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Testato sugli animali, il vaccino non è innocuo
Papilloma virus, decine di casi di reazioni gravi. L'appello dei ricercatori
Il papilloma virus umano è molto diffuso: ne esistono oltre cento sierotipi, ma di questi solo alcuni sono capaci di provocare alterazioni della mucosa dell'utero che possono portare al tumore.
Cercare una cura per eliminare il papilloma virus, e quindi per evitare che molte donne contraggano un tumore all'utero, è sicuramente un'iniziativa condivisibile.
La strada per il momento percorsa è stata la creazione di un vaccino che naturalmente, come tutti gli altri, è stato sperimentato sugli animali, giudicato efficace e sicuro e quindi commercializzato e somministrato, soprattutto alle ragazze di 12 anni.
Se andiamo a visitare i siti dove si parla della vaccinazione, possiamo leggere come sia sicura e in grado di provocare rarissimi effetti collaterali di scarsa importanza.
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Tuttavia, nonostante questo idillico quadro che ci testimonierebbe dell'eccellente risultato ottenuto anche grazie agli animali vivisezionati, nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia che in Spagna, in base ai dati del Sistema di Farmacovigilanza, dall'inizio della campagna di vaccinazioni contro il papilloma virus umano fino allo scorso 10 febbraio, sono stati almeno 120 i casi di adolescenti con possibili reazioni avverse al vaccino, dei quali 45 considerate gravi.
Sette delle giovani in questione sono state ricoverate, cinque con convulsioni, mentre un terzo del totale ha riportato problemi neurologici come nausea, sincopi o perdita di conoscenza. Curiosamente, fonti del Ministero della Sanità assicurano, invece, che si sono registrati solo cinque casi di possibili effetti avversi al vaccino.
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Se però abbiamo la pazienza di cercare in giro per il mondo quelle informazioni, che i cultori della vivisezione non amano sentire, possiamo trovare che negli Usa il Washington Time riporta 20 Stati nei quali si sono verificate reazioni avverse che vanno dalla perdita di coscienza al collasso e 13 casi di Guillame-Barré; il National Vaccine Information Center segnala 5 casi di morte, 51 di invalidità e 1358 ricoverate d'urgenza, L'Emea (European Medicines Agency) ha comunicato che due giovani donne sono morte improvvisamente dopo aver ricevuto la vaccinazione contro il papilloma virus. Una delle morti è avvenuta in Austria e l'altra in Germania. La causa dei decessi non è stata identificata, ma queste due morti fanno seguito al decesso di altre tre ragazze di 12, 19 e 22 anni, avvenute negli Stati Uniti, alcuni giorni dopo la somministrazione del vaccino.
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Per questo motivo è stato lanciato nel mondo un appello da parte di oltre 4mila ricercatori spagnoli, di cui il primo firmatario è Alvarez-Dardet, direttore del Journal of Epidemiology and Community Health , per una moratoria delle vaccinazioni contro il papilloma virus, sicurissime negli animali, ma evidentemente non negli esseri umani.
L'opinione pubblica è da sempre sottoposta ad una costante cattiva informazione riguardante gli esperimenti sugli animali. Quanti sono favorevoli a questo tipo di ricerche condizionano sistematicamente le persone a ritenere gli animali da laboratorio indispensabili per il progresso scientifico.
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Il campo dove è impiegato il maggior numero di animali è proprio quello dei test per i farmaci e i vaccini. Gli studi sugli animali dovrebbero stabilire se le sostanze in fase sperimentale sono terapeutiche, ossia in grado di guarire la malattia per la quale saranno impiegate e innocue, ossia non provocheranno gravi effetti collaterali. Così periodicamente i mezzi di comunicazione di massa sparano in prima pagina gli eccezionali risultati ottenuti nei laboratori di vivisezione, ma sistematicamente tralasciano di informare la gente tutte quelle volte, e sono l'assoluta maggioranza, nelle quali la somministrazione di queste sostanze innocue per gli animali si dimostrano poi tossiche o, nel migliore dei casi, inutili negli esseri umani.
