RIFUGIO | Vieni? | Sostienici! | lunedì 21 aprile 2025 # Utenti online n. # |
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...era inizio primavera 2009.
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...inverno 2008
APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE CONTRO L'ENTRATA DEGLI OGM IN EUROPA
Un organo europeo EFSA con sede in Italia ha assunto un ruolo centrale per decidere il via libera ad ogni tipo di nocività tra cui gli ogm Le biotecnologie, assicurano tecnici ed esperti di ogni sorta, penseranno ad ogni cosa: nutriranno la popolazione mondiale, allungheranno la vita, guariranno qualsiasi tipo di malattia, risolveranno i disastri della società industriale. Quello che stanno creando è un'esistenza in cui spariscono i confini tra specie e corpi ancora più reificati e atomizzati, un'esistenza sterile e vuota da ogni pulsione, in cui ogni essere vivente viene manipolato e ricombinato in ogni sua parte. L'uomo sembra essersi rassegnato all'ineluttabilità delle nocività e ad aver perso la propria integrità: saturo del vuoto che lo circonda, bombardato da una massa di non informazioni e da un perenne stato di emergenza. Gli scenari che le biotecnologie stanno aprendo con la loro diffusione e distruzione di biodiversità si perdono tra gli inquietanti scenari planetari di una natura inquinata, di uno stravolgimento climatico... tutto questo tende ancora di più a scoraggiare la riflessione, impedendo qualsiasi presa di coscienza critica e opposizione all'avanzamento di ulteriori tecnologie con cui il dominio vuole chiudere il proprio cerchio. L’EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare istituita nel 2002, è l’organismo europeo riconosciuto a livello internazionale a cui la Commis-sione Europea fa riferimento in materia di “valutazione dei rischi per la sicurezza di alimenti e mangimi, salute degli animali, nutrizione, protezione e salute delle piante.” E' l'anello di congiunzione tra le multina-zionali, i vari produttori di nocività e la Commissione Europea, le sue relazioni scientifiche sono il passaggio obbligato per ottenere l'autorizzazione per la commercializzazione e la diffusione delle nocività. Ha vari gruppi di ricercatori che lavorano, tra altre cose, su: additivi, aromi, integratori alimentari, pesticidi, BSE, influenza aviaria, mangimi, clonazione, ogm, nanotecnologie. Comitati scientifici che collaborano con il Codex Alimentarius, l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD), l’Organiz-zazione mondiale della sanità (OMS) e altri organismi internazionali. Dal 2006 l'EFSA è chiamata ad espri-mersi sulle nanotecnologie: sulla diffu-sione di nanoparticelle e sui nanoma-teriali inseriti nei prodotti, alimenti, mangimi. Il 5 marzo 2009 sotto richiesta della Commissione Europea l’EFSA ha emesso l'ultima valutazione su “Nanoscienza e nanotecnologie in rapporto alla sicurez-za di alimenti e mangimi”: sulla presen-za dei nanomateriali nella catena alimentare e nei mangimi. Vista la diffidenza diffusa nei confronti degli ogm, prima ancora che potessero invadere completamente la nostra esistenza, con le nanotecnologie non si vuole ripetere lo stesso errore. L'EFSA mantiene per ora una forma di pruden-za, alcune sue valutazioni attendono il momento migliore per uscire regolariz-zando un sistema che non potrà più fare a meno delle nanotecnologie. Queste tecnologie rientrano tra le valutazioni dell'EFSA dal momento in cui possono consentire la manipolazione degli ingredienti alimentari a livello molecolare. Esse portano un'enorme trasformazione in ogni settore, aziende e istituti di tutto il mondo da tempo stanno investendo in queste tecnologie. Le applicazioni che interessano soprattutto il lavoro dell'EFSA sono quelle nel settore dell’alimentazione umana e animale: nel trattamento delle proprietà e confezionamento degli alimenti. Il ruolo principale dell’EFSA relativa-mente agli organismi geneticamente modificati (ogm) è di “valutare ogni rischio per la salute umana e animale e per l’ambiente”. Può autorizzare la commercializzazione di prodotti alimen-tari ogm, anche inseriti come ingredienti e nei mangimi, la semina in campo aperto a scopo sperimentale e la coltivazione commerciale per uso alimentare umano e animale. L'agenda di questa autorità europea è piena di richieste da parte di multinazionali agro-biotecnologiche che premono per vedere diffusi i propri prodotti ogm, in particolare la diffusione di sementi ogm permetterebbe a queste multinazionali una rapida presa sul mercato agricolo, che tradotto non vuol dire altro che una contaminazione totale e irreversibile di ogni specie e la distruzione della biodiversità. L'EFSA non autorizza direttamente il passaggio di un ogm, ma la sua valutazione non è da considerarsi un semplice parere, una posizione positiva è necessaria per l'autorizzazione della Commissione Europea. Su questioni spinose come un organismo genetica-mente modificato la Commissione Europea rimanda all'EFSA, essa rappre-senta quindi il fulcro del sistema europeo di decisioni. Ogni valutazione di una richiesta viene esaminata in base alla documentazione scientifica realizzata e presentata dalle stesse multinazionali che chiedono l'autorizzazione. BASF Plant Science, Syngenta Seeds, KWS, Bayer CropScience, Pioneer Hi-Breede, Monsanto.... queste sono solo alcune delle multinazionali clienti dell'EFSA che da anni cercano di rompere con ogni mezzo le resistenze europee. Come è successo con la Pioneer Hi-Breede, Monsanto e Bayer che più volte hanno inquinato le filiere tradizionali con le loro sementi ogm, cercando di arrivare come negli Stati Uniti ad un livello tale di contaminazione da rendere di fatto difficile ogni distinzione e praticamente superflua ogni ulteriore