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Vaccinare un animale "domestico": è necessario?
 Sempre, bisogna pensare all'individuo di cui ci prendiamo cura
 Solo per i cuccioli, sono troppo deboli e senza intervento esterno rischiano di morire. Da adulti se la cavano
 Mai, i vaccini sono testati su molti altri animali e per salvarne uno se ne condannano molti altri
 No, non servono anche perchè la natura deve fare il suo corso
 Non so, non escludo la vaccinazione ma valuto di volta in volta

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Pubblicato da vegandalf il 27/02/2009 alle 15:53:43, in romantispecismo, letto 2788 volte

Dopo la partecipazione al corteo NO VAT di due settimane fa, nuovamente moss* dalla consapevolezza che lo sfruttamento animale trova ampie giustificazioni nel dominio delle religioni profondamente radicato nella cultura antropocentrica, questa domenica antispeciste e antispecisti provenienti da tutto il Lazio (e non solo) parteciperanno al CARNEVALONE LIBERATO, festa dell'autoliberazione di Poggio Mirteto dallo stato pontificio, con un banchetto informativo su veganismo, etica antispecista e liberazione animale, umana e della Terra.

Coglieremo l'occasione godereccia e mangereccia anche per una nuova distribuzione gratuita di cibo altrimenti sprecato dalla frenesia consumistica: torna FOOD NOT BOMBS a scuotere le coscienze e riempire (veganamente) le pance!


DOMENICA 1 MARZO dalle 11.00 alle 20.00
presso il CARNEVALONE LIBERATO
Poggio Mirteto (RI) - www.carnevalone.net


Fino alla liberazione animale,
antispeciste e antispecisti romane/i
romantispecismo@inventati.org

 
Pubblicato da Piero il 19/04/2024 alle 13:04:40, in Notizie sparse, letto 602 volte
- 5 marzo ore 13 staz. Cadorna
Gli animali sono oggetti, liberarli è una rapina...
Questa è la storia dell'incontro fra una cena e una persona.
L'11 ottobre 2007, sulla ghiacciaia del pam di via Olona di Milano, sotto gli occhi di tutti, qualcuno agonizzava. Agonizzava da giorni. Il corpo gelato, i sensi annebbiati dal freddo. Agonizzava senza sapere perchè. Agonizzava e aveva paura.
Sdraiata su una ghiacciaia, una cena conosceva il terrore, il dolore, la nostalgia... Quella cena, in silenzio, urlava... Quella cena che sognava il mare...
Un continuo rumore copriva quel grido silenzioso e disperato, rendendo quel qualcuno cena silenziosa.
Ma ascoltando per un attimo il silenzio, era impossibile sottrarsi alle urla inascoltate di una cena, che in silenzio piangeva.
Quel giorno, una cena e una persona si guardavano e si ascoltavano. E poi correvano, insieme, verso il sogno di chi era nato astice ed era stato trasformato in cena. Verso il sogno di chi, sognando, piangeva.
Ma una ragazza ora correva fuori da un supermercato con in mano una cena!
L'uomo saltava giù dal camion e bloccava quella ladra di cene costosissime. Chiamava la polizia, per fermare definitivamente quella criminale.
Quella sera, mentre una ladra veniva arrestata per rapina, una cena cuoceva...
In p.zza Cadorna, alle 13 di giovedì 5 marzo, in occasione dell'ultima udienza del processo per rapina, è stato organizzato un presidio, per urlare che un animale non è una cena e che una liberazione non è una rapina.
Intanto, nel tribunale dei minori di Milano, verrà letta la rivendicazione che incolliamo qui sotto.
Ognuno sarà il benvenuto, ma ci piacerebbe non avere sigle o bandiere, per dire ciò che profondamente sentiamo come persone.
LETTERA DI UN ASTICE AD UN GIUDICE
UNO DEI MILIONI... PROPRIO UNO... PROPRIO LUI...
Immaginate per un attimo di essere sdraiati in una scatola di vetro, a pancia in giù sul ghiaccio, con mani e piedi legati e un pezzo di nastro adesivo sulla bocca. E' ormai una giornata che siete in quella posizione, o forse cinque minuti, in effetti vi è difficile dirlo con precisione. siete legati in mezzo a centinaia di giganteschi pacchetti di tetrapack, sacchetti di plastica, bottiglie di lemonsoda, elastici e spazzole per capelli. centinaia di persone si muovono intorno a voi. vi guardano, ma sembrano non vedervi, prese a saltare da uno scaffale all'altro, come tutte spinte da uno stesso impulso perverso a voi sconosciuto. quante ore, o giorni, o minuti saranno passati? qualcuno si ferma, vi osserva, dice qualcosa in una lingua incomprensibile. un'altra voce risponde da dietro la vostra testa, che è ormai talmente infreddolita da non pensare nemmeno di poterla provare a girare. da quanti anni, o giorni, siete chiusi li dentro? ogni secondo dura un minuto, ogni minuto un'ora, mentre contate il tempo secondo dopo secondo, e ad ogni secondo vi chiedete quanti altri ne dovranno seguire. un guanto enorme si protende verso di voi, vi solleva. la prima voce parla un'altra volta e voi vi ritrovate di nuovo con la pancia sul ghiaccio. qualcuno di fianco a voi viene sollevato a sua volta e chiuso in un pacchetto di cellofan. due persone, mentre scelgono le patatine fritte nello scaffale vicino al vostro, guardano la scena come fosse la cosa più normale del mondo. tutti intorno a voi si comportano come se lo fosse.
Voi li guardate senza capirli e vi chiedete perché siete chiusi li dentro... e forse è un bene che di questa domanda non possiate conoscere la risposta...
io vivevo nel buco di uno scoglio, levigato dalle onde del mare (forse questa frase avrei dovuto interromperla a "io vivevo"). conoscevo perfettamente il mio fondale e sapevo che ogni onda avrebbe portato qualcosa di diverso e di nuovo. me ne stavo li, per giornate intere sulla mia roccia, a sentire il risucchio delle onde sul mio corpo immobile.
Non so come abbia fatto a ritrovarmi catapultato all'inferno, è stato un attimo, quello che mi ricordo è solo il fondo del mare, e poi decine, centinaia di pesci schiacciarsi e contorcersi sulla mia schiena e sotto la mia pancia. l'acqua che scendeva, sempre di più, trascinandoci verso il basso, lasciandoci soffocare sempre più schiacciati l'uno sopra l'altro in balia della forza di gravità, ammucchiati come una catasta di legna. avevo paura, non capivo. all'improvviso siamo precipitati su un piano duro e asciutto. vedevo tutti morire soffocati, in preda alle convulsioni.
Poi mi sono sentito sollevare, qualcosa di stretto e doloroso mi costringeva le chele. io non capivo, non sapevo cosa stesse succedendo, tutt'ora non so cosa sia successo ne cosa succeda. non so come ne perchè mi sia ritrovato all'inferno. il mio corpo è atrofizzato dal ghiaccio. fatico a muovere le zampe. un dolore costante e logorante mi stringe la testa e non mi lascia un solo istante di tregua. mi chiedo perchè, mi chiedo cosa sia il posto in cui mi trovo. dove sono le onde del mare? mi chiedo da quanto tempo mi trovo qui e quanto ancora ne dovrà passare. mi chiedo se sarà questo il posto in cui dovrò morire o cosa ancora mi aspetti. e intanto aspetto, aspetto rassegnato, secondo dopo secondo. conto il tempo, senza lasciar passare un solo secondo senza chiedermi come e perchè sia stato strappato al mio mare e se mai potrò rivederlo.
E grido in silenzio, perchè voi non la potete sentire la mia voce straziata. e imploro chi di voi ha un cuore di riportarmi a casa.
Un astice dei milioni... proprio uno... proprio io..
In questo processo ci sono due parti in causa: una si deve difendere dall'accusa di rapina, l'altra è quella che accusa. Ogni anno miglia di astici muoiono bolliti vivi, miliardi di animali vengono torturati uccisi per soddisfare il nostro palato. Al mondo esistono milioni di lager, in cui gli animali non sono che numeri, fatti nascere al solo scopo di essere sfruttati e uccisi, considerati alla stregua di macchine che convertono i mangimi in carne, latte, uova, pellicce, risultati di esperimenti.
Trovo ai limiti dell'assurdo che in questo processo sia io a trovarmi al banco degli imputati, per questo motivo ho voluto con la presente lettera chiamare a testimoniare la vera vittima di tutta la vicenda, l'unico testimone che credo meriti veramente di essere ascoltato. Purtroppo ho dovuto usare sentimenti, parole, sensazioni e pensieri umani per provare a rendere vagamente l'idea della profonda angoscia e del dolore provati dall'animale, e dell'insensatezza della diffusa convinzione che chi ne è responsabile sia nel giusto. E' evidente che si tratti di un espediente letterario e sono consapevole del fatto che l'astice non possa aver provato tali sensazioni così come descritte, ma era l'unico modo per rendere l'idea avvicinandosene il più possibile. So comunque di non essere riuscita nel mio scopo, tuttavia non avrei potuto in alcun modo farlo. Si tratta di situazioni che chi ha vissuto non potrà mai raccontare e da chi non sono state vissute non potranno mai essere comprese... mai sul serio... mai fino in fondo... Tuttavia è sufficiente guardare un animale negli occhi per capire che dietro ad ognuno di loro, così come ad ognuno di noi, si trova un intero mondo, un mondo che nessuno ha il diritto di distruggere deliberatamente.
Considero questo processo un'occasione per provare a dare voce a tutti coloro le cui grida straziate non fanno che rimbalzare contro un muro di silenzio. Ritengo necessario non rinnegare quelle che sono state le vere ragioni del mio gesto per fermarci tutti un attimo a riflettere su cose erroneamente date per scontate, io con voi.
Il grattacielo in cui viviamo, la cui cantina è un mattatoio e il cui tetto è una cattedrale, dalle finestre dei piani superiori assicura effettivamente una bella vista sul cielo stellato. Ed il tutto si regge su un pregiudizio, simile a quello razzista o sessista, il pregiudizio antropocentrico, che giustifica la diversa considerazione degli interessi su base di specie. La scala dei valori è stata completamente ribaltata, conformemente alle esigenze umane, fino al punto di attribuire diverso valore alla sofferenza a seconda del grado di "razionalità" di chi la prova, senza minimamente considerare il fatto che sentimenti e sensazioni come dolore, paura, istinto ed interesse alla sopravvivenza, terrore, percezione della vita e della morte, non sono affatto connessi alla "ragione", ma semmai alla sensibilità, propria degli altri animali così come dell'animale umano. A dire la verità, comunque, non è neanche propriamente la razionalità ad essere portata come principio discriminante, ma la mera appartenenza di specie.
Prendiamo in analisi il caso di un uomo portatore di un handicap tale da renderlo privo di capacità razionali, ma non di sensibilità. Ragionando in modo laico, coerentemente con l'assunto che la razionalità sia il principio che stabilisce il valore della vita, della morte e della sofferenza, l'individuo in questione dovrebbe essere considerato (e di conseguenza trattato) alla stregua di un animale-non-umano, ovvero come un potenziale mezzo che consenta ai cosiddetti "esseri razionali" di conseguire i propri fini. Il fatto che ciò (fortunatamente) non avvenga, rivela un'evidente contraddizione. L'opposta valutazione che spinge in un caso ad infliggere e nell'altro a evitare la sofferenza, non è forse il sintomo di un atteggiamento schizofrenico? Perché non si ha il coraggio di mettere in discussione i principi che lo ispirano, invece di elevarli a verità assolute e indiscutibili? Se lo si facesse, forse un gesto come il mio risulterebbe non solo comprensibile, ma addirittura doveroso ed inevitabile.
Io ho visto la sofferenza negli occhi di quegli animali, questo è stato il motore del mio gesto. La pietas, uno dei più nobili fra tutti i sentimenti. Ho portato una serie di ragioni perfettamente in grado di essere capite. Voi avete la facoltà di stabilire se restituire la dignità ad un essere senziente sia o meno un gesto criminale, ma prima che possiate decidere se volervi prendere questa responsabilità, voglio appellarmi al vostro buon senso, vorrei che voi provaste a chiedervi: siete fino in fondo sicuri di avere il diritto di farlo? E siete certi di poter soprassedere su quanto sopra detto? ...E Siete disposti a prendervi la responsabilità di riconoscere la tortura e di condannare la compassione e l'empatia?
 