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Intervista di Stefano Cagno su Liberazione Animale
Circolano in varie liste messaggi di forte perplessità sui vari appelli nel web contro la deregulation in preparazione al Senato in materia di caccia; normalmente sono messaggi di ingenui che consultano sul sito del Senato singoli testi di specifiche modifiche e che non vi ritrovano proposte come:
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- caccia da parte dei sedicenni,
- l'abolizione dell'obbligo per le regioni di disciplinare la tassidermia,
- cancellazione dell’interesse nazionale per la tutela della fauna,
- scomparsa della definizione di specie superprotette,
- liberalizzazione dei richiami vivi,
- sostituzione dell’ex INFS con istituti regionali,
- caccia in deroga nei parchi, piombo nichelato nelle zone umide,
- sostanziale cancellazione degli ATC,
- ritorno all’uso degli animali come zimbelli,
- caccia in presenza di neve e ghiaccio,
- riduzione della vigilanza venatoria,
- liberalizzazione totale dell’attività venatoria nelle aziende private
eccetera.
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Chiariamo che la proposta di cui parliamo è scaricabile qui.
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Purtroppo molti "scettici" non conoscono l'iter di formazione delle leggi in Italia.
Varie singole proposte di legge su uno stesso tema vengono assegnate alla commissione parlamentare competente (nel nostro caso, per la caccia, la XIII commissione ambiente del Senato stesso ). Viene incaricato un relatore di preparare un TESTO BASE UNIFICATO delle varie p.d.l., su cui si confrontano i rappresentanti dei gruppi parlamentari in commissione e il cui risultato viene prima votato in Commissione e poi trasmesso all'Aula nella sua interezza.
Al momento siamo ancora nella fase di stesura/rimaneggiamento del testo unificato delle varie proposte peggiorative. Avendo il relatore designato, senatore Franco Orsi, anticipato i contenuti della stessa ai siti web delle associazioni venatorie, l'allarme preventivo è partito da subito, anche se il testo di cui al link qui sopra ad oggi non è ancora ufficialmente inserito nel sito internet del Senato.
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Chiaramente nell'appello di varie Associazioni ambientaliste non si sono potuti toccare approfonditamente tutti i punti peggiorativi, ma è in preparazione una guida ragionata verrà messa sul sito www.abolizionecaccia.it e sul sito www.tutelafauna.it quando il testo anticipato dal relatore sarà ufficialmente all'ordine del giorno. I tempi non saranno lunghi, purtroppo.
Si torna a manifestare in via Cola di rienzo, già teatro di decine di presidi in due anni, contro la moda cruenta di MaxmaraFashionGroup e la sanguinaria industria della pelliccia.
Per tutt* le/gli attivist* roman* (e non) l'appuntamento è in Via Cola di Rienzo n°275 dalle ore 16.30 alle ore 19.30 (zona piazza Risorgimento - metro A Ottaviano)
Dopo la partecipazione al corteo NO VAT di due settimane fa, nuovamente moss* dalla consapevolezza che lo sfruttamento animale trova ampie giustificazioni nel dominio delle religioni profondamente radicato nella cultura antropocentrica, questa domenica antispeciste e antispecisti provenienti da tutto il Lazio (e non solo) parteciperanno al CARNEVALONE LIBERATO, festa dell'autoliberazione di Poggio Mirteto dallo stato pontificio, con un banchetto informativo su veganismo, etica antispecista e liberazione animale, umana e della Terra.
Coglieremo l'occasione godereccia e mangereccia anche per una nuova distribuzione gratuita di cibo altrimenti sprecato dalla frenesia consumistica: torna FOOD NOT BOMBS a scuotere le coscienze e riempire (veganamente) le pance!
DOMENICA 1 MARZO dalle 11.00 alle 20.00
presso il CARNEVALONE LIBERATO
Poggio Mirteto (RI) - www.carnevalone.net
Fino alla liberazione animale,
antispeciste e antispecisti romane/i
romantispecismo@inventati.org
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GUARDA
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COSA
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SUCCEDE
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SULL'ISOLA...