autorizzazione. Verso la metà degli anni '80, quando fuoriuscirono documenti relativi ad un “piano strategico della Monsanto”, vennero allo scoperto alcuni metodi con cui la multinazionale intendeva diffondere gli ogm nel mondo. Per cominciare era necessario “un attivo coinvolgimento per incoraggiare il pubblico, i consumatori e i gruppi ambientalisti a sviluppare posizioni in sostegno delle biotecnologie”. Il piano strategico prevedeva di arrivare a influire su personalità del mondo politico e degli organismi di regolamentazione di tutto il mondo, promuovendo l'appoggio alle biotecnologie fino ai più alti livelli della politica statunitense. Un sistema che funzionò bene considerato che ogni richiesta che la Monsanto, e in generale tutta l'industria biotech, poneva a Washington veniva ottenuta, dettando la propria politica al Dipartimento per l'Agricoltura (USDA), all'Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) e infine alla Food and Drug Administration (FDA). Su quest'ultima Agenzia è bene soffermarsi perchè rappresenta il corrispettivo dell'EFSA in America. Nel 1992 l'FDA decretò che gli ogm erano sostanzialmente equivalenti agli alimenti tradizionali, esonerandoli da ulteriori eventuali test di sicurezza ed etichettatura invece richiesti per prodotti particolari, lasciando che fossero le compagnie biotech ad eseguire i test di sicurezza in forma volontaria stabilendo loro stesse la classificazione del prodotto. Uno dei funzionari chiave che preparò la stesura di regolamentazione pro bio-tech era un uomo della Monsanto divenuto vicedirettore dell'FDA il tempo necessario a farla approvare con rapidità e facilità. Una volta redatta la normativa per l'FDA tornò a lavorare per la Monsanto. La pioggia di soldi di Monsanto ebbe l'apice con il suo ex presidente R. Shapiro, che aggiunse una forte dose di arroganza diventando la regola per la compagnia. Sapeva di avere in pugno tutto il mondo politico, attaccando con minacce, avvocati e infiltrati qualsiasi situazione critica al suo operato. Ancora una volta tra i numerosi casi in cui è stata coinvolta l'FDA, rimane significativo quello dell'ormone della crescita (rBGH) nel latte, ormone creato da Monsanto. I tentativi di imporlo negli Stati Uniti facendolo passare con l'aiuto dell'FDA come un alimento tradizionale in quel caso è fallito, con una popola-zione dichiaratamente contraria. L'EFSA e l'FDA dimostrano già una certa sintonia, praticamente esponendo le stesse tesi anche per quanto riguarda gli animali clonati, recentemente appro-vati anche in Europa per favorire lo sfruttamento dell'industria zootecnica e per fare da apripista a nuove sperimen-tazioni che ambiscono di uscire dai laboratori. In Europa e in particolare in Italia ben pochi vogliono saperne di manipolazioni genetiche. Il metodo Monsanto di una sfacciata imposizione degli ogm se in principio ha dato i suoi frutti nocivi, in un secondo tempo la situazione è notevolmente cambiata, essendo cambiata la percezione nei confronti degli ogm. Ovviamente da quel lontano '86, data della realizzazione della “relazione strategica” della Monsanto, le multinazionali non sono certo rimaste con le mani in mano e i loro analisti si sono dati un gran da fare per trovare il modo di invadere con i propri prodotti ogm l'Europa. Se buttare giù la porta non sembra possibile allora si stanno muovendo in modo molto più subdolo. Abbiamo visto i tentativi di contami-nazione nei carichi delle navi provenienti dall'America, sementi poi stoccate in varie parti d'Italia, altre contaminazioni “accidentali” in vari campi come ad esempio nel Piemonte (mais ogm Pioneer) e nel vercellese (riso ogm Bayer) e le tante altre che non hanno avuto risalto. Il fatto che in Italia sia consentita l'importazione di semente ogm destinata all'alimentazione zootecnica, rappresenta già una gravissima conta-minazione in atto. Inoltre molte piccole aziende a condizione familiare acquistano mais di bassa qualità per seminarlo su piccole estensioni e per alimentare i propri animali. Questo mais spesso è risultato ogm, contribuendo per vie traverse alla contaminazione in atto. Le altre vie con le quali gli ogm si diffondono in Europa, sono i laboratori dell'EFSA di Parma, dove una specie dopo l'altra sta ottenendo il via libera per la coltivazione e per la commercializzazione in alimenti e mangimi. Sulla falsa riga dell'FDA americana l'Europa si è dotata di un organo chiamato a “garantire la sicurezza” di ogni nocività. Ad essere tutelato, oltre gli interessi delle multinazionali biotech- chimico-farmaceutiche, è un sistema economico, politico e sociale che si aggrappa alla nuova rivoluzione biotec-nologica per non dover affrontare i precedenti disastri ambientali e sociali che stanno alla base dello sviluppo tecno-industriale, di cui le manipolazioni del vivente sono l'apice mortifero. In Italia sono state autorizzate nove sperimentazioni in campo aperto (ulivo, vite, pomodoro, melanzana, fragola, ciliegio, kiwi, agrumi e mais), a breve le regioni interessate dovranno stabilire i siti dove verranno effettuate. Dal gennaio 2009 è stata autorizzata la “soglia di tolleranza” dello 0,9% di ogm nei prodotti alimentari. Qualsiasi soglia, anche uno 0,1% purtroppo a suo tempo meno contestato, è l'equivalente di una contaminazione. L'etichettatura dei prodotti con ogm non può essere considerata tra le possibilità da percorrere. Chi ha trasformato le persone in “consumatori” ha pensato bene di dargli una parvenza di scelta, questa però non è possibile in quanto è già stato tutto deciso nel momento in cui sono state aperte le porte dei laboratori fino ai vari processi industriali e commerciali, rendendo certa col tempo una contaminazione totale. Ci opponiamo a qualsiasi tipo di