Pubblicato da marco il 03/03/2009 alle 17:44:36, in Notizie sparse, letto 1764 volte
Il 7 marzo 2009 la Clean Clothes Campaign (CCC) insieme al sindacato turco Deri Is organizzeranno una giornata di mobilitazione internazionale nei confronti di PRADA per denunciare la situazione di continua repressione del diritto dei lavoratori e delle lavoratrici della DESA, sua azienda fornitrice, ad organizzarsi in un sindacato libero.

Le mobilitazioni avverranno contemporaneamente a Milano, Londra, Parigi, Madrid e Istanbul. Maggiori info su: www.abitipuliti.org

44 persone della DESA, azienda turca che produce prodotti di lusso per il mercato europeo, sono state licenziate dopo essersi iscritte al sindacato DERI IS per cambiare le proprie condizioni di lavoro in fabbrica, dati i bassissimi salari, gli orari di lavoro eccessivi e le precarie condizioni di igiene come l�assenza di servizi igienici e di acqua potabile.

Avere un sindacato è un diritto non un lusso e i lavoratori hanno diritto ad un salario dignitoso.
PRADA e tutte le imprese committenti hanno la responsabilità di assicurarsi che i diritti dei lavoratori siano rispettati in tutta la filiera produttiva.

Per sensibilizzare l�opinione pubblica sul vero prezzo del lusso, la Campagna Abiti Puliti, sezione italiana della CCC, porterà in Italia una delegazione di sindacaliste turche composta da Emine Arslan e Nuran Gulenc, protagoniste della lotta che quasi un anno stanno conducendo insieme a molte altre donne e uomini della DESA per rivendicare il diritto fondamentale sancito dalle convenzioni internazionali alla libera associazione sindacale.

Per far notare quale sia il vero prezzo del lusso, sulla pelle degli umani come su quella degli animali, Abiti Puliti e Campagna AIP saranno insieme davanti al negozio PRADA di Milano anche contro le pellicce.
Prada si distingue infatti non solo per i casi citati di sfruttamento dei lavoratori, ma anche per un ruolo di spicco nell'utilizzo e nella promozione dei capi in pelliccia, derivanti dall'uccisione e lo scuoiamento di animali.

Prada è uno dei nomi italiani della moda che utilizza il maggior quantitativo di pelli di foca.
La caccia delle foche in Canada, che avviene ogni anno nel mese di marzo e che sta per cominciare nuovamente nei prossimi giorni, uccide 300.000 di questi splendidi animali.
La più grande strage di mammiferi marini nel mondo. Le distese di ghiaccio coperte dal sangue delle foche e le scene dei cacciatori con gli arpioni che li uccidono a colpi sulla testa sono state trasmesse da molte televisioni e non mancano ogni anno di fare scalpore e creare attenzione sulla moda delle pellicce, una vanità basata sulla sofferenza e di cui vogliamo denunciare la complicità di PRADA.
Appuntamento:

SABATO 7 MARZO - ORE 11.00
Davanti a PRADA, Corso Venezia 3, Milano
Nello stesso pomeriggio si svolgeranno anche due proteste davanti a negozi Max Mara nel centro di Milano:

Ore 15.00 davanti a Max&Co, Via Dante 7
Ore 17.00 davanti a Max Mara, Corso Genova 16
 
Pubblicato da chiara il 05/03/2009 alle 10:02:09, in romantispecismo, letto 1640 volte

Si torna a manifestare in via Cola di rienzo, già teatro di decine di presidi in due anni, contro la moda cruenta di MaxmaraFashionGroup e la sanguinaria industria della pelliccia.