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Cacciatore maltese con 2 Falchi di Palude, bloccato poco dopo.
Abbattimento rarissima Cicogna Nera(video Piero Liberati).
Aquila Minore uccisa a fucilate in pieno giorno.
Rinvenimento del cadavere di un Falco Pecchiaiolo, sparato.
Liberazione di 72 uccelli limicoli sequestrati.
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Ritorna a Firenze la mostra VIVERE VEGAN. Dal 27 febbraio al 1 marzo 2009, orario 10 – 18, alla Sala delle Vetrate in Piazza Madonna della Neve, ex Murate. Un evento all’interno del ciclo di attività “Se non ora quando".
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Appuntamenti con la sostenibilita’” promosse dallo Sportello EcoEquo del Comune di Firenze. Il 27 febbraio 2009 ore 18, inaugurazione con aperitivo.
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Ideata e realizzata da Progetto Vivere Vegan Onlus (www.viverevegan.org), la mostra, attraverso immagini fotografiche in grande formato, testi, video, e istallazioni multimediali ci porta nel mondo del veganismo per capire le motivazioni di questa scelta etica, e per conoscere più da vicino questo stile di vita cosi attuale e sempre più necessario per rispettare non solo gli animali, ma anche l’ambiente e le persone. Ma cosa vuol dire essere vegan? Chi segue questo stile di vita considera gli animali esseri sensibili con un loro
valore intrinseco e non semplici oggetti. I vegan non mangiano prodotti di origine animale come carne, uova e latticini, non indossano pelle o lana, non usano prodotti sperimentati sugli animali. Non comprano animali e non li tengono in gabbia, non visitano zoo e acquari, non vanno al circo e agli spettacoli con l’impiego di animali. Evitano insomma tutto quello che comporta la morte e la sofferenza per gli animali.
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Così leggiamo in un primo testo introduttivo:
“Con questa mostra vogliamo illustrare, nel modo più delicato possibile, le sofferenze che infliggiamo agli animali ogni giorno, in ogni parte del mondo. Ma vogliamo sopratutto dare le informazioni giuste per poter intraprendere la scelta vegan, così semplice quanto efficace nell’ottenere risultati concreti per gli animali, ma non solo. Tutto è collegato. Il rispetto degli animali non può prescindere da quello per l’ambiente, per la propria salute e per i popoli che hanno bisogno di aiuto. Perchè c’è solo un modo per rispettare il mondo
dove viviamo ed è quello di rispettare tutti, senza distinzione di sesso, razza o specie".
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Ci emozioneremo vedendo i filmati e rifletteremo sui testi che accompagnano lo spettatore passo passo verso la conoscenza di questo stile di vita stimolante e sorprendente.
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Avremo poi modo di apprezzare le immagini delle campagne di Campagne Per Gli Animali (www.campagneperglianimali.org) e leggeremo citazioni di personaggi della storia che, ancora attuali, ci porteranno a scoprire un nuovo modo di vedere il nostro rapporto con gli animali. Per tutta la durata della mostra sarà visibile il film Earthilings (Terrestri) diretto da Shaun Monson, narrato da Joaquin Phoenix, con le musiche originali di Moby. Il film è nella versione originale con sottotitoli in italiano. Una testimonianza forte che invitiamo tutti a vedere. Perché come ha detto Gandhi: “La verità non danneggia mai una causa giusta”.
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Scarica la cartolina
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Contatti:
Sportello EcoEquo tel 055 587706
sportelloecoequo@comune.fi.it
http://sportelloecoequo.comune.firenze.it
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Roberto Politi 055 620262 – 335 6177997
Progetto Vivere Vegan Onlus
info@viverevegan.org
www.viverevegan.org
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Il 17 novembre è partita Radio Polifemo, programma radiofonico di 15 minuti per parlare di questioni animali. A diffonderlo è Amisnet, agenzia di informazione sociale che pubblica on line sul proprio sito, da dove può essere ascoltato anche senza download, e distribuisce il programma a diverse radio italiane che lo trasmettono sulle loro frequenze.