manipolazione genetica su umani, animali e piante, sotto ogni forma questa si presenti: dall'alimentazione alle applicazioni mediche. Respingiamo ogni pratica di confinamento della nocività in attesa di “sicurezze” da parte della ricerca scientifica, come vorrebbe invece il metodo precauzionale. Non c'è bisogno di aspettare le conclusioni di esperti di ogni genere per sapere di quali disastri sono gravide le innovazioni biotecnologiche quando, sotto forma di avvelenamento chimico-nucleare del pianeta, le conseguenze e i risultati cumulativi di tecnologie meno ambiziose sono comunque degeneranti e irreversibili, oggi e per i secoli a venire. La scienza prodotta dalla società industriale ha contribuito a reificare la natura e a estraniare l'uomo da sè stesso e dal mondo che lo circonda. Rifiutiamo la coesistenza tra ogm e specie tradizionali, come ovvia impostura di chi vorrebbe farci credere che sia possibile convivere con le nocività mantenendo allo stesso tempo un ambiente naturale integro. L'unico reale “metodo precauzionale”che riconosciamo nei confronti dell'ingegneria genetica e di ogni nocività è la tolleranza zero. Invitiamo tutti gli individui e ogni situazione che intende iniziare un percorso di lotta contro le nocività e nello specifico delle biotecnologie a mobilitarsi per impedire la loro diffusione dai campi agricoli alla nostra esistenza. Tra le tante possibilità che abbiamo di fronte in questa difficile lotta, abbiamo individuato nell'EFSA un nodo importante nel sistema che sta portando all'apertura degli ogm in Europa. Stiamo parlando di un organismo che non solo dà dei via libera, ma ha la funzione di mantenere l'inquietudine diffusa nella percezione generale in tema di nocività, questo con lo scopo di gestirla e di rendere permanente una domanda sociale di protezione. A dimostrare che il “rischio” è la condizione, se non il motore della sopravvivenza in una società industriale, la sola cosa che attribuisce valore alle merci “rese sicure”. Non vogliamo far pressione per un'EFSA più sicura, indipendente o magari più democratica e decentralizzata. Nel mentre ci mobilitiamo per impedire nuove autorizzazioni è fondamentale e imprescindibile svelare i meccanismi che regolano tali organismi per il tipo di società che preparano. Oltre ai metodi anche quello che esprimiamo ha un'importanza enorme. Una mobilitazione di questo tipo per forza di cose deve avere sicuramente un respiro per cominciare europeo, abbiamo intenzione di portare avanti un'attività di controinformazione in vista di mettere in piedi iniziative come un presidio o una manifestazione nazionale davanti all'EFSA. In vista di un forte e più ampio movimento di lotta pensiamo sia importante creare una rete di individui e situazioni che intendono incominciare a muoversi seriamente e con continuità in un progetto di lotta contro l'ingegneria genetica, contro tutto ciò che rappresenta e contro l'intero sistema di dominio che la rende possibile.
E.F.S.A. Largo N. Palli 5/A (lungo Viale Mentana) 43100 Parma ……………………………………………………….
SABATO 31 OTTOBRE 09 CORTEO PER LE VIE DI PARMA CONTRO L'EFSA A SEGUIRE DISCUSSIONE PUBBLICA SUL RUOLO DI QUESTO ORGANO EUROPEO E SULLE PROSPETTIVE DI LOTTA AGLI OGM ……………………………………………………..…
COALIZIONE CONTRO LE NOCIVITA' MBE 222 c.so Diaz 51 47100 Forlì Sito: www.inventati.org/contronocivita Email: nonanobio@inventati.org
Musica contro le nocività!
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Il Gruppo "CANAVESE VEG" è lieto di invitarvi alla seguente iniziativa:
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Mercoledì 9 dicembre alle 20.30
Presso Birreria "LA IENA" di San Giorgio Canavese
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CENA VEG BENEFIT pro ValleVegan e altre iniziative
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MENU'
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patè di lenticchie al curry
voul au vent con crema di rape
pennette con broccoli
quadrotti di polenta con vellutata di spinaci e tofu
seitan alla orientale
insalata di fagioli neri, patate e radicchio
cannoli con crema pasticcera
crostata di frutta
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OFFERTA 16,00 euro + BEVANDE
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Prenotare entro il 4 dicembre POSTI LIMITATI:
animalistanata@libero.it
347 7833190 dopo le 17
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Chi porterà i piatti in ceramica da casa avrà un piccolo omaggio
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Ricordiamo inoltre di partecipare senza abiti di pelle e pelliccia. Grazie.
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Caserta antispecista
Sabato 20 febbraio conferenza su VEGANISMO, ANTISPECISMO, VALLEVEGAN. Dalle ore 19 alle 22. Proiezione video e dibattito.
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Dal 23 gennaio al 27 marzo 2010, per 10 sabato consecutivi, l’Associazione Volontari Canile di Porta Portese promuove l’apertura all day del canile comunale Muratella, dalle h. 10 alle h. 22.
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Il maltrattamento degli animali e le attività delle guardie zoofile italiane. Ma anche la cultura vegetariana, il corretto rapporto uomo-animale-bambino, il bracconaggio e la caccia, il veganesimo, l’ospedale degli animali selvatici di Roma e la pet therapy.
Per 10 sabato consecutivi, dal 23 gennaio al 27 marzo 2010, il canile comunale di Roma Muratella si apre all day, dalle 10 del mattino alle 10 di sera, per un viaggio che oltre alle adozioni di cani e gatti, permetterà il racconto di una giornata di lavoro o di volontariato dentro un canile e poi, in serata, un momento di approfondimento di argomenti spesso conosciuti solo “per sentito dire”.