Per tutt* le/gli attivist* roman* (e non) l'appuntamento è in Via Cola di Rienzo n°275 dalle ore 16.30 alle ore 19.30 (zona piazza Risorgimento - metro A Ottaviano)

 
Pubblicato da Piero il 05/03/2009 alle 19:45:52, in anti caccia, letto 3048 volte

Circolano in varie liste messaggi di forte perplessità sui vari appelli nel web contro la deregulation in preparazione al Senato in materia di caccia; normalmente sono messaggi di ingenui che consultano sul sito del Senato singoli testi di specifiche modifiche e che non vi ritrovano proposte come:

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- caccia da parte dei sedicenni,

- l'abolizione dell'obbligo per le regioni di disciplinare la tassidermia,

- cancellazione dell’interesse nazionale per la tutela della fauna, 

- scomparsa della definizione di specie superprotette,

- liberalizzazione dei richiami vivi, 

- sostituzione dell’ex INFS con istituti regionali, 

- caccia in deroga nei parchi, piombo nichelato nelle zone umide, 

- sostanziale cancellazione degli ATC, 

- ritorno all’uso degli animali come zimbelli,

- caccia in presenza di neve e ghiaccio,

- riduzione della vigilanza venatoria, 

- liberalizzazione totale dell’attività venatoria nelle aziende private

eccetera.

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Chiariamo che la proposta di cui parliamo è scaricabile qui.

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Purtroppo molti "scettici" non conoscono l'iter di formazione delle leggi in Italia.
Varie singole proposte di legge su uno stesso tema  vengono assegnate alla commissione parlamentare competente (nel nostro caso, per la caccia, la XIII commissione ambiente del Senato stesso ). Viene incaricato un relatore di preparare un TESTO BASE UNIFICATO delle varie p.d.l., su cui si confrontano i rappresentanti dei gruppi parlamentari in commissione e il cui risultato viene prima votato in Commissione e poi trasmesso all'Aula nella sua interezza.
Al momento siamo ancora nella fase di stesura/rimaneggiamento del testo unificato delle varie proposte peggiorative. Avendo il relatore designato, senatore Franco Orsi, anticipato i contenuti della stessa ai siti web delle associazioni venatorie, l'allarme preventivo è partito da subito, anche se il testo di cui al link qui sopra ad oggi non è ancora ufficialmente inserito nel sito internet del Senato.

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Chiaramente nell'appello di varie Associazioni ambientaliste non si sono potuti toccare approfonditamente tutti i punti peggiorativi, ma è in preparazione una guida ragionata verrà messa sul sito www.abolizionecaccia.it e sul sito www.tutelafauna.it quando il testo anticipato dal relatore sarà ufficialmente all'ordine del giorno. I tempi non saranno lunghi, purtroppo.
 

 
Pubblicato da Piero il 09/03/2009 alle 11:54:04, in Notizie sparse, letto 12632 volte

Testato sugli animali, il vaccino non è innocuo
Papilloma virus, decine di casi di reazioni gravi. L'appello dei ricercatori
 
Il papilloma virus umano è molto diffuso: ne esistono oltre cento sierotipi, ma di questi solo alcuni sono capaci di provocare alterazioni della mucosa dell'utero che possono portare al tumore.


Cercare una cura per eliminare il papilloma virus, e quindi per evitare che molte donne contraggano un tumore all'utero, è sicuramente un'iniziativa condivisibile.
La strada per il momento percorsa è stata la creazione di un vaccino che naturalmente, come tutti gli altri, è stato sperimentato sugli animali, giudicato efficace e sicuro e quindi commercializzato e somministrato, soprattutto alle ragazze di 12 anni.
Se andiamo a visitare i siti dove si parla della vaccinazione, possiamo leggere come sia sicura e in grado di provocare rarissimi effetti collaterali di scarsa importanza.

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Tuttavia, nonostante questo idillico quadro che ci testimonierebbe dell'eccellente risultato ottenuto anche grazie agli animali vivisezionati, nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia che in Spagna, in base ai dati del Sistema di Farmacovigilanza, dall'inizio della campagna di vaccinazioni contro il papilloma virus umano fino allo scorso 10 febbraio, sono stati almeno 120 i casi di adolescenti con possibili reazioni avverse al vaccino, dei quali 45 considerate gravi.
Sette delle giovani in questione sono state ricoverate, cinque con convulsioni, mentre un terzo del totale ha riportato problemi neurologici come nausea, sincopi o perdita di conoscenza. Curiosamente, fonti del Ministero della Sanità assicurano, invece, che si sono registrati solo cinque casi di possibili effetti avversi al vaccino.

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Se però abbiamo la pazienza di cercare in giro per il mondo quelle informazioni, che i cultori della vivisezione non amano sentire, possiamo trovare che negli Usa il Washington Time riporta 20 Stati nei quali si sono verificate reazioni avverse che vanno dalla perdita di coscienza al collasso e 13 casi di Guillame-Barré; il National Vaccine Information Center segnala 5 casi di morte, 51 di invalidità e 1358 ricoverate d'urgenza, L'Emea (European Medicines Agency) ha comunicato che due giovani donne sono morte improvvisamente dopo aver ricevuto la vaccinazione contro il papilloma virus. Una delle morti è avvenuta in Austria e l'altra in Germania. La causa dei decessi non è stata identificata, ma queste due morti fanno seguito al decesso di altre tre ragazze di 12, 19 e 22 anni, avvenute negli Stati Uniti, alcuni giorni dopo la somministrazione del vaccino.

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Per questo motivo è stato lanciato nel mondo un appello da parte di oltre 4mila ricercatori spagnoli, di cui il primo firmatario è Alvarez-Dardet, direttore del Journal of Epidemiology and Community Health , per una moratoria delle vaccinazioni contro il papilloma virus, sicurissime negli animali, ma evidentemente non negli esseri umani.
L'opinione pubblica è da sempre sottoposta ad una costante cattiva informazione riguardante gli esperimenti sugli animali. Quanti sono favorevoli a questo tipo di ricerche condizionano sistematicamente le persone a ritenere gli animali da laboratorio indispensabili per il progresso scientifico.

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Il campo dove è impiegato il maggior numero di animali è proprio quello dei test per i farmaci e i vaccini. Gli studi sugli animali dovrebbero stabilire se le sostanze in fase sperimentale sono terapeutiche, ossia in grado di guarire la malattia per la quale saranno impiegate e innocue, ossia non provocheranno gravi effetti collaterali. Così periodicamente i mezzi di comunicazione di massa sparano in prima pagina gli eccezionali risultati ottenuti nei laboratori di vivisezione, ma sistematicamente tralasciano di informare la gente tutte quelle volte, e sono l'assoluta maggioranza, nelle quali la somministrazione di queste sostanze innocue per gli animali si dimostrano poi tossiche o, nel migliore dei casi, inutili negli esseri umani.

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Intervista di Stefano Cagno su Liberazione Animale

 
Pubblicato da Piero il 16/03/2009 alle 22:44:40, in Veg(A)Roma, letto 2170 volte
 
Pubblicato da Piero il 21/03/2009 alle 21:37:40, in romantispecismo, letto 2015 volte

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DOMENICA 15 MARZO

ore 20.00
cena vegan a cura di Food Not Bombs e Romantispecismo
sottoscrizione libera benefit per campagna contro caccia e bracconaggio

ore 21.30
breve presentazione dei progetti e delle campagne del gruppo romantispecismo

ore 22.00
proiezione del documentario Zeitgeist

presso BENCIVENGA15 OCCUPATO
via bencinvenga 15 - bus: 90/60/211

***

DOMENICA 22 MARZO

ore 20.00
cena vegan a cura di freegans e Romantispecismo
sottoscrizione 6 euri benefit per le campagne in corso

ore 22.00
proiezione del documentario DBF animal liberation front Il fuoco della Rivolta

presso NIDO DI VESPE
via deglia arvali 13a Quadraro

***

sempre presenti:
banchetto informativo
distribuzione materiale
zona download video

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Fonte: romantispecismo romantispecismo@inventati.org

 
Pubblicato da Piero il 22/03/2009 alle 18:11:40, in Notizie sparse, letto 3353 volte

"IL PIANETA E' LA CASA DI TUTTI GLI ANIMALI, E' INTOLLERABILE BLOCCARLI ANCHE SOLO PER UN MINUTO. NON C'E' TURISMO CHE TENGA"

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Lunedì 16 marzo, alle ore 19.30 si è svolta un'azione simbolica contro la costruzione dello zoo safari. Una persona contraria a questo progetto si è "allucchetata" al cancello principale di Palazzo Merlato, luogo in cui si riunisce il consiglio comunale, bloccandone l'accesso. Proprio quest'ultimo sarà responsabile di  approvare o meno, con un'ultima votazione ancora non fissata, la sorte del progetto le Dune del Delta. Pur cercando di mascherarlo, lo zoo safari (bioparco, o qualsiasi nome gli si voglia dare) sarà un luogo in cui decine di animali saranno costretti ad una vita priva libertà; una vita in prigione, sottoposti a sfruttamento, a stress, alla noia, alla paura. Serve poca immaginazione per capire quali sono i reali interessi dell'amministrazione comunale, che si è messa a fare affari con la società Alfa3000: turismo e guadagni.

