancora presidi di fronte alla sede di Correzzana, per ricordare ai lavoratori e dirigenti che non dimentichiamo e che ci saremo sempre a qualsiasi ora, dopo aver visto chiuso Harlan
un giorno continueremo fino a quando riusciremo a vederlo chiuso per sempre!
Campagna 'StopHLS'