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Esperti Lav-Lega Anti Vivisezione, Enpa-Ente Nazionale Protezione Animali, Oipa-Organizzazione Internazionale Protezione Animale, Lac-Lega Abolizione Caccia, Lipu-Lega Italiana Protezione Uccelli, AVCPP-Associazione Volontari Canile di Porta Portese, AVA-Associazione Vegetariana Animalista, INSCA-Istituto Nazionale per lo Studio del Comportamento Animale, biologi, zoologi, vegani e antispecisti della Fondazione ValleVegan, docenti di Pedagogia e Psicologia cinofila, comportamentalisti ed educatori cinofili, fondatori di scuole di addestramento e di cultura cinofila, si confronteranno in tavole rotonde che si concluderanno con un buffet vegetariano ed un gentile omaggio che porta la firma dell’Associazione che ha promosso l’iniziativa, l’Associazione Volontari Canile di Porta Portese che gestisce i canili comunali di Roma dal 1997.
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Siamo contadini e artigiani. Utilizziamo risorse abbondanti come il tempo e il lavoro umano e risparmiamo quelle preziose come l’acqua e la terra. Cerchiamo di vendere i nostri prodotti nel territorio che ci circonda, aggiungendogli così il valore di prodotto locale. Le normative igienico-sanitarie attualmente in vigore impongono a chiunque si occupi della trasformazione di prodotti alimentari, indipendentemente dall’entità della produzione e dal tipo di lavorazione, di dotarsi di laboratori specializzati che rispettino determinati standard di dimensioni e attrezzature. Infatti le leggi che regolano il settore agro alimentare sono pensate per tutelare le grandi aziende agricole e stanno facendo morire tutta la piccola agricoltura locale e di alta qualità favorendo le multinazionali dell’agrobusiness. Queste leggi ignorano le piccole realtà contadine, che così risultano fuorilegge e non possono avere accesso al mercato. Noi ci opponiamo a questo sistema di regole e di mercato e, in alternava, proponiamo l’autocertificazione dei nostri prodotti e la vendita diretta che, con il controllo sociale che implicano, rendono visibili le responsabilità del produttore e la qualità delle nostre produzioni. Stare in piazza con i nostri prodotti e le nostre iniziative è il modo più semplice che abbiamo per incontrare i consumatori e costruire con loro un legame sociale e una rete di scambio alternativa. Con la campagna Genuino Clandestino denunciamo un insieme di norme ingiuste che, equiparando i nostri prodotti a quelli delle grandi industrie alimentari li rende illegali.Tutti insieme difendiamo e diffondiamo i nostri prodotti perché tutti sappiano che sono genuini e affidabili. Il 17 aprile aderiamo alla mobilitazione indetta da Via Campesina in occasione della giornata internazionale delle lotte contadine. contro le transnazionali che vogliono impossessarsi di sistemi di alimentazione e agricoltura in tutto il mondo.
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SABATO 22 MAGGIO - ORE 14.00
GIORNATA NAZIONALE CONTRO GREEN HILL
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Molti si aspettavano che il corteo del 24 aprile arrivasse fino all’allevamento. Molti volevano vedere con i propri occhi questo moderno lager per animali.
Purtroppo la posizione dove è situato, fuori dal paese, non avrebbe reso efficace o visibile un corteo in quella direzione e avrebbe fatto perdere la possibilità comunicativa che volevamo avere con gli abitanti di
Montichiari.
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Per chi ancora vuole vedere, per chi vuole sentire le voci dei cani che abbaiano dalle loro gabbie, per chi vuole manifestare la propria rabbia, il proprio sgomento e il proprio dolore, saremo davanti ai capannoni di
Green Hill il 22 maggio.
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Dopo il presidio all’allevamento alle ore 16.30 ci sposteremo per un presidio molto importante collegato alla campagna per fermare il business di Green Hill, a pochissimi chilometri dall’allevamento. Daremo maggiori
informazioni a breve su questo nuova strategia della campagna “Salviamo i cani di Green Hill”.
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Speriamo di essere tantissimi il 22 maggio, contro Green Hill, contro la vivisezione, contro lo sfruttamento animale su cui è fondata questa società!
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APPUNTAMENTO IN VIA SAN ZENO A MONTICHIARI ALLE ORE 14.00 (VIA SAN ZENO SI TROVA NELLA “ZONA ARTIGIANALE ARZADA”)
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Programma della giornata:
*Ore 14.00 presidio davanti a Green Hill, via San Zeno, Montichiari
*Ore 17.00 presidio ad un nuovo obiettivo della campagna, sempre a
Montichiari
*Ore 20.00 buffet vegan benefit, presentazione della campagna e
discussione su attivismo per la liberazione animale, con proiezione di
video. Ore 22.00 concerto con Smashrooms, You Suck, The Consequence.
Presso il CSA MAGAZZINO 47, Via industriale 10, Brescia.
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Per chi viene con mezzi pubblici:
Non ci sono mezzi pubblici che portino fino alla zona artigianale. Dalla stazione di Brescia i bus della APAM portano fino al centro di Montichiari. In caso questa sia la vostra unica opzione per favore scriveteci in anticipo una mail e segnalateci l’orario a cui pensate di essere in paese, in modo da organizzarci con navette.
Orari APAM:
http://www.apam.it/linee/html/0E002R01R
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Per chi viene da Torino è in preparazione un pullman.