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Può la sofferenza avere un prezzo? Un gesto simbolico di un individuo che in prima persona si è attivato, che non ha delegato a nessun altro il proprio dissenso, stanco di essere imbrogliato da un Sindaco democratico, che in realtà non tiene in considerazione tutte le proteste, osservazioni, diffide, petizioni, interpellanze che numerose associazioni e singoli individui di Ravenna e non hanno realizzato in questi ultimi anni. Un coraggioso atto che squarcia il pattume e fa tremare chi crede che il popolino se ne stia chino, zitto, sottomesso e rassegnato ai ranghi di suddito. Il blocco del palazzo comunale come stimolo a bloccare lo zoo!

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Ma purtroppo ai politici di Ravenna non piace prendersi le proprie responsabilità, ed impassibili si sono riuniti (usando l'entrata sul retro) come se niente fosse. Neppure quando è stata avanzata una richiesta, in cambio della quale il blocco sarebbe finito, non si sono degnati di dare ascolto. Una richiesta semplice: che il primo cittadino Fabrizio Matteucci leggesse un documento all' interno del consiglio comunale.
Ma siccome al sindaco piace solo ricevere onori e gloria non si prestato ad alzarsi dalla propria poltrona, e si è limitato, dall'alto del suo trono, a dare l'ordine di far intervenire la cavalleria. I vigili del fuoco e servitù varia hanno cosi svolto il lavoro sporco, in cui l'uso della forza fisica, le provocazioni, la violenza non sono da considerarsi abusi ma semplice prassi, normale svolgimento dei compiti. E' scandaloso che il sindaco non sia intervenuto, dimostrando vigliaccheria e poca sensibilità innanzi ad una situazione eclatante ma al tempo stesso delicata. Se è vero che il comune è la casa di tutti i cittadini è altrettanto vero che il non intervento del padrone di casa è un mix di indifferenza e paura.

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Convinti una volta ancora che solo la partecipazione diretta, nelle strade, alle iniziative, possa fare qualcosa di concreto per impedire la costruzione dello Zoo a Ravenna invitiamo tutti a partecipare:


SABATO 21 MARZO
alle ore 10.30 in piazza del Popolo a Ravenna, in cui si terrà un presidio informativo, un momento per dare voce a chi voce non ha.

 

CAMPAGNA CONTRO LA COSTRUZIONE DELLO ZOO DI RAVENNA

Affinché qualunque specie possa vivere nel proprio habitat naturale senza restrizioni o imposizioni da parte degli esseri umani. Contro la reclusione degli animali. Contro lo specismo.

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www.glizoobastardi.org
glizoo@bastardi.net

 
Pubblicato da Piero il 23/03/2009 alle 20:38:04, in Mappa Vegana Italiana, letto 3622 volte

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Lasciamo la presentazione dello spazio web, a supporto di quello cartaceo, www.mappaveganitaliana.org direttamente all'autore: Adriano de "La Veganzetta".

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Care lettrici e cari lettori della Veganzetta, siamo lieti di segnalare un piccolo progetto a cui stiamo partecipando attivamente: la Mappa vegana Italiana. E’ da tempo che i media pubblicano notizie sul numero dei vegetariani e dei vegani nel nostro paese: cifre, dati e informazioni approssimative e spesso senza significato. E’ giunta l’ora di contarci e di creare una rete di contatti tra chi concepisce un futuro antispecista e pertanto solidale intra ed interspecifico. Siete caldamente invitate ed invitati ad iscrivervi per incontrare, conoscere, frequentare persone vegane a voi vicine. Avete rotto un rubinetto? Perché non cercare un idraulico vegan? E’ primavera? Volete un bell’orto vegan? Magari vicino a voi c’è chi sa farlo senza l’uso di prodotti animali. Nel sito della Mappa Vegana Italiana c’è un motore di ricerca apposta per voi. Cominciamo da subito a costruire una nuova società senza crudeltà.

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Di seguito l’annuncio ufficiale della nascita della Mappa vegana Italiana.

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E’ ora di contarci, accorrete!

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Vegan d’Italia unitevi, e partecipate al progetto “Mappa vegana italiana”, un’idea Troglodita Tribe (editoria casalinga) con il supporto di Vallevegan (l’A-fattoria degli animali liberi) e la Veganzetta (approfondimenti vegan). L’obiettivo: scrivere un elenco di luoghi vegan, abitati da persone vegan che divengono punto di riferimento per un nuovo paesaggio, per favorire le richieste, i bisogni, gli scambi e gli incontri fra persone vegan. L’idea della Mappa Vegana Italiana nasce dal concetto di mutuo appoggio tra persone che stanno condividendo una particolare visione del mondo. Al progetto possono partecipare individui, gruppi, aziende, associazioni, comunità, branchi e tribù pronte a fare rete, a disegnare una nuova geografia vegan, antispecista, libertaria. La Mappa Vegana Italiana sarà realizzata annualmente in forma cartacea (autoprodotta con tecniche di editoria casalinga e arricchita con articoli e notizie), ma sarà fruibile (con periodici aggiornamenti) anche in forma digitale:
www.mappaveganaitaliana.org

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Informazioni:
mappaveganaitaliana@gmail.com
attivismo@vallevegan.org
troglotribe@libero.it
info@veganzetta.org

 
Pubblicato da Piero il 24/03/2009 alle 14:10:22, in anti caccia, letto 1251 volte

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- Scrivi ai Senatori in questa pagina di Tutela Fauna per dire cosa ne pensi.

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- Informati sulla pagina di approfondimento della LAC.

 
Pubblicato da Piero il 24/03/2009 alle 14:45:34, in anti caccia, letto 2812 volte

Disegno di legge Orsi: una guida per capirlo e contrastarlo.
La proposta circola da tempo in forme diverse: questo ingenera confusione, porta a commentare versioni vecchie e quindi a perdere di credibilità. TutelaFauna ha cosi’ prodotto un “
ABC al disegno di legge Orsi” (scaricabile) che fa riferimento al testo ufficiale e sintetizza, spiegandoli, i principali punti peggiorativi della proposta.
Un vecchio slogan diceva “Conoscerli meglio, per combatterli meglio” e certamente il disegno di legge del Senatore Franco Orsi, della CdL, merita di essere combattuto con tutte le forze.

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Frutto della sintesi di diverse proposte di legge, degli interessi particolari di una piccola categoria di sparatori, il disegno si è evoluto nel tempo mantenendo comunque la propria fondamentale caratteristica di essere un inaccettabile assalto, doppietta in mano, al patrimonio faunistico italiano.

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Per poterlo criticare a ragion veduta è necessario sgombrare il campo dalle vecchie versioni non più valide ed eliminare eccessi emotivi che non giovano al confronto. Ce ne è abbastanza in questo disegno di legge senza dovergli attribuire proposte che non contiene più e che permettono a Orsi di minacciare querele e denunciare l’infondatezza delle critiche e l’incompetenza della controparte.

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È anche necessario andare oltre le proposte più appariscenti e pubblicamente criticate – come quella della caccia a 16 anni – che rischiano di concentrare su di sé troppa attenzione per essere poi fatte cadere come gesto di “buona volontà”, facendo passare tutto il resto.

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Abbiamo sintetizzato in un documento le principali proposte peggiorative del disegno di legge, spiegando cosa dicono è, perche’ peggiorano il quadro. Ne sono uscite 11 pagine, il che dimostra che di difetti questa proposta ne ha a bizzeffe.