Ogni settimana un tema e un'intervista a un esperto per cercare di immedesimarsi nel punto di vista degli animali non umani, coinvolti in quasi tutte le azioni umane e, quasi sempre, coinvolti loro malgrado.
Tutte le puntate sono ascoltabili on line sul sito dell'agenzia Amisnet. Il programma di Radio Polifemo viene gestito e curato da Leonora Pigliucci.
- Prima puntata; randagismo e canili lager: il paese che abbandona i cani.
- Seconda puntata; vivisezione: la U.E. vuole i metodi alternativi.
- Terza puntata; circo, quando lo sfruttamento fa spettacolo.
- Quarta puntata; la scelta vegan, portare in tavola la compassione.
- Quinta puntata; sicurezza alimentare e allevamenti: non solo diossina.
- Sesta puntata; caccia, troppi illeciti e poca sicurezza.
Nella prima puntata si parla di randagismo e canili lager. Ospite il presidente della Lav Gianluca Felicetti che spiega le ragioni storiche di una piaga tutta italiana, fa il punto sull'applicazione della legge 189/2004 sul maltrattamento degli animali, ipotizza soluzioni alternative alle gabbie per i cani liberi.
Il link alla prima puntata
Nella seconda puntata, andata in onda lunedi 24 novembre, è stato intervistato Giulio Tarro, virologo, noto per i numerosi studi con la sua equipe di ricercatori ideologicamente antivivisezionisti. Tarro è tra i responsabili del LIMAV. A seguire nella stessa intervista, l'esperienza di Sara D'angelo presidente di "Vita da Cani ONLUS" sul recupero degli animali usciti dal laboratorio.
Il link alla seconda puntata
Nella terza puntata, di lunedi 1 dicembre, si è parlato di "Circo, quando lo sfruttamento fa spettacolo", con Francesca Sorcinelli e Massimo Tettamanti.
Il link alla terza puntata
Nella quarta puntata, dell'8 dicembre, il tema era "La scelta vegan, portare in tavola la compassione" toccando aspetti salutistici, ecologisti e etici, discussi da Mario Tozzi del CNR, Vincenzino Siani docente universitario e Piero Liberati co-fondatore di ValleVegan.
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Il link alla quarta puntata
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Nella quinta puntata, Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano e Roberto Marchesini, veterinario e docente di zooantropologia e benessere animale presso l’Università di Milano, hanno trattato: "sicurezza alimentare e allevamenti: non solo diossina".
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Il link alla quinta puntata
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Nella sesta puntata, l'argomento è stato la "Caccia, troppi illeciti e poca sicurezza", con le esperienze di Catia Acquaviva responsabile anti-bracconaggio della LAC e Stefania Simoni cittadina di Pomezia.
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Il link alla sesta puntata
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A breve i prossimi argomenti...
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martedi 24 febbraio con Vegan Riot !!!
Cena di 8 portate più dolce & frappe presso l'associazione vegetariana La Mucca Pazza, via del giardino vecchio 2, Marino (RM) - a due km da Ciampino -
Selezioni musicali disco-trash, panze eticamente piene, maschera si... ma anche no. NO schermo, no partite!
15€ esclusi beveraggi, inclusa acqua fresca del sindaco e tessera dell'associazione.
Si consiglia la prenotazione Tel 06 9367484
WWW.VEGANRIOT.IT vecchiosaggiohc@hotmail.it
NORME BIPARTISAN - E' la deputata del Pdl Gabriella Giammanco la capofila di questa mobilitazione di parlamentari che, provenienti da tutti gli schieramenti, stanno lavorando ad un progetto di legge che metta la parola fine alla presenza di bestie più o meno feroci nelle piste e nelle gabbie dei circhi italiani. A sostegno dell'iniziativa ci sono anche la Lega Antivivisezione e l'Ente nazionale per la protezione animali, che da tempo si battono per una evoluzione dell'arte circense che come già avviene in molti casi, l'esempio più eclatante è quello del Cirque du Soleil, riesce a ottenere un grande successo anche facendo a meno degli animali. Non a caso i presidenti delle due associazioni erano presenti alla Camera alla presentazione ufficiale delle nuove norme. E con loro anche due personaggi conosciuti al grande pubblico e da tempo impegnati sul fronte della tutela degli animali: Licia Colò e Giorgio Panariello.