Scrivere a: animalistanata@libero.it o telefonare al 328/7757508
E' PIU' IMPORTANTE IMPEDIRE LA MORTE O LA SOFFERENZA AD UN ANIMALE PIUTTOSTO CHE RESTARE SEDUTI A CONTEMPLARE I MALI DELL'UNIVERSO PREGANDO IN COMPAGNIA DEI SACERDOTI" (Buddha)
Nel mio universo di vissuto, nella memoria del mio viaggio verso la consapevolezza, il rispetto per tutti gli esseri viventi, nato con me e non conquistato, mi sono più volte scontrata con il problema legato alle pratiche religiose di indirizzo orientale e la, secondo me, connessione imprescindibile con l’essere vegan. Nel 1985, dopo fallimentari tentativi perché boicottati dalla mia famiglia, di diventare vegetariana, nel gennaio decido e attuo la mia scelta “per sempre”, uno dei pochissimi per sempre della mia vita; naturalmente consapevole che quella scelta non era che l’inizio di un viaggio evolutivo verso una più profonda scelta che mi avrebbe portato dopo anni a diventare vegan.
Tre anni dopo mi avvicino al buddismo giapponese, mi converto ed intraprendo il mio personale cammino verso la conoscenza. Detto ciò il mio diventare vegetariana ha preceduto il viaggio spirituale, ho sempre considerato la filosofia buddista come una naturale conseguenza delle mie scelte. In tutto questo non c’era componente salutistica alcuna, lungi da me, semplicemente l’amore ed il conseguente rispetto per ogni essere vivente, il suo diritto alla vita, ad occupare il suo posto sul pianeta terra. Ovunque fosse, che venisse o no in contatto con la mia esistenza non aveva e non ha importanza, il mio amore non significa bisogno, non vuol dire aspettarmi qualcosa in cambio, è sentirmi parte di un tutto, parte di un universo connesso ad ogni mia cellula.
Le mie perplessità sono nate nel momento in cui mi sono trovata nelle tempeste della New Age, in quel manifestare la consapevolezza da parte di alcuni umani di essere sì parte di un tutto, ma soltanto per quello che fa comodo a loro. Mi spiego: Convergenze universali, sinergie d’amore, meditazioni e connessioni col Tutto, preghiere guidate ecc. ecc.
Di tutte queste modalità per “connettersi all’Universo” il mondo è pieno, un vaso che non smette mai di riempirsi, ma che posto ha in tutto questo la scelta di non nutrirsi di morte?
Dove si trova la pietas e l’empatia per altri esseri?
Forse l’Universo di alcuni contiene solo determinate entità?
Ci sono forse esseri senzienti che non trovano posto in questo Universo di amore?
La preghiera verso quale mondi si direziona?
Queste sono domande che trovano barriere insormontabili se solo ti permetti di esprimere dissenso, o perlomeno perplessità. Non c’è comprensione alcuna della vita in quanto tale, Universo di esseri umani che pregano per altri esseri umani, per unirsi ad un Tutto fatto di umani.
La preghiera di molti umani non viene sostenuta dal rispetto per gli altri esseri viventi, non si riconosce prerogativa necessaria il fatto di non cibarsi di altri esseri. L’autoreferenzialità con la quale si celebra l’ego, il modus operandi di piccoli esseri che chimicamente si dedicano alla meditazione, tecnica e scienza che spiegano l’infallibilità della natura e che fornisce sistemi e struttura per migliorare “se stessi”, è il sistema peggiore per lodare la vita. Io credo nella causa ed effetto, credo in ciò che afferma la fisica quantistica, i pensieri generano realtà, se anche solo un pensiero pone una causa, che conseguentemente produrrà un effetto, vogliamo parlare di cosa può fare l’azione?
Uccidere e cibarsi di un altro essere non è quindi considerato un atto lesivo per la propria natura, non è considerato un crudele atto di prevaricazione e prepotenza, non è considerato il peggiore atto umano, che la nostra specie sia in grado di compiere, l’omicidio? Non voglio parlare in termini banalmente spiritualistici e quindi esporrò il mio punto di vista scientificamente: se ogni azione corrisponde ad una reazione, ogni causa pone in sé l’effetto stesso, come non si può considerare l’atto stesso di allevare, costringere, sfruttare, privare, per poi demolire ed uccidere un essere senziente, un atto contro la vita?
Quindi di conseguenza contro la natura delle cose, per cui ogni essere ha diritto alla vita, ogni singolo palpitante essere ha diritto di scegliere e vivere. Vorrei che quando si parla di pratiche orientali che direzionano l’essere verso una visione ampia e profonda, consapevole e rispettosa dell’Essere, si considerasse non solo la propria minuscola ed egotista realtà, fatta di minuscoli e piccoli bisogni, bensì una realtà più ampia fatta di universi paralleli, esistenze su altri livelli di coscienza, vite al di fuori della nostra, cuori che pulsano e che devono continuare a pulsare.
Questo per me è connettersi all’Universo, non ha importanza che filosofia uno pratichi, per me l’importante è che questo percorso includa ogni singolo essere, che in questo viaggio non vengano esclusi i senza voce, che si cammini nella profonda certezza che siamo un unico organismo, nascondersi dietro i discorsi della pace universale escludendo alcuni individui, piuttosto che altri, lo trovo un atto premeditato e demagogico, strutturato per eliminare e non accogliere, distruttivo anziché costruttivo. Ogni singolo istante della mia vita include tutte le altre, questo è il mio motore, non è detto che debba esserlo per tutti, questo è naturale, ma una svolta potrebbe essere la volontà e la possibilità di cambiamento e la convinzione che ogni scelta individuale volta alla salvezza di altri esseri viventi è degna di essere attuata.