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Invitiamo tutti a fare riferimento al testo ufficiale del disegno di legge e a utilizzare liberamente questo documento allo scopo di risvegliare l’attenzione su questo provvedimento ammazza fauna. Una mobilitazione generale è quantomai necessaria per respingere questo dannosissimo assalto degli ultimi cacciatori, una categoria marginale e disperata che sembra voler chiudere col botto la propria parabola discendente.

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SCARICATE E DIFFONDETE:

QUI potete scaricare l'ABC di TutelaFauna al disegno di legge Orsi

QUI potete scaricare il testo ufficiale del disegno di legge Orsi

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Tutela Fauna, a cura di Daniele Colombo e Augusto Atturo

 
Pubblicato da Piero il 25/03/2009 alle 23:54:08, in Notizie sparse, letto 1416 volte

Manifestazione a Roma, venerdì 27 dalle 16 alle 19 davanti a Montecitorio per chiedere al Governo misure urgenti.


Manifestazione a Milano, domenica 29 marzo ore 13.30 piazza del Duomo angolo via Mercanti. Da li' partira' un corteo che arrivera' in piazza Castello.

 

In questo articolo intendiamo sostenere e diffondere le proteste per il massacro dei cani in Sicilia e in tutta Italia, apportando un contributo antispecista con la diffusione di un testo prelevato da antispecismo.net, progetto in cui collaboriamo pienamente. A seguire, il documento delle associazioni firmatarie e aderenti diffuso da A.C.L. e altre (vedere lista al link).

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Secondo un copione ormai ben noto, la crisi economica e politica viene fatta pagare ai più deboli, individuando di volta in volta i colpevoli più adatti a distogliere l’attenzione dalle contraddizioni e dalle ingiustizie più gravi del sistema e ad indirizzare la rabbia verso obiettivi incapaci di difendere la propria vita e la propria dignità: un giorno gli immigrati reclusi nei lager di stato (CPT, CIE, …), poi i rom trattati “come cani”, e oggi i cani trattati come rom…
Nell’incontrollabile pogrom scatenato da politici senza scrupoli contro i cani siciliani e di tutto il meridione, non possiamo fare a meno di gridare a favore delle vittime di una lunga storia fatta di urbanizzazione “selvaggia”, di stravolgimento degli habitat di tante specie colpevoli solo di non essere umane, di randagismo e fame, di compravendita di animali “d’affezione” trattati come merci, di maltrattamenti e violenze inaudite, di disinteresse e complicità nelle sottrazioni di fondi per le sterilizzazioni e l’accoglienza da parte degli amministratori locali e nazionali, e infine di istigazione all’odio, alla violenza cieca su chi non può lamentarsi. Non è forse un caso che, insieme alle centinaia di vittime fra i cani siciliani, abbia fatto le spese di questa assurda situazione proprio un bambino…

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Non possiamo tacere il fatto che, fra le cause della tragedia, ci sia un sistema che permette e incentiva la vendita degli animali, educando adulti e bambini a considerare un essere senziente come oggetto da comprare, ostentare e magari abbandonare quando “ci si stufa”; un sistema che incoraggia allevatori senza scrupoli a far riprodurre cani di razza per il proprio profitto mentre migliaia di esseri languono nei canili in attesa di essere adottati, accolti e considerati come soggetti unici, di instaurare una relazione all’insegna della cura, dell’amore reciproco e della gratuità.

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Per comprendere meglio che cosa stia accadendo, riportiamo un recente comunicato redatto dal gruppo “Un Mondo Sbagliato”

In Italia sono 600.000 i cani abbandonati di cui solo un terzo si trova in un canile , di questo un terzo moltissimi sono rinchiusi in canili lager, strutture fatiscenti che violano ogni diritto degli animali. Ma questo e' un grosso affare per chi gestisce questi canili e per le amministrazioni compiacenti. Piu' cani ospita uno di questi lager piu' sono i finanziamenti che riceve che certamente non vanno agli animali , impossibile ovviamente che le amministrazioni e le ASL non vedano tutto questo. Tutti tacciono spartendosi il bottino perche´ gli interessi economici di questa forma di zoomafia sono veramente alti. Si stima che attorno al randagismo ci sia un giro d’affari intorno ai 500 milioni di euro in cui sono coinvolti privati che gestiscono le strutture, trafficanti, malavitosi e soprattutto politici corotti, senza i quali tutto questo non sarebbe possibile...
E' inevitabile che da queste violenze sugli animali e dal degrado scaturiscano degli incidenti piu' o meno gravi.
E allora scatta la tormenta mediatica: cani pericolosi, lutti cittadini, tutti pronti ad intervenire contro i cani, tutti si svegliano , proposte d’abbattimento, liste nere di cani, leggi approvate sull’onda della psicosi collettiva e ….
L’assurdita' e' che in questi casi la gente sembra riscoprire una paura atavica per gli animali, nessuno si indegna per le condizioni di quei poveri cani o attacca chi come le amministrazioni locali ha lucrato sulla pelle di questi animali, tutti chiedono provvedimenti speciali, tolleranza zero verso le uniche vere vittime, i cani.
A guidare questo teatrino ovviamente ci sono gli stessi politici ed amministratori che hanno lucrato o taciuto sul degrado in cui versavano questi animali.
Lo stesso avviene con gli animali nei circhi e negli zoo: appena si ribellano alle umiliazioni e ingiustizie che subiscono ogni giorno, uccidendo o ferendo i loro carnefici sono abbattuti con gran plauso della gente, nessuno attacca le condizioni innaturali e le torture che subiscono questi animali.
Solo durante questa stagione di caccia sono morte 39 persone e ne sono state ferite 76 ma nessuno si e’ scandalizzato o ha richiesto leggi piu’ severe per la caccia, anzi la nuova proposta di legge sulla caccia porta una totale deregolarizzazione dell’attivita' venatoria dando le armi anche ai minorenni. La caccia con le sue vittime di diverse specie non tocca la gente mentre per un bambino ucciso dagli interessi economi sul randagismo scoppia la la caccia alle streghe contro i cani.
La realta' e' che a politici locali e nazionali servono questi incidenti, serve la paura della gente, serve un capro espiatorio per nascondere i reali problemi e imposizioni che subiamo chini ogni giorno.
I telegiornali continuano a bombardarci con le immagini dei cani morsicatori mentre si tace sulle centrali nucleari, sulla devastazione ambientale, sugli interressi economici delle grandi opere del governo e di forti interessi economici. Noi continueremo a schierarci con i cani e con ogni animale sfruttato, unica vittima e capro espiatorio di questa vicenda.

 

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DOCUMENTO

MANIFESTAZIONE 27 MARZO 2009 – ROMA
 


Clicca sulla LISTA ASSOCIAZIONI ADERENTI


- esprimono cordoglio per la morte del piccolo Giuseppe Brafa di Scicli (Ragusa) e partecipazione al dolore delle altre vittime di aggressione da parte di branchi di cani della zona;

- offrono il proprio sostegno alla linea di rispetto della legalità adottata dal Sottosegretario alla Salute On. Francesca Martini e a cui si sono richiamati anche altri esponenti di Governo;

- chiedono di porre fine al clima persecutorio nei confronti degli animali randagi - talvolta esteso anche ai volontari che cercano di sfamarli -, stimolato spesso dalle dichiarazioni di giornali ed esponenti politici che istigano alla violenza e alla soppressione indiscriminata. 