CIRCHI SENZA ANIMALI - «Questa proposta non è contro gli spettacoli circensi - ha detto l'on. Giammanco -, ma oggi il circo sopravvive grazie allo Stato che lo finanzia e penso che proprio quest questa ragione etica debba rispettare gli animali e la loro natura». «Il circo senza animali - secondo la parlamentare - non solo è possibile ma è necessario per recuperare un rapporto tra uomo e natura, tra bambini e animali».. In base alla nuova normativa, il cui iter è al momento alle fasi iniziali (il testo è all'esame della commissione Cultura che sta provvedendo a recepire le norme analoghe contenute in altre proposte di legge già giacenti in Parlamento), le risorse del Fondo unico per lo spettacolo andranno solo ai circhi e agli spettacoli viaggianti che non utilizzano animali. Non solo: si prevede di vietare l'ingresso in Italia ai circhi stranieri che contemplano l'utilizzo di animali e si annuncia l'istituzione di una commissione presso il ministero dell'Ambiente, che si occupi di gestire la dismissione graduale degli animali già attualmente «in servizio» nei circhi, occupandosi di individuare le migliori sistemazioni alternative.
PANARIELLO E COLO' - «Finalmente si fa qualcosa - ha detto Panariello - e questo non sighificherà perdere lo spettacolo, basta appunto guardare al successo del Cirque du Soleil, che dimostra come si possa vivere di circo anche senza animali». «Ho avuto la fortuna di vedere gli animali in natura - ha detto invece Licia Colò - e anche se alcuni grandi circhi dicono che gli animali sono un bene prezioso, il fatto stesso di averli privati della libertà è sufficiente a farmi sostenere che non debbano essere impiegati».
LA POSIZIONE DEI CIRCENSI - E l'idea non sarebeb poi così lontana dal tradursi in realtà: «Il mondo del circo ha già compiuto il 90% del cammino in questa direzione» ha detto Antonio Buccioni, vicepresidente Agis. Tuttavia l'ente circhi continua a sostenere la bontà della presenza degli animali negli spettacoli e nel proprio sito Internet dedica un'apposita sezione alla questione, spiegando come le moderne tecniche di addestramento e le condizioni di vita degli animali utilizzati negli show siano orientate al loro benessere psico-fisico. Una tesi opposta a quella che ha ispirato la legge, richiamata anche nella premessa del provvedimento, dove si legge tra l'altro che l'uso di animali ha confinato i circhi «nel vicolo dell’anacronismo»: «Per la loro intera esistenza - è scritto nella pdl 1564 presentata alla Camera lo scorso 30 luglio - gli animali sono obbligati in angusti spazi, in molti casi con l’ausilio di mezzi coercitivi, quali le catene, tipici dei peggiori orrori della tortura. Da tale deplorevole situazione gli animali sono svincolati solo per eseguire a comando, spesso sotto il giogo della frusta, esercizi contrari alla loro natura. La violenza perpetrata nei confronti degli animali è continua, dalle condizioni di detenzione al trasporto in container per finire con l’addestramento finalizzato a soggiogare l’animale alla volontà dell’uomo». E ancora: «Per imparare gli esercizi dello spettacolo gli animali subiscono addestramenti basati su violenze fisiche e psichiche che mortificano la loro natura». Di qui la decisione di mettere in atto un forte deterrente, forse l'unico realmente efficace, alla continuazione di tali pratiche: il taglio dei contributi statali.