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L’idea di dare vita ad un momento di riflessione e approfondimento sulle tematiche di liberazione animale e della terra nasce perché riteniamo urgente e doveroso mettere in risalto, analizzando esempi concreti di lotte, la necessità di riconsiderare queste due pratiche di liberazione come parte di un percorso capace di minare le fondamenta di questa società.
Vogliamo sottolineare quindi la centralità ed il valore di questi due campi di intervento all’interno della lotta per l’ abbattimento delle logiche autoritarie e dei sistemi che essi hanno generato, contestualizzando nel capitalismo il sistema con cui dobbiamo scontrarci e riconoscendo nell’avanzata tecno scientifica il motore che consente il suo sviluppo e sopravvivenza.
Pensiamo che la critica debba necessariamente passare attraverso la pratica, per questo non è nostra intenzione fare di questo incontro la glorificazione di alcune teorie rispetto ad altre, vorremmo piuttosto preparare il terreno per generare una conflittualità diffusa, un tentativo quindi, di porre le basi per l’unità dei diversi fronti di lotta.
I nostri percorsi nel corso degli anni si sono sviluppati tra la specificità miope di alcune lotte ,che ci ha lasciato e ci lascia tutt'ora perplessi, e la ricerca eccessiva di una coerenza ideologica che troppo spesso da spazio solo alla riflessione. Di conseguenza, quello che pensiamo sia interessante affrontare è un approccio alle lotte, comprese quelle con obbiettivi specifici, che tenga conto non tanto delle differenze che caratterizzano le nostre priorità, bensì di quello che ci unisce verso un obbiettivo comune: l’abbattimento di questa maledetta società assassina. Le lotte per la liberazione animale ed ecologiste radicali, non potranno mai essere complete e tangibili se non supportate da una critica sociale, poiché è la società stessa che produce le dinamiche e logiche che portano allo sfruttamento in tutte le sue forme.
La storia ci insegna che un movimento è forte tanto più è coeso, il settarismo è controproducente e indebolisce tutti. Troviamo il tempo per cercare di gettarsi nella sperimentazione imprevedibile ed illimitata di una lotta che sappia tener conto della sostanziale unità del conflitto.
www.incontroliberazioneterra.org
Il Silvestre,
Equal Rights Forlì,
Coalizione contro le nocività,
Anarchici e anarchiche di via del Cuore
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ROMA - Sabato 25 settembre 2010
CORTEO NAZIONALE CONTRO LA VIVISEZIONE
Ore 15.00 – Piazza della Repubblica
Per chiudere Green Hill e tutti gli allevamenti di animali destinati ai laboratori!
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Milioni di animali ogni anno vengono torturati nei laboratori di vivisezione, sottoposti ad esperimenti crudeli, sfigurati, ingabbiati, incatenati, legati ai tavoli operatori, avvelenati e lasciati soffrire e morire. Questa è la ricerca medico-scientifica portata avanti dai baroni della medicina, finanziata e avvallata dal governo. Una ricerca che prevede lo sterminio di un milione di esseri viventi nella sola Italia, ogni singolo anno. Giorno dopo giorno, agonia dopo agonia.
Questi esseri viventi sono prodotti su scala industriale dentro allevamenti specializzati, cresciuti in condizioni asettiche e creati come oggetti su cui accanirsi nella ricerca di non si sa quale soluzione ai
mali che noi stessi umani abbiamo provocato.
Green Hill di Montichiari (BS) è l’unico allevamento di cani “da laboratorio” rimasto in Italia, uno dei più grandi d’Europa. Da Montichiari mensilmente 250 cuccioli di beagle vengono spediti verso l’inferno dei laboratori farmaceutici di tutta Europa, per il profitto di una multinazionale della sofferenza che gestisce questo lager, l’americana Marshall Farm Inc.
Si tratta a tutti gli effetti di una fabbrica, dove questi animali non vedono la luce del sole, non toccano erba, non respirano aria naturale. Capannoni in cui sono stipati 2500 individui in attesa di un destino
atroce.
La chiusura di un lager come Green Hill è un imperativo che ha portato migliaia di persone a battersi in prima persona e scendere in piazza, per dire NO alla vivisezione e NO alla tortura. Avere fermato i folli piani di espansione di questo allevamento, che prevedevano la costruzione di altri cinque capannoni sotterranei in cui imprigionare ulteriori 2500 cani, è stato un primo grande successo, l’inizio di un cammino in cui molte
persone hanno finalmente scoperto di avere dentro di sé le potenzialità di fare la differenza ed essere parte di un cambiamento. Fermare i loro affari, smascherare chi ha legami con questo luogo di sofferenza, aprire
gli occhi sullo scottante problema della vivisezione, tenuto troppo a lungo nascosto, sono gli attuali obiettivi della campagna “Salviamo i cani di Green Hill”.
La lotta contro Green Hill sta assumendo sempre più importanza e valore simbolico dal momento in cui non ci troviamo solamente noi contro di loro. Non ci siamo infatti rinchiusi a Montichiari per una lotta ai ferri corti,
ma stiamo allargando il cerchio delle responsabilità di questa ignobile situazione, andando sempre più in alto, laddove qualcuno si arroga il potere di decidere delle sorti e delle vite di milioni di esseri viventi.
E proprio da queste persone vogliamo andare il 25 settembre con un corteo che ha una valenza storica significativa.
La chiusura di Green Hill potrebbe essere decretata in un attimo se dal Ministero della Salute avessero la decenza di far applicare a questo allevamento le norme della Regione Lombardia previste per tutti gli altri
allevamenti di cani. La stessa Asl regionale e la stessa Regione Lombardia hanno evidenziato una discrepanza nel caso Green Hill. Adesso l’ultima parola spetta al Ministero. Lo stesso Ministero che ogni anno autorizza esperimenti e decreta la morte degli animali, che autorizza sul territorio
italiano la presenza di multinazionali della sofferenza che allevano animali per il solo e unico scopo di farli torturare a morte.