Ricordano che la legislazione nazionale contiene già norme atte ad evitare fatti come quelli accaduti:


l’articolo 3 del D.P.R. 31 Marzo 1979 attribuisce ai Comuni la funzione dì vigilanza sull‘osservanza dei Regolamenti generali e locali relativi alla protezione degli animali e alla difesa del patrimonio zootecnico
 

il Decreto del Presidente della Repubblica n. 320/54 “Regolamento di Polizia Veterinaria” attribuisce al Sindaco, quale massima autorità sanitaria locale la responsabilità della vigilanza e della prevenzione igienico sanitaria sul territorio di propria competenza;
 

-  la Legge nazionale n. 281/91 “Tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo” attribuisce al Comune competente, la responsabilità della gestione delle strutture di ricovero per animali pubbliche e degli animali randagi rinvenuti sul territorio;


- il combinato disposto dell’articolo 3 del D.P.R. del 1979, del D.P.R n. 320/54 e della L. 28/91, individua il Comune quale ente deputato alla vigilanza sul benessere degli animali e al mantenimento di tutti gli animali sequestrati sul territorio di propria competenza, risultando persona idonea anche ai sensi dell’articolo 120 c.p.p.;

 


 


VISTI:


- la Legge nazionale 281/91 ” legge quadro sul fenomeno del randagismo ”, le leggi sul benessere degli animali d’affezione, sul divieto del loro maltrattamento e in particolare la Legge n. 296/2006, l’art. 2 della Legge n. 244/2007 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, art. 1 comma 831, che individua nella diminuzione degli animali presenti sul territorio, il principale strumento di contenimento del randagismo e di tutti i fenomeni speculativi ad esso connessi, nonché l’articolo 42 della Costituzione Italiana che individua la proprietà privata quale bene giuridicamente protetto nei limiti e in funzione del superiore interesse sociale;  


CONSIDERATO:


- che lo Stato ha erogato somme ingenti per il randagismo e ciononostante in molti Comuni, particolarmente del centro-sud, questo fenomeno continua ad essere difficilmente gestibile, con riflessi sulla sicurezza e l’igiene pubblica, mentre i volontari delle associazioni protezionistiche affrontano quotidianamente emergenze sul territorio con grande dispendio di risorse private;


- che nel solo canile municipale di Roma, viene censita una media annuale di cani in ingresso di 2.500 unità circa, a fronte delle uscite per adozioni annuali di 1.500 unità circa, situazione che negli anni ha comportato un esubero di circa 1.000 animali l’anno circa;


- che la pratica delle adozioni consapevoli promosse presso le strutture pubbliche, convenzionate e i rifugi privati favorisce la riduzione del problema degli abbandoni;


- che le adozioni presso le strutture convenzionate sono spesso ostacolate da difficoltà d’ingresso opposte alle associazioni di volontariato e da un ristretto orario di apertura al pubblico e che il numero delle adozioni di cani e gatti da parte dei privati nelle strutture in genere è comunque diminuito a causa della crisi economica;


- che le cucciolate di animali di proprietà e la vendita amatoriale e commerciale di cani o gatti, sono fenomeni praticati in maniera indiscriminata perseguendo finalità economiche e culturali individuali, senza alcuna considerazione per i principi prudenziali e di necessaria professionalità, individuati dalla normativa vigente per il contenimento del randagismo. Anche in considerazione del fatto che tali fenomeni sono considerati quali principali fonti di alimentazione del fenomeno del randagismo e della diminuzione delle adozioni presso i canili e rifugi;


- che risultano in forte crescita le richieste da parte dei privati cittadini di lasciare al canile, perché impossibilitati nelle spese veterinarie, cuccioli importati e comprati in negozi di animali della città, purtroppo affetti da malattie virali differenti da quelli presenti in Italia, ovvero fortemente invasive e particolarmente resistenti ai consueti medicinali;

 

 

RILEVATO:


- che il Comune di Roma e altri stanno esaurendo le risorse economiche e strutturali indispensabili ad assorbire tutti gli animali in previsione d’ingresso presso le strutture comunali e che l’amministrazione comunale competente per territorio, non può esimersi dalla ricezione di animali provenienti da sgomberi, sequestri, confische, incidenti, o cittadini impossibilitati dalla detenzione degli stessi per comprovata pericolosità; 


- che molti Comuni – alla ricerca di tariffe sempre più economiche – stipulano convenzioni con canili fuori Regione dove ai cani non viene assicurata la necessaria assistenza sanitaria né livelli di benessere accettabili né opportunità di adozione, e che tali convenzioni sono del tutto illegali, dato che la Circolare 14 maggio 2001, n. 5 Ministero della Sanità (Attuazione della legge 14 agosto 1991, n. 281 ), prevede la vicinanza geografica al Comune appaltante delle strutture private convenzionate per il ricovero di cani o gatti, per favorire i controlli, le adozioni e l’assistenza sanitaria;


- che gli strumenti ordinari preposti dalla normativa vigente al contenimento del fenomeno del randagismo hanno trovato scarsa diffusione fra la cittadinanza, contribuendo ad un’esasperazione del numero di animali randagi presenti sul territorio e a una non corretta sensibilizzazione dei cittadini;


- che le Associazioni protezionistiche sono spesso interpellate dai privati cittadini che chiedono tariffe più accessibili per la sterilizzazione dei loro animali d’affezione;


Le scriventi Associazioni – da anni impegnate ad arginare il fenomeno del randagismo, e fronteggiare le emergenze segnalate o derivanti spesso da privati cittadini -  si schierano a fianco del Sottosegretario alla Salute On. Francesca Martini nell’esigere il rispetto della legalità e chiedono che il Governo s’impegni ad adottare con urgenza le seguenti misure per una soluzione efficace dei problemi posti dal randagismo:


Avviare una campagna di sterilizzazione massiccia, con l’intervento di cliniche mobili nei territori a più elevato tasso di randagismo;
 

Prevedere tariffe agevolate per gli interventi di sterilizzazione effettuati dalle Asl o presso ambulatori privati convenzionati;
 

Vietare la riproduzione di animali d’affezione sul territorio nazionale, per cui - considerati i motivi esposti sopra - tutti gli animali d’affezione dei privati residenti in Italia e non riconosciuti come allevatori ai sensi di Legge, siano sterilizzati entro un anno, salvo problemi di salute dell’animale o età così avanzata tali da sconsigliare l’intervento. Chiunque, dopo tale termine sia rinvenuto in possesso di un cane o gatto fertile sia  considerato allevatore e sottoposto al pagamento di un contributo comunale annuo da definirsi per ogni animale fertile cucciolo nato.
 

Vietare la vendita e la cessione a qualsiasi titolo di animali fra privati non autorizzati e comunque di cani o di gatti di età inferiore a due mesi e senza previa identificazione e registrazione all’anagrafe canina/felina. I cani provenienti da altri Paesi comunitari non possano essere detenuti o ceduti prima dei 120 giorni di vita, e comunque sprovvisti della necessaria documentazione di provenienza, sanitaria ed anagrafica, completa in ogni parte e regolarmente aggiornata. I cani possano essere ceduti a qualsiasi titolo sotto la responsabilità del cedente, solo dopo aver completato il protocollo vaccinale contro la Parvovirosi, il Cimurro, l’Epatite  ed aver effettuato almeno la prima vaccinazione per la Leptospirosi.
 

Consentire la cessione a qualsiasi titolo di cani e gatti esclusivamente da parte di allevatori autorizzati dagli Uffici Tutela Animali Comunali e riconosciuti dalla Legge. L’esercizio dell’attività di allevamento sia autorizzabile solo previo preventiva verifica da parte del competente servizio veterinario pubblico delle condizioni strutturali e stabilite dalla Legge.
 

Vietare la riproduzione di cani e gatti da parte dei privati non autorizzati dagli Uffici tutela animali per motivi di tutela del benessere dell’animale coinvolto. I proprietari di cani e gatti debbano dimostrare la provenienza di ogni animale detenuto per tramite di apposita documentazione, certificato di adozione, denuncia di rinvenimento di un randagio o certificato d’acquisto dell’allevatore con relativo prezzo.
 

Vietare la detenzione di animali a chiunque sia stato sanzionato, condannato  anche in applicazione della pena su richiesta delle parti a norma dell'articolo 444 del codice di procedura penale o tramite decreto penale di condanna ai sensi dell’art 459 e ss c.p.p., per i delitti previsti dagli articoli 544 bis, ter, quater, quinquies, 638 e 727 del Codice penale, così come modificati dalla Legge 189 del 2004, o abbia pendenti più di un procedimento penale in corso.

 
Pubblicato da Piero il 26/03/2009 alle 15:25:43, in romantispecismo, letto 2115 volte

ATTENZIONE: APPUNTAMENTO RIMANDATO!!!
seguirà comunicazione con data e luogo della prossima distribuzione

Cominciamo subito con  l'annuncio della  prossima iniziativa Food Not Bombs a Roma!!
Domenica 29 Marzo saremo presenti alla Pineta Sacchetti, vicino alla circonvallazione Cornelia, capolinea di molti autobus e fermata Cornelia della metro A. Se volete partecipare, cosa che speriamo, mandateci una mail e segnalateci la vostra disponibiltà. Potete aiutarci recuperando del cibo da mercati e negozi, cucinarlo e/o venire a servirlo ai senzatetto che sopravvivono in zona. Stiamo inoltre raccogliendo bicchieri, posate e piatti in materiale lavabile da utilizzare nelle distribuzioni. Anche un solo piatto può essere utile!