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Confuse sono le presenze che vivono questi organi, piccole costruzioni simbiotiche dense di frenetico ritmo, una industria di materia organica, una macchina infernale artefice del dolore del quotidiano sopravvivere; una squallida merce priva di creazione. Si percepiscono come animali dotati della sublime consapevolezza, un bagliore di luce nell'oscurità dell'ignoto sperimentare, come fosse un giogo insopportabile quello del nascere. Da individui naturali figli dell'immensa potenzialità di un seme si sono fatti artisti della sofferenza, fabbri di catene e lame, oratori della cultura necrofila dominante, spiriti venduti alle comodità dell'oblio. Sono frammentarie le ispirazioni di questi macabri poeti invaghiti della morte, sono come marionette, caricature di quello che hanno fatto loro dimenticare con vigorosa convinzione e superbia. I desideri che coltivano nelle loro membra hanno il sapore della ruggine, metallo urlante che risponde alla volontà della mercanzia, colorata di orizzonti come le sfumature di un pozzo senza fondo.
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Hanno dato la morte alla nostra madre ed elevato all'Onnipotente l'immagine paterna del loro marcio ego, cieco e sordo alle grida dei loro fratelli e sorelle. Il dolore si fece nutrimento ed il sangue disinfettante degli impulsi, una falce affilata inquisitrice del naturale battere del cuore. Il loro muscolo rosso e putrefatto istiga all'indifferenza, alla cultura della Morte!
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Necrofagia, la religione delle civili fauci assassine! Necrofagia il sostentamento dell'umana depravazione! Necrofagia, amara perversione!
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Noel
Il 3 febbraio '09 ho potuto constatare personalmente la situazione del canile di Cicerale (SA), da tempo denunciato dagli animalisti di zona. Mi trovavo con gli avvocati Cristina Salvucci, Eleonora Piraino e altre volontarie dell'ACL, il NAS Nucleo Anti Sofisticazioni, il Ministero della Salute. Intervenuti direttamente.
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Iniziamo a coordinarci per chiudere definitivamente le gabbie! Nessuna gestione, solo chiusura e soluzioni alternative. Ora occorre supporto volontario, anche da chi ruota intorno a Vallevegan, per le associazioni che monitorano i trasferimenti. A breve aggiornamenti.
Notizia riportata anche dal Corriere del Mezzogiorno.
Il sopralluogo: La delegata del sottosegretario Martini in visita alla struttura sequestrata dal Nas.
Ministero ordina: Cicerale è un lager, via i cani
CICERALE — «Il canile di Cicerale è una di quelle situazioni che, in un paese civile come l'Italia, non si possono assolutamente tollerare». La delegata del Ministero della Salute, Gaetana Ferri, non ha dubbi: «I cani - dice all'assemblea di sindaci, veterinari e comandanti di polizia municipale dei comuni convenzionati con il canile cilentano - non possono stare lì un minuto di più. Bisogna trovare una soluzione di emergenza, perché questa è un'emergenza». E quando parla, sottolinea di farlo a nome del sottosegretario alla Salute, Francesca Martini.
Il sopralluogo alla struttura sequestrata un mese fa dai Nas di Salerno e affidata in custodia giudiziale al servizio veterinario dell'Asl Sa3 è cominciato ieri di buon mattino. «Le condizioni igienico-sanitarie del canile non sono affatto buone. Ci sono cani non identificati e cani non sterilizzati. Gli animali non sono in condizione di restare lì, anche perché i comuni spendono soldi pubblici». E il suo appello è rivolto proprio ai sindaci dei 96 comuni convenzionati con la struttura definita dagli animalisti «un lager». «Mi rivolgo principalmente ai sindaci - incalza la dottoressa Ferri - perché sono loro i principali responsabili dei cani randagi presenti sui rispettivi territori: quando stipulate convenzioni con i canili assicuratevi che la struttura sia degna di mantenere gli animali in buone condizioni. Per quanto riguarda il Ministero, noi faremo ulteriori accertamenti sulla vicenda ». C'era anche il colonnello dei Nas Campania, Ernesto Di Gregorio, che, insieme al comando provinciale di Salerno, sta portando avanti le indagini sul canile. Il Comune di Campagna ha già offerto la propria disponibilità ad accogliere qualche centinaia di cani. Così come il Comune di Albanella, dove è disponibile una struttura ad hoc che, per entrare in funzione, ha bisogno solo del collaudo dell'Asl Sa3. Non è mancato qualche sindaco che ha storto il naso. Come il primo cittadino di Trentinara e il comandante dei vigili urbani di Vallo della Lucania che ha proposto la messa in sicurezza del canile con fondi regionali. A quel punto le associazioni animaliste sono insorte.
Angela Cappetta
Gaetana Ferri
Piero
Comunicato stampa
Il 31 gennaio è terminata la stagione di caccia.
Ecatombe anche di esseri umani per lo scarso rispetto delle norme di sicurezza
Il bracconaggio resta fuori controllo in diverse aree del Paese, mentre al Senato si prepara la grande deregulation.
37 morti e 73 feriti sono il corollario di una stagione venatoria ove il rispetto delle norme di sicurezza, oltre che della fauna protetta è ancora una chimera.
Al tramonto di sabato 31 gennaio si conclude la stagione di caccia 2008/09, iniziata a settembre.
I cacciatori italiani sono passati dai 2 milioni degli anni ’60 ai circa 700.000 di oggi, ed un’attività ormai oggetto del disprezzo della maggioranza degli Italiani, di scarso interesse per i giovani d’oggi, cerca di sopravvivere ai propri errori invocando assurde deregulations , anziché concorrere alla salvaguardia del patrimonio faunistico e degli habitat.
I dati della stagione di caccia che volge alla fine attestano una sequenza impressionante di fatti di sangue o altri incidenti di caccia: 37 morti e 73 feriti per episodi correlati all’impiego di armi da caccia o all’esercizio venatorio (circa la metà nel corso di battute di caccia al cinghiale). 2 morti e 6 feriti tra gente comune coinvolta ,anche se non stava praticando la caccia.
Anche l’alto numero di cacciatori colpiti da infarto nella zone di caccia, mentre vagavano con armi cariche, dimostra la frettolosità degli esami medici per il rinnovo delle licenze, e l’inadeguatezza del Decreto del Ministero Sanità del 28/4/1998 sui requisiti psicofisici per esercitare la caccia, che nulla prescrivono o vietano in caso di malattie cardiovascolari.
L’insufficienza dell’attività di vigilanza non riesce ancora a contrastare alcune importanti sacche di bracconaggio, come nella provincia di Brescia, nei laghi costieri pugliesi, in Sardegna e nelle lagune venete, compreso in special modo il Delta del Po, nelle piccole isole tirreniche e siciliane, ove imperversano l’abbattimento di esemplari di specie protette, il mancato rispetto dei limiti di carniere, l’impiego di mezzi non consentiti (come trappole, lacci, uso di richiami acustici a funzionamento elettromagnetico).
Ancora inattuato dalle Regioni il divieto di impiego di pallini di piombo nella caccia in zone umide, previsto dalla legge 66/2006.
Sono sempre in corso due ulteriori procedure di infrazione comunitaria, avviate dalla Commissione UE, su violazioni da parte di 13 Regioni della Direttiva 79/409 CEE sulla protezione degli uccelli selvatici, per la caccia in deroga a specie protette (come fringuelli, peppole, passeri).
Nel frattempo in Commissione Territorio/Ambiente del Senato si sta elaborando il testo unificato di una decina di proposte di deregulation (quasi tutte del PDL), per aumentare i periodi di caccia, depenalizzare sia l’uccisione di specie protette, sia l’uso dei bocconi avvelenati e lo sparo dagli autoveicoli, e per incrementare la mobilità interregionale dei cacciatori di animali migratori.
Dal sito http://www.abolizionecaccia.it/
Resoconto AIP Road Trip Bologna 17.01.2009
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Quello di sabato per i negozi bolognesi di MaxMara e Max&Co è stato un pomeriggio che difficilmente riusciranno a dimenticare.
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La giornata doveva essere del tutto tranquilla, prevedendo due proteste in contemporanea davanti ai negozi di MaxMara in Via Rizzoli e Max&Co in Via Archiginnasio. Purtroppo, ancora una volta, il questore ha scelto di giocare sporco con noi, vietandoci di fatto i presidi e costringendoci invece ad un'assembramento sotto le due torri, a 200 metri dal negozio in Via Rizzoli e a quattro isolati da quello di Max&Co!
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La frustrazione per le ennesime proteste rovinate dalle assurde e ingiustificate prescrizioni imposteci, che di fatto annullano l'efficacia dei presidi, ha portato molte persone a scegliere di non piegarsi ancora una volta a questi "soprusi democratici" e a dare un segnale forte e chiaro della nostra determinazione sia alla questura, ma ancor più a MaxMara FG.
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Dopo un ora di protesta, dal nutrito gruppo di persone accorse (sicuramente piu di 50), un gruppetto si stacca e cerca di raggiungere le vetrine in Via Rizzoli di MaxMara, per inscenare una protesta pacifica ma non autorizzata. Ovvimanete subito interviene la polizia schierandosi davanti alle porte (bloccando l'entrata) e iniziando a spintonare e minacciare gli attivisti. Per un'oretta, schivando gli spintoni della polizia, spieghiamo attraverso i megafoni l'assurda situazione ai passanti e ribadiamo il motivo per cui da due mesi a questa parte presidiamo i negozi del gruppo MaxMaraFG.
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Nel frattempo, approfittando della confusione, due ragazze si allontanano dalla protesta e, senza dare nell'occhio, riescono a raggiungere il negozio MaxMara sito in Via Archiginnasio. Questo negozio non è mai stato oggetto di nostre proteste ed è probabilmente per questo che non era presidiato dalla polizia. Il gioco quindi risulta facile, le attiviste entrano e da sotto la giacca estraggono due tubi; pochi secondi e si allucchettano alla struttura dell'allarme anti-taccheggio, bloccando di fatto l'accesso al negozio.
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Digos e polizia, evidentemente impreparati, si trovano impacciati, cercano di tirare via le attiviste legate e in questo tentativo fanno cadere un manichino, rompendo una collana esposta. Nel frattempo accorrono altri attivisti, sia dal gruppo che continuava il presidio sotto le due torri, sia quelli che avevano dato vita alla protesta in Via Rizzoli. Anche qui si inscena una protesta che per mezz'ora, sempre schivando gli spintoni della polizia, fa rieccheggiare le responsabilità di MaxMara lungo tutti i portici di Via Archiginnasio.
Al negozio di MaxMara non rimane allora che abbassare le saracinesche mezz'ora prima della chiusura.
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A questo punto si scioglie pure la protesta sotto le due torri e tutti ci spostiamo sotto la questura ad attendere il rilascio delle due attiviste, trattenute per ben 2 ore dentro gli uffici.
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A giornata conclusa, ritrovandoci tutti alla serata benefit AIP organizzata al Lazzaretto, si tirano le somme di una giornata intensa. Sicuramente quello dato oggi è stato un segnale molto forte, che aiuterà i dirigenti a capire con chi hanno a che fare. Oltretutto, grazie anche al folto numero di persone accorse, sotto le due torri si è creata una protesta che ha avuto ampissima visibilià; mentre l'allucchettamento e le due proteste spontanee davanti ad entrabi i negozi di MaxMara ha sicuramento contribuito in modo significante a rovinare un affollato sabato di shopping.
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Alla famiglia Maramotti sia chiaro che le proteste non si fermano e che, dopo Milano e Bologna, deve attendersi sempre più allucchettamenti nei suoi negozi in tutt'Italia. Nè restrizioni, nè tanto meno sgambetti e manganellate, ci fermeranno e, anzi, qualora la questura decidesse di darci nuovamente prescrizioni ai nostri prossimi presidi, sa cosa deve aspettarsi.
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Tutto promette bene per il prossimo appuntamento nazionale AIP il 21 febbraio a Genova.
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Manteniamo alta la pressione!
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BOLOGNA VEGAN CREW
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Fonte CampagnaAIP