Qualcosa si smuove e il problema sta diventando tangibile anche per loro, che stanno attendendo le nostre mosse.
Sabato 25 settembre dobbiamo essere di nuovo in tanti, tantissimi, con l’intenzione di arrivare fino al Ministero. Manifesteremo per far sentire la voce di chi è rinchiuso in una gabbia o in un laboratorio, per
pretendere la chiusura di Green Hill e di tutti gli allevamenti, per dire NO alla vivisezione, per far vedere che non siamo più disposti ad attendere oltre. Per cambiare finalmente qualcosa!
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APPUNTAMENTO:
SABATO 25 settembre – Ore 15.00 – Piazza della Repubblica - ROMA
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Per maggiori informazioni: www.fermaregreenhill.net – roma25settembre.wordpress.com
>>Al momento sono previsti pullman da Brescia, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Napoli/Caserta e dalla Puglia. Altri pullman saranno confermati a breve e i contatti visibili sui nostri siti. Se volete organizzare un
pullman dalla vostra città contattateci alla mail info@fermaregreenhill.net
BRESCIA: brescia25settembre@yahoo.it
MILANO: milano25settembre@yahoo.it
TORINO: torino25settembre@yahoo.it
PUGLIA: puglia25settembre@yahoo.it
NAPOLI/CASERTA: napoli_caserta25settembre@yahoo.it
RIMINI: rimini25settembre@yahoo.it
>>PUBBLICIZZA IL CORTEO
Scarica dalla pagina “materiale” del nostro sito www.fermaregreenhill.net il banner e pubblicalo sul tuo sito, blog o sulla tua pagina Facebook. Diffondi quanto puoi questo appello.
Chiedici poster e volantini pubblicizzanti il corteo da diffondere nella tua città.
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Firenze - Domenica 12 Dicembre - Piazza della Repubblica - ore 15.00/19.00
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Sono previsti pullman da varie regioni, al momento 5 mezzi sono sicuri e altri in allestimento:
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- da ROMA: Piero Liberati di ValleVegan - 329 4955244 - rigarestorto@gmail.com
- da GENOVA: Marina Rapisarda - 333 8741071 - vulcanomarino@libero.it
- da S. MARINO-BOLOGNA-RIMINI: Paolo - 335 5203696 - oppure: rimini12dicembre@gmail.com
- da NAPOLI/CASERTA: Mimmo 334 1142919 - mentechemente@gmail.com
- da GROSSETO: Paolo ( su facebook: technoterra grosseto) - 3281544997 - lu___pa@alice.it
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Sono in allestimento possibili autobus da Torino e Milano. Per info in merito contattate firenze25settembre@yahoo.it
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Ogni anno il consumismo chiede il suo tributo di corpi, sotto la guida del mercato, e del mito dell’apparenza. A pagarne le conseguenze maggiori sono i piu’ indifesi. I primi fra loro sono gli Animali. In milioni ogni anno vengono massacrati per il loro prezioso manto. Contrari ad ogni discriminazione fondata sulla razza, sul sesso o sulla specie, abbiamo indetto una manifestazione nazionale contro l’industria delle pellicce. Questa lotta fa parte di una lotta piu’ ampia contro le logiche di sfruttamento di tutti gli esseri viventi. Riteniamo inaccettabile concepire come mera risorsa economica chiunque sia senziente, dunque un soggetto e non un oggetto. Parallelamente, reputando impossibile e incoerente una giustizia separata fra tutti coloro che abitano la terra, i movimenti aderenti rifiutano ogni forma di fascismo e totalitarismo e ogni forma di discriminazione di qualunque provenienza ideologica, verso animali umani e non umani. Gli organizzatori precisano che la manifestazione dovrà essere pacifica e non violenta invitando a desistere dalla partecipazione chi volesse portare all'interno della stessa, slogan o atteggiamenti contrari a tale spirito. Convinti che l’informazione sia un diritto di tutti, nonché l’unica base legittima per operare una scelta, abbiamo deciso di organizzare delle proiezioni di sensibilizzazione su un maxischermo di 12 mq. Invitiamo tutti coloro che si riconoscono in questi principi, a prendere parte all’evento.
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Aderiscono:
ANIMALISTI ITALIANI Onlus - ANIMALS ASIA FOUNDATION - A.P.A.S. - Associazione Protezione Animali Sanmarinese - A.P.D.A. Torino - Associazione per i Diritti degli Animali - A.S.A.V. Associazione Salvezza Animali Versilia Onlus - A.V.A. - Associazione Vegetariani Animalisti Onlus - A.VA.P.A. - Associazione Protezione Animali della Valle d'Aosta Onlus - CAMPAGNE PER GLI ANIMALI - CEDA - Comitato Europeo Difesa Animali Onlus - GUIDA VERDE S.O.S. ANIMALI - LAMENTO RUMENO - LAVERABESTIA.ORG - L.I.D.A. - Lega Italia dei Diritti dell'Animale Onlus - LO SCUDO DI PAN Onlus - MOVIMENTO ANTISPECISTA - MOVIMENTO NAZIONALE UNA - NO ALLA CACCIA APS - O.I.P.A. - Organizzazione Internazionale Protezione Animali Onlus - PRO ANIMALS Onlus - PROGETTO VIVERE VEGAN Onlus - VALLEVEGAN - VEGETALIANA - WWF Firenze - Aderiscono anche i Verdi della Toscana e Sinistra Ecologia e Libertà
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Il business delle pellicce comporta ogni anno l'uccisione di 200 milioni di Animali, che servono l’uomo con il loro corpo per soddisfarne la vanità. Spesso scuoiati vivi e reclusi in veri e propri lager, poi compaiono ogni anno nelle vetrine delle vostre città, da dove è impossibile udire la loro silenziosa agonia. La maggior parte degli Animali selvatici è catturata con le tagliole; queste scattano violentemente sull'arto e l'Animale non ha più scampo. In alcuni casi, in preda al terrore e alla sofferenza, per liberarsi si strappa l'arto a morsi, morendo dissanguato. In altri, intrappolato, patisce una lunga agonia che può solo essere abbreviata dall'arrivo dei suoi aguzzini. Le pellicce di foca, richiedono le pelli candide dei cuccioli, ogni anno ne vengono uccisi circa 400.000. I piccoli vengono bastonati e scuoiati vivi, di fronte agli occhi delle madri che spesso cercano di proteggere la prole facendo loro scudo con il proprio corpo. Gli Animali d'allevamento sono costretti a vivere rinchiusi in minuscole gabbie; molti di essi si spezzano i denti contro le sbarre, altri si automutilano o muoiono a causa dei violenti colpi che prendono, divincolandosi, contro le pareti della loro prigione; numerosi i casi di autolesionismo o i casi di soggetti che, impazziti, ripetono ininterrottamente lo stesso inutile movimento. L’uccisione, alla fine di una vita di sofferenze, avviene tramite metodi il cui unico scopo è quello di non rovinare la “preziosa” pelliccia: elettrocuzione anale, colpo contundente al muso, rottura delle ossa cervicali, gasazione. Questi sono alcuni dei metodi più comuni negli allevamenti europei. L'elettrocuzione viene utilizzata per uccidere le volpi: tramite due elettrodi metallici viene inflitta all'animale una scossa di circa 200 volt: una morte che molto spesso arriva fra atroci sofferenze.
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Ogni pelliccia inquina e gronda sangue: Il settore conciario è conosciuto come uno dei settori a maggiore impatto ambientale. La lavorazione di pelle e pellicce, necessita di un consumo idrico elevatissimo e dell’impiego di numerose sostanze chimiche, tossiche e cancerogene, che finiscono poi per essere immesse nell’ambiente circostante. Il numero di Animali necessario a confezionare una pelliccia è in media di 300 Ermellini, 180 Scoiattoli, 50 Visoni, 12 Cani, 25 Gatti. Oggi, vanno sempre più di moda, capi di abbigliamento rifiniti con pellicce. Vengono acquistati anche per vestire i bambini, ignari della sofferenza che indossano. Lo sanno? E tu? Ora lo sai.
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Tutti gli Animali provano come noi paura e dolore, tutti amano la vita, tutti temono la morte. Siamo assuefatti a ignorare il loro sfruttamento come la loro uccisione e sempre per il nostro tornaconto. Possiamo fare a meno di soggiogarli ma l’abitudine e l’ignoranza non portano al cambiamento. Basterebbe un po' più d'informazione e di empatia, per accorgersi di come sia facile sostituire tutti i prodotti di origine Animale e per capire quanto sia atroce allevarli, vivisezionarli, utilizzarli per il nostro divertimento nei palii, nei circhi e negli zoo. Oggi possiamo contare su tanti prodotti liberi da sofferenza. Quando scegli cosa mangiare, come vestirti o cosa finanziare, puoi decidere tu: Non renderti complice di un massacro.
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Sabato 18 verrà presentata ValleVegan!
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El encuentro tendrá lugar en el Centre Social Okupat Autogestionat La Teixidora
Marià Aguiló, 35 -
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Habrá un espacio con diferentes exposiciones y se habilitarán mesas para las distribuidoras (las distris que quieran participar, contactar con nosotros por correo al mail del encuentro: encuentroporlaliberacionanimal@riseup.net ; para poder organizar lo mejor posible el espacio con antelación).
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También se habilitará un espacio en el mismo lugar donde se celebra el encuentro para la gente que quiera venir y no tenga donde dormir. Insistimos en que la gente agote todas sus posibilidades antes de quedarse a dormir en La Teixidora (lugar del encuentro). En el caso de que no quede otro remedio, contactar con nosotros mediante el correo electrónico del encuentro: encuentroporlaliberacionanimal@riseup.net
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Encuentro por la liberacion animal.
Actualmente, donde la explotación tanto animal no humana como humana es brutal y devastadora, donde la verdadera cara del poder y la dominación quedan cada vez más claramente al descubierto, consideramos que hay motivos suficientes para intentar con más fuerza que nunca retomar una lucha en algunos ambientes casi olvidada. Un concepto base, el antiespecismo, tan poco interiorizado, pero que nos une con el resto de animales, es básico si nuestro objetivo es un cambio profundo y real en nuestra forma de entender, vivir y luchar por la recuperación de nuestra vida.
Son estos algunos de los motivos por los que nos hemos decidido a organizar estas jornadas, que pretenden ser un punto de encuentro, de intercambio de ideas y de discusión para todxs aquellxs que pensamos que la lucha por la liberación animal no sólo pasa por ser veganx. Hemos intentado darle un contenido práctico a estas jornadas, abordando algunos de los puntos que nos parecen más importantes para construir un movimiento firme que nos dote de las herramientas más eficaces para conseguir nuestros objetivos. Para ello hemos contactado con personas que creemos están llevando a cabo interesantes proyectos en el ámbito de la liberación animal (campañas, santuarios, investigaciones, etc.) y que consideramos que su experiencia puede sernos enriquecedora.
Por ello, os invitamos a todxs a acudir a estas jornadas con el ánimo de participar y no ser simples oyentes y con la esperanza de que este tipo de encuentros y prácticas sean algo continuo y permanente.
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¡Un saludo y ánimo!