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Per ogni informazione, non esitate a scriverci : roma-fnb-crew@autistici.org o chiamateci al numero 3934145150

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a presto!!!
Roma FNB crew


Un po' di storia....

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(Fonte sito FNB internazionale) "Food not Bombs" (Cibo, non Bombe) è una delle organizzazioni rivoluzionarie in più rapida crescita attiva oggi in Nord America e stà prendendo piede in molte parti del mondo. Esistono oltre 175 gruppi autonomi che condividono cibo vegetariano con le persone affamate e contestano la guerra e la povertà in America, Europa, Asia e Australia. Il primo gruppo si è costituito a Cambridge, Massachussets nel 1980 da un gruppo di attivisti antinucleari. Food not Bombs è un'organizzazione tutta di volontari dedicata alla non-violenza. Food not Bombs non ha leader riconosciuti, e lotta per includere tutti nel suoi processi decisionali. Ogni gruppo recupera cibo che sarebbe altrimenti buttato e prepara piatti freddi e caldi vegetariani che distribuisce nei parchi cittadini a tutti senza restrizione. Piatti vegetariani vengono inoltre distribuiti liberamente alle manifestazioni e in altri eventi. I membri del gruppo di San Francisco sono stati arrestati più di 1000 volte nel tentativo di zittire la protesta contro le politiche che colpiscono i senza casa. La polizia di Houston (TX) sta inoltre cercando di impedire la distribuzione attraverso l'uso capzioso dei permessi comunali. Amnesty
International ha definito gli imprigionati "Prisoners of Conscience" e sta lavorando per un rilascio  incondizionato. Food not Bombs agisce spesso in coalizione con "Earth First!", con Il Comitato in difesa di
Leonard Peltier, con "Anarchist Black Cross", con l' Industrial Workers of World, con "Homes Not Jails", con "Anti Racist Action" ,con "In Defense of Animals", con il movimento delle Free Radio, e con
tutte le organizzazioni in prima linea per il progresso e il cambiamento sociale. Un collettivo pubblica un bollettino per tutta l'organizzazione chiamato " A Food Not Bombs Menu" Esiste qualcosa di analogo anche in Germania. FnB di Burlington (VT) pubblica inoltre un indispensabile guida "Conflitto e consenso" per i gruppi organizzati democraticamente.

 
Pubblicato da Piero il 30/03/2009 alle 13:05:27, in Veg(A)Roma, letto 3587 volte

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Pasqua con i tuoi… Pasquetta vegan fuori porta con Vegan Riot !!!
Lunedi 13 aprile dalle ore 13.00 presso l’associazione La Mucca Pazza, via giardino vecchio 2, Marino (RM)
Pranzo luculliano di tot portate fino a provocare grosse complicazioni alla vostra digestione.
Per prenotazioni:
vecchiosaggiohc@hotmail.it          TEL: 06 93 67 484
a scanso di equivoci: non verranno prese in considerazioni adesioni tramite myspace o facebook.

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www.veganriot.it

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dettagli più avanti!

 
Pubblicato da Piero il 02/04/2009 alle 13:00:00, in Diario di ValleVegan, letto 2547 volte

Nella continua e costante crescita di qualità del nostro sito e del nostro gruppo, abbiamo deciso di arricchirci con la GUIDA ALL'AVIFAUNA, strumento utile per conoscere e quindi meglio liberare dagli abusi umani gli animali. Sfogliando la guida, osserverete tutte le particolarità degli uccelli vittime della caccia in Italia, potendo conoscerne le caratteristiche etologiche e morfologiche, ascoltare i canti e osservarne le foto prese direttamente dagli ambienti naturali, senza gabbie nè vetrate. Non è una guida "animalista propriamente detta" ma il carattere scientifico mostra tutti gli aspetti negativi della caccia, per avere un approccio non solo emotivo. La guida è stata pensata e prodotta dai nostri amici e compagni di campi Augusto Atturo e Daniele Colombo di Tutela Fauna. Speriamo che non debbano "compensarla ulteriormente" con altre specie, vista l'aria distruttiva che tira nel nostro paese. 

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Di seguito una breve introduzione degli autori, poi cliccate sulla finestra, visibile a destra nella nostra home page e... buona scoperta!

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...Troppe delle specie cacciabili versano in un cattivo stato di conservazione e un logico principio di prudenza vorrebbe che fossero tutelate per garantirne la sopravvivenza, già sufficientemente minacciata da altri problemi di ben più difficile soluzione. Non è pensabile che l'antistorico svago di poche persone possa mettere a repentaglio l'esistenza futura di alcune specie.

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Questa guida è stata realizzata da Tutelafauna, un sito Internet che dal 2005 si occupa di informazione relativa alla protezione della fauna, e da EBN Italia, l'associazione dei birdwatcher italiani. Il suo obiettivo è quello di far conoscere al grande pubblico le specie di uccelli cacciabili in Italia per capire quale straordinario patrimonio cada ogni anno sotto i colpi delle doppiette nostrane.

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Non è quindi una guida per esperti, ma un primo passo per familiarizzare con questa parte del mondo alato vittima delle fucilate: un mondo che merita di vivere ed essere protetto. Ma per proteggere occorre prima di tutto conoscere, e questo è lo scopo di questa guida....

 
Pubblicato da Piero il 03/04/2009 alle 00:54:17, in anti caccia, letto 2449 volte

[COMUNICATO] Il primo ministro maltese applica il divieto di caccia primaverile su tutta l'isola!

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Attivisti di tutta Europa danno il benvenuto all’annuncio del Primo Ministro maltese dopo le tante battaglie vissute sul campo. Rispondendo  alle domande della TV nazionale, il Dr. Lawrence Gonzi ha dichiarato che non ci sarà nessuna caccia in primavera finchè la causa con la U.E. sarà aperta, al fine di non pregiudicare il caso davanti alla Corte di Giustizia Europea. La decisione del primo ministro dà la speranza che Malta stia cominciando ad agire seriamente per proteggere il patrimonio naturale che ha in comune con l'Unione Europea.

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La causa contro il governo maltese è portata avanti dalla Comunità Europea dal 2008, dope le cospicue documentazioni dei volontari di organizzazioni internazionali che denunciavano i massacri sull'isola di specie protette altrove. Anche volontari italiani hanno riportato testimonianze e video in cui venivano mostrati l'uso di reti a scatto e abbattimenti in primavera.

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Ora si attendono le risposte dei cacciatori maltesi, i quali hanno sempre cacciato indistintamente nella legalità e nell'illegalità. Testimonianze dirette dall'isola riportano già azioni di bracconaggio notturno e aggressioni alle forze di polizia locali. Il divieto non farà abbassare la guardia agli attivisti della LAC e di ValleVegan che prenderanno parte al campo internazionale primaverile tra pochi giorni.

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Foto: CABS e BirdLife

 
Pubblicato da Piero il 04/04/2009 alle 11:15:31, in Diario di ValleVegan, letto 4159 volte

Riportiamo questo testo tratto da una storia di salvataggio così come ce l'hanno raccontata Eleonora e Viviana. Parla del nostro nuovo ospite.

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Ciorretto, l'agnellino che potrà sopravvivere alla mattanza e augurare a tutti "Buona Pasqua" !!!
E ringrazia tutti i suoi fratelli buoni. Ecco la sua storia...

E' pasqua. Tempo di pace? No, di mattanza...

E questa è la storia di Ciorretto, un agnellino piccolo piccolo, appena 2 chili, che si è "parato" davanti all'auto di Eleonora, volontaria dell' Associazione P.AN.D.A., per chiedere di vivere, a costo di dover rinunciare alla sua mamma... Sì, perchè l'alternativa, restare nel gregge, in questi giorni di "festa" per gli umani, sarebbe stata per lui morte certa.

Così Eleonora se l'è trovato davanti, ritto sulle sue zampine da stambecco. Con lo sguardo di chi si regge sulle ultime forze e sta per cedere alla sfinimento.
Intorno nessuna traccia della mamma, nè del gregge. Era rimasto solo. L'ha raccolto e lui si è subito abbandonato a lei, chiudendo gli occhi, stanco, all'arrivare delle carezze.


Non stava bene, erano evidenti le tracce di un malessere che avrebbe presto concluso la sua breve vita.

Cosa fare? Bè, gli amici che stanno sulla tua stessa lunghezza d'onda, possono essere l'ancora di salvezza... Così, arrivate a casa, abbiamo chiamato Piero e Daniela, dell'Associazione Valle Vegan, che si sono subito resi disponibili ad accogliere Ciorretto nella loro valle della bontà!
Si trattava di superare la nottata... Ciorretto non stava bene. Gli occhietti spenti e ormai a fatica restava qualche secondo in piedi. E così Eleonora (che, oltre ad occuparsi dei cani e gatti ospiti della struttura P.AN.D.A., ha in cura continua, a casa, più di 15 vecchioni malati e malandati...) ha affrontato una vera nottata...

Non è stato facile trovare il modo di farlo mangiare. Con il biberon niente da fare, ma finalmente, dopo disperati tentativi, è riuscita a nutrirlo e poi una puntura di antibiotico, sperando il meglio. E Ciorretto si è "ringalluzzito" e si è presentato ai suoi fratelli di Valle Vegan, increduli che fosse ancora vivo, nella sua forma migliore!

Che dire. Grazie, grazie di esistere a tutti coloro che sanno cos'è l'amore e la compassione.


Piero e Daniela, di Valle Vegan, hanno detto che ci manderanno le foto di Ciorretto che cresce... e per tutti noi sarà la bandiera bianca e pura di un mondo che può essere migliore.

Un caro saluto animalista a tutti.

 
Pubblicato da Piero il 07/04/2009 alle 23:34:46, in Diario di ValleVegan, letto 2489 volte

Car* utent*, il forum di ValleVegan è da questo momento ospitato sul sito www.antispecismo.net, una piattaforma per l'attivismo antispecista, con molte funzionalità e argomenti più vasti per tutti i nostri progetti e attività. Il nuovo banner vi accompagna.
Ci scusiamo per eventuali disagi, ma stiamo ultimando gli ultimi aggiustamenti tecnici, al fine di permettervi di utilizzare con semplicità il nuovo spazio.
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Per eventuali problemi di accesso o per avere maggiori informazioni, scriveteci a: admin@antispecismo.net
Saluti antispecisti da ValleVegan e ADA! 

 

La Mappa Vegana, i numerosi  siti che ruotano intorno al tema dell’antispecismo, le iniziative che si accavallano freneticamente, il nostro agire sempre più autonomo e in mille direzioni diverse, ma sempre in assoluta sintonia. Potevamo continuare a mantenere sparpagliati i “luoghi” telematici dove dibattere, confrontarsi, discutere?

La fusione fra il forum di ValleVegan e quello che nel frattempo si è andato formando fra gli animali della Tosca, Camùna e Aurora (e tutti gli altri), era nell’aria da tempo.

In queste pagine ritroverete le vecchie discussioni e le nuove. Un mix di argomenti che affrontano il perché delle scelte di vita vegan e che stimoleranno, ne siamo certi, altre aperture. Tuttavia, insieme alle dissertazioni, genuine e autentiche, si avrà anche la sorpresa di scoprire che c’è qualcuno “che la pensa come te” e ci sarà – ce lo auguriamo – tanta partecipazione, tanta riflessione sull’obiettivo comune.

A che servirà tutto questo? A mettere in pratica ciò che riterremo giusto realizzare tutti insieme, dopo averne discusso intorno a un tavolo più grande, insieme a tanti amici.

Lidio Maresca - Piero Liberati


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Gruppo per la teoria e la pratica antispecista nel Lazio.
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La storia degli Animali dell'Aurora è appena cominciata e ci pare giusto fare un piccolo sunto di come il gruppo si sia formato e di come voglia evolvere.
Tutto nasce dall'esperienza degli Animali della Tosca, nati in Toscana nel novembre del 2006 dall'iniziativa di alcune persone che, ritrovatesi davanti ad una pizza veg, hanno scoperto di avere sogni e desideri comuni, gli stessi che intendiamo porre come base per gli AdA seguendo un iter che precedentemente ha portato nel marzo 2008 alla nascita degli Animali della Camùna, il gruppo lombardo.

La composizione dei gruppi è su base regionale, tutti in contatto tra loro attraverso l’uso ed il supporto di un unico forum informativo per poter permettere lo scambio di idee e progetti, l’organizzazione di eventi, lo sviluppo di progetti, e la realizzazione di materiale informativo, in collaborazione anche con chi è lontano.
Gli AdA hanno come scopo fondante la diffusione della teoria Antispecista attraverso metodi divulgativi quali ad esempio i banchetti informativi, ma che mirano all'apertura di discussioni in ambito scolastico (con progetti di assemblee e mostre nelle scuole e nelle università), e civile (partecipando a manifestazioni, sagre, convegni ed organizzando cene ed incontri conoscitivi). Il ripudio delle ideologie e delle pratiche di dominio che giustificano la sopraffazione di Umani ed altri Animali per qualsiasi scopo, sono la nostra ricerca ed essenza. Siamo contrari al consumo di carni e derivati di origine animale, contro l'ideologia nazi-fascista, contro l'appiattimento delle menti e lo sfruttamento degli esseri senzienti di qualsiasi specie, e della terra che di tutti i viventi è la madre e la culla. Per questa ragione gli AdA, come gli altri gruppi regionali, appoggiano le iniziative di protesta contro ogni pratica specista diretta ed indiretta, l'uso di pellicce, l'allevamento industriale, la caccia, il razzismo, il sessismo etc…
Se la diffusione dell'Antispecismo inizia ad evidenziarsi nella Capitale, non può dirsi lo stesso nelle altre zone della regione ed uno degli intenti degli AdA quindi, è proprio quello di parlare anche agli abitanti dei luoghi normalmente meno raggiungibili. Non dimentichiamo infatti che il Lazio non è solo Roma ma, al contrario, ha una propria identità spesso molto diversa da quella della metropoli.
Consapevoli di quanto sia preziosa e faticosa la rivoluzione etica e culturale per le persone nate nel “sistema specista”, il nostro intento è quello di sostenere e partecipare ad un percorso di crescita etica che dal personale divenga collettivo, aiutandoci come singoli individui attraverso il rispetto e la solidarietà.
Gli AdA nascono dunque per unire la pratica alla teoria, portando avanti in parallelo le due metodologie di diffusione del pensiero che ci accomuna tutti, il riconoscimento del diritto essenziale ad una vita libera ed autodeterminata per tutti gli esseri senzienti, di qualsiasi specie.

Spazio fisico di appoggio per gli AdA è la ValleVegan, punto di riferimento e di discussione è il sito e forum degli Ad* Animali della Tosca, Camùna, Aurora
 
Pubblicato da vegandalf il 09/04/2009 alle 19:41:13, in Veg(A)Roma, letto 2448 volte

cuciniamoVEGANO
"4 incontribrevi"
per conoscere e gustare piatti vegan

8 aprile> insalata russa
22 aprile> hummus di ceci
6 maggio> quiche di tofu
20 maggio> dolcetti di tahin

dalle 20 alle 21 >>>a seguire come tutti i mercoledì cena BIOvegan...

"Mercoledì Vegan"
cena BIOvegana
Progetto nato nel 2006, che ha come obiettivo l'avvicinamento al mondo vegan, attraverso un menu completo, gustoso, nutriente e sano.
Si svolge tutti i mercoledì presso l'associazione culturale Laboratorio Sociale Autogestito 100celle
Viale della Primavera 319B - Centocelle - Roma.

Il costo è di 15euro con menu fisso dall'antipasto al dolce, vino incluso.
Per informazioni e prenotazioni: Cinzia 3494646081

cambiare i nostri consumi è cosa indispensabile. GoVEGAN per il pianeta tutto, nei suoi aspetti salutistici,etici,ecologici,sociali,econimici e politici.